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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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LEGENDS OF ROCK - # 13 - Genesis, prima parte
28/03/2011 (8587 letture)
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Can you tell me where my country lies?
Said the unifaun to his true love's eyes.
“It lies with me!”, cried the Queen of Maybe
For her merchandise, he traded in his prize.
Puoi dirmi dov’è la mia Patria?
Disse l’unifauno alla persona amata.
'E’ nel mio letto!', gridò la Regina del Forse
Per le sue mercanzie, egli le diede una ricompensa.
(liriche tratte da Dancing With The Moonlit Knight, dall’album Selling England By The Pound)
A Godalming, una località vicino Londra nella contea del Surrey, si trova la storica scuola privata Charterhouse improntata da sempre su un’educazione molto severa. Gli esigui tempi liberi tra una lezione di greco o di latino vengono sovente riempiti da cori religiosi intonati dagli studenti in divisa. In un ambiente tanto austero, dalla metà degli anni sessanta in poi si incontrarono alcuni giovani vogliosi di formare una band. Gli Anon (Michael Rutheford, Anthony Phillips, Rob Tyrrel e Rivers Job) riuscirono addirittura a registrare un singolo intitolato Pennsylvania Flickhouse. Altri due ragazzi (Peter Gabriel e Tony Banks) si dilettavano a scrivere canzoni ed iniziarono a suonare insieme al batterista Chris Stewart in un gruppo che si chiamava Garden Wall. Alcune defezioni nella line up degli Anon convinsero il chitarrista Phillips ed il bassista Rutheford a far confluire nella formazione dapprima Gabriel e Banks, poi anche Stewart. Accadde che il noto scopritore di talenti Jonathan King si presentò un giorno del 1967 alla Charterhouse per salutare alcuni suoi ex compagni di scuola, un’occasione ghiotta per un qualificato giudizio della musica proposta dal nuovo combo. Gli furono consegnati alcuni demo in cassetta che impressionarono a tal punto il produttore da mettere immediatamente sotto contratto questi ragazzi pieni di belle speranze. Un primo problema da affrontare era quello del nome da dare alla band: King rimase talmente stupito dal carisma del cantante Gabriel che propose il monicker Gabriel’s Angels, ma l’idea fu subito scartata perché avrebbe messo troppo in ombra il resto della formazione. Si optò, quindi, per Genesis, una scelta chiaramente ispirata alla religione, tematica che sarà costantemente presente nelle liriche della formazione inglese.
La direttrice musicale intrapresa, convenzionalmente denominata progressive, fu fortemente influenzata dalla commistione tra la musica classica (adorata dal tastierista Banks) ed il rock, sperimentata brillantemente dai Procol Harum nella famosissima A White Shade Of Pale. Nel febbraio del 1968 fu pubblicato il primo singolo intitolato The Silent Sun, successivamente fu la volta di That’s Me, pezzi che non suscitarono il benché minimo interesse. Il primo album, From Genesis To Revelation, con alla batteria il nuovo entrato John Silver, uscì nel marzo 1969 per la casa discografica Decca ed era sin troppo pretenziosamente un concept album sulla storia dell’universo. Ricorda in merito Tony Banks:
Ormai avevamo un bel po’ di canzoni, poi ci venne la grande idea di comporre un album basato sulla storia della Bibbia, una cosa patetica. Eppure era qualcosa su cui concentrare gli sforzi per restare uniti. Riscrivemmo parte dei testi per adattarli al tema. E siccome eravamo dei bravi ragazzi inglesi della scuola privata, piuttosto introversi, trovavamo difficile scrivere del mondo reale. Ci riusciva più facile nasconderci dietro una grande storia.
L'album fu un flop clamoroso, con sole 619 copie vendute. La musica proposta era acerba, poco originale e l’idea di King di aggiungere dei violini ebbe come conseguenza di rendere più indigesto il risultato complessivo. Tanto per complicare le cose il disco dovette uscire con un’anonima copertina nera, sul quale non compare il nome del gruppo al fine di evitare controversie legali con una band americana blues chiamata, per l’appunto, Genesis (in molti negozi il platter finì erroneamente sugli scaffali di musica religiosa!)... Un inizio di carriera davvero catastrofico, al punto di sciogliere il sodalizio con King. A credere, per fortuna, nelle possibilità della band fu Tony Stratton-Smith, fondatore della mitica Charisma Records (The Nice, Van Der Graaf Generator), il cui conosciutissimo logo è il Cappellaio Matto di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Con il nuovo batterista John Mayhew il 23 ottobre 1970 uscì Trespass, dalla stupenda cover disegnata dall’illustratore Paul Whitehead. Il salto di qualità è evidente, le composizioni abbandonano il consueto stilema strofa/ritornello e diventano più lunghe e composite. Ognuno dei sei pezzi è una storia a se stante: si passa dalla favola alla fantascienza, dalla religione alla guerra. La sognante Stagnation e The Knife, un pezzo sorprendentemente aggressivo, in aperta contrapposizione con l’atmosfera quasi bucolica dei rimanenti brani, sono i primi capolavori dei Genesis.
