IN EVIDENZA
Album

Avatarium
Between You, God, the Devil and the Dead
Autoprodotti

Darko (US)
Dethmask 3
CERCA
RICERCA RECENSIONI
PER GENERE
PER ANNO
PER FASCIA DI VOTO
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

26/04/25
KARDASHEV
Alunea

30/04/25
ACHERONTAS
Νekyia – The Necromantic Patterns

01/05/25
VIRTUAL SYMMETRY
Veils of Illumination [Ed. digitale]

01/05/25
DEATH SS
The Entity

02/05/25
FIRIENHOLT
Night Eternal

02/05/25
HATE
Bellum Regiis

02/05/25
THE FLOWER KINGS
Love

02/05/25
BLEED
Bleed

02/05/25
NIGHTFALL
Children of Eve

02/05/25
MAESTRICK
Espresso della Vita: Lunare

CONCERTI

26/04/25
RHAPSODY OF FIRE
AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO, LARGO GUSTAV MAHLER - MILANO

26/04/25
FRONTIERS ROCK FESTIVAL
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)

26/04/25
DELTA SLEEP
CORTE DEI MIRACOLI, VIA ROMA 56 - SIENA

26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)

26/04/25
NORTHERN DARKNESS FEST
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

27/04/25
HEILUNG
TEATRO ARCIMBOLDI - MILANO

27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO

27/04/25
RHAPSODY OF FIRE
AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO, LARGO GUSTAV MAHLER - MILANO

27/04/25
FRONTIERS ROCK FESTIVAL
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)

27/04/25
DELTA SLEEP
REVOLVER CLUB, VIA JOHN FITZGERALD KENNEDY 39 - SAN DONÀ DI PIAVE (VE)

Helmet - Strap It On
28/01/2017
( 2749 letture )
Signore e signori, copritevi bene il capo con un... elmetto, perché la musica di cui parleremo può colpire in modo davvero duro; in alternativa, può spingervi a praticare headbanging in modo eccessivo, il che comunque consiglia l'utilizzo di una adeguata protezione per il cranio. Parliamo quest'oggi dell'esordio discografico di una delle band più importanti e, ovviamente, più sottovalutate degli anni 90: avrete intuito anche dai succitati consigli e dall'ignobile gioco di parole che parliamo dei newyorkesi Helmet, fondati dal carismatico cantante/chitarrista Page Hamilton e pressoché fondamentali per lo sviluppo dell'alternative e del nu metal, di cui sono ritenuti fra i progenitori unitamente ad altre band come ad esempio i Faith No More. Niente male per una band il cui nome, in realtà, sembra sia nato grazie al fraintendimento delle parole della fidanzata del chitarrista Peter Mengede, che aveva suggerito il nome “Helmut”, in ossequio all'allora Cancelliere tedesco Helmut Kohl! Le caratteristiche che resero tale gruppo così influente vanno ricercate tanto nel suono di chitarra distorto e ricco di riff stoppati, quanto nel clamoroso impatto dei brani, che soprattutto nei primissimi lavori erano fortemente influenzati dall'hardcore.

Il primo frutto di questo particolare stile fu, nel 1990, Strap It On, lavoro con cui gli Helmet si imposero all'attenzione di critica e pubblico, salvo poi toccare l'apice con i successivi Meantime e Betty: rispetto a questi due l'album d'esordio è sicuramente più grezzo e meno rifinito, ma non per questo risulta meno importante e sorprendente; anzi, è tranquillamente possibile che finiate per amare Strap It On maggiormente rispetto ai due album più noti di Hamilton e soci proprio grazie alla sua squisita “rozzezza”: l'assalto sonoro del disco parte con Repetition, dove già si mettono in mostra tanto la brillante sezione ritmica, incisiva come poche e la chitarra tagliente del frontman. C'è poco spazio per la voce nella prima traccia, buona parte dell'impatto degli Helmet è affidato proprio agli strumenti, la cui sinfonia distorta è semplicemente imperdibile. Decisamente più presente risulta la voce di Hamilton su Rude: la potenza sonora del quartetto viene accentuata dai latrati del cantante, la cui voce di solito vagamente simile a quella di Ozzy Osbourne stupisce qui per la sua crudezza. Il frontman mostra la sua versatilità anche su Bad Mood, traccia la cui ripetitività ossessiva, merito di una coordinazione perfetta fra chitarra e sezione ritmica, delizierà anche il più sospettoso e diffidente degli ascoltatori; c'è del metodo nella lucidissima follia degli Helmet! Parte più lentamente Sinatra, canzone successivamente coverizzata dai Deftones, per poi esplodere in una sorta di litania hardcore, locuzione che troviamo essere l'unica in grado di rendere con sufficiente precisione le caratteristiche del brano in questione. Con F.B.L.A. tornano i celebri riff stoppati di mister Hamilton, che rispolvera anche le sue urla sguaiate che tanto devono, ancora una volta, all'hardcore; c'è anche il tempo per un assolo dissonante davvero particolare ed affascinante nella sua cacofonia. Proprio mentre si intravede la fine la band piazza poi alcuni dei migliori colpi: Blacktop, vagamente Husker Du, è semplicemente imperdibile, mentre su Distracted sentiamo finalmente il Page Hamilton che maggiormente conosciamo, con la sua voce pulita, ma non per questo meno capace di esprimere rabbia. Ci congediamo dall'esordio degli Helmut Kohl/Elmetti con Make Room, dove la voce del nostro ricorda come detto quella del buon Ozzy ed infine con la micidiale Murder, sinfonia morbosa che, in alcuni passaggi, pare anticipare soluzioni musicali che successivamente verranno riprese da una certa band chiamata Tool.

