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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Gamma Ray - Empire of the Undead
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( 8430 letture )
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Empire of the Undead, dopo una complicata gestazione, è finalmente uscito. L’attesa dei fan è dunque finita. L’undicesima release dei teutonici Gamma Ray, uno dei principali gruppi della scena power metal mondiale, fortunatamente convince, nonostante qualche battuta a vuoto, grazie al confortante livello del songwriting e all’eccelsa qualità della registrazione. Da valutare in positivo il tentativo di instradarsi con coraggio verso direttrici distanti dalla canonicità del genere, tendendo proficuamente verso un non disprezzabile heavy metal (Judas Priest docet).
Ottima la lunga opener Avalon, dall’interessante struttura epicheggiante (il titolo, d’altronde, è tutto un programma) con tanto di efficaci chorus; il pezzo dalla parte centrale aumenta d’intensità ponendo in risalto l’ugola di un Hansen apparentemente in forma (utilizziamo tale avverbio non a caso, in quanto dal vivo l’artista è sovente imbarazzante). Il power metal la fa da padrone nell’irruente Hellbent, una traccia energica contraddistinta da un azzeccato refrain e da un martellante drumming da parte di Michael Ehré, dignitoso sostituto del grande Dan Zimmerman. Si prosegue con Pale Rider dominata da un riff secco e rabbioso, ma rovinata da un ritornello stavolta deludente. Born to Fly ha contorni heavy tutto sommato accettabili, sebbene non convinca nelle parti vocali. Valido, invece, l’heavy/power di Master of Confusion, dal testo autoironico e munita di un riuscito refrain. Veemente l’incedere della titletrack, una possente power song concepita (si sente, eccome se si sente!) da chi conosce bene i ferri del mestiere (questi ultimi due brani erano già noti essendo stati inclusi nell’EP Master of Confusion pubblicato l’anno scorso). Time for Deliverance è una ballata di discreta fattura compositiva, non in grado, comunque, di suscitare soverchie emozioni. Un riff roccioso domina, invece, la poderosa Demonseed, una piacevole escursione in territorio heavy. Empire of the Undead conferma di essere un prodotto altalenante: si passa dalla scialba Seven, che ammicca troppo agli Iron Maiden, alla confortante I Will Return, dotata di un apprezzabile andamento power style. Degna di attenzione parimenti la conclusiva Built a World (bonus track nella versione europea) dalla ritmica cadenzata e con sfumature melodiche.
Il nuovo full length in studio dei Gamma Ray riesce nel complesso a essere superiore al precedente To the Metal! (non ci voleva molto a dire il vero), ponendosi, però, a distanza siderale dai capolavori del passato sfornati dal combo di Amburgo. Dopo quattro anni di attesa, tuttavia, ci possiamo ritenere moderatamente soddisfatti ed applaudire alla virata heavy che rende l’opera versatile e gradevole all’ascolto. Forse siamo al cospetto del canto del cigno di una grande band, ma se questo è il loro addio, allora togliamoci il cappello!
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Riascoltato oggi.....per me questo è un gran bel disco, potente, compatto, suonato e prodotto molto bene. La title track fa tremare i muri e un paio di pezzi mi hanno addirittura fatto venire in mente il mini album omonimo degli Helloween. Quello che mi piace di questo lavoro è la minore presenza di Happy metal a favore di canzoni compatte e senza fronzoli, e in generale l'atmosfera è più cupa a partire già dall'artwork. Ovviamente è questione di gusti, ma io personalmente ascolto più volentieri questo lp piuttosto che Heading o Insanity. Lunga vita a Kai Hansen!! |
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Per me i Gamma Ray dopo il 2005 han fatto fatica riconfermarsi... già Powerplant non lo ritenevo riuscito al 100% seppur fosse un signor disco. |
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@Steelminded, Christian death rivinus mi aveva suggerito di riascoltarlo perché a parer suo avrei cambiato idea anch'io 😊 |
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Eheh Silvia, no io ho cambiato idea... preferisco questo  |
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@Steelminded anch'io preferisco To the Metal però 😊 |
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Ai commenti 63 e 66 ho detto delle cazzate. L'ho ripreso e non mi è dispiaciuto affatto. D'accordissimo con la rece, un buon ritorno o canto del cigno come dice il recensore... Evviva! |
