Non capita spesso di poter fare quattro chiacchiere con personaggi come Vinnie Moore: il maestro delle sei corde si mostra molto gentile e pacato nel rispondere alle domande e nel dare consigli ai neofiti della chitarra. Ecco cosa ci ha raccontato.
Fenrir: Ciao Vinnie! Sono Cristiano di Metallized.it, riesci a sentirmi?
Vinnie: Hey ciao! Si ti sento abbastanza bene.
Fenrir: Ottimo, possiamo cominciare quindi! Pronto per le domande?
Vinnie: Assolutamente si!
Fenrir: Prima di tutto, ti chiedo come stai e come ti senti a poche settimane dall’uscita del vostro nuovo album, A Conspiracy Of Stars.
Vinnie: Davvero bene! l’album ci piace molto, è molto complesso ma allo stesso tempo facile da recepire per chi si avvicina alla band per la prima volta. Lo stile UFO è sempre quello, ma abbiamo inserito alcuni elementi più freschi e nuovi per modernizzare un poco il sound, elementi che io apprezzo veramente molto e che avrete modo di ascoltare non appena sarà rilasciato l’album.
Fenrir: Beh, fantastico direi! La procedura di scrittura dei pezzi e di successiva registrazione è durata a lungo?
Vinnie: Mmm a dire la verità no, non molto; più o meno è andata come sempre. Scriviamo i pezzi a casa, io faccio delle demo, Phil fa delle demo e così tutti gli altri, dopodiché ce le inviamo a vicenda e le ascoltiamo troviamo dei nessi e dei metodi per incastrarle assieme o da una in particolare partiamo per registrare un brano intero, se piace a tutti! Quelle che non piacciono o che rimangono fuori vengono scartate o finiscono come b-side.
Fenrir: Ok, ho capito… E chi è il “songwriter” principale del gruppo?
Vinnie: Io ho scritto le musiche di sette delle dieci canzoni dell’album, Phil ha scritto i testi, le parti vocali, per questi pezzi. Per il resto nessuno prevale sugli altri, la coesione nella scrittura è una cosa che ci rende molto abili anche alla nostra età (ride).
Fenrir: Da quanto ho capito quindi inizialmente partite da un idea di un singolo componente e poi in studio ci lavorate sopra per farla diventare una traccia vera e propria?
Vinnie: Non avrei potuto spiegarlo meglio (ride di nuovo).
Fenrir: Ora una domanda più particolare: come ci si sente ad essere un americano circondato da inglesi?
Vinnie: Beh, sono in questa band da …12 anni ormai, e vado davvero d’accordo con gli altri ragazzi, mi trovo veramente bene qui, è una gran bella famiglia. Si ride un sacco, si scherza un sacco, tutto come dovrebbe sempre essere in un gruppo.
Fenrir: Certo, ho capito (risate imbarazzate)… Senti, hai più avuto notizie riguardo Pete Way? Sai come sta?
Vinnie: Non parlo con lui da parecchio, ma ho sentito, sai, dei suoi problemi con il cancro alla prostata e mi auguro che stia bene ora. Tutto il gruppo lo spera! Gli auguriamo tutti di rimettersi in sesto al più presto.
Fenrir: Il tuo primo album con gli UFO, You Are Here, era sensazionale. Come sei entrato a far parte del gruppo e quale è stato il tuo primo impatto con la band?
Vinnie: Beh è stato piuttosto semplice: ho sentito che erano in cerca di un chitarrista e conoscevo Phil, che appena dopo l’abbandono di Schenker mi chiese di inviargli alcune demo e successivamente un CD con alcune mie canzoni. Gli piacque parecchio, talmente tanto che dopo appena poche settimane io entrai a far parte del gruppo. Alcuni dei ragazzi già li conoscevo, così mi sono integrato subito e c’è stato fin da allora un gran feeling con tutti loro!
Fenrir: E come ti sei sentito ad entrare a far parte del gruppo che ha avuto Michael Schenker alla chitarra? Un gran chitarrista da sostituire.
