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OTEP - Destinati al cambiamento
24/06/2016 (1812 letture)
Gli Otep sono tornati a tre anni di distanza dall'uscita di Hydra e la loro leader e fondatrice Otep Shamaya è più in forma che mai. Il nuovo album della band, Generation Doom, ci ha dato l'occasione per parlare con la bella (e brava) cantante di Los Angeles dell'importanza di questo disco, che sancisce il suo ritorno sulla scena alternative metal. Un'artista che di sicuro non le manda a dire, che si conferma ricca di ideali e dispensatrice di buoni consigli.

Togno89: >: Ciao Otep! Benvenuta su Metallized. Come ci si sente a stare di nuovo sul palco?
Otep Shamaya: Stare sul palco rende euforici e se c'è la giusta energia da parte del pubblico, noi diventiamo degli Dei che sfrecciano verso l'infinito.

Togno89: In passato avevi detto che Hydra sarebbe stato il tuo ultimo album. Cosa ti ha fatto cambiare idea?
Otep: Dopo il mio sesto album, Hydra, avevo semplicemente bisogno di una pausa. Una pausa dai dirigenti dell'etichetta, dai pregiudizi e dal bigottismo dell'industria discografica, così lontana dalle mie emozioni e dai miei pensieri. In primo luogo, avevo bisogno di ricordare il motivo per il quale avevo formato una band. Avevo bisogno di riconnettermi alle muse, per sentire di nuovo la loro silenziosa canzone e quando l'ho fatto, quando ho sentito le loro belle voci rendere energia alla mia anima, non ho avuto altra scelta se non quella di scrivere nuovamente.

Togno89: Cosa significa questo nuovo album per te e la band?
Otep: Generation Doom, fra le mie creazioni, è una di quelle che mi rende più orgogliosa. Rappresenta una rinascita.

Togno89: Perché hai scelto questo titolo, Generation Doom?
Otep: Basta controllare le notizie o leggere una rivista scientifica per sapere cosa sta accadendo alla nostra civiltà e al nostro pianeta. Non possiamo andare avanti in questo modo, qualcosa deve cambiare. Noi siamo i precursori del cambiamento, noi siamo la GENERATION DOOM.

Togno89: Ascoltando il disco ho notato un buon bilanciamento fra brani duri e potenti e canzoni melodiche. Avete creato questo bilanciamento con un'idea ben precisa in testa? Oppure avete semplicemente seguito l'ispirazione del momento per ciascuna canzone?
Otep: Ogni brano di Generation Doom si è creato da solo. Parafrasando Michelangelo, come degli scultori, abbiamo visto l'angelo nel marmo, così lo abbiamo scolpito fino a liberarlo.

Togno89: Come descriveresti Generation Doom a qualcuno che non ha mai ascoltato la tua musica prima d'ora? Pensi ci sia una definizione che raffiguri propriamente la musica che suonate?
Otep: Se dovessi descrivere Generation Doom in una sola parola direi che è INTENSO. Se mi chiedi di definire la nostra musica, non sono sicura che sia collocabile in un genere specifico, siamo ispirati da molti, ma credo che suoniamo perlopiù hard rock. Se vuoi porci in un sottogenere direi rapcore o nu metal.

Togno89: Le tematiche che affrontate nei testi sono molto interessanti. Una vostra canzone, Equal Rights, Equal Lefts, parla del ruolo della donna nella società. Pensi che la parità di diritti non sia ancora stata raggiunta nel mondo occidentale? E a tal proposito, ti piacerebbe avere finalmente una donna come presidente degli Stati Uniti d'America?
Otep: Equal Rights, Equal Lefts è una canzone sui diritti dei gay scritta dalla prospettiva di una donna gay: me stessa. Mi è stato detto che è il brano più controverso che abbia mai scritto, perché tratta di un amore fra due donne. Dal momento che parla della mia vita, non penso affatto che sia controverso. Più sono le persone gay che scrivono delle proprie esperienze personali, più saranno coloro che si rifiuteranno di vederci come diversi o controversi. Nel mondo i gay sono oppressi in ogni Paese e in ogni religione. Noi stiamo combattendo per il nostro giusto diritto di esistere. Come per le donne: sta migliorando la loro posizione nella società, ma ancora non c'è equità e credo che una donna per la prima volta alla presidenza degli Stati Uniti avrebbe un impatto incredibilmente positivo per il nostro Paese e per tutto il Mondo.

