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LEGENDS OF ROCK - # 7 - Frank Zappa, seconda parte
15/10/2010 (14817 letture)
continua da qui

La prolificità di Frank non conosce limiti; tra il 1969 ed il 1970 pubblica ben cinque album: Uncle Meat, Hot Rats, Burnt Weeny Sandwich, Weasels Ripped My Flesh e Chunga’s Revenge. Uncle Meat è composto da una miscellanea di brani blues, rock, jazz e classici cha vanno da Dolphy, Mingus, Waller, Stravinsky, Hendrix a Varése, il suo mentore; famoso il pezzo in italiano Tengo ‘na Minchia Tanta, eseguito anche nell’omonimo film del regista Massimo Bassoli. Il disco include King Kong uno cavalli di battaglia del primo periodo della carriera del musicista di Baltimora. Hot Rats (topi caldi) vede la definitiva affermazione del talento del multistrumentista Ian Underwood come sua spalla, ed offre una serie di assoli di chitarra veramente splendidi: l’ho sempre considerato il miglior disco di Zappa, strutturato abilmente tra il rock e la fusion. Burnt Weeny Sandwich può essere considerato un seguito di Uncle Meat, mentre Weasels Ripped My Flesh, praticamente il canto del cigno dei Mothers, è una raccolta di brani di elevato livello qualitativo, che però non avevano trovato posto nei dischi precedenti. Chunga’s Revenge è un altro fiore all’occhiello della produzione zappiana, nel quale a dominare è il suo virtuosismo alla chitarra. Nell’ottobre del 1971 esce 200 Motels, soundtrack dei 98 minuti dell’omonimo film, un’opera poco interessante e priva di utilità, mancando la follia visuale del film che fu boicottato dalla distribuzione quasi ovunque. Il tour invernale del 1971 si rivelerà disastroso: il 4 dicembre al festival jazz di Montreaux, sul lago di Ginevra, durante l’esecuzione di King Kong il teatro prende fuoco e tutta la strumentazione verrà distrutta. I Deep Purple, che si trovavano sul posto, documenteranno il disastro nella celeberrima canzone Smoke On The Water. Frank anni dopo commentò: Peccato che ci sia voluto un incendio per produrre quella canzone.
Sempre nel 1971 uscirà il satirico Live At Fillmore East, con la partecipazione di John Lennon e Yoko Ono (le registrazioni saranno omesse dal disco di Frank per motivi legali e pubblicate da Lennon nell’album doppio Sometimes In New York City, mentre Zappa le farà uscire, rimasterizzate, anni dopo). Just Another Band from L.A., del 1972, ospita nella prima facciata del disco un classico di quegli anni, la stravagante Billy The Mountain.