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Disco che quando era uscito dopo pochi ascolti l’avevo Accantonato , in questi giorni dopo vari ascolti mi sono ricreduto rivalutandolo in positivo.Non un capolavoro assoluto, ma comunque ricco di buoni spunti, voto giusto da parte del recensore. Fino ad adesso l’unico album che mi ha convinto poco è stato land of free 2 che arriva comunque alla sufficienza. |
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L'opener Avalon mi aveva fatto veramente ben sperare, però poi l'album si assesta su livelli poco più che discreti (con un paio di pezzi anche evitabilissimi). Niente di che, meglio il precedente... Voto 70/75 |
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disco da 6-. niente di più |
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Quoto 67,66,65. Questo disco fa veramente cagare, per essere i GammaRay, a cominciare dalla copertina inguardabile! To The Metal è oro a confronto. Tra GRay e Helloween, ho sempre preferito i primi, ma da qualche anno sentite le ultime uscite ho iniziato ad apprezzare i secondi. I Gamma si fermano a MAJESTIC. Sono alla frutta. Se Hansen vuole fare altro e cambiare genere, che faccia altro. Sarà sempre il padre del PowerMetal e tanto di cappello ma i Gamma così sono inascoltabili, pensando a cos'erano! |
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67
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Questo disco fa cagare |
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Se comparato agli ultimi due degli Helloween, questo qui a i Gamma Ray escono davvero con le ossa rotte... |
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Riascoltato ancora 3 volte dopo 2 mesi, e ancora, a mente fredda, dico: pessimo, il peggiore di sempre. Speriamo in Unisonic |
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Il voto del recensore è abbastanza veritiero, anche se io avrei dato qualche punto in più. In fondo parliamo di metal e qualche ammicamento a Maiden, Judas, Running Wild e...Metallica (ca**o la title track parte come Hit the lights!) è concepibile (e da me gradito ). Ben vengano queste uscite in questi anni! |
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Anche se non stravedo per il power, ascolto con piacere Gamma, Helloween e Edguy, Rhapsody etc. Ciò detto, a me non è piaciuto proprio, l'ho trovato peggio di To the Metal, molto peggio di Land of the Free II. L'opener, che dovrebbe essere il cavallo di battaglia, mi sembra lenta e scarsamente ispirata. Per il resto gli altri pezzi mi sembrano basati su strutture abusate e che non aggiungono nulla di nuovo. Sono passati quasi trenta anni dall'invenzione dell'happy/power metal e si sente. Salvo eccezioni, è ormai difficile uscire con lavori che dicano qualcosa di nuovo al giorno d'oggi. Salvo la uno (pur con i limiti suddetti) la due e la dieci. Voto 50. |
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I pareri sono contrastanti si passa dal capolavoro alla ciofeca. Per me una via di mezzo. |
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Niente, ho aspettato molto a commentare e dato molti ascolti....quoto HeroOfSand....trovo quest'album...pessimo. Pari al precedente, forse peggio....ho IDOLATRATO i gamma fino a majestic, anche LOTF2 mi era piaciuto...ma qui a mio parere salvo poco, quasi nulla...inoltre non riesco a tollerare la voce di Kai cosi conciata, per me inascoltabile ormai...capisco l'entusiasmo, ma per me siamo ai minimi storici...cmq sia, eterno rispetto per Zio Kai e i Gamma, ma secondo me è finita |
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Finito di ascoltare ieri e mi trovo d'accordo con la recensione. Per quanto riguarda il futuro dei GR io spero che possano andare avanti ma continuo a pensare che il buon vecchio Hansen dovrebbe iniziare a pensare a reclutare un nuovo cantante. 74 |
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@hero. Hahah. Beato te che avevi un anno!!!! Ciao. |
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@Daniele: si, so come è stato accolto dalla critica (e pure Chameleon fu stroncato da fans e riviste). All'epoca aveva 1 anno e non ho vissuto di persona questa situazione, ma parlavo proprio per miei gusti, senza pensare a voti e critiche, a me questi 2 album piacciono moltissimo, e contengono, per me, dei capolavori come Mankind, The Chance, Giant per dirne tre. Ma, visto che sono OT, rientro dicendo che, @furgos, ce ne sarebbero da citare di somiglianze come quella che hai scritto eheh |