Vinnie: Non ho mai avuto alcun problema con questo fatto, soprattutto perché sono sempre stato un grande fan della band prima di tutto; da ragazzo avevo il loro poster in camera, mi esercitavo sulle loro canzoni e ho imparato un sacco di assolo di Schenker prima di entrare nel gruppo. Ma quando sono entrato negli UFO non sentivo di dover sostituire nessuno, anche perché siamo partiti subito registrando un nuovo album ed in questa maniera ho potuto integrarmi fin da subito e soprattutto apportare il mio stile al gruppo, che comunque è sempre simile a quello di Schenker.
Fenrir: Ho capito! E quali sono le canzoni degli UFO con Michael Schenker che maggiormente ti piace suonare durante i tour o che ti hanno ispirato maggiormente quando ancora non facevi parte del gruppo?
Vinnie: Adoro suonare Rock Bottom, mi piace un sacco. Poi Lights Out eDoctor Doctor sono molto belle.
Fenrir: Fantastiche, assolutamente. E senti, sei entrato negli UFO nel 2004, ben undici anni fa. Senti che il tuo stile è cambiato col passare degli anni?
Vinnie Moore: Beh, credo che il mio stile sia sempre in crescita, penso di essere maturato molto sotto certi aspetti. Penso che sia sempre diverso in ogni album, non mi fossilizzo mai su un unico stile; ad esempio ora cerco di mantenere uno stile più cadenzato rispetto a dieci anni fa, quando suonavo più velocemente.
Fenrir: Proprio qui volevo arrivare: il tuo stile, soprattutto negli anni ottanta, era tecnicamente strabiliante. Qual è la tua opinione su chitarristi che si concentrano così tanto sulla tecnica e sulla velocità, come Satriani, Gilbert o soprattutto Malmsteen?
Vinnie: Beh alcuni di loro mi piacciono molto! Dipende tutto dal fatto che se suoni con passione e con feeling è molto difficile scrivere brutti pezzi, mentre molto spesso chi si focalizza troppo sulla tecnica rischia di perdere la strada giusta e scrivere canzoni vuote. L’importante è trasmettere emozioni e magari un bel messaggio; facendo così non si sbaglia.
Fenrir: Infatti a molti non piace lo shred proprio perché lo trovano, come hai detto tu, vuoto. Tu credi che ci sia un modo giusto o sbagliato di suonare la chitarra?
Vinnie: No, assolutamente no. Sei tu che devi scegliere lo stile che ti si addice, l’importante è metterlo in pratica con passione e sentimento; se manca la passione, è impossibile suonare bene. Per qualsiasi cosa non c’è mai un modo giusto o sbagliato oggettivamente, ognuno deve trovare la propria strada.
Fenrir: Credo che tu abbia espresso uno dei concetti più importanti di sempre! La passione è la benzina per ogni aspirante musicista.
Vinnie: Esattamente!
Fenrir: Posso chiederti chi è il tuo chitarrista preferito di sempre?
Vinnie: Mmm, mi è molto difficile sceglierne uno solo in particolare... I miei preferiti sono sempre stati Jeff Beck e Ritchie Blackmore …Si direi che loro due sono i miei maestri, i miei più grandi ispiratori.
Fenrir: Grandi nomi insomma! Parlando invece dei giorni nostri e a carattere più generale, qual è la tua opinione sulla scena rock di adesso? Ci sono gruppi di adesso che ti piacciono particolarmente o non ne ascolti molti?
Vinnie: No a dire il vero mi piace molto la scena di adesso ed in particolare adoro i Rival Sons, hanno quel feeling retrò che secondo me ha molto stile!
Fenrir: Bene, ho un ultimissima domanda! So che l’avrai ricevuta milioni di volte ma la chiedo lo stesso: qual è il miglior consiglio che puoi dare ad un ragazzo che si avvicina al mondo della chitarra?
Vinnie: Esercitatevi ogni giorno, un poco ogni giorno e diventerete grandi. Trovate qualcuno che vi insegni e vi introduca alle prime tecniche e soprattutto trovate un gruppo di amici con cui suonare e divertirvi. L’importante è che suonando vi divertiate, sempre.
Fenrir: Ok, l’intervista è finita! Grazie mille per il tuo tempo Vinnie!
Vinnie: Grazie a te! A presto!
