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27/04/25
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ELIO E LE STORIE TESE - Arena Fiera, Bergamo (BG), 16/07/2022
24/07/2022 (923 letture)
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Quello che è andato in scena sabato 16 luglio è senz’altro da annoverare quale evento eccezionale, sotto diversi aspetti. Innanzitutto il gruppo si è formalmente congedato dall’attività concertistica nel 2018, in secondo luogo la serata, auspicata dal Trio Medusa fin dal 2020 ed i cui ricavati andranno in beneficienza, era stata concepita come “festa di fine sfiga”, ma le sorprese non son finite, come vedremo più avanti.
ELIO E LE STORIE TESE Evento attesissimo, andato sold out in meno di 48 ore, ha visto il ritorno sui palchi di uno dei gruppi italiani più amati e seguiti degli ultimi trent’anni. Secondo i primi rumors, si contano circa 12000 presenze, uno stuolo di fans festanti della prima e ultim’ora riuniti nell’Arena della fiera di Bergamo che quest’anno vanta un ricco calendario per quel che riguarda gli spettacoli musicali. Nell’area erano presenti vari stand, da quelli solidali a quelli del merchandising fino ad arrivare alla prima criticità, i bar. Code chilometriche, salvo il rischio di perdersi parte dello spettacolo, hanno infatti impedito ai più di potersi concedere un minimo ristoro. Nel 2022, e viste le temperature, son situazioni non più accettabili: in vista di simili serate occorre organizzarsi a ragion veduta, nello specifico sarebbe bastata una semplice distribuzione ambulante di bevande tra gli spalti. Peccato, in quanto, perlomeno, i prezzi dei prodotti risultavano una volta tanto adeguati (5 euro per la birra, 1,50 per la bottiglietta dell’acqua). Seconda criticità, la dislocazione dei posti a sedere. Vista la conformazione del palco, sarebbe stato opportuno disporre le sedie “a ventaglio” in quanto, paradossalmente, dalle prime file laterali, pur maggiormente dispendiose non si scorgeva quasi nulla. Ed ecco finalmente, poco dopo le 21, salire sul palco mr. Stefano Belisari, in arte Elio che, in canottiera, pantaloncino corto e calza lunga annuncia quello che inizialmente pareva uno scherzo, ma tale non era: un incidente occorso in moto al chitarrista Cesareo che aveva quasi compromesso sia la sua presenza che il concerto stesso. Lo stoico chitarrista, cui rivolgiamo i nostri più calorosi auguri di pronta guarigione, si è comunque presentato sul palco, in carrozzina, riportando in mente Axl Rose durante il tour con gli AC/DC. Il concerto si apre con uno dei primi e maggiormente conosciuti pezzi del repertorio dei folli Elii: John Holmes, ottimo “starter” che lascia facilmente presagire quella che sarà, a tutti gli effetti, una scaletta dei loro grandi classici. A temine del brano Elio ringrazia ancora una volta Cesareo quale “grande esempio di resilienza, anche se non ho mai capito cosa voglia dire”… lo spirito goliardico e la verve di quest’artista non pare minimamente intaccata. Anche il secondo pezzo proviene dal fortunato album di debutto Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, si procede pertanto con Cassonetto differenziato per il frutto del peccato al cui termine, con un Elio munito di vocoder che interagisce scherzosamente col pubblico, partono una serie di battute ironiche rivolte al movimento trap (vd. “Erode sarebbe un bel nome per un trapper!”). Si passa ad una delle più belle canzoni mai incise dal gruppo e, diciamola tutta, maggiormente aderente alla realtà, Servi della gleba, durante la quale il frontman improvvisa alcune strofe. Con la successiva Il vitello dai piedi di balsa appare finalmente sul palco quel genio rispondente al nome di Luca Mangoni, irrinunciabile e beneamato collaboratore degli EelST che si aggira con estro e brio lungo tutto lo stage. Durante la pausa viene introdotto Vittorio Cosma (nei panni di Carmelo) quale sostituto di Rocco Tanica e lo stesso ricambia a modo suo, cosicché in pieno stile scanzonato e irriverente, sotto lo sguardo sghignazzante di Elio, sulle note di Can't Take My Eyes Off You riesce a far intonare all’unisono “a me mi piace il cazzo” ad una divertita platea! Si va avanti con lo show, ecco quindi T.V.U.M.D.B. che vede Belisari al flauto traverso, suo strumento principale, e il solito Mangoni, nelle vesti di un peperone! A questo punto viene presentata la bravissima corista Paola Folli e si passa ad altri brani memorabili quali Gargaroz, El Pube, Discomusic e Born to be Abramo. Dopo quest’ultimo pezzo, irrompe sul palco il Trio Medusa a ricordare che tutto il ricavato della serata sarà devoluto alla Onlus Cesvi in aiuto ai profughi provenienti dall’Ucraina. Viene poi dato spazio a Nico Acampora, promotore del progetto Pizzaut atto ad includere soggetti autistici nel mondo del lavoro. Nello specifico, Acampora ha aperto una pizzeria in provincia di Milano con al soldo un team di ragazzi autistici, due di loro presenti sul palco, insieme al figlio Dante di Belisari ed