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nella raccolta solite pappardelle di "I WANT OUT" => aggiungo "HEAVEN OR HELL" (dell'album "new world order") ancora stranamente non citata  |
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Mmm non che mi piaccia molto come album ma di sicuro meglio di to the metal |
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Non vorrei dire una cialtroneria ma a quanto mi risulta pink bubble nn è altro che gli scarti dei due keeper... |
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Ciao raga, eccomi che commento. Devo dire un album che mi è piaciuto, contando che ho sentito molte nuove canzoni nuove dal vivo a Trezzo e mi hanno preso subito... Pale rider dal vivo ha deto una bella carica, ed ha un pò sorpreso... In più ottima prova dello zio Kai, che se l'è cavata egregiamente anche se con un calo nel finale. Voto all album 77 |
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@hero. Ciao. Ti garantisco che quando usci' pink bubble go ape(cioe' dopo i 2 keeper) ci fu una delusione generalizzata sia di fans che di critica. Uno dei flop piu' grandi dell'heavy. Credimi. Da li' fiorirono i Rayz,mentre gli helloween iniziarono il periodo piu' buio della loro carriera. |
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Master of Confusion è un bel mix di "I Want Out" e di "Send Me A Sign". Ciononostante un gradito ritorno di una band che mi aveva deluso con gli ultimi due album. (fatta eccezione per l'intervento di Cesare Ragazzi che ritengo abominevole) |
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@Daniele: si, ma figurati stiamo solo esprimendo opinioni, in questo caso diverse, forse anche causa la differenza di età tra noi. Pensa un pò, ritengo Pink Bubble un grande album, e Chameleon ancora meglio, quasi un classico della band! Load pure lo ritengo un album discreto, ma qui stiamo andando fuori tema.. (di Reload non parlo neanche) |
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@ hero. Ribadendo la legittima' della tua opinione rimango convinto che ognuno suoni la musica x cui e' portato evitando cosi' di fare uscire delle robe assurde tipo pink bubble go ape(x restare in tema) o dei load/reload odei jugulator,ect.....opinioni sia chiaro. Ciao |
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@GAMMA: sisi, ma ho visto che non sei l'unico a pensarla cosi su Master Of Confusion, in giro ho trovato pareri come il mio. @Daniele: il mio non è un attacco contro la musica che fa lui, ma contro i plagi e autoplagi che, da qualche anno, inserisce nei dischi. Immagino che, dopo 30 anni di musica, le idee siano finite, ma, piuttosto che creare canzoni simili ad altre, sperimento come ha fatto Sammet..che poi non vuol dire che finisce per essere originale eh, solo tentare nuove strade. |
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@hero. Sicuramente opinione legittima la tua. Pero' questa e' la musica di hansen e questa suonera' x sempre. Non e'mica un difetto..... |
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Dimenticavo @Rada, hai ragione....XD!! |
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@Hero, quindi in qualche modo condividi quello che ho scritto?? Considera che ankio adoro i GammaRay.... |
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@Daniele: niente da dire su quello che hai scritto. Adoro Kai per tutto quello che ha portato nel mondo musicale (pure per I Want Out, capolavoro scopiazzato in Master Of Confusion, come avete detto), ma il fatto di coprire la mancanza di idee con pezzi di sue canzoni o di altri a me, personalmente, da suo fan, non va giu. Non avevo citato I Will Return che riprende March of Time perchè credo sia una sorta di tributo. |
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E poi direi che il modus di I Want Out è stato ripreso un po' da tutti i big... Sono quei pezzi fatti apposta per i live... Cantabili e commerciali, sotto alcuni aspetti.. Kai almeno una I Want Out a disco la deve mettere sennò non lo pubblica!  |
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@Gamma: non è che I want out ha avuto un contributo di Hansen, I want out l'ha scritta Hansen!  |