CAMARILLO BRILLO


Nello stesso anno (Frank era convalescente a seguito di un incidente accaduto sul palco) altri due capolavori dalla discografia zappiana vengono alla luce: Waka/Jawaha e The Grand Wazoo (quest’ultimo l’ho consumato per quante volte l’ho ascoltato!) che completano la trilogia jazz iniziata con Hot Rats. Nel 1973 per la nuova etichetta Warner Bros. esce Over-nite Sensation, primo disco d’oro della sua carriera e che vedrà la partecipazione di Tina Turner, mentre l’anno seguente è la volta del valido Apostrophe ('), che accostava incisioni realizzate con i Mothers ad altre che risalivano all’epoca di Hot Rats in una sapiente mistura di rock & blues, con la collaborazione di Jack Bruce al basso. Il connubio con la nuova casa discografica sembra procedere magnificamente: il live Roxy & Elsewhere, One Size Fits All, altro capolavoro della musica rock inciso insieme ai Mothers (sarà l’ultima volta), Zoot Allures e il doppio disco live Zappa In New York, ma l’idilio dura poco: Frank stava lavorando al nuovo album Läther quando la Warner Bros. pubblica tre album di nastri zappiani registrati nel corso degli anni precedenti senza l’autorizzazione dell’artista, con copertine prive di note e nomi dei musicisti (Studio Tan, Sleep Dirt e Orchestral Favorites). Si tratta di platter notevoli, ma Zappa va su tutte le furie: intenta causa legale (che vincerà) e si reca in un’emittente radiofonica con i nastri di Läther sotto il braccio ed, invitando la gente a registrarselo, trasmette gratis l’intero lavoro. Nel 1975 esce in collaborazione con Captain Beefheart, con il quale aveva già lavorato precedentemente, Bongo Fury. Senza perdersi d’animo fonda la Zappa Record e pubblica il doppio Sheik Yerbouti -vi collaborò anche Adrian Belew, con la famosa foto di Frank vestito da sceicco ed il triplo Joe’s Garage I, I, III, un’opera rock sul futuro ispirata da Orwell. Dopo il live Tinsel Town Rebel è la volta dell’incredibile Shut Up ‘n Play Yer Guitar un triplo che contiene solo assoli di chitarra: pazzesco! Ascoltare per credere! Il 1981 si conclude con un altro pezzo da novanta, You Are What You Is meno sperimentale e più rock. Nel 1982 arrivano Ship Arriving Too Late To Save A Drowning Witch ed una lunghissima tourneè che lo porterà anche a Roma il 9 luglio....io c’ero e c’era pure un giovanissimo Steve Vai! Durante lo show accadde una cosa pazzesca: Frank faceva il direttore d’orchestra e ad un suo cenno la musica si fermò improvvisamente per placare gli animi di qualche esagitato; poco dopo, ad un suo nuovo cenno, il pezzo venne ripreso esattamente dal punto in cui in cui era stato interrotto... incredibile: restammo tutti a bocca aperta!

MUFFIN MAN


I fondi raccolti con i vari tour permisero a Frank Zappa di dedicarsi al suo sogno: vedere eseguita la sua musica da un’orchestra sinfonica. Reclutata la London Symphony Orchestra, dopo un lungo lavoro saranno prodotti i due album London Symphony Orchestra vol. I & II, il primo pubblicato nel giugno del 1983, mentre il secondo uscirà solo nel giugno del 1987; successivamente il direttore d’orchestra francese Pierre Boulez commissionerà a Frank un brano per la sua orchestra da camera: il risultato è racchiuso in Boulez Conducts Zappa: The Perfect Stranger, uscito nell’agosto del 1984. L’artista continua a macinare titoli su titoli: The Man From Utopia (1983) -interessante la cover che vede raffigurato Zappa a petto nudo con uno scacciamosche in mano ed una chitarra nell’altra- Baby Snakes (1983), Them Or Us (1984), l’opera rock-teatrale Thing-Fish (1984), Francesco Zappa (1984), dedicato al compositore settecentesco, ed altri vari titoli che troverete nella discografia sottostante. Meritano particolare menzione i sei mastodontici volumi di You Can’t Do That On Stage Anymore, live album che coprono tutta la carriera dell’artista, il doppio Guitar del 1988, praticamente il seguito di Shut Up ‘n Play Yer Guitar, e The Yellow Shark (1992), suggello finale del grande genio il quale, nonostante gli avessero diagnosticato un cancro incurabile alla prostata, salì sul palco di Francoforte per dirigere ancora alcuni brani.
Frank Zappa muore il 4 dicembre 1993 a Los Angeles: la sua sterminata produzione musicale non è del tutto conosciuta ed il suo patrimonio artistico è gestito dalla moglie Gail e dai figli. Tra i postumi merita indubbia menzione Civilization Phaze III (1994), che segna un’importante svolta verso lo studio dei riverberi naturali del pianoforte Bösendorfer Imperia. Ci vorranno decenni per comprendere nella sua interezza la filosofia musicale di Zappa, il Mozart dei nostri tempi e, come lo ha definito lo scrittore Neil Saven, il Don Chischiotte elettrico.

Il presente lavoro non ha alcuna pretesa se non quella di far conoscere agli utenti del nostro sito un’artista poliedrico che, giova precisare, amava anche pezzi decisamente più rock come Stairway To Heaven dei Led Zeppelin (eseguita in modo incredibile nel disco The Best Band You Never Heard in Your Life, del 1991), Supernaut e Iron Man dei Black Sabbath.

