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10/05/24
SLUG GORE RELEASE PARTY
LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO
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King Diamond - Conspiracy
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( 6869 letture )
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King è un uomo adulto ormai: sono passati ben 18 anni dall’atroce incubo che ha sconvolto per sempre la sua esistenza, condannandolo fra le altre cose a trascorrere metà di quel lasso di tempo in un manicomio, assistito dal luciferino Dottor Landau. Ora è un giovane uomo che tenta di vivere la sua vita, per quanto possibile, in modo normale. Ma, una sera piovosa, il telefono della sua abitazione squilla e, dall’altra parte della cornetta, King ascolta di nuovo una voce rauca che pensava di aver seppellito per sempre negli abissi oscuri della sua mente: è sua nonna, uccisa proprio da lui 18 anni prima. E, all’improvviso, gli orrori che il giovane aveva tentato di relegare negli abissi più oscuri del proprio subconscio tornano nuovamente a galla in tutta la loro violenza.
Con questa agghiacciante telefonata dall’Oltretomba si chiudeva l’edizione speciale dello stupendo Them, uno dei capolavori solisti del geniale King Diamond: il leggendario ex cantante dei Mercyful Fate, dedito in quegli anni ad un’eccellente carriera solista, aveva difatti espressamente voluto aggiungere al suo truculento concept album la traccia Phone Call come prequel di Coming Home, in origine episodio conclusivo di Them, per spiegare cosa avesse spinto un King ormai adulto a tornare nella lugubre abitazione di famiglia. Ed è proprio con questo ritorno, che mai l’uomo avrebbe voluto affrontare, che si apre il successivo capitolo discografico del nostro amato artista danese, Conspiracy: un sottofondo di dolci ma al tempo stesso lugubri tastiere ci accoglie all’inizio di At the Graves, mentre la voce del cantante incarna appieno il dolore del protagonista nel ricordare la sorella, brutalmente uccisa dagli spiriti 18 anni prima.
Missy I miss you so. Oh little sister I wish you’d come back to me And sit by my side We'd laugh and we'd play again, If only you'll try You know "THEY" would show the way From the other side Rise from your grave little sister
Successivamente la traccia muta ed acquista velocità, sostenuta dalle chitarre affilate di Andy LaRocque e Pete Blakk e dalla terremotante batteria di Mikkey Dee: King, dopo tanti anni di dolore e di follia, vuole delle risposte, vuole capire cosa ci sia davvero dietro al mistero di Amon (il nome della dimora) e, soprattutto, vuole sapere qualcosa in più sul mefistofelico Dottor Landau e su un eventuale coinvolgimento di sua madre nella vicenda che gli ha rovinato la vita per sempre. Una serie di assoli come sempre splendidi da parte di Andy LaRocque chiude alla perfezione quella che è una delle migliori tracce dell’artista danese, conducendoci a Sleepless Nights. Musicalmente la traccia si gioca tutta sull’alternanza fra un riff ai limiti con il thrash metal ed un arpeggio malinconico, che punteggiano perfettamente quelli che sono i sentimenti del protagonista dell’opera, poi magistralmente enfatizzati dalla voce del Re Diamante; King è tormentato ancora una volta dalle voci degli spiriti e, alla fine, acconsente a siglare con loro un patto scellerato: lascerà loro il pieno controllo della casa in cambio di un ultimo suo incontro con il fantasma della sorella. Ma, a questo punto, un personaggio finora rimasto piuttosto nell’ombra, pur nella sua importanza, fa la sua comparsa: il riff quadrato di Lies ci presenta infatti il Dottor Landau, che in una delle abituali sedute di controllo del suo piccolo paziente si congratula con lui per la sua ormai completa guarigione e gli chiede cosa ne pensa di una visita da parte della madre, che non vede ormai da tempo immemorabile. Ma, ironia della sorte, il primo membro della famiglia che King rivede è proprio la giovane sorella defunta, l’incontro con la quale è descritto nella splendida A Visit From The Dead: i delicati arpeggi di chitarra suggellano difatti la commozione dell’uomo nel vedere comparire la silhouette di Missy, ma verso metà brano il ritmo accelera all’improvviso, come ad accompagnare la foga di King nel chiedere risposte, nel desiderare finalmente una verità che gli è stata negata per 18 anni. Missy lo mette in guardia avvertendolo di un diabolico complotto ordito da tempo alle sue spalle ed annunciando che gli invierà un sogno per fargli comprendere meglio le proprie parole. Arriviamo dunque a The Wedding Dream, introdotta naturalmente dalla marcia nuziale e poi puntellata dai soliti riff compatti, da assoli al fulmicotone e da una batteria in sottofondo magistrale. E’ qui che l’orribile verità viene finalmente rilevata allo sconvolto King: il Dottor Landau è perfettamente a conoscenza delle presenze che infestano Amon ed intende sposare la madre di King, verosimilmente concorde con il piano, per impadronirsi per sempre dell’abitazione. Il tutto, naturalmente, dopo aver messo il giovane uomo nelle condizioni di non nuocere per l’eternità. King tenta di spiegare alla madre, in un fiume di parole a tratti deliranti, che ormai la casa appartiene agli spiriti (Amon Belongs To Them), ma è tutto inutile: le tastiere oscure di Something Weird preludono al dramma della successiva Victimized, in cui ’uomo viene sedato dal Dottor Landau ed affidato alle mani del Reverendo Sammael. Quest’ultimo, sviato dalle melliflue parole del dottore, si convince che King sia posseduto da un demone, forse da Satana stesso e che, pertanto, sia inevitabile fare ciò che è necessario.
