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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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LEGENDS OF ROCK - # 4 - Black Sabbath, prima parte
22/05/2010 (32992 letture)
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Sono passati più di quattro decadi dalla formazione dei Black Sabbath, sopravvissuti al punk, alla new wave, al glam, al nu metal, al thrash, come l’araba fenice sono sempre risorti anche a dispetto dei numerosissimi cambi di line up. Il loro sound ha influenzato innumerevoli gruppi musicali ed ha contribuito in modo determinante alla nascita dell’heavy metal.
Nato nel 1948, figlio di immigrati italiani, Frank Anthony Iommi, più comunemente conosciuto come Tony Iommi, viveva ad Aston, una località piuttosto anonima sita vicino Birmingham con poche prospettive per un giovane. Iommi nel 1965 lavorava in una fabbrica, come la maggior parte dei suoi coetanei, ma aveva deciso di abbandonare quell’alienante attività per abbracciare a tempo pieno la carriera di musicista. La sua grande passione è stata sempre la chitarra; diventerà uno dei più grandi creatori di riffs che il rock abbia mai avuto:
Le mie prime influenze furono gli Shadows: è in pratica grazie a loro che cominciai a suonare, dopodiché mi avvicinai ai musicisti blues e jazz.
Dopo brevi esperienze con i Pursuers, In Crowd e The Birds And The Bees, entrò a far parte dei Rockin’ Chevrolet con i quali ebbe un discreto successo grazie alle loro esibizioni dal vivo: per tale motivo Iommi pensò fosse venuto il momento di dedicarsi completamente al gruppo rinunciando al suo mestiere. Nell’ultimo giorno in fabbrica accadde un evento che rappresenta un segno del destino: avrebbe potuto, infatti, significare la prematura fine di un sogno, invece diventò piuttosto casualmente uno dei cardini su cui si poggia tutto il movimento metal:
Stavo lavorando con una macchina che pressava lastre metalliche. Il dito medio e l’anulare della mia mano destra rimasero incastrati. Senza pensare tirai subito la mano con forza. Il peso era così grande che una parte delle dita intrappolate rimase là sotto.
Impensabile tornare a suonare con una menomazione simile. Un giorno ascoltò la musica di un chitarrista belga di nome Django Reinhardt che, a seguito di un incendio, aveva perso l’uso dell’anulare e del mignolo della sua mano sinistra. Tanta era la passione per la chitarra che Reinhardt riuscì a crearsi un proprio stile nonostante il grave infortunio. Iommi con grande determinazione riprese a suonare aiutandosi con delle protesi realizzate da lui stesso fondendo e sagomando la plastica di alcuni tappi di flaconi di detersivo Fairy Liquid. Per facilitarsi il compito, abbassò la propria accordatura di un semitono al fine di rendere più facile la pressione delle dita sui tasti. Di conseguenza anche gli accordi furono abbassati di un tono rendendo il suono molto pesante e cupo: anni dopo la tenebrosa musica contenuta nel primo omonimo album dei Black Sabbath, unitamente alle innovazioni stilistiche contenute in Led Zeppelin I ed in In Rock dei Deep Purple, sancirà l’atto di nascita del movimento metal! Scaricato dai Rockin’ Chevrolet per la menomazione avuta, nel 1967 Iommi si unì al suo amico batterista Bill Ward per formare i The Rest (successivamente cambiarono il nome in Mythology). Il gruppo iniziò ad avere successo grazie alle esibizioni live, ma nel luglio del 1968 la formazione si sciolse a seguito di beghe giudiziarie dovute al possesso di marijuana che coinvolse in principal modo il bassista Neil Marshall. Iommi e Ward, decisi ad andare avanti, reclutarono il bassista Terence Butler che indicò per il ruolo di cantante Ozzy Osbourne, anche loro vivevano ad Aston, con il quale aveva suonato nei Rare Breed. Ozzy si era fatto conoscere mettendo in un negozio di musica uno strano annuncio che diceva laconicamente: Ozzy Zig cerca gruppo (si faceva chiamare Zig semplicemente perché gli sembrava fico!): la line up storica dei Black Sabbath si era, dunque, formata. Butler era soprannominato Geezer un termine slang londinese che sta per tizio che lui usava in continuazione nel rivolgersi agli altri. Era il più colto dei quattro e per questo curerà la stesura dei testi delle canzoni. Ozzy, dotato di un particolare timbro vocale sebbene oggettivamente inferiore a quello di tanti altri singer famosi, è stato sempre uno fuori di testa basti pensare che una volta tentò di bruciare sua sorella appiccando il fuoco alla sua gonna! Si giustificherà dicendo che gli stava antipatica! Tentò anche di impiccarsi solo per il gusto di provare sensazioni nuove, e per fortuna il padre lo scoprì prima che fosse troppo tardi.