STAIRWAY TO HEAVEN


Non appena qualcuno ti dice che hai cancro, la tua vita cambia da così a così, che tu poi ne guarisca o meno. E’ come avere addosso un marchio del cazzo: per quel che riguarda i medici americani tu sei solo un pezzo di carne; ti complica la vita perché ogni giorno devi lottare oltre a mandare avanti quello che fai.

Ogni cosa nella mia vita è musica, perché ogni cosa nella vita è spettacolo. Ora che sto parlando con te sto facendo uno spettacolo per te. Quando uno ascolta un mio disco, sto facendo uno spettacolo per lui, a casa sua.

Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere.

DISCOGRAFIA UFFICIALE
Freak Out! -insieme ai Mothers- (giugno 1966)
Absolutely Free -insieme ai Mothers- (maggio 1967)
Lumpy Gravy (maggio 1967)
We’re Only in It for the Money -insieme ai Mothers- (settembre 1968)
Cruising with Ruben & the Jets -insieme ai Mothers- (dicembre 1968)
Mothermania (antologia) -insieme ai Mothers- (marzo 1969)
Uncle Meat (aprile 1969) -insieme ai Mothers-
Hot Rats (ottobre 1969)
Burnt Weeny Sandwich -insieme ai Mothers- (febbraio 1970)
Weasels Ripped My Flesh-insieme ai Mothers- (agosto 1970)
Chunga’s Revenge (ottobre 1970)
Fillmore East - June 1971-insieme ai Mothers- (agosto 1971)
Frank Zappa’s 200 Motels (ottobre 1971)
Just Another Band from L.A. -insieme ai Mothers- (marzo 1972)
Waka/Jawaka (luglio 1972)
The Grand Wazoo (novembre 1972)
Over-Nite Sensation (settembre 1973)
Apostrophe (') (marzo 1974)
Roxy & Elsewhere (settembre 1974)
One Size Fits All -insieme ai Mothers-(giugno 1975)
Bongo Fury -insieme a Captain Beefheart- (ottobre 1975)
Zoot Allures (ottobre 1976)
Zappa in New York (marzo 1978)
Studio Tan (settembre 1978)
Sleep Dirt (gennaio 1979)
Sheik Yerbouti (marzo 1979)
Orchestral Favorites (maggio 1979)
Joe’s Garage I,II,III (settembre e novembre 1979)
Tinsel Town Rebellion (maggio 1981)
Shut Up ‘n Play Yer Guitar (maggio 1981)
You Are What You Is (settembre 1981)
Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch (maggio 1982)
The Man from Utopia (marzo 1983)
Baby Snakes (marzo 1983)
London Symphony Orchestra, Vol. 1 (giugno 1983)
Boulez Conducts Zappa: The Perfect Stranger (agosto 1984)
Them or Us (ottobre 1984)
Thing-Fish (novembre 1984)
Francesco Zappa (novembre 1984)
The Old Masters Box One collezione (aprile 1985)
Frank Zappa Meets the Mothers of Prevention (novembre 1985)
Does Humor Belong in Music? (gennaio 1986)
The Old Masters Box Two collezione (novembre 1986)
Jazz from Hell (novembre 1986)
London Symphony Orchestra, Vol. 2 (settembre 1987)
The Old Masters Box Three collezione (dicembre 1987)
Guitar (aprile 1988)
You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 1 (maggio 1988)
You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 2 (ottobre 1988)
Broadway the Hard Way (ottobre 1988)
You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 3 (novembre 1989)
The Best Band You Never Heard in Your Life (aprile 1991)
Make a Jazz Noise Here (giugno 1991)
You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 4 (giugno 1991)
You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 5 (luglio 1992)
You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 6 (luglio 1992)
Playground Psychotics (ottobre 1992)
Ahead of Their Time (aprile 1993)
The Yellow Shark (con l’Ensemble Modern) (novembre 1993)