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Premessa: con il power mi sono sempre limitato ai classici che tutti conoscono ed erano circa 10 anni che non compravo un disco power metal, forse l'ultimo è stato proprio Majestic se non ricordo male, quindi non sono un grande fan, anzi...Ma dopo tanti anni avevo voglia di prenderne uno e visto che le anteprime non erano male ho scelto questo. Fatta la premessa e ascoltato il disco diverse volte posso dire che per me è il loro migliore degli ultimi 10 anni (TTT era veramente brutto forte). Le mie preferite: Avalon (che però va un po' troppo per le lunge), Master of Confusion, Hellbent e la title-track. Inutile dire che siamo lontani anni luce da Somewhere o dal primo Land of the Free ma del resto sono anche passati 20 anni. Lascio voti e commenti articolati ai fan/esperti del genere, a me non è dispiaciuto e come detto lo trovo migliore degli ultimi lavori che ho solo ascoltato senza comprare. |
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Lancio una provocazione buona....Master Of Confusion palesemente plagiata ad un pezzo dei mitici Helloween, "I WANT OUT"....il quale ha contribuito anche Hansen alla stesura di quel brano... |
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E dico anche ( poi ho finito e mi potete stroncare e lapidare ) che per me questo disco lo dovevano chiamare GAMMA RAY. |
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Ovviamente personalmente... Ho letto i commenti e deduco che per molti ho sparato alto ahahah. Ho detto la mia e aggiungo il fatto che ho spesso sentito parlare dei Gamma Ray imprigionati nell' " album-tipo " e dico: ecco. Questo non lo è. Ho già spiegato il valore che gli attribuisco. |
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Allora, scrivo questo commento senza aver letto nessuno dei precedenti per non " farmi condizionare " e comunque arrivo sempre in ritardo.. Ci tengo a dire che questo disco l' ho aspettato tantissimo e quando sentivo parlare da alcuni, anche da Hansen stesso, mi pare, dell' arrivo di un secondo Walls of Jerico, stilisticamente parlando, letteralmente schiantavo dalla volta di ascoltare l' ultima creatura dei miei idoli. Dopo un abbondante ascolto dell' opera posso in fine darvi un mio parere. Ho notato dall' opener che questo Empire of The Undead con Walls of Jerico non aveva nulla a chè vedere ed, inizialmente, posso dire die ssere stato molto deluso da questa conclusione decisamente affrettata. Il pezzo in sè è bellissimo, sontuoso e di classe ma, a mio parere, forse l' unica nota stonata del disco.. Non tanto per la bellezza del brano quanto per il contesto... Atipica opener dei Gamma Ray, particolare sintomatico.con lo scorrere del disco ho apprezzato moltissimo l' incazzatura e grinta di Hellbent, l' uguale crudezza molto priestiana di Pale Rider che ho apprezzato dopo un po', a dire il vero, e do ragione al recensore quando dice che perde nel ritornello... Pezzo in sè a mio parere valido e, come spesso noto per altre tracce di questo album, una potenziale bomba live. Segue Born to Fly... Che dire... Non so cosa ne pensiate voi... Ma sto ascoltando questo epzzo di continuo da quando ho il disco... Riff di una cattiveria unica, trattato in maniera magistrale da tutta la band. I due pezzi seguenti erano già noti dall' ep e c'è poco da dire... Altri due treni dal vivo, bei pezzi di mestiere e forse, insieme ad Hellbent, l' unico bagliore di Walls of Jerico nel ponte delle title track. Il lento lo trovo bellissimo.. Credo che molti gli andranno addosso ma, personalmente parlando, l' ho trovato ispirato e, come di continuo mi è capitato nell' ascolto del prodotto, l' ho collegato immediatamente ai primi 3 lavori de Rayz, con Sheepers alla voce questo brano ssarebbe stato un capolavoro incredibile.. Toccato nota dolente, per non sfociare in retorica, passo al prossimo pezzo: Demonseed. Questo è un altro pezzo che mi ha del tutto catturato. Bello. Bello. Aiutatemi a di' bello. Incazzato nero, ben costruito, ulteriore citazione ai Priest nella parte centrale dove riprendono PARI PARI Victim of Changes ( si, Kai, si era capito che ti garbano i Judas.. ) ma pezzo in sè degno di lode. Seven è un pezzo dal refrain maideniano abbestia, col riff simil-Master of Confusion, piacevole all' ascolto, ennesimo pezzo da usare live per spaccare ogni bene. I Will Return, beh... Un pezzo di Hansen che inizia con " I'll be back ", si chiama come si chiama e inizia spudoratamente riprendendo March of Time... Ho avuto i bordoni... La pelle d' oca... Pezzo meraviglioso. Meraviglioso. Dando un giudizio totale e una mia impressione globale posso dire di aver percepito in questo disco