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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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HELMET - Rock 'N' Roll Arena, Romagnano Sesia (NO), 18/10/2014
24/10/2014 (2196 letture)
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Avere un concerto di grandissima levatura a mezz'ora da casa è già di per sé una bella fortuna, se poi questo è in una location adatta allo scopo -ma in qualche maniera "intima"- come il Rock'N'Roll Arena gli ingredienti per la serata perfetta ci sono tutti. La Hellfire Booking Agency piazza un gran colpo portando in Italia un nome storico come quello che si esibisce stasera, nientemeno che gli Helmet -veri pionieri dell'alternative metal- i quali festeggiano il ventennale di un album seminale quale è Betty. Personalmente ho conosciuto la band proprio grazie a questo disco, comprato all'epoca nel mio negozietto di fiducia senza praticamente saper nulla di loro, forse per curiosità o forse per puro caso, probabilmente anche consigliato dal proprietario. Sono passati tanti anni, gli Helmet si sono nel frattempo sciolti e poi riformati subendo vari cambi di componenti, ma il leader Page Hamilton è sempre lì al suo posto, a comandare questo pezzo di storia della musica pesante. Entro nel locale e, dopo aver ricevuto rapidamente la conferma del mio accredito alla cassa, mi guardo attorno un po' spiazzato: ok che i cancelli sono stati aperti solo da alcuni minuti, ma c'è davvero poco movimento... per fortuna però, tra una birretta, un giro al banchetto dei CD e uno allo stand del merchandising ufficiale -nel quale si trova in vendita anche l'ultimo LP della band intitolato Seeing Eye Dog- passano i minuti e l'affluenza aumenta pian piano che si avvicina l'orario di inizio set; già, perché stasera non ci sono gruppi spalla, suonano solo i newyorkesi (a quanto ho capito è una scelta della band stessa, che così potrà riproporre Betty in tutta la sua interezza con l'aggiunta di moltissimi altri pezzi storici per uno show davvero ricco). Oltre alle sempre gradite presenze femminili -che non guastano mai, anzi fossero di più sarebbe anche meglio- ce ne sono alcune conosciute dal sottoscritto (qualche amico di bevuta delle mie parti) ed altre invece piuttosto note, come ad esempio il buon Tommy Massara, mastermind degli Extrema, col quale scambio alcune parole riguardanti il suo gruppo, ivi compresi un po' di aggiornamenti sulle varie attività dei meneghini. Proprio dopo aver salutato il chitarrista ecco materializzarsi sul palco Hamilton e soci; il salto nel passato può cominciare...
HELMET Una breve accordatura alla chitarra, nota tenuta lunga e via: si parte con Wilma's Rainbow che, al solito, si conferma un apripista eccellente, e già vedo le teste degli astanti andare su e giù a tempo con il ritmo della canzone. Siamo tutti rapiti dal mood ipnotico del pezzo, la stiamo cantando nella nostra mente senza proferir parola ma sappiamo a memoria quando la bacchetta del batterista colpirà il chrash e quando invece pesterà sui tom e alla fine della song sono solo entusiastici applausi di compiacimento. Durante i primi brani di Betty Hamilton fa notare al roadie di avere dei problemi con la propria cassa spia e la situazione verrà risolta solo più in là, ma questo piccolo problema non inficerà in alcun modo la performance del quartetto, che snocciola uno dopo l'altro i pezzi di quel disco storico uscito ben vent'anni fa. Io stesso -nonostante fosse un po' di tempo che non lo rispolveravo- ho l'impressione di riascoltare il mio CD, il susseguirsi delle tracce mi è familiare e la mente torna al periodo in cui mi registravo delle cassette-compilation che includevano anche i brani in questione, diventando il sottofondo delle nostre serate mentre in auto ci recavamo verso i locali che frequentavamo abitualmente. Biscuits for Smut è un vero e proprio pezzo da novanta così come Milquetoast : Nineteen's memories a tutto spiano quindi, ed è facile notare che lo sferragliare delle composizioni alternative metal presentava alcune tinte grunge. Fin da subito si nota la validità dei musicisti che calcano le assi del locale novarese: Dan Beeman, cappellino in testa e look molto "street", non fa mai mancare l'apporto della propria chitarra, ma è la sezione ritmica a fare la parte del leone e caratterizzare il sound del quartetto americano. Dave Case con il suo basso è una vera e propria macchina, la corposità dello strumento dà quella marcia in più ai pezzi che uno dopo l'altro dimostrano la loro resistenza allo scorrere del tempo, mentre è Kyle Stevenson a stupire quanto a bravura e precisione, rivelandosi un batterista di grandissima levatura e più che adatto a prendere il posto sullo sgabello che fu di John Stanier (oltre che di un nome che forse ai metalkid dirà qualcosa, tale John Tempesta, mentre al basso suonò nel medesimo periodo nientemeno che Frank Bello). Page a inizio set sembrava leggermente freddino e fin troppo professionale ma ben presto viene fuori la sua simpatia e quando presenta la band prende bonariamente in giro il povero Dave, il quale a suo dire passa tutto il tempo a baciare la propria fidanzata che lo ha raggiunto in queste date nella nostra penisola. Il frontman dialoga simpaticamente col pubblico, ci chiede se lo show è di nostro gradimento e ascolta anche alcune richieste da parte della platea, accontentandone qualcuna (cosa che porterà anche ad una variazione della scaletta inizialmente prevista). Terminate le 14 canzoni appartenenti al set di Betty si pesca anche dagli altri album, dal debut Strap It On (Bad Mood, Blacktop e Rude) passando per Meantime e Aftertaste fino a giungere a tempi più recenti con Bury Me, inclusa nell'album Monochrome del 2006. Ogni volta che la band finisce di eseguire un brano raccoglie il giusto tributo del pubblico che gradisce assai lo spettacolo offerto, finché Hamilton decide che è ora di prendersi una meritatissima pausa: con la chitarra ancora accesa che strepita appoggiata all'amplificatore i quattro abbandonano il palco per poi tornare dopo 5 minuti e finire il proprio concerto con un bis composto da Rude e dall'indiavolata In the Meantime.