ALBUM POSTUMI (realizzati dallo Zappa Family Trust)
Civilization Phaze III (dicembre 1994)
The Lost Episodes (febbraio 1996)
Läther (settembre 1996)
Frank Zappa Plays the Music of Frank Zappa: A Memorial Tribute (ottobre 1996)
Have I Offended Someone? (antologia) (aprile 1997)
Mystery Disc (settembre 1998)
Everything Is Healing Nicely (dicembre 1999)
FZ:OZ (agosto 2002)
Halloween -dvd- (febbraio 2003)
Joe’s Corsage (maggio 2004)
Quaudiophilia –dvd- (settembre 2004)
Joe’s Domage (ottobre 2004)
Joe’s XMasage (dicembre 2005)

Imaginary Diseases (gennaio 2006)
Trance-Fusion (ottobre 2006)
The Making Of Freak Out! Project/Object (dicembre 2006)
The Making Of Freak Out! Project/Object (deluxe) (dicembre 2006)
The Frank Zappa AAAFNRAA Birthday Bundle, speciale solo per ITUNES (dicembre 2006)
Buffalo (aprile 2007)
Wazoo (ottobre 2007)
One Shot Deal (giugno 2008)
Joe’s Menage (ottobre 2008)



Alberto
Mercoledì 3 Novembre 2010, 12.11.37
9
Grande articolo! Complimenti Fabio!
hm is the law
Venerdì 22 Ottobre 2010, 19.04.01
8
Ha risposto correttamente Khaine leggendomi nel pensiero!
Khaine
Venerdì 22 Ottobre 2010, 14.20.02
7
Buonissima osservazione Ovicrox! Credo che però Fabio abbia tirato in ballo Mozart per questioni "metaforiche", non comparative
Ovicrox
Venerdì 22 Ottobre 2010, 14.15.13
6
Ci terrei a rompere le palle solo per una cosa. Dici "il Mozart dei nostri tempi" ma lo ritengo un paragone fuorviante. Non perché Zappa valga meno, ma proprio per prassi & concezione. Zappa si è mosso trasversalmente agli ambiti, fra musica "popolare" e "alta" (concedetemi queste antipatiche definizioni, è solo per capirsi), azzerandone i confini, in un gioco di equilibrio difficilissimo, soprattutto perché ti attira gli odi di tutti. E' un modo di fare e pensare la musica e l'arte tutto americano, che ha visto illustri antecedenti in George Gershwin e Leonard Bernstein. Zappa, per certi punti di vista, rappresenta il terzo anello della catena.
Bloody Karma
Giovedì 21 Ottobre 2010, 11.48.49
5
ricordiamo che steve vai si presentò da zappa con tutti e tre i dischi di Shut Up ‘n Play Yer Guitar tabulati a mano (che se non erro sono stati anche pubblicati da qualche casa editrice), ed inoltre tale Cuccurullo che suona la chitarra su vari dischi tra cui Joe's Garage fini poi nei Duran Duran Altra chicca riguarda 200 Motels, il "famoso" pseudo film di Zappa, che ha come protagonista Ringo dei Beatles nelle vesti di un Frank Zappa nano...
Raven
Sabato 16 Ottobre 2010, 8.32.14
4
Concordo anche io sul fatto che la storicizzazione completa di Zappa richiederà ancora parecchi anni.
hm is the law
Venerdì 15 Ottobre 2010, 23.17.30
3
Aggiunte nuove foto!
Croptic
Venerdì 15 Ottobre 2010, 18.55.49
2
Grande articolo, complimenti. Riguardo il pezzo Starway to Heaven, come è stato detto è tratto da The Best Band You Never Heard in Your Life. Ecco, quest'album live, assieme agli altri due Make a Jazz Noise Here e Broadway the Hard Way,tratti anche loro dall'ultimo tour live dell'88, secondo me sono tra i migliori dischi live di Zappa, che tutti dovrebbero avere. Musicisti mostruosi, praticamente al limite del robotico e brani davvero incredibili.
metal4ever
Venerdì 15 Ottobre 2010, 18.20.44
1
Quanta Roba ha prodotto!!!!!! bellissima la citazione finale, gran bell'articolo!!!!
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