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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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LEGENDS OF ROCK - # 21 - Tommy Bolin
28/06/2012 (7429 letture)
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Thomas Richard Bolin nacque il 1° agosto 1951 a Sioux City, nello Iowa. Suo padre Richard era di origine scandinava, mentre la madre Barbara era siriana. Tommy sviluppò precocemente la passione per la musica, la cui scintilla scoccò quando all’età di cinque anni andò a vedere con il padre un concerto di Elvis Presley. Rimase talmente folgorato da quell’esibizione che lo stesso anno imparò Heartbreak Hotel e apparve su Kids Corner (un programma TV locale alla ricerca di talent show) indossando un costume di Elvis. Partecipò, arrivando secondo, ad un altro talent show svoltosi presso il West Okoboji Lake. Inizialmente Bolin voleva imparare a suonare la batteria, ma la spesa eccessiva per la strumentazione lo convinse ad orientarsi su chitarra e tastiere continuando, comunque, a percuotere la batteria solo per hobby. La sua prima chitarra fu una Silvertone con l'amplificatore integrato, poi acquistò dapprima una sei corde Gretch Country Gentlemanl, ma non soddisfatto la sostituì con una Mosrite. Prese lezioni con insegnanti privati –prima da un certo Mr. Flood e poi da Mrs. Sullivan- sebbene ambedue legati a stili a lui non consoni. Dopo queste esperienze iniziò a frequentare altri giovani musicisti migliorando nettamente l’approccio con lo strumento: ormai l’amore verso il rock & blues era un’onda inarrestabile. Caratterialmente era molto deciso. A scuola era già stato oggetto di frequenti richiami e quando nel 1967 gli intimarono di tagliarsi i suoi lunghissimi capelli ben sopra le orecchie lui rifiutò ed abbandonò lo studio.
La prima band di Tommy furono i Miserlous, dove si mise talmente in mostra da essere subito notato, così già nel 1964 entrò nei Denny & The Triumph (line up: Dave Stokes - voce; Brad Miller - chitarra; Tommy Bolin- chitarra; Steve Bridenbaugh - organo e voce; Denny Foote - basso; Brad Larvick - batteria), che proponevano una miscellanea di rock and roll, blues e pop. Non molto tempo dopo, il bassista Denny Foote venne licenziato e sostituito da George Larvick Jr.; la band così cambiò il nome in Patch of Blue (line up: Dave Stokes - voce; Michael Schwarte - voce; Tommy Bolin- chitarra; Brad Miller - chitarra; Steve Bridenbaugh - organo; George Larvick, Jr. - basso; Brad Larvick - batteria) e rimase in attività fino alla metà del 1967. Nel 1998 una raccolta di materiale di quel periodo fu masterizzata dalla famiglia Larvick e l’anno seguente venne realizzato il doppio cd Patch of Blue Live!. Durante un viaggio nell'autunno del 1967 Bolin incontrò il paroliere John Tesar che collaborò con l’artista fino alla sua prematura morte. Sappiamo che militò per un breve periodo in un gruppo chiamato The Chateaux, ma non si dispone di informazioni precise in merito. Nel 1968 Tommy, a 17 anni, si trasferì a Denver nel Colorado con il consenso dei genitori, andando a vivere con Brad Miller detto Morrie, che era stato il secondo chitarrista nei Patch of Blue. Militò negli American Standard (line up: Jeff Cook - voce; Tommy Bolin - chitarra; Terry Knieff - basso; Michael Lothamer - batteria). Si narra, al riguardo, che una sera nevosa d'inverno Tommy ascoltò una band che suonava in un seminterrato di un negozio di abbigliamento. Bussò alla finestra ed entrò, il cantante era Jeff Cook, che divenne un suo grande amico ispirandolo, peraltro, nella composizione di alcune delle sue canzoni più note. Impressionati dalla tecnica di Bolin, defenestrarono subito il vecchio chitarrista