From what you tell me We cannot save him It could be Satan himself Or some evil demon Let us not waste any time, The demon might twist our minds We must go and do what must be done
Il complotto è dunque giunto al compimento e, mentre King grida tutta la sua disperazione per esser nuovamente stato usato come burattino, il Dottor Landau se la ride sotto i baffi, pregustando finalmente il possesso di Amon. La sentenza di morte è ormai stata decisa ed il Reverendo Sammael suggerisce che siano proprio il diabolico dottore e la sua futura consorte ad appiccare il fuoco alla pira sulla quale è stato posto il povero King, per liberare per sempre la sua anima dalla possessione demoniaca. Ma, mentre il suo corpo arde fra le fiamme e le chitarre unite alla tastiera testimoniano il tutto, King leva il suo braccio e, in un ultimo folle grido di dolore e rabbia, urla in faccia ai suoi assassini che ritornerà dal mondo dei morti per perseguitarli entrambi a vita.
Whenever the dark is near I will return from the grave To haunt you...Godforsaken whore
Si chiude così, con questa feroce promessa di eterna vendetta, la turbolenta storia di King e di Amon, la lugubre dimora infestata. Si chiude altresì il quarto album solista di King Diamond, che conferma ancora una volta le indiscusse qualità dell’artista danese come musicista, compositore, ma anche e soprattutto come formidabile narratore dell’orrore. La coordinazione fra musica e racconto, difatti, è come sempre estremamente ben fatta ed estremamente vivida, facendoci a tratti percepire quasi sulla nostra pelle il dolore e la rabbia dello sfortunato protagonista dell’opera. Eccellente altresì, come sottolineato più volte, è la prestazione dei compagni del Re Diamante, che forse si concedono persino qualche spazio solista di troppo. Le uniche pecche ascrivibili a questo lavoro, proprio a voler essere pignoli fino all’ultimo, risiedono per l’appunto in qualche passaggio strumentale un po’ troppo prolisso e nell’inevitabile sensazione di già sentito causata dalla riproposizione della storia già trattata in Them: il sequel, in sostanza, non riesce ad essere migliore del primo episodio, ma in ogni caso ci si avvicina in maniera sensibile e rappresenta comunque un album di splendida qualità.