Togno89: Ho realmente apprezzato la cover di Royals inclusa nell'album. Cosa vi ha spinto a realizzarla?
Otep: Penso che Lorde sia un'artista di grande talento e amo il suo lavoro. L'etichetta voleva che noi facessimo una cover, così abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, qualcosa di contemporaneo, che parlasse di me e dell'esperienza di crescere in povertà, della classe lavoratrice dei miei fans, i quali combattono per tutto quello che hanno. Noi ce lo siamo guadagnato, nessuno ci ha regalato nulla. Il brano è stato accettato bene dai nostri fans ed è davvero meraviglioso condividerlo con loro.

Togno89: Sono rimasto molto colpito dal tuo monologo finale al termine di On the Shore. Hai mai pensato seriamente di diventare un’attrice?
Otep: Grazie! No, non ci ho mai pensato seriamente, ma chi lo sa? Forse.

Togno89: La versatilità della tua voce è incredibile. Cosa stai cercando di raggiungere attraverso il tuo modo di cantare? Che tipo di emozioni provi ad esprimere?
Otep: Ricerco semplicemente di esprimere tutto quello che la canzone può comprendere e necessitare. Lascio che le emozioni mi portino dentro la musica finché non trovo l'onda perfetta.

Togno89: C'è un cantante al quale ti ispiri?
Otep: Oh sì, ce ne sono molti: Tom Waits, Kurt Cobain, Jonathan Davis, Trent Reznor, Zack de la Rocha, Chino Moreno, Emily Armstrong, Birdy, Lorde, Corey Taylor, Kendrick Lamar, Frank Ocean, Jim Morrison, Edith Piaf, Mazzy Star, Prince.

Togno89: Fai esercizi vocali specifici per mantenere la tua voce in forma? Cosa diresti a qualcuno che ha iniziato da poco a cantare, hai qualche consiglio per chiunque voglia diventare un buon cantante?
Otep: Le corde vocali sono molto delicate, ancor più dei filamenti di un violino, come cantante devi prenderti cura di loro: una sciarpa prima di un concerto porta il sangue all'area delle corde vocali, le tiene al caldo; è utile allungare le corde vocali utilizzando una varietà di esercizi di riscaldamento. Inoltre io bevo acqua calda con del succo di limone durante le esibizioni e faccio un esercizio di raffreddamento dopo lo spettacolo. A causa del numero di spettacoli che facciamo cerco di parlare il meno possibile tra uno show e l'altro. Io sono vegana, quindi questo non è un problema per me, ma per gli altri niente latticini, questi infatti provocano un accumulo di muco che andrà ad influenzare il suono della voce.

Togno89: Quali sono i tuoi piani per il futuro? Continuerai a scrivere musica o Generation Doom è l'ultima opportunità per i tuoi fans di ascoltarti su un disco?
Otep: Vivo nel presente! Il futuro non è più quello di una volta.

Togno89: Quando tornerete a suonare in Europa? C'è qualche possibilità per l'Italia di essere inclusa nel vostro tour?
Otep: Io amo l'Italia! È uno dei luoghi che preferisco al Mondo. Ho passato un po' di tempo a Roma qualche anno fa ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Voglio tornarci e spero accada presto, per soddisfare il mio sogno di cantare sulla vostra terra antica e per lasciarsi andare respirando la stessa aria che hanno respirato i grandi artisti di tutti i tempi.

Togno89: L'intervista è finita Otep, grazie per il tuo tempo. Sentiti libera di aggiungere qualcosa o semplicemente di salutare i tuoi fans italiani.
Otep: Grazie per il vostro amore e sostegno. Spero di vedervi presto.



Daniele
Domenica 26 Giugno 2016, 23.20.09
1
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