e modificarono il monicker in American Standard. Il gruppo si sciolse nel 1968 ed il 14 febbraio di quell’anno suonò anche in un concerto in cui apparve come ospite Jimi Hendrix. Dopo aver vissuto per un breve periodo a Cincinnati, tornò nel Colorado (a Boulder) e formò con John Faris gli Ethereal Zephyr -in seguito semplicemente Zephyr- (line up: Candy Givens - voce, armonica; David Givens - basso; Tommy Bolin- chitarra; John Faris - tastiera, flauto; Robbie Chamberlin - batteria), con cui pubblicò due album in studio di matrice hard rock (Zephyr del 1969 e Going Back to Colorado del 1971). Ascoltiamoci insieme Sun’s A Risin’ una perla rock’n’blues tratta dal primo disco e caratterizzata dall’ugola graffiante della cantante Candy Givens. SUN'S A RISIN'
In quel periodo l’artista era fortemente influenzato dallo stile di Jimi Hendrix, The Beatles, Otis Taylor, Wes Montgomery e John Coltrane per quanto riguarda il jazz che, come vedremo, avrà un ruolo fondamentale nella breve carriera di Bolin. Nel 1971 entra negli Energy (line up: Tommy Bolin- chitarra; Jeff Cook - voce, armonica; Tom Stephenson - tastiere; Stanley Sheldon - basso; Bobby Berge - batteria) che, tuttavia, non rilasciarono dischi ufficiali - rimangono soltanto alcune registrazioni in studio apparse in seguito nel doppio cd Tommy Bolin: Energy. La svolta nella carriera artistica del guitar hero di Sioux City avvenne quando il talentuoso batterista jazz Billy Cobham lo interpellò affinché prendesse parte alle registrazioni del suo primo album solista Spectrum, pubblicato il 1° ottobre 1973 e divenuto una pietra miliare della musica fusion. Un disco stratosferico, non soltanto per l’eccezionale tecnica del drummer panamense, ma anche per l’impeccabile lavoro alla chitarra sciorinato da Bolin. Composizioni come Quadrant 4 e Stratus sono semplicemente luminosi esempi di perfezione.
QUADRANT 4
Nell’agosto dello stesso anno entrò a far parte della James Gang (line up: Roy Kenner - voce, percussioni; Tommy Bolin - chitarra, voce, sintetizzatore; Dale Peters - basso; Jim Fox - batteria, piano), una band dedita all’hard rock già nota nel panorama internazionale e in attivo dal 1966, con la quale pubblicò due platter di spessore, Bang! (1973) e Miami (1974). Da Bang!, ecco Standing In The Rain uno dei miei brani preferiti.
STANDING IN THE RAIN
La notorietà del chitarrista era ormai conclamata e David Coverdale rimase talmente ammaliato dal suo apporto alle musiche di Spectrum e dalla qualità del lavoro svolto sia nei Zephyr che nella James Gang che lo candidò a sostituire niente poco di meno che Ritchie Blackmore nei Deep Purple, nonostante la sua eccentricità (suonava usando corde sporchissime e rifiutando di cambiarle). Nel 1975, quindi, Bolin dopo una breve parentesi con il batterista jazz Alphonse Mouzon dei Weather Report(con il quel realizzò il disco Mind Transplant) e dopo aver suonato gli assolo di chitarra nella maggior parte della canzoni del debut album Moxy dell’omonimo combo canadese, entrò ufficialmente in uno dei più grandi gruppi della storia del rock. La sua influenza blues/funky si riscontra nettamente nel pregevole Come Taste The Band, decimo album in studio della band, rilasciato nell’ottobre dello stesso anno dalla EMI/Purple e, per il mercato americano, dalla Warner Bros. Dall’ 8 novembre 1975 al 15 marzo dell’anno seguente, la Mark IV (line up: David Coverdale – voce; Tommy Bolin - chitarra, voce; Jon Lord - tastiere; Glenn Hughes - basso; Ian Paice – batteria) si esibì in oltre cinquanta concerti negli Stati Uniti., Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Indonesia, Hong Kong e Gran Bretagna. L’opener Comin' Home è davvero un classico dell’hard rock settantiano.