Il nuovo combo si chiamò inizialmente The Polka Tulk Blues Band, da una bizzarra idea di Osbourne, per poi modificare il monicker in Earth. In quel periodo la musica proposta era una sorta di heavy blues molto rumoroso per quei tempi. Nel novembre del 1968 gli Earth fecero da supporto agli idoli dell’epoca, i conterranei Ten Years After; le cose stavano andavano bene quando alla fine dello stesso anno Tony Iommi entrò a far parte dei Jethro Tull un’esperienza breve ed intensa durata poche settimane, quanto basta, però, per partecipare alla registrazione del film The Rolling Stones Rock’N’Roll Circus: voleva trovare la celebrità con i suo amici di Aston Ward, Osbourne e Butler; era questo il suo desiderio e tornò da loro.
Occorreva ricercare uno stile diverso, innovativo ed un nome aggressivo; racconta Osbourne:
Siamo andati al cinema e vedevamo che la gente pagava per spaventarsi e così abbiamo pensato che avrebbe potuto pagare per ascoltare musica horror.
Prendendo spunto dal titolo angloamericano del film italiano I tre volti della paura di Mario Bava del 1963 con Boris Karloff fu, infine, trovato anche il nuovo nome del gruppo: Black Sabbath. Il manager Jim Simpson fa incidere Evil Woman per la Fontana Records, ma l’intento era quello di ricercare una casa discografica famosa e, dopo ben quattordici rifiuti, ci riesce firmando un contratto con la Vertigo. A questo punto inizia di fatto la saga della prima formazione dei Black Sabbath che si concretizzerà con la pubblicazione di ben otto album in studio in altrettanti anni intervallati da numerosissimi concerti.
Il primo disco venne registrato in soli due giorni, più uno per il missaggio, a Zurigo; si intitolava semplicemente Black Sabbath e venne pubblicato il 13 febbraio 1970, giorno funesto per gli inglesi perché cadeva di venerdì. Il costo complessivo ammontò a 600 sterline circa: nessuno poteva nemmeno immaginare quanti milioni di copie avrebbe venduto nel mondo! Toni Iommi ricorda:
Sapevamo di avere pochi soldi e poco tempo a disposizione ed abbiamo fatto tutto con quello che avevamo. C’era l’ingegnere del suono Rodger Bain che ci aiutava tecnicamente con le registrazioni, ma abbiamo fatto tutto da soli. Del resto suonavamo quelle canzoni ormai da dodici mesi e le sapevamo a memoria..
Rodger Bain curerà anche la produzione dei due successivi album. La copertina, per specifica volontà della casa discografica, trasuda di esoterismo e di satanismo: un paesaggio autunnale della campagna inglese con tanto di foglie giallastre e alberi spogli tutt'intorno; sullo sfondo c’è una casa, ma il tutto è dominato da una tetra figura femminile (la metà strega e metà prostituta/amante del brano Evil Woman). Nell’interno apribile del long playing campeggia un’enorme croce rovesciata ed una poesia sinistra:
La pioggia continua a cadere, il velo della notte avvolge i neri alberi che come contorti da una forza violenta e invisibile perdono le proprie stanche foglie e piegano i ramoscelli verso un grigio suolo fatto di ali di uccelli spezzate.
La musica è tenebrosa, la chitarra allucinata, il basso claustrofobico, la batteria indemoniata, la voce è quella di un alienato mentale. La quintessenza della loro filosofia e racchiusa nella title track introdotta da lontani rintocchi di campana e da una pioggia insistente (idea successivamente ripresa da altre band quali Metallica e Slayer); poi esplode un riff lento suadente ed ossessivo che si basa sul famoso tritono del demonio meglio conosciuto come diabolus in musica; un terrificante Ozzy canta:
What is this that stands before me? Figure in black which points at me
Turn around quick, and start to run Find out I'm the chosen one Oh nooo!
Big black shape with eyes of fire Telling people their desire
Satan's sitting there, he's smiling Watches those flames get higher and higher
Oh no, no, please God help me!
Is it the end, my friend?
Satan's coming 'round the bend People running 'cause they're scared
The people better go and beware!
No, no, please, no!
Uno degli apici di tutta la produzione del gruppo (per ulteriori approfondimenti clicca qui).