una sorta di esaltazione dell' ego di Kai Hansen ma, soprattutto, una sintesi suprema di tutto quello che ha fatto e apprezzato in vita sua, ripercorrendo tutti i grandi periodi della sua carriera. Per questo non mi sento di condannare le palesi citazioni che ricorrono durante tutta l' opera. Spero solo di averci visto giusto e di poter dire questo disco come la chiusura di un altro grande periodo e l' avvio di un altro, con magari un vocalist nuovo... Aia, ancora la nota dolente... No beh, devo dire che su disco lo Zio regge ancora benino, alla fine... Cambiamo discorso. Inutile commentare l' ottima prestazione strumentale di tutto il complesso ed esalto in particolar modo l' operato del drummer che si è dimostrato validissimo successore di Zimmermann, il chè non è poco. Attualmente non mi viene da aggiungere altro a parte il fatto che, dannazione, non ho sentito la bonus. Il mio voto è 90. Questo disco potrebbe essere rimpianto. Mi sento di dire che è quasi un capolavoro o, per lo meno, il preludio a qualcosa di grande. |
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Dati di fatto:hansen il power lo ha creato lui. Ora che si metta a suonare tarantelle na poletane mixate a dance-music mi sembra eccessivo..... |
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Le recensioni e i commenti non sono mai pretestuosi,la mia e' una osservazione generale si intende. |
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@ Radamanthis: la mia era un'osservazione in generale. |
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@hm is the law: io sinceramente qui sotto tra tutti i commenti di noi vari utenti non ne ho trovato nessuno palesemente pretestuoso... |
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Disco assolutamente spettacolare!! Maturo, ricco e fantasioso, pieno di energia e allegria. Master of Confusion è un autentico capolavoro! Dopo To the Metal l'album più brutto della fantastica discografia dei Gamma Ray era francamente insperato un ritorno a questi livelli. Al momento incontrastato candidato alla conquista del titolo di album dell'anno. |
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@ HeroOfSand_14: apprezzo molto interventi come i tuoi in antitesi con la posizione del recensore, molto meno alcuni commenti palesemente pretestuosi |
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Ecco uno dei detrattori (io, intendo). Fino a qualche anno fa veneravo ogni cosa che Kai creava, i Gamma erano il mio pane quotidiano, assieme ad altri pochi gruppi. Poi, dopo l'ascolto dei dischi da Majestic in poi mi sono stufato del sound che proponevano. Non li paragono ai Freedom Call, che creano musica sempre uguale (ma non sempre è sinonimo di livello basso, ascoltare Beyond per capire cosa intendo) ma, secondo me, il buon Kai ha perso completamente le idee da, più o meno, 10 anni. Trovo No World Order il loro miglior disco della "Nuova era", però già la ci sono pesanti citazioni dei Judas e dell'heavy in generale. I primi lavori con Scheepers sono intoccabili (che piaccia la voce "cavallesca" di Ralph o no) e sono delle composizioni che difficilmente stuferanno, complesse e grandiose, veramente di un altro pianeta, quasi un altro genere. Ma non capisco gli autoplagi che da qualche anno Hansen mette nei dischi. Non sto a elencare la parti troppo simili a loro vecchie canzoni (Born To Fly sarebbe anche carina, ma è uguale a Eagle, non scherziamo!) ma è per questo che ho smesso di ascoltarli con insistenza, per non parlare delle citazioni a mostri sacri della musica (seconda strofa di My Temple, che la ricorda?). Provo una stima immensa per lo Zio, ma questo disco mi sembra proprio di mestiere, idee già stra-usate inserite in un contesto più duro (ecco, questa è una cosa che mi è piaciuta, la durezza del disco), canzoni che verranno dimenticate nel giro di poco tempo. Che la band sia ancora ottima nel suonare, mi pare ovvio, ma la mancanza di idee e la voce di Kai non mi fanno sperare nulla di buono per il futuro. Live, invece, sanno ancora come sfondare i muri. Dell'album salvo Avalon e Pale RIder per la "stupidità", il resto mi sembra meno convincente anche di To The Metal. La recensione mi sembra perfetta, in poche parole ha riassunto tutto. Però sono meno ottimisti sulla qualità del disco.. |
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Ahn dimenticavo...anche Built merita, classico caso di "come mai mettete certi filler sul disco e lasciate fuori alcune delle migliori" |