SETLIST HELMET -Betty Set- 1. Wilma's Rainbow 2. I Know 3. Biscuits for Smut 4. Milquetoast 5. Tic 6. Rollo 7. Street Crab 8. Clean 9. Vaccination 10. Beautiful Love 11. Speechless 12. The Silver Hawaiian 13. Overrated 14. Sam Hell
15. It's Easy to Get Bored 16. Birth Defect 17. Diet Aftertaste 18. Unwound 19. Driving Nowhere 20. (High) Visibility 21. Unsung 22. Blacktop 23. Bad Mood 24. Crashing Foreign Cars 25. Bury Me
---Encore--- 26. Rude 27. In the Meantime
A fine set i musicisti, davvero felici e riconoscenti, stringono mani, battono il cinque e fanno foto col pubblico; il più disponibile è proprio Page che si intrattiene più di tutti con i fan, eliminando completamente l'idea che mi ero fatto di lui ad inizio serata e dimostrandosi gentilissimo ed umile anche quando qualche ammiratore un po' insistente -magari a seguito di una birra di troppo- rischia davvero di diventare molesto, ma lui non si fa problemi a parlare con tutti nonostante il tour de force intrapreso in questi giorni. Una bellissima esperienza a diretto contatto con gli artisti come sempre accade al Rock'N'Roll Arena, il quale dopo aver portato in Piemonte grandissimi nomi della scena internazionale sembra crescere e migliorare sempre più: do un'occhiata al programma dei prossimi mesi e mi viene l'acquolina in bocca a leggere certi nomi, chiaramente qui la passione è tanta e questo ha il suo peso. È tempo di rincasare, io e il mio amico ci avviamo verso il parcheggio contenti di aver partecipato all'ennesima serata a base di ottima musica.
Foto a cura di Pafio
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8
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@Matocc: hai colto esattamente il punto. La semplicità di un personaggio come Page, uno dei protagonisti nonché inventori di quel Noise-Rock , che al termine del concerto ha voluto fermarsi accontentando in pratica il pubblico presente. Se può interessarti ho fatto una recensione del concerto sul sito "Debaser", puntando proprio l'attenzione su questo particolare di Page. Del resto Signori si Nasce!! |
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7
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il disco in questione non lo conosco, ma da quando ho scoperto "meantime" (che mannaggia a me per molto tempo snobbai...) me ne sono innamorato e non l'ho più mollato, facessero un concerto nel quale proponessero tutto quel disco penso ci andrei di corsa! |
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6
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@ Lorenzo Margadonna: veramente, la platea "rapita" dalle varie canzoni è una cosa che ho notato anch'io. come ho scritto, all'inizio temevo che Hamilton fosse un tipo freddo, è salito sul palco e ha cominciato subito a suonare, invece pian piano si è sciolto scherzando con pubblico e colleghi e -come dici anche tu- si è dimostrato davvero umile e disponibile a fine live. io mi sono fatto autografare Betty -chi ci avrebbe mai pensato ai tempi in cui lo comprai?- ed ero contentissimo, grandissima serata |
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5
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li vidi nel lontano 94' e fu un concerto da paura! Ancora considero Meantime come uno dei dischi più belli di sempre. Purtroppo a causa di contrattempi vari non sono riuscito più a beccarli dal vivo ma spero di recuperare quanto prima. |
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4
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Due cose mi piace sottolineare di un concerto che aspettavo dal lontano 1993 quando vidi la storica formazione degli Helmet in quel tempio musicale che è il Bloom di Mezzago: la compostezza, il religioso silenzio del pubblico mentre scorrevano le note di "Betty". Page stava tenendo la sua lezione universitaria e noi prendevamo appunti; ed ancora la disponibilità incredibile dello stesso al termine del concerto, dimostrandosi un vero Signore. Foto spettacolare che conserverò come ricordo di una serata irripetibile!!! Il concerto è stato una bomba sonora, che hai ben descritto. Chapeau. |
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3
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ma purtroppo mi ero dimenticato del concerto poi, fanculo a me. |
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2
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io invece avevo visto poco tempo fa che sarebbero venuti a roma, mi era venuta una mezza idea di andarci costava 15 euri mi sembra. |
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1
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Ricordo che Betty era uscito proprio in questo periodo autunnale del 1994... non mi piacevano gli Helmet ma ero innamorato di una ragazza di nome Betty, ah i tempi delle scuole superiori, quanta nostalgia... Gli Helmet comunque erano in grande ascesa, che strano destino vederli poi a Romagnano alla piccola Arena |
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