STAGNATION
La via della notorietà rimane comunque una chimera, soprattutto in Patria, mentre in altri Paesi -tra cui il Belgio, l’Olanda e l’Italia- la band si andava affermando sempre più. Peter Gabriel assurge ad assoluto protagonista e magistralmente intrattiene la platea con storie fantasiose tra un pezzo ed un altro, ammaliando gli spettatori, tuttavia una serie di imprevisti tecnici durante le esibizioni live, la defezione del talentuoso Anthony Phillips -per motivi ansiosi/depressivi- e del batterista John Mayhew fecero precipitare la situazione. Il batterista Phil Collins stupì subito tutti durante un provino per la sua grande tecnica, ed entrò in pianta stabile nel gruppo, mentre il chitarrista Steve Hackett venne arruolato da Peter Gabriel affascinato dal suo annuncio su Melody Maker: "Chitarrista/compositore cerca musicisti determinati ad andare oltre le attuali stagnanti forme d’espressione musicale" (da notare, tra l’altro, l’uso del termine "stagnante", che riporta inevitabilmente alla canzone Stagnation. Un segno del destino?). La line up più famosa dei Genesis si era così formata! La solarità di Collins ebbe anche il merito di portare serenità all’interno del gruppo, che già evidenziava lievi incrinature tra Gabriel ed il resto della formazione. Nel novembre 1971 esce Nursery Cryme, un lavoro in bilico tra la favola ed il macabro con ancora una cover disegnata splendidamente da Paul Whitehead. Il salto di qualità rispetto al passato è netto, basta ascoltare l’immensa The Musical Box e la movimentata The Return Of The Giant Hogweed, dove il tema dominante è la fantascienza. Sotto il profilo musicale gli strumentisti mettono in mostra tutto il loro mostruoso talento, mentre le eleganti liriche spaziano dalla mitologia alla filosofia, passando dall’immancabile religione ad argomenti delicati quali la senilità: è il caso della breve, delicata For Absent Friends.
FOR ABSENT FRIENDS
I Genesis diventano una della band più influenti del movimento progressivo, ancora ignorati in Inghilterra e veri idoli nella nostra beneamata Italia (come sono cambiati i tempi!). Le seguenti parole di Gabriel descrivono benissimo la situazione dell’epoca:
Quando non riuscivano a farci lavorare nel Regno Unito c’era sempre qualche ignoto locale italiano che ci voleva per l’estate. Deve essere lì che è nata la mia passione per l’Italia.
[Continua nella prossima puntata]
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@ Minerva '61: grazie a te per l'attenzione |
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...EMOZIONANTE...per me,che mentre li ascoltavo leggevo i testi e cantavo con loro...e indugiavo incantata sulle copertine dei vinili fino a memorizzarne ogni dettaglio! Grazie infinite Fabio!  |
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ancora devo capire come suona Collins su Supper's Ready...roba da putro godimento musicale. Di tutta la musica bellissima da ascoltare al mondo (e ce n'è davverto molta) i genesis sono una delle maggiori delizie per orecchie e cervello. |
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L'articolo riferito a quel concerto dovrebbe essere ancora on-line su questo sito. Provate a cercarlo (se c'è ancora) |
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Suonarono anche a Travagliato se non ricordo male.......  |
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in italia erano venerati al pari dei van der graaf generator,i genesis suonarono in un locale a courgnè nel canavese ,roba da rubare il cervello a chi c'era andato |
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Una delle band Progressive che preferisco, e a dirla tutta il primo album non lo trovo male, anche se è vero che manca di originalità. Non vedo l'ora di leggere il 2 capitolo. |
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6
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@ Richard: Il supporto del nostro Paese per il movimento prog è stato determinante per la sua affermazione mondiale; solo i diversamente giovanii come te, me e Raven possono saperlo. Ciao! |
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5
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quota ogni parola di Raven |
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4
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Quoto ogni parola di Lambruscore. |
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3
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ritengo collins la rovina dei genesis , bravissimo batterista, ma la svolta commerciale a metà anni 80 mi ha fatto perdere stima in questa band, che ascolto volentieri fino ad abacab. |
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2
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Italia fondamentale per i Genesis e per il progressive tutto. |
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1
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Finalmente i Genesis: era l'ora!!!  |
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