BLACK SABBATH
Il successo fu notevole ed i Black Sabbath decisero di pubblicare un secondo album solamente otto mesi dopo il primo. Avrebbe dovuto intitolarsi War Pigs (una lunga pesantissima canzone, tra le migliori mai composte dal combo britannico, con liriche contro la guerra ed, infatti, la cover del disco ritrae un guerriero moderno con tanto di casco), tuttavia si optò per Paranoid dalla conosciutissima breve song dotata di uno dei riff più famosi in assoluto paragonabile a quello di Smoke On The Water dei Deep Purple e di Satisfaction dei The Rolling Stones. Il nuovo platter arrivò al primo posto nelle classifiche inglesi ed è considerato da moltissimi critici e fans il migliore mai prodotto dal gruppo di Iommi (per ulteriori approfondimenti clicca qui).
PARANOID
La formazione, perfettamente consolidata, non perde tempo e dona ai propri sostenitori un’altra perla: Master Of Reality pubblicato il 21 luglio 1971. Le caratteristiche sono diverse e più ostiche rispetto ai precedenti lavori essendo caratterizzato da un soundwriting molto oscuro anche se non mancano momenti acustici (da notare che Iommi e Butler suonano con un’accordatura in Do diesis un tono e mezzo più bassa dell'accordatura tradizionale). Questo disco è considerato uno dei più influenti del movimento doom. La song più rappresentativa è certamente Sweet Leaf una vera e propria ode alla marijuana (per ulteriori approfondimenti clicca qui).
Il successo era ormai di dimensione mondiali e già l’estate successiva era già pronto Vol 4, prodotto da Patrick Meehan che insieme a Will Pine dal 1970 era diventato manager della band defenestrando il povero Jim Simpson; stavolta rispetto al passato e per volontà di Iommi il tempo dedicato alla registrazione fu più lungo perché il chitarrista intendeva ricercare suoni innovativi che sono riscontrabili nell’uso del piano e del mellotron. Intanto l’uso smodato di alcool e di stupefacenti riempivano indefessamente le loro giornate, basti pensare che nelle note di copertina di di Vol 4 c’è esplicitamente riportato: We wish to thank the great COKE-Cola company of Los Angeles (il lavoro fu infatti registrato in quella città)... il che è tutto dire. L’album confuse un po’ i fans, atteso che all’epoca apparì troppo sperimentale e poco incline alle usuali sonorità dei Black Sabbath, tuttavia è innegabile che mai il gruppo aveva suonato con tanta perizia tecnica (per ulteriori approfondimenti clicca qui).
La ricerca della perfezione diventa un’autentica ossessione per Iommi: Sabbath Bloody Sabbath, pubblicato il 1 dicembre 1973 è l’album più ricercato e sperimentale dei Black Sabbath, molto incline al progressive (fatto dovuto soprattutto alla presenza in incognito del grande Rick Wakeman) con le tastiere sempre più predominanti. Molti sono coloro che sostengono rappresenti il vertice creativo del gruppo, ma tanti altri sono di parere diametralmente opposto ritenendolo solo un’accozzaglia di suoni semi-commerciali che niente ha a che fare con il passato del gruppo. Personalmente credo sia un ottimo lavoro, sebbene non il migliore del combo britannico (per ulteriori approfondimenti clicca qui).
SABBATH BLOODY SABBATH
Nel gennaio 1974 il gruppo cambia nuovamente manager e si affida all’autoritario Don Arden il quale aveva una figlia diciottenne di nome Sharon: fu amore a prima vista con Ozzy. La band per sostenere l’album appena uscito tenne numerosi concerti, dapprima in Europa poi in America, tra cui va citato per la sua importanza lo show eseguito di fronte a 200.000 spettatori, il 6 aprile 1974 all’ Ontario Raceway in ; tra le formazioni invitate all’evento c’erano anche gli Emerson, Lake & Palmer, i Deep Purple, gli Eagles e gli Earth, Wind & Fire. Gli affari, che anche per passati errori manageriali non andavano troppo bene per Iommi e compagnia, grazie ad Arden procedevano ora a gonfie vele. Era quindi giunto il momento del nuovo album, intitolato Sabotage che uscì il 28 luglio 1975 per l’etichetta NEMS. Un lavoro a tinte epiche che riavvicinava il sound a quello dei primi dischi. Queste sono le considerazioni del chitarrista su questo full lenght:
E’ più che altro un disco di rock ordinario, molto vicino ai nostri lavori sino a Master Of Reality, ma prodotto con molta più cura. Abbiamo impiegato un sacco di tempo per fare Vol 4 e Sabbath Bloody Sabbath, ma con quei due album ci siamo allontanando da un approccio di tipo unitario.
