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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Dire Straits - Communiqué
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( 9015 letture )
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Communiqué, registrato presso i Compass Point Studios di Nassau e prodotto da Jerry Wexler e Barry Beckett, è il secondo lavoro in studio degli inglesi Dire Straits capitanati dal carismatico Mark Knopfler. Si tratta di un disco di elevato spessore compositivo, munito di brani affascinanti dal piglio suadente che però ha avuto la sventura di venire alla luce in un contesto storico infausto per il rutilante mondo del rock, ormai soppiantato dal minimalismo del punk e dall’emergente new wave. Come se non bastasse occorre tener presente che rispetto all’illustre predecessore Dire Straits non include hit dello spessore di Sultans Of Swing, mentre confrontandolo con il successivo, romantico Making Movies finisce inevitabilmente per passare in secondo piano. Utilizzando una metafora manzoniana si potrebbe affermare che Communiqué è paragonabile ad un vaso di coccio tra due vasi di ferro. Ad averlo penalizzato, dunque, è stata una sfortunata serie di coincidenze che ha inopinatamente sminuito il suo reale valore, inducendo a commettere un clamoroso errore di valutazione se riconosciamo l’eccellente qualità della musica proposta. A predominare, non poteva essere altrimenti, è Mark Knopfler, autore di tutte le musiche e testi, che ipnotizza come pochi con il suo tono di voce perennemente modulato verso il basso e le note cristalline scaturite dalla sua Stratocaster, le quali rammentano nettamente lo stile del conterraneo Eric Clapton, lo slowhand per antonomasia.
Si parte con l’accattivante Once Upon a Time in the West dalla seducente atmosfera country/western (per la sua oggettiva bellezza questa song sarà utilizzata dalla band in apertura dei loro concerti durante le tournée On Location World Tour e Dire Straits 1982/3). Si prosegue con uno degli apici della release, la soffusa e melodica News dedicata dopo la sua tragica morte a John Lennon. In Where Do You Think You're Going?, dal sapore vagamente country, risalta l'estasiante prova vocale e chitarristica del talentuoso Mark Knopfler. Il platter cala di tono con la poco efficace e, a dire il vero, banale title track, ma si risolleva immediatamente per merito dell'attraente singolo Lady Writer dall’incedere più movimentato. Piace il rock & blues leggero di cui è intrisa Angel of Mercy con i suoi affabili cori assicurati da David Knopfler e John Illsley. Piuttosto disincantato, invece, l’andamento di Portobello Belle e decisamente ammaliante Single Handed Sailor grazie al suo approccio solare contraddistinto da efficaci fraseggi di chitarra. Chiude il platter Follow Med Home, meno convincente in quanto stucchevolmente ripetitiva.
Nel complesso Communiqué può essere valutato sostanzialmente alla stregua di Dire Straits reiterandone, di fatto, le medesime caratteristiche, seppur con qualche lieve calo di tensione. Il platter vendette bene, in Germania raggiunse il primo posto in classifica, ed il mirabile artwork vinse il premio NME del 1979 come miglior cover dell'anno. Un’opera incantevolmente crepuscolare, malinconica e pacata da gustare seduti rilassati sul divano di casa. Per concludere, ritengo meritevole di elogio incondizionato il coraggio dei Dire Straits nell’aver voluto perseverare nell’ambito del rock melodico in un’epoca così decadente e confusa per l’arte della musica. Per tale motivazione va tributato a loro un riconoscente ringraziamento.
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Perchè mai un sito metal non dovrebbe trattare cose non metal?
Il rock è universale, mica ha recensito robaccia stile Taylor Swift...
Piuttosto, se discordante, non è la recensione ad essere fuori posto qui, ma voi... cercatevi un altro portale.
Venendo al platter, è ingiustamente sottovalutato, anche perchè \"stritolato\" dall\' \'esordio-boom e da \"Making Movies\".
Concordo riguardo i due brani meno efficaci (definirli brutti è lesivo) ma l\' intro di FMH è suadente ed evoca atmosfere da Nassau... siesta, cocktails, palme...
A quarant\' anni di distanza, \"Single Handed Sailor\" ancora mi concede straordinarie vibrazioni.
Ok, manca una vera hit ma avrei sfidato chiunque a sfornare un pezzo che potesse entrare in competizione con \"Sultans of Swing\".