COMIN' HOME
La dipendenza dalle sostanze stupefacenti, purtroppo, cominciò a creare problemi insormontabili, al punto che Bolin spesso non riusciva nemmeno a suonare. La sua avventura nei Deep Purple durò poco, portando la cosiddetta Mark IV allo scioglimento. Si dedicò alla carriera solista nell’ultimo periodo della sua breve ma intensa vita. Fondò la Tommy Bolin Band e fece dei concerti con musicisti del calibro di Norma Jean Bell (Frank Zappa), Narada Michael Walden (Santana), Mark Stein (Vanilla Fudge), Jimmy Haslip (Yellow Jackets e Allan Holdsworth). A livello discografico ci ha lasciato Teaser (realizzato con la collaborazione di artisti di livello quali i bassisti Stanley Sheldon e Paul Stallworth, Dave Foster e Ron Fransen al pianoforte, Jan Hammer al sintetizzatore, Dave Sanborn al sax, Jeff Porcaro, Bobbie Berge, Prairie Prince e Michael Walden alla batteria; da citare anche la partecipazione di Phil Collins alle percussioni nel divertente brano Savannah Woman) e Private Eyes, registrato nel giugno 1976 e rilasciato nel successivo mese di settembre. L’anima intimista di Bolin traspare nettamente nella struggente melodia di Dreamer, una delle sue canzoni più belle.
DREAMER
L’ultimo concerto lo tenne aprendo per Jeff Beck il 3 dicembre 1976 al Jay Alai Fronton e durante l'esecuzione dell'ultimo brano Post Toastee, estrapolata da Private Eyes, accadde che le luci si accesero mentre stava eseguendo l’assolo principale; nella registrazione di quel concerto Live in Miami at Jai Alai: The Final Show (2002) si sente nettamente il grido di Tommy nel microfono Turn The Lights Down!. Quella sera stessa, dopo lo show, si recò nel suo Hotel Newport di Miami, si intrattenne in un party con vari amici. Stava al telefono quando perse conoscenza a causa di una micidiale mistura di whisky, champagne, cocaina ed eroina. La sua ragazza svizzera Valeria Monzeglio lo mise a letto sperando in una rapida ripresa ed anche indotta in tal senso dai manager per evitare uno scandalo. Purtroppo questo errore fu fatale perché quando lo trasportarono all’ospedale la mattina del giorno dopo era ormai deceduto. Il mondo si privava così di un talento giovanissimo, che con la sua Stratocaster '74 ci avrebbe deliziato ancora per chissà quanto tempo se la Signora con la Falce non ce lo avesse tolto prematuramente.
POST TOASTEE
DISCOGRAFIA
Zephyr Zephyr (1969) Going Back to Colorado (1971) Live at Art's Bar and Grill (1996)
Billy Cobham Spectrum (1973) Love Child. The Spectrum Sessions (2002) Rudiments: The Billy Cobham Anthology (2004)
James Gang Bang! (1973) Miami (1974)
Alphonse Mouzon Mind Transplant (1975) Tommy Bolin & Alphonse Mouzon Fusion Jam (Rehearsals 1974) (1999)
Deep Purple Come Taste the Band (1975) Last Concert in Japan (1976)
Solista In studio Teaser (1975) Private Eyes (1976) From the Archives, Vol. 1 (1996) The Bottom Shelf (1996) From the Archives, Vol. 2 (1997) Energy (1999) Snapshot (1999) Naked – Volume I (2000) Naked – Volume II (2002) After Hours: The Glen Holly Jams - Volume 1 (2004) Whips and Roses (2006)
Dal vivo Live at Ebbets Field 1974 (1996) Live at Ebbets Field 1976 (1996) Live at Northern Lights Recording Studio (1996) The Energy Radio Broadcasts (1998) First Time Live (2000) Live 9/19/76 (2001) Live in Miami at Jai Alai: The Final Show (2002) Alive on Long Island (2003) Tommy Bolin and Energy Live (2003) Albany 9/20/76 (2004) Live at the Jet Bar (2004)
Raccolte The Ultimate: The Best of Tommy Bolin (1989) Come Taste the Man (1999)
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Per me il meglio lo ha dato con gli Zephyr. Il debutto è un gioiello assoluto. E anche con Cobham non scherza. |
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Genio assoluto, le sue armi : Funk, Jazz, Rock ed una voce stupenda !!! |
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Genio assoluto, le sue armi : Funk, Jazz, Rock ed una voce stupenda !!! |