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Avalon e I Will valgono da sole l'acquisto ma carina anche Master. Veramente ottimi pezzi, avrei voluto un intero disco che alternasse pezzi di quel tipo. Quello che c'e' in mezzo invece mi lascia alquanto deluso e perplesso. Ho preferito il precedente pur non eccelso TTM, in ogni caso l'ultimo colpo di coda fu Majestic poi l'involuzione inesorabile per quel che mii riguarda.. |
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@ Gamma: concordo in pieno. |
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Io personalmente mi ritengo un detrattore: A mio modesto parere è un disco piatto e privo di idee. La mia impressione è che siamo al tramonto. |
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Grazie ai numerosi lettori che mi hanno fatto i complimenti per la recensione; per coloro che l'hanno, invece, criticata (frettolosa? bah! Corta? E' una rece non un poema) li ringrazio lo stesso per l'intervento. |
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che dire...un buon disco di mestiere...sicuramente superiore a to the metal....di sicuro i tempi di land of the free e somewhere out in space non torneranno....e non credo riusciranno a comporre più un disco nemmeno come majestic....ma giustamente non ci si può aspettare nemmeno nulla di miracoloso ormai da loro...ma il disco è in ogni caso onesto e godibilissimo....da 70 pieno |
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Raramente ci si trova tutti abbastanza concordi su un disco come in questo caso: dal recensore a chi commenta si ritiene che l'opera in questione e' abbondantemente buona. Non tanto da fare gridare al miracolo ma molto buona. Ovviamente ora spunteranno fuori i detrattori..... |
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A me questo album è piaciuto molto. Lo trovo carico e potente! Condivido anche l'idea di spiderman in quanto adesso è impossibile pretendere dai gamma ray un album pari a land of the free e somewere out in space! Bisogna anche tenere conto che purtroppo, mentre erano in tour con gli helloween, prima della conclusione del disco, il loro studio di registrazione è andato a fuoco! Nonostante ciò sono riusciti a scrivere canzoni ancora in grado di suscitarmi forti emozioni! Per me il voto e un 80 |
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Io non sono mai stato un fan sfegatato dei Gamma Ray,li ho visti solo una volta live,ascolto di piu' Grave Digger,Running Wild,Rage,Angel Dust, Stormwarrior,Axel RudybPell, ecc.,non entro in merito ai gusti,su quelli non si discute,pero' secondo il mio parere pretendere l'impossibile da un gruppo che ha dato tanto al mondo del metal significa crearsi delle aspettative sbagliate,e' innegablile che la voce si modifichi con l'eta' e' fisiologico,la stessa sirena Bruce Dikinson col cavolo che fara' ancora acuti che spaccano i vetri(se mai li ha spaccati),tantomeno Kai che ha una voce sabbiata e raschiata,con il quale si rischia moltissimo senza una adeguata tecnica,un vocal coach di guida,o un foniatra-laringoiatra che ti segua,con la voce non si scherza a molti famosi son venuti noduli ed emorragie alle corde vocali,e si sono pentiti di non aver curato la voce. Credo ci possa stare quindi che in questo lavoro ci siano parti esaltanti e fatte per i live ed altre meno ma pur interessanti da scoltare seduti in poltrona da casa,cosi' kai riposa un po la voce,credo sia normale per un gruppo storico fare cosi',stesso discorso per la novita' e il deja vu,se si ragiona cosi' sparirebbero il 95,% delle band metal in primis il black e death metal che ricopiano riff e sonorita' continuamente,non c'e' niente da fare tutte le bands si ispirano a sonorita' e piattaforme musicali degli anni 70,80,90,sfido chiunque a negarlo,tranne poche eccezioni come i Tool per es.,di innovatori ultimamente ce ne son pochi.Il disco dei G.R nel complesso mi e' piaciuto,pretendere che eguaglino o superino Somewhere Out In Space,Land of The Free o Powerplant e' assurdo per l' eta' che hanno ol5re che impossibile a mio avviso,godetevi la loro musica cosi' come e' attualmente,e' strano che sia io a difenderli visto che non sono neanche un loro fan. |
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@xXx: il ragionamento è lineare, non è' un discone tale da meritare 80/82 come sostenuto da qualcuno. A mio parere 70 è un voto congruo, e in questo senso va interpretata la mia frase. |
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@pippo