Forse che gli Stones abbiano replicato il successo di \"(I Can\'t Get No) Satisfaction\"? Non mi risulta...
Aggiungerei che si parla sempre (e troppo) di Matk e assai poco del basso di John Illsley nonchè di suo fratello, fuoriuscito dal gruppo dopo questo album per rapporti non propriamente idilliaci con Mark, \"reo\" di esser un po\' troppo autoritario e quindi frustrare le velleità compositive del fratello (attriti mai completamente sopiti).
The Rock Rolls On !!! |
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Per me anche quest’album è un capolavoro. Ora andrò anche controcorrente: pur mancando un pezzone del calibro di Sultans of Swing, nel complesso delle 9 tracce mi piace anche più dell’album d’esordio. Sarà per via di quell’atmosfera rilassata che lo caratterizza (d’altra parte a Nassau... chi non si rilasserebbe?)... L’unico pezzo che non mi prende è la conclusiva Follow Me Home. Certo, il successivo Making Movies è il top, ma a mio parere qui non siamo tanto lontani. Voto 93 |
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@Rob Fleming, giustissimo, lo stesso Mark ha sempre citato J J Cale come sua grande influenza. Anche secondo me Mark e Clapton sono totalmente diversi, concordo con l'analisi di andreastark su questo. Però a differenza di lui/lei adoro questo album, è vero alcuni pezzi fanno venire il latte alle ginocchia ma che dire di Portobello Belle, Lady Writer, Single Handed Sailor? mi vengono i brividi, tanti sogni su quelle canzoni 😃. Bella la recensione |
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Pur a distanza di anni dall'ultima considerazione sullo stile di KNOPFLER e CLAPTON. Ritengo che i due siano assimilabili per la "proprietà transitiva" avendo entrambi ben presente il mai troppo citato J.J. CALE. Ecco, se si vuole trovare qualcuno che per tocco, voce e stilesia riconducibile a MK è JJ Cale. Cioè, il primo è riconducibile al secondo |
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In genere poco considerato, stritolato così com'è dal debutto e Making Movies è un album che non delude mai. 75 |
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Al di la di mere disquisizioni tecniche l assonanza tra i due musicisti e un fatto assodato da sempre negare cio e' sbagliato |
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andreastark: aggiungo che suonando con le dita Mark riesce ad ottenere quei suoni, accennie attacchi acustici particolari, ma è di fatto impossibile ottenere una progressione molto rapida. Clapton, suona aggiunge nel suo stile anche con la tecnica "Hyrbid picking" (plettro + finger) ma volutamente non riesce ad andare troppo in la. Bello spunto su cui ragionare. Bravo!. Jimi TG |
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L'accostamento tra i due artisti soprattutto nella prima fase della carriera di Mark e' doverso e ci sta pienamente. Grazie per l interventoe |
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Non è ai livelli di Making Movies ma stiamo pur sempre parlando di una band incapace di fare dischi brutti e quindi si tratta comunque di un ottimo disco.... Un appunto sull'ottima recensione; ritengo Mark Knopfler il più grande chitarrista del pianeta(parere personale) e non assomiglia per niente a Clapton anzi è uno dei pochi chitarristi ad avere un personalissimo stile che puoi riconoscere tra mille ed oltretutto Knopfler è tutt'altro che uno slowhand ma con il suo caratteristico finger-picking è in grado di dare filo da torcere a moltissimi funamboli e velocisti della chitarra(naturalmente usando tecniche molto diverse); dire che il suo stile rammenta Clapton(il quale peraltro non usa il finger-picking) significa non rendere giustizia ad un chitarrista che ha fatto storia grazie alle sue canzoni ed al suo originalissimo modo di suonare....tutto questo senza voler discutere minimamente la grandezza di Clapton ma i due non si assomigliano per niente e forse proprio questo li ha resi due chitarristi immortali |
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da comprare già solo per il nome in copertina, sinonimo di qualità eccelsa. album molto intimista così come Love Over Gold -che però reputo leggermente inferiore. la mia preferita è Where Do You Think You're Going? |
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Secondo me i primi quattro album dei Dire Straits sono degli autentici capolavori da avere assolutamente per chi ama il rock , il mio preferito solo di qualche punto è Making Movies. |
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Ciao Jimi, sempre un piacere leggerti  |
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X Francesco Oh , a me non piace proprio e lo trovo anche scadente come disco. Non tutto ovviamente, ci sono 3/4 song ottime ma il resto.. Gusti per carità, so però di non essere l'unico a bistrattare quel disco. |