Come abbiamo già specificato, Strap It On non raggiunge ancora le vette compositive che renderanno Meantime e Betty due lavori imprescindibili degli anni 90, probabilmente non riconosciuti sufficientemente come tali, all'epoca, a causa della contemporanea esplosione del grunge: ciò nonostante, si tratta comunque di un lavoro assolutamente da non perdere per comprendere la storia dell'alternative metal, un genere spesso bistrattato ma che, soprattutto ai suoi albori, ha prodotto lavori di assoluto valore e di importanza mai troppo sottolineata. Ascoltate la furia cieca di tracce come Rude, nutritevi del nichilismo della proposta musicale estrema di questo disco, dei riff stoppati e della sezione ritmica formata dalla coppia Bogdan/Stanier. Fidatevi, non rimarrete affatto delusi.
E ricordate l'elmetto.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
90.16 su 6 voti [ VOTA]
Demanufattura
Sabato 2 Dicembre 2017, 20.15.03
6
Pesantissimo, per me solo Meantime e Betty sono migliori, soprattutto il primo dei due. 85/100
VomitSelf
Giovedì 2 Febbraio 2017, 1.31.20
5
Discone. Un pugno nello stomaco.
Undercover
Sabato 28 Gennaio 2017, 16.44.54
4
Capitolo seminale della loro discografia, ma non il migliore, anch'io pendo per "Meantime" e "Aftertaste" ancor più di "Betty" che conobbi comunque prima. Sicuramente da avere e conoscere, non raggiunge il 90 che darei a quei due dischi, ma concordo con la valutazione di "Barry". Acerbo quanto bello.
Nu Metal Head
Sabato 28 Gennaio 2017, 16.38.01
3
io questo l'ho ascoltato ma non mi ha colpito in modo particolare, è troppo grezzo per i miei gusti, diciamo che sfiora la musica punk... il leggendario "meantime" mi pare di tutt'altra pasta, quello l'ho ascoltato (e lo ascolto ancora) fino allo sfinimento...
galilee
Sabato 28 Gennaio 2017, 14.19.50
2
Ho meantime e Betty che trovo eccezionali. Questo mi manca. Lo ascolterò.
Rob Fleming
Sabato 28 Gennaio 2017, 10.54.46
1
Non fanno prigionieri, ma è un genere che non mi prende più di tanto. Ho proseguito sino a Meantime (bello) e mi sono fermato. 70
INFORMAZIONI
1990
Amphetamine Reptile Records / Interscope Records
Alternative Metal
Tracklist
1. Repetition
2. Rude
3. Bad Mood
4. Sinatra
5. F.B.L.A.
6. Blacktop
7. Distracted
8. Make Room
9. Murder
Line Up
Page Hamilton (Voce, Chitarra)
Peter Mengede (Chitarra)
Henry Bogdan (Basso)
John Stanier (Batteria)
 
RECENSIONI
71
56
74
84
87
92
82
ARTICOLI
24/10/2014
Live Report
HELMET
Rock 'N' Roll Arena, Romagnano Sesia (NO), 18/10/2014
 
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]