In effetti è proprio così anche se Sabotage sarà di fatto l’ultimo capolavoro e l’inizio di una lunghissima crisi (per ulteriori approfondimenti clicca qui).
In questa fase si acuiscono, infatti, le tensioni tra Iommi ed Ozzy, a dire il vero c’erano sempre state sebbene le cose andassero bene, i tour si susseguivano uno dietro l’altro e le folle erano entusiaste.
Il 25 settembre 1976 esce Technical Ecstasy, nuovamente per la casa discografica Vertigo. La cover fu affidata al famoso studio grafico Hipgnosis e raffigurava due robot che si incrociavano su delle scale mobili; quanto tempo era passato dall’immagine mefistofelica di Black Sabbath! L’album fu un flop clamoroso sia per la scarsa qualità dei brani che per l’avvento del punk che stava mettendo in grande difficoltà band anche già affermate grazie al look stravagante, ai temi politici e sociali affrontati con veemenza ed alla musica semplice, veloce ed aggressiva. Va aggiunto che i Black Sabbath si sentivano ormai come degli dèi che non dovevano dimostrare niente a nessuno... e fu l’inizio della fine! Nel 1977 il padre di Ozzy si ammalò di cancro e morì tra dolori atroci dopo pochi mesi; il figlio lasciò la band per stare vicino alla famiglia. Iommi, imperturbabile, reclutò subito un altro giovane di Aston di nome Dave Walker (ex Savoy Brown, Fleetwood Mac.), unitamente al tastierista turnista Don Airey, per mettersi subito al lavoro per l’ennesimo album di inediti: Ward e Butler rimasero interdetti di fronte al decisionismo del chitarrista. Dopo il decesso del padre Ozzy tornò prepotentemente a riprendersi il suo posto, anche se la tensione all’interno del gruppo era ormai arrivata al limite. Never Say Die! esce il 28 settembre 1978 ed è un disco scialbo e senza inventiva, pregno di tastiere e fiati, riferimenti al punk, al glam e a band come i Fletwood Mac. e T-Rex. Oltretutto durante il susseguente tour fecero aprire i loro show ad una band emergente che prometteva tantissimo gli americani Van Halen che con la loro tecnica, energia, innovazione facevano sembrare sin troppo obsoleti i Black Sabbath; si narra che Ozzy e David Lee Roth consumassero insieme droghe in quantità industriali ed anche Bill Ward non era da meno a tal punto da diventare un alcolizzato. La difficilissima situazione ormai irrecuperabile fu risolta nell’aprile del 1979 quando fu proprio il suo grande amico Ward a riferire ad Ozzy che ormai era definitivamente fuori dal gruppo.
Il carismatico Ozzy Osbourne, il cui vero nome è John Michael, sovente soprannominato The Madman, The Godfather Of Heavy Metal e The Prince Of Darkness, inizierà una fortunatissima e per certi versi inaspettata carriera solista attorniandosi di chitarristi di grande talento come il compianto Rhandy Roads, Brad Gillis, Jake E. Lee, Zakk Wylde, Alex Skolnick dei Testament e persino Jerry Cantrell degli Alice In Chains. Ma il suo vero punto di forza è stata sempre la moglie manager Sharon, che lo aiuterà indefessamente facendolo risorgere a nuova vita ogniqualvolta l’alcool e la droga prenderanno il sopravvento, perdonandolo addirittura quando una volta tentò di ucciderla. Sharon romperà poi i rapporti con il padre Don Arden, manager dei Black Sabbath, entrando in forte competizione con lui.
Dal 1980 ad oggi Ozzy ha spesso vinto il confronto con il suo vecchio gruppo, e la sua popolarità è aumentata a dismisura fino a trascendere la stessa musica. Nel 2002, infatti, entrerà nel mondo televisivo con la sit-com The Osbournes, in cui Ozzy e la sua famiglia interpretano se stessi e che ancora oggi riscuote un notevolissimo successo.
E’ abbastanza intuitivo, quindi, comprendere il perché una reunion definitiva della line up storica del gruppo non sia stata sinora possibile e forse non lo sarà mai. Chi ne soffrirà in modo particolare sarà il batterista Bill Ward che non riuscirà mai a concepire il gruppo senza Ozzy pur partecipando alla realizzazione di alcuni album senza di lui.