esibitisi rispettivamente al violino ed alla batteria, intera iniziativa meritevole di stima ed attenzione, bravi! Dopo la pausa, si riprende con la musica e si riparte con Essere donna oggi che vede l’eclettico Elio imbracciare una chitarra elettrica Ibanez. Nello spettacolo sono presenti i consueti ingredienti che hanno reso questa band iconica finanche adorata oltremodo dai fans: tante risate e tanta bella musica e, come tutti ci auguriamo, chissà che non ci ripensino…! E’ proprio il caso di dire che mai come in questo momento c’era bisogno di un concerto di Elio e le Storie Tese, un autentico toccasana per le orecchie e per lo spirito. Siamo quasi alla fine quando, all’inarrestabile grido di “forza Panino” (in memoria del mitico Feiez scomparso nel ‘98) più volte scandito nel corso della serata, si passa ai bis, sicchè i nostri entrano sul palco e, col viso coperto da una calzamaglia intonano Unanimi dopodiché, allo scoprire dei volti, big surprise! Fa la sua apparizione in scena Rocco Tanica il quale, visibilmente emozionato, si unisce per gli ultimi pezzi, a partire da Cara ti amo, in duetto con Belisari, fino alla conclusiva Tapparella.
Gli Elio e le Storie Tese, vale la pena ricordarlo, sono musicisti di altissimo livello (in particolare il batterista Christian Meyer) capaci di eseguire, con disarmante perizia, qualsiasi genere musicale, intendendo con ciò dalla musica classica al metal più terremotante ed anche in quest’occasione hanno dato ennesima riprova delle loro capacità artistiche, in senso lato, regalando una serata emozionante a termine della quale speriamo facciano tesoro della parole conclusive di Gabriele Corsi del Trio: “Dimissioni Respinte!”. A buon intenditore…
SETLIST ELIO E LE STORIE TESE 1. John Holmes (una vita per il cinema) 2. Cassonetto differenziato per il frutto del peccato 3. Servi della gleba 4. Il vitello dai piedi di balsa 5. T.V.U.M.D.B. 6. Gargaroz 7. El Pube 8. Discomusic 9. Born to be Abramo 10. Essere donna oggi 11. Lo stato A, lo stato B 12. La terra dei cachi 13. La canzone mononota 14. Uomini col borsello 15. Parco Sempione 16. Supergiovane
--- ENCORE ---
17. Unanimi 18. Cara ti amo 19. Il circo discutibile 20. Luigi il pugilista 21. Shpalman
--- 2° ENCORE ---
22. Tapparella 23. Alfieri (strumentale)
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9
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Visti due volte dal vivo, sono uno dei migliori gruppi italiani di sempre.
Quando facevo rock demenziale erano la mia fonte di ispirazione numero uno. Grandissimi |
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8
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Argo@ non ti piace la musica italiana di oggi? |
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Ma sparisse tutto il pattume di "musica italiana" e tornassero di sana pianta questi tizi... |
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Ho quasi tutta la loro discografia, ma per una sfiga o per l'altra dal vivo non li ho mai visti. |
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mi pare di aver capito,ascoltando radio deejay la mattina, che loro non hanno preso nessun soldo. crew ed addetti, si. e mi sembra il minimo..
poi so che avevano fatto una raccolta fondi parallela. |
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4
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Musicisti spettacolari, Mayer uno dei migliori italiani ma anche Cesareo non è da meno. Visti una quindicina d'anni fa, sono veramente uno spettacolo. DIsarmanti per come riescono a cambiare generi musicali in un solo pezzo. Non so se è il posto giusto, ma vorrei capire precisamente con la solita frase "l'intero ricavato sarà devoluto..." Cioè, oltre ai compensi dei musicisti, la crew, gli addetti, ecc. ecc. lavorano gratis? Oppure dal ricavato si tolgono le spese e si devolve in beneficenza il "guadagno". Non voglio fare il professorino, ma in economia e nella sostanza c'e' una notevole differenza tra ricavo e guadagno. Quando si dice o si legge "l'intero ricavato sarà devoluto... " è veramente l'intero ricavato? Scusate la domanda sicuramente OT. |
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3
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Band che vedrei e rivedrei con piacere, che poi sia stato fatto per beneficenza è un must che va loro riconosciuto. Ahimè ero in via e non sono potuto andare, spero lo rifaranno! |
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2
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Li ho visti una decina di volte negli anni d'oro. Ascoltati e riascoltati, risate e divertimento, ma oggi non ci andrei più a vederli. Dieci volte sono un numero fin troppo elevato per una band |
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1
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STRAORDINARI non si hanno cazzo di parole per descrivere uno dei migliori gruppi italiani di tutti i tempi |
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