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BONES - #15 - Septage, Lucubration, Broder, Midnight Callings, Thecodontion, Vessel of Iniquity
28/08/2021 (889 letture)
Septage - Septisk Eradikasyon (Dark Descent Records, 2021)

Tracklist:
1. Of Gangrene Limbs
2. Perpetual Fetid Odor
3. Simmered in Mephitis
4. Sick Possessions


Formazione:
Ugur (Voce, Batteria)
Tobias (Chitarra, Voce)
Malik (Basso, Voce)

Avevamo incontrato i Septage in un precedente appuntamento della rubrica, e a distanza di poco tempo ecco che i danesi tornano a farsi sentire con un altro EP carico di death/grind marcio ma che ancora una volta si dimostra essere ben pensato e strutturato. I punti di riferimento dei tre sono rimasti Carcass, General Surgery, Regurgitate et simili, ma come accennato poco fa, la cura per le canzoni e i riff restano fondamentali. Nel marasma sonoro fatto di suoni sporchi e growl filtrati è infatti sempre apprezzabile sentire, oltre all’accoppiata blast beat/riff serrati, qualche soluzione più ragionata che mette in mostra delle capacità tecniche ben sfruttate. Su pezzi relativamente brevi è ovviamente l’aspetto più diretto a prevalere, ma quando il minutaggio si fa un po’ più alto come su Of Gangrene Limbs e Simmered in Mephitis, ecco che il potenziale di un gruppo non proprio inesperto viene fuori. A quando un album?

Lucubration - Aspiration Of Corrupted Ancient Blood (Sacrificial Dance / Quiet Notes, 2021)

Tracklist:

1. Decease The Rotten Beast
2. Aspiration Of Corrupted Ancient Blood


Formazione:
Kalle Koskivirt

Si sa poco sui Lucubration, e quel poco riguarda la mente dietro il progetto, ovvero Kalle Koskivirta, musicista finlandese molto particolare e leader di uno dei gruppi più strambi in ambito death, gli Oksennus. Questo nuovo progetto non poteva che seguire una vita sperimentale tutta sua; quello che di base è un black/death (war metal) classico fatto di atmosfere caotiche, apocalittiche e oscure, viene qui arricchito con inserimenti elettronici e delle strutture tutt’altro che frequenti. I due pezzi hanno infatti durate di tredici e sette minuti e vedono un largo utilizzo di rumori e suoni di matrice noise che trasformano l’ascolto in un’esperienza totalmente diversa da come lo era fino a poco prima per poi magari tornare su delle ritmiche doom accompagnate dai fischi delle chitarre. Non parliamo quindi di un ascolto facile e che sostanzialmente estremizza una proposta che da sempre punta ad essere caotica e distruttiva. Ma qualcosa di ancora più particolare avviene con la seconda traccia dell’EP, quasi in antitesi con la prima e che se vogliamo evidenzia ancora di più la voglia di sperimentare del finlandese. Sette minuti fatti sempre di rumori e growl cavernoso ma che questa volta poggiano su delle tastiere dai toni malinconici e desolanti in grado di creare uno scenario da fallout nucleare; un contrasto particolare ma molto riuscito e che, nonostante la poca immediatezza dei suoi lavori, sottolinea l’inarrestabile voglia di sperimentare di Kalle kskivirta.

Broder - Det højes smed (Autoprodotto, 2021)

Tracklist:
1. Dybet
2. Smedjen
3. Stenen
4. Stålet
5. Diglen
6. Æggen
7. Glødden
8. Heden
9. Marken


Formazione:
Jesper Bagger Hviid (Sconosciuto)
Erik Bagger Hviid (Sconosciuto)

Torniamo in Danimarca per parlare di un duo affascinato dalla distruzione sonora e dall’estremizzazione, i Broder, il cui nome non è casuale, dato che i due membri sono fratelli e condividono esperienze anche in altri progetti. In poco tempo si viene in contatto con un pazzo mix di death, grindcore, black e noise opprimente ma che attenzione, risulta comunque ascoltabile e piuttosto immediato; a dare un senso più ragionato al tutto ci sono poi gli intermezzi sonori (le tracce dispari) che fanno da collante tra le canzoni, di fatto quattro e tutto sommato ben realizzate. Non parliamo di grandi innovazioni o intuizioni, ma il mix descritto sopra regala circa ventisette minuti di caos sonoro apprezzabile da chi è alla ricercar di proposte così, dove growl e scream urlano senza sosta e dove I riff sembrano sempre in continuo cambiamento. Si passa infatti da ritmiche sludge ad altre di stampo death/black per poi accorgersi che in sottofondo c’è una solista impegnata nel ricreare una linea vagamente più armonica. Insomma, un vortice sonoro che può diventare qualcosa di ancora più travolgente.