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non per nulla mio figlio ha per nome tommy. anche lui un talento, ma nel calcio |
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@ D.P.: Come Taste The Band è un grande album e per certi versi anche innovativo, ma dire che è uno dei migliori lavori in assoluto della band mi pare eccessivo. |
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il passaggio da turnista negli usa a membro ufficiale di una delle piu' grandi rock band e' avvenuto grazie alla forte presa di posizione di Coverdale nei confronti della band decisa a sciogliersi nel finire del 1974 a seguito della definitiva dipartita di Blackmore dopo il tour di Made In Europe in netto contrasto con la nuova linea musicale che il gruppo oramai capitanato dal duo Hughes-Coverdale voleva seguire. Il destino volle che prima della tragica decisione DC convise tutti (anche Lord e Paice i piu' scettici) a fare un audizione ad un giovane e promettente chitarrista di 24 anni che aveva ascoltato un paio di anni prima su Spectrum di Cobham . Be', questa sua opera di convincimento fu' determinante nella nascita della Mark 5 che a breve diede vita all'eccellente ma spesso sottovalutato Come Taste The Band che rimane uno dei migliori lavori in assoluto della band. Hughes essendo stato sempre amante del funky in particolare trovo' in Bolin un valido alleato fino al punto di formare coppia fissa. Purtroppo solo successivamente l'eroina di Bolin sara' un grave problema per tutta la band considerato il mai fatto uso di droghe degli altri componenti fino al tragico scontato epilogo. |
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bellissima ..la sua storia..l'epilogo e' quello destinato alla maggior parte dei geni entrati ormai nei ''miti''. Un vero peccato.. |
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Grandissimo musicista,geniale,(Ritchie non poteva essere sostituito da uno qualsiasi) ci ha lasciato delle grandi composizioni.Anche io dico...peccato! |
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Peccato. Solo questo: peccato  |
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Faccio sempre molta fatica a capire come una persona con un talento così eccezionale butti tutto alle ortiche. Forse è destino dei talentuosi non sapersi gestire. Peccato. |
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Beh c'è da dire anche che all'epoca Bolin ci dava giù pesante con la droga e può darsi benissimo che quella sera in particolare avesse suonato molto male. |
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Ragazzi quando Bonzo disse quella frase era in evidente confusione alcolica. è una aneddoto che fa ridere certo, ma non è attendibile come parere  |
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O_O Bolin non se tocca... sigh peccato abbia fatto quella fine, cavolo. |
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Criticare Tommy Bolin per come suona è come criticare Messi per come gioca a pallone evitiamo di dire idiozie per favore. |
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"E per quanto riguarda Tommy Bolin, non sa suonare una merda!" Caro bonzo,le hai dette le stronzate.grande musicista |
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Uno splendido musicista, peccato solo per una certa instabilità caratteriale che l'ha poi condotto lungo il baratro senza ritorno della droga. Glenn Hughes che è stato il suo miglior amico all'interno dei Deep Purple, può ritenersi molto fortunato per aver evitato la stessa brutta fine. Comunque, la musica di Bolin parla per lui, mostrando un talento muliebre ed ancora in grado di evolversi. |
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Grande articolo!!E' sempre interessante dare uno sguardo al passato e conoscere la vita dei grandi artisti che hanno fatto la storia del rock!!  |
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