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Concordo con Fabio e personalmente lo preferisco anche a Them e non poco. A dirla tutta preferisco anche The Eye a Them, non odiatemi. Però ecco Conspiracy ha proprio qualcosa di magico che mi ha rapito fin da subito e quel qualcosa sta proprio nel barocchismo degli arrangiamenti e in canzoni lunghe e articolate e indimenticabili come At the Graves, A Visit from the Dead, The Wedding Dream e negli strumentali del disco. Un capolavoro totale, per me. |
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Secondo me del RE è il migliore dopo Abigail a pari merito con Them, qui la standardizzazione che inevitabilmente colpirà anche lui in dischi più recenti è lontanissima, e il vero plus di Cospirancy sta in arrangiamenti ricchissimi. Voto 90 |
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Non il mio preferito del Re, comunque un ottimo album con una formazione stellare. Mi sento però di muovere una piccola critica all'immenso Dee: le sue partiture su Sleepless Night non mi sono mai piaciute moltissimo, nel senso che avrei gradito un maggiore tiro. Per dire, come la suona Snowy Shaw mi piace molto di più e dà una carica infinitamente più grande rispetto all'originale. Detto questo, che ricade nel gusto personale, l'album è uno dei bei tasselli di una discografia che a mio parere non ha brutture. |
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Questo per me tra gli album di King Diamond... va tranquillamente sul podio. Riascoltato per l’ennesima volta l’inizio acustico di A Visit from the Dead mi fa sempre venire la pelle d’oca. E poi Sleepless Nights, la lunga opener At the Graves, la conclusiva Cremation... Album spettacolare. Voto 93 |
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Tanti metallari lo sottovalutano.. King diamond e molto particolare nei suoni e a quella voce in falsetto che spacca! io adoro fatal portait e abigail e them! |
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Ottimo album, per me superiore anche ad abigail e them. Purtroppo è anche l'ultimo con mikkey dee dietro le pelli.... anche se king diamond sfornerà altri capolavori qualcosa nel sound cambierà per sempre. .. Tutto bellissimo: la lunga opener è un misto di teatralità ed heavy metal come non si era mai sentito, il singolone sleepless night assolutamente ben riuscito, The wedding dream altro brano in bilico tra teatralità e grande impatto. Come non citare anche le bellissime victimized ed Amon 'belongs To them'... un apice assoluto nella carriera di King diamond |
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Andy Laroque in una forma super.Il mio preferito del re assieme ad Abiigail |
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I cannot sleepless niiiiight.... Sleepless niiiight! Sleepless niiiiight!! Capolavoro assoluto!! Il mio preferito della sua discografia ( son tutti belli e da avere). Diamond,LaRoque,Dee tris d'assi! Buy or die!! |
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Album da brividi dall'inizio alla fine. Caspita ke genio KD |
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TOP ASSOLUTO!!! il 10 non glielo toglie nessuno, amo questo cd con un solo ascolto di più di tutti gli altri che ho già! |
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Lo sto ascoltando per la prima volta adesso, ho i 2 cd precedenti ma mi dà l'impressione che questo sia prodotto/suonato/cantato molto meglio, tecnicamente siamo a livelli mistici, un voto completo lo metto a fine cd, ma per ora è già da 8. |
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mamma mia santa !! lo ascolto da anni e ogni volta è una scarica di potenza incredibile. che tecnica , che melodie , che figata di album !!!!! |
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Penso sia il suo album migliore, il più completo..un leggero gradino su tutti, alcune canzoni potrebbero sembrare forzate ma sono perfettamente create ad arte per risaltare il teatrale racconto di questo magnifico concept. Perfetto.. quindi perchè non dare un bel 100!! |
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Che dire, per me King Diamond è un dio!!! Questo disco è almeno da 95 perché 99 lo glielo do a ABIGAIL |
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BEST OF THE BEST!!! 99 e ho detto tutto!!! |
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Capolavoro!!! Direi il mio preferito di King Diamond. Incredibilmente contorto e malato: tanto di cappello a tutto il gruppo! At The Graves quella che più mi esalta. |
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10
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C A P O L A V O R O . . ! ! |
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Per me il capolavoro di zio King. Qua tutto è portato aimassimi livelli. Una valanga di riff uno più fantasioso dell'altro, assoli a profusione ispiratissimi, linee vocali che ti si stampano in testa: tutto perfetto. E' un album che ho consumato e ancora consumo. Probabilmente la mia preferita è A visit from the dead, con uno degli assoli più belli di LaRoque!! |
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8
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King Diamond il Maestro del Metal |
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Quanti passaggi in tape nello stereo, devo ancora prenderlo in cd ma la vecchia tdk d60 gira ancora di tanto in tanto. |
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mamma che disco favoloso...l'ennesima perla di KD... |
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Una delle tante perle del Re. Diamante..e quel ritratto in copertina ha fatto la storia dell'heavy metal! Sarà.... ma per me non ha mai toppato....Lunga vita al Re! |
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Il mio preferito, senza dubbio. At the Graves, A Visit From the Dead e Wedding Dream, sono capolavori assoluti, cosi' come l'arpeggio di Sleepless Nights. Disco splendido. |
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come non si fa' ad amare un disco del genere?? |
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Altra gemma del Re Diamante; certo che una band con King alla voce, Andy alla chitarra e Dee alla batteria...brividi!!!! The wedding dream capolavoro! |
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1
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Il mio preferito di King DIamond! In particolare The Wedding Dream credo sia la sua miglior canzone da solista... 92 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. At The Graves 2. Sleepless Nights 3. Lies 4. A Visit From The Dead 5. The Wedding Dream 6. 'Amon' Belongs To Them 7. Something Weird 8. Victimized 9. Let It Be Done 10. Cremation
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Line Up
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King Diamond (Voce, Tastiere) Andy LaRocque (Chitarra) Pete Blakk (Chitarra) Hal Patino (Basso) Mikkey Dee (Batteria)
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