Midnight Callings - The Cosmological Wanderer (Into Endless Chaos Records, 2021)

Tracklist:
1. The Cosmological Wanderer

Formazione:
Sconosciuta

Data forse la poca distribuzione dei due album precedenti usciti per Into Dungeons Records, il nome dei Midnight Callings è ancora oggi piuttosto sconosciuto, così come sconosciute sono le persone, o la persona, dietro il progetto. Nonostante questo, ecco che il progetto atmospheric black metal torna con un EP composto da una singola traccia lunga venti minuti e che rispecchia il titolo. Il black del gruppo tedesco punta moltissimo sul ricreare atmosfere riconducibili ad un viaggio cosmico/spirituale, e lo fa attraverso soluzione semplici, scolastiche, ma che nell’insieme possono appagare chi ama perdersi su riff intrisi di melodia e che fanno della ripetitività il loro punto di forza. Ci sono ovviamente pochi cambi di tempo, ma come detto, il tutto si regge e funziona grazie alle linee armoniche e all’accompagnamento ritmico incessante e che predilige uno/massimo due ritmi (nella seconda metà del pezzo intervengono arpeggi dissonanti). Lo scream è poi adatto e spettrale al punto giusto, così come la produzione, tutt’altro che cristallina, aiuta tanto l’efficacia della proposta specialmente quando la solista prende il sopravvento creando una seconda linea melodica. Potremmo definirlo un lavoro classico e di mestiere, non ai livelli di altri uscite, ma che offre un piacevole viaggio cosmico di venti minuti.

Thecodontion / Vessel of Iniquity - The Permian-Triassic Extinction Event (I, Voidhanger Records, 2021)

Tracklist:
1. Thecodontion - Thecodontosaurus antiquus (The Epitome of Dinosauria)
2. Thecodontion - Procompsognathus triassicus (Death, Asymmetric and Grotesque)
3. Vessel of Iniquity - The Great Dying


Formazione Thecodontion:
G.E.F. (Voce)
G.D. (Basso)

Musicisti ospiti:
Skaðvaldur (Voce nella traccia 1)
V.P. (Batteria)

Formazione Vessel of Iniquity:
A. White (Voce, Tutti gli strumenti)

Ad un anno di distanza dall’ottimo Supercontinent, i nostrani Thecodontion tornano con uno split in compagnia di Vessel of Iniquity, progetto guidato dal solo A. White. E non potevano non farlo proponendo un concept decisamente particolare:

” This conceptual split release about the titular Permian-Triassic extinction event (commonly known as "The Great Dying"), and life emerging anew afterwards. It occurred approximately 251 million years ago and it was the Earth's most severe extinction event, during which almost all of the marine species, terrestrial vertebrates and insects became extinct. Theories for its cause range from meteor impacts, volcanic eruptions and climate change.”

Dal Supercontinente ad un tema che tocca questioni anche piuttosto attuali. Il primo brano dei Thecodontion non fa che confermare la personalità e la bravura in fase compositive del duo, che restando fedeli alla totale assenza delle chitarre, sfrutta a pieno dovere il basso distorto sia in fase ritmiche che solista; come per il debutto, la cura per quanto riguarda quest’ultima è curata a dovere e non fa sentire la mancanza di una chitarra, anche grazie alla scelta dei suoni e della produzione che permette al basso di riempire ogni singolo spazio ed avere un peso non indifferente. Sia sulle ritmiche di stampo black/death che quelle meno tirato, il suono massiccio e distorto di G.D. è ottimo e aiuta a creare l’atmosfera presente sul debutto, oltre ad essere particolarmente adatta ai soggetti trattati nei due pezzi. Se il primo pezzo ha come protagonista quello che è in sostanza l’antenato dei dinosauri del Giurassico, il secondo è incentrato sul Procompsognathus, un dinosauro bipede e dalla struttura piuttosto particolare. E il secondo pezzo è esattamente così, diverso dal precedente e da uno scheletro compositivo elaborato e più imprevedibile; abbiamo infatti dei riff più marziali, un andamento leggermente meno irruento e ad uscirne protagonista è la tipica atmosfera a cui il gruppo ci ha abituati sul debutto. Rispetto a quanto fatto fino ad ora, è indubbiamente un brano “atipico” e in cui si intravedono nuove ed interessanti idee compositive.

La parte più catastrofica e dedicate alla grande estinzione è ad opera di Vessel of Iniquity, che con il suo black/industrial/noise costruisce un muro sonoro dalle tinte catastrofiche e annichilenti. La sensazione iniziale e quella di assistere all’arrivo di meteoriti, eruzioni, cataclismi e altri disastri naturali che rimandano alla grande estinzione; il tutto avviene tramite l’utilizzo di una batteria sparata a velocità folli, urla in sottofondo accompagnate da tastiere e una produzione che esalta il caos sonoro generato. Almeno nella prima parte, perché ad un certo punto si sfocia in qualcosa di musicalmente diverso; ad un certo punto sentiamo infatti i suoni “calmarsi” e creare quello che è a tutti gli effetti un paesaggio privo di vita ma dominato da fumo, fuoco e cenere; e il fatto che dopo qualche minuto di calma si ritorni su atmosfere caotiche e distruttive, suona come un avvertimento: succederà di nuovo. Sono quindi undici minuti in cui il lo split si dimostra riuscito anche per quanto riguarda il concept che sta alla base; sicuramente la proposta dell’inglese risulterà più ostica, ma per chi non lo conoscesse può essere un ottimo punto di partenza per poi andare a ritroso e recuperare anche le buone uscite precedenti (provate con Void of Infinite Horror, 2019).



Immolazione
Giovedì 2 Settembre 2021, 12.52.41
1
La demo dei Lucubration è veramente interessante, anche se mi pare sia un duo e non un solo project di Koskivirta (il secondo membro dovrebbe essere comunque un altro ex-Oksennus, penso Simo Sairanen ma non ne sono sicuro). Darò un ascolto anche allo split di Thecodontion e Vessel of Iniquity perché entrambe le band mi piacciono molto, anche se normalmente non presto attenzione agli split.
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