SNOWBLIND
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oh yeah...  |
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.......e del'heavy metal |
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l origine del hard rock... |
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Onore ai Black Sabbath! |
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Complimenti Fabio. Hai raccontato perfettamente la storia del gruppo che ha dato vita al genere che amiamo tanto. |
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Pezzo più che esauriente per un gruppo imprescindibile. |
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Un ottimo articolo. Manca solo di aggiungere che i riff dei Black Sabbath sarebbero poi diventati la palestra di orde di chitarristi dediti al Metal.  |
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La creatività degli anni 70 è irripetibile, Black Sabbath, Led Zeppelin, Pink Floyd, Uriah Heep, Deep Purple, e scusate se ne dimentico qualcuno. |
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Complimenti per la rece....i BLACK SABBATH SONO I PADRI DELLA MUSICA CHE AMIAMO ED ASCOLTIAMO PUNTO. |
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un articolo perfetto complimenti a fabio |
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Il Gruppo con la G maiuscola...il riff di Black Sabbath è una delle cose più inquietanti mai tradotte in musica. |
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Uno dei miei gruppi preferiti in assoluto la sezione ritmica era impressionante ed anche la chitarra di Iommi la sezione vocale di Ozzy e' pero' sempre stata inferiore come tecnica ed estensione vocale ad altri cantanti dello stesso periodo come Robert Plant, Ian Gillian, David Byron o Eric Bloom Il folletto RJD era di tutt'altro spessore rispetto ad Ozzy sia come cantante che come persona. |
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Band che ha scritto delle pagine bellissime della storia dell'heavy metal e che ascolto sempre volentieri. Ottimo articolo Fabiè!! |
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I BS con Ozzy sono la più pura e innovativa incarnazione dell'heavy metal dalla sua nascita fino ad oggi. Black Sabbath è un disco grandioso che contiene in sè praticamente tutto quello che l'heavy metal porta avanti da quarant'anni! |
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Uno dei gruppi più rappresentativi degli anni 70' e li consideri anche tra i più grandi innovatori del genere... |
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Uno dei gruppi più rappresentativi degli anni 70' e li consideri anche tra i più grandi innovatori del genere... |
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Per me quelli nella formazione originaria sono e rimarranno gli unici Black Sabbath. |
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sono un po' come cristoforo colombo: lui ha scoperto l'america....loro hanno scoperto il metal. |
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parlando di cose serie, letta la notiza della WBC e del funerale di r.j.dio? "Forest Lawn Memorial-Park, Hollywood Hills 6300 Forest Lawn Drive WBC to picket this public memorial to remind you who worship that old Serpent, Satan, that your time is very short. You know 67 year old, Satan-worshiping (or at least one of their enablers) Ronnie James Dio (of showing his devil horns to the world each time he goes in public) Black Sabbath fame is dead, right? We'll be there! Just because the chances of any of God's elect being amongst this group of heavy metal sycophants is slim to none does not mean they should not get some good words. Yes, it is true that Ozzy Osbourne did "accidentally" bite off the head of a bat, but THAT is the least of their sins (little nasties!), they currently do not do that, but they throw raw meat to the audience and encourage violence of EVERY FORM! Here you have the list of admitted sins of this now dead and in hell pervert: 1) He hates his neighbor starting with Ozzy Osbourne, and continuing down to his pornography star niece Gen Padova! 2) He hates God. Pay especial attention to the fact that he changed his original sir name from Padanova to Dio, which means "God" in Italian. 3)Ronnie the simpleton enabled, and encouraged Sorceries: everything he was about including the little finger horn thing (he got this from his mother which is an incantation to ward off the "evil eye") to the drugs, bloody raw meat and his fellowship with those pentagram necklace wearing freakish band members. Yes, Ronnie James Padanova (NOT DIO) is currently residing in hell. When all those who worship him and his false gods meet him in hell it will be just like this: Isaiah 2:12 For the day of the LORD of hosts shall be upon every one that is proud and lofty, and upon every one that is lifted up; and he shall be brought low: Isaiah 14:11 Thy pomp is brought down to the grave, and the noise of thy viols: the worm is spread under thee, and the worms cover thee. Praise God all ye, His people. The Great Day of the Lord draws nigh. AMEN!" detto questo vado a pregare per le vostre anime corrotte. |
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per me i più grandi di sempre |
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LOL noooooo io mangio le capre vive!!!!!! Coltivo le capre morteeeee!!! ASD mi sto cappottando dal ridere!  |
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Forse non hai colto la sfumatura ironica, Frank. |
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Fabriziomagno: ma stai zitto non capisci niente... il rock duro non ha niente a che vedere col satanismo... sei proprio un ingenuo... credi ancora alle favole? |
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un giorno brucerete tutti all'inferno, ascoltatori di musica satanica! |
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