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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Fate - If Not For The Devil
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( 1420 letture )
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Sarà per questioni prettamente legate al passato, ma le aspettative legate ad ogni nuova uscita dei Fate sono sempre molto alte. Il fondatore Hank Shermann, il cui nome resterà suo malgrado sempre legato a filo doppio a quello dei Mercyful Fate, portava invariabilmente ad aspettarsi sempre qualcosa di particolarmente buono, seppur in ambito molto differente. La band danese, che si è da molto tempo svincolata dal legame con Shermann, ma conserva il bassista Peter Steincke a rappresentare il nucleo primigenio del gruppo, opera con successo nel settore melodic hard rock ormai da anni, presentandosi adesso con un nuovo album intitolato If Not For the Devil. L'attuale line-up opera dal 2011, sempre nel segno dell'approccio hard rock melodico ed edulcorato, seppur non scevro da alcune zampate più decise.
Il lavoro in questione, infatti, parte in maniera decisamente arrembante con Reaping, un pezzo decisamente più heavy che altro, che se non è assolutamente originale, ha il pregio di essere sia graffiante che melodico, evidenziando un buon lavoro da parte di tutti. Una durata contenuta in qualche secondo in meno avrebbe comunque giovato, rendendo il tutto più fresco e facile da ricordare. Si prosegue con la title-track, più adeguata per descrivere le qualità principali dei Fate e più rispondente all'attitudine complessiva dei danesi; altro buon pezzo. Buoni anche i successivi tre, se è per questo, dato che Bridges are Burning, Feel Like Making Love e Gambler, pur non aggiungendo una virgola alla loro storia ed a quella dell'hard rock/AOR in generale, risultano piacevoli e, soprattutto, ben eseguiti e congegnati rispetto al feeling easy listenig dell'album. La prima caduta di stile è, oserei dire, canonica. Parliamo infatti di Hard To Say Goodbye, solita, stucchevole, inutile power ballad come se ne sono ascoltate a milioni dagli anni 80 a stamattina e come, purtroppo, continueremo ad ascoltare per un pezzo, dato che sembra quasi che ci siano obblighi contrattuali circa il loro inserimento in lavori di questo genere. Da qui in poi, oltretutto, la corrente si spegne, lasciando campo aperto ad una serie di canzoni magari non brutte, ma prive di mordente, di appeal, ed anche a qualche filler. Di questo lotto di pezzi si salvano solo Turn Back Time e, in parte Taught to Kill, se non altro per cattiveria.
A questo punto una domanda sorge spontanea e, ancora una volta, non nuova: cosa o chi obbliga necessariamente ad inserire (in questo caso) dodici pezzi in un album? Cosa o chi obbliga a restare al di sopra di un certo minutaggio per pubblicare un cd? Non si tratta qui di rimpiangere i tempi del vinile, quando il supporto obbligava a limitare i pezzi da pubblicare, forzando alla selezione, ma di riscontrare che è molto più difficile ottenere dodici/quindici pezzi di qualità omogenea che otto/nove, tutto qui. I Fate, come scritto già nel primo paragrafo, scontano anche un curioso handicap, ossia quello di restare legati, nell'immaginario collettivo degli ascoltatori, alla figura di Shermann e quindi ad uno standard qualitativo elevatissimo e, per alcuni, ad uno stile non effettivamente corrispondente a quello proposto dal gruppo. If Not For the Devil è un prodotto che, con due o tre pezzi in meno e con una scaletta variata di conseguenza, farebbe altra impressione. Così com'è galleggia oltre la sufficienza, ma non si segnala come acquisto impellente per i rockers.
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Ho ascoltato qualcosa incuriosito dalla copertina in stile Four Wheel Drive dei BTO. Non male ma, come già detto nella recensione, è un hard rock canonico e che impallidisce parecchio se ancora affiancato -giustamente o no- alla figura passata di Shermann. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Reaping 2. If Not for the Devil 3. Bridges are Burning 4. Feel Like Making Love 5. Gambler 6. Hard to Say Goodbye 7. Made of Stone 8. Man Against the Wall 9. My World 10. Turn Back Time 11. Taught to Kill 12. Gimme All Your Love
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Line Up
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Dagfinn Joensen (Voce) Torben Enevoldsen (Chitarre) Mikkel Henderson (Tastiere) Peter Steincke (Basso) Jens Berglid (Batteria)
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