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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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21/09/2019
( 2480 letture )
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Nel panorama rock la parola reunion crea spesso brividi lungo la schiena dei fan sia per la trepidazione di poter rivedere o assistere per la prima volta al concerto dei propri beniamini, sia per l'immancabile studio album che solitamente precede il tour e che nella maggior parte dei casi fa acqua da tutte le parti. Fortunatamente il caso degli UFO non segue la prassi delle grandi rock band. In sintesi, nel 1991, in seguito alla seconda separazione avvenuta nel 1989, il frontman Phil Mogg ed il bassista Pete Way decidono di riunirsi assoldando Laurence Archer alla chitarra e Clive Edwards alle pelli e dando alle stampe High Stakes & Dangerous Men. A questa parziale reunion segue quella vera e propria con la formazione dei successi di fine anni 70 (Lights Out, Obsession e l'indimenticabile live Strangers in the Night). Così nel 1995 Way, Mogg, Schenker, Raymond e Parker danno vita a Walk on Water con in cabina di regia lo stesso producer di quel glorioso periodo, ovvero Ron Nevison.
Risultato? Un grande album, ma in fin dei conti come poteva essere altrimenti: di fatto le nuove tracks sono solo otto ma che qualità che sprigionano! Le conclusive rivisitazioni di Doctor Doctor e Lights Out non sono altro che delle chicche per i nostalgici, ma l'avvio in particolare coinvolge fortemente l'ascoltatore e regala emozioni tramite la splendida A Self-Made Man, dalle magiche tastiere dai forti sentori ottantiani. Alle strofe heavy fa da contraltare un ritornello enfatico e melodico, ma è l'assolo conclusivo di uno strepitoso Michael Schenker a mandare in orbita. La seguente Venus trasuda rock da ogni poro e colpisce immediatamente per la sua anima southern. Risulta essere un bellissimo pezzo, degno dei capolavori settantiani del genere e come di consueto i ghirigori del biondo chitarrista sono immensi. Pushed to the Limit è un 4/4 abbastanza classic rock, il quale odora fortemente di blues. È lo stesso Walk on Water a prendere questa piega andando a spingere sul country e sul sud degli Stati Uniti con la successiva Stopped by a Bullet (of Love), dove i nostri fanno un'enorme figura sapendo manovrare magistralmente gli strumenti. Nonostante sprizzi ancora blues sulle strofe, Darker Days ha dalla sua un chorus magnifico dalle atmosfere tipicamente eighties il quale arriva quasi inaspettato. Le tastiere in sottofondo e le melodiose note suggellano un ottimo brano melodic hard rock. Running on Empty e Knock Knock proseguono la vincente cavalcata all'insegna del blues/hard rock e delle meravigliose parentesi soliste di Michael Schenker, protagonista indiscusso dell'intero platter anche in fase di composizione tramite dei refrain capaci di entrare in testa sin dal primo ascolto. Dreaming of Summer chiude gli inediti nel migliore dei modi attraverso un rock radiofonico fortemente vicino alla proposta dei Dire Straits, con tanto di squarci di chitarra acustica che vanno ad alternarsi perfettamente all'elettrica.
Walk on Water ha una capacità essenziale per chiunque voglia inoltrarsi nei meandri dell'hard rock, cioè quella d'imporsi immediatamente e a tal proposito va ringraziato in particolar modo il chitarrista degli UFO, capace di tessere trame d'incanto a più riprese tramite arcigni riff e mirabolanti assolo. Ma non è solo Schenker a brillare poiché pure il lavoro di Paul Raymond alle tastiere è notevole nel ricamare i vari strumenti alla voce di Phil Mogg, quest'ultimo sempre convincente nelle sue esecuzioni. Magari non il prodotto da avere assolutamente della band in questione, ma sicuramente un album da non trascurare per gli amanti di queste sonorità. Una reunion che non tradì le aspettative.
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9
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Disco cazzutissimo, il tedesco erutta riff e assoli fantastici a raffica e Mogg è il solito grandissimo. Ispiratissimi. Voto 95 |
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8
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Spettacolare album,grande melodia, marchio di fabbrica Ufo,grandissimo lavoro di Schenker che sprigiona riff e assoli di gran classe.Mogg grandissimo frontman.
Lo ascolto spesso ,secondo il mio modesto parere e' un grosso 90. |
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7
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Il miglior disco degli UFO da 25 anni a questa parte |
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6
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l'album e' da annali del rock metal, le disqisizioni di Federico nella recensione, possono essere anche giuste, non discutibili, e che e'il disco piu' riuscito degli Ufo da Misdemeanor, che era simile alle produzioni degli Uriah Heep dell'epoca. Venus, come poche, Sourhern? mah forse le slide guitars, ma ha quel passo nobile rock common, che dire? |
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5
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Grandissimo disco... Li ho.visti a Milano a Gennaio 1998. Assolutamente favolosi!!!!!!!! |
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4
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Grande album, e all'epoca piacevolissima e attesa reunion della formazione classica, vista all'opera in quel di Milano ad inizio '98 ( concerto coi fiocchi).. Che dire, unici e difficilmente imitabili e su Schenker, chitarrista dal talento unico, la penso come Rob Fleming. |
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3
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Bell’album, magari non il capolavoro che tutti sognavano dopo aver appreso all’epoca dell’arrivo di una nuova release con la formazione degli anni d’oro. Ma comunque un gran bell’album, con Schenker in formissima, un Mogg sempreverde e almeno due perle - Venus e Dreaming of Summer - che vale la pena ascoltare! Voto 82 |
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2
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Album molto bello che mostrò la capacità del gruppo a stare al passo con i tempi. Adoro Venus, Runing on empty, la voce di Phil Mogg, la classe di Schenker, il ritmo di Pete Way e la duttilità di Phil Raymond. Adoro gli UFO. Dopo gli Dei dell'hard rock loro sono i primi tra i comuni mortali (barando un poco perché il tedesco è quanto meno un semidio). 80 |
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1
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Per me semplicemente un album bellissimo. 92 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Self-Made Man 2. Venus 3. Pushed to the Limit 4. Stopped by a Bullet (of Love) 5. Darker Days 6. Running on Empty 7. Knock, Knock 8. Dreaming of Summer 9. Doctor Doctor "95" 10. Lights Out "95"
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Line Up
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Phil Mogg (Voce) Michael Schenker (Chitarra) Paul Raymond (Tastiere, chitarra) Pete Way (Basso) Andy Parker (Batteria)
Musicisti Ospiti: Mark Philips (Cori)
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