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Ha detto tutto il bravissimo HMITL. Jeff Beck e Mark Knopfler: stesso "odio" per il plettro. Mark si avvicinò alla tecnica fingerstyle poichè abile sulla chitarra resofonica e dopo l'incontro con Steve Phillips. Due chitarristi senza plettro e con diversi suoni. Mark Knopfler tendeva la corde fino a farla frustrare sulla chitarra. (attacco più deciso), sfruttando le risonanze dell'unghia, ma riesce a cambiare metodo assolo dopo assolo. Jeff Beck le accarezzava creando suoni microtonali..Incredibili entrambi. Due grandi del chitarrismo. Ciao Er trucido! Un saluto Jimi TG |
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Capolavoro come (chi più chi meno) tutti gli album di questo fenomenale gruppo. Apena visto Knopfler di recente a Milano e, pur avendo lasciato poco spazio ai classici, è sempre un artista eccezionale,e, confermo anch'io, di plettro tra le sue dita neanche l'ombra. Grandissimi |
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Bello, il più delicato dei primi tre, anche se i miei gusti si orientano di più verso il successivo e di conseguenza Lady Writer è la mia preferita del lotto . |
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disco da paura,comprato dopo il successo di "Making movies",per me lo supera già solo per il giro di chitarra di "lady writer" e "Single handed sailor",è un capolavoro ,come non applaudire il finale tiratissimo di "Where do you think you're going",le atmosfere quasi morriconiane di "Once upon a time...",spettacolo e basta |
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Knopfler suona quasi sempre in stile fingerpicking. Il mignolo e l'anulare sono appoggiati alla chitarra, mentre il pollice, l'indice e il medio toccano le corde.  |
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@ Francesco: sono anni ormai che MatallizeD ha inteso allargare gli orizzonti rimanendo essenzialmente un sito metal, ma che si occupa anche di rock, punk, fusion, classica, progressive e molto altro. Grazie dell'intervento. |
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Da quel che so Knopfler NON usava il plettro ed infatti lo stile dovrebbe essere chiamato fingerpicking, ma aspetto conferma da parte di chi è più ferrato di me sullo strumento, tipo il buon Jimi. |
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Bien sûr, tutti i dischi dei Dire Straits sono dei capolavori. Lo stile chitarristico di Mark Knopfler è assolutamente unico. All'epoca si diceva che suonasse con le corde della chitarra non tese per ottenere quegli effetti, altri dicevano che non usasse il plettro. Forse sono leggende metropolitane. Per dire del personaggio, li ho visti all'Arena di Verona dopo l'uscita di On Every Street, forse nel 1992: Knopfler in un'ora e mezza di concerto, ha detto "Thank you" due volte, dopo il primo pezzo e dopo l'ultimo. Poi nient'altro. Per lui, parlava la sua musica e i suoi testi. |
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Galilee: Brothers in arms è un album eccezionale, uno dei migliori dei Dire Straits, anche se ha uno stile diverso dagli altri lavori del gruppo. Anche se comunque non capisco cosa ci fanno i Dire Straits su un sito che si chiama 'Metallized', visto che non hanno nulla a che fare col metal... |
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BIA non sembra nemmeno dei dire Straits, almeno secondo me. Se non fosse per la voce lo stile è totalmente diverso. Uno tra i più belli e forse sottovalutati è On every Street. |
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@galilee : hai ragione, io li ho tutti e son tutti belli. Brothers è un bel pò che non lo ascolto, ma potresti aver ragione : forse qualche song non piace neanche a me. Once Upon a Time in the West live su Alchemy è qualcosa di strepitoso. |
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Gran disco, tra l'altro forse mi manca. Comunque dei Dire Straits son tutti belli, forse solo brothers in arms non mi piace un granchè esclusi i due singoloni. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Once Upon a Time in the West 2. News 3. Where Do You Think You're Going? 4. Communiqué 5. Lady Writer 6. Angel of Mercy 7. Portobello Belle 8. Single Handed Sailor 9. Follow Me Home
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Line Up
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Mark Knopfler (Voce, Chitarra Solista, Chitarra Ritmica) David Knopfler (Chitarra Ritmica, Cori) John Illsley (Basso, Cori) Pick Withers (Batteria)
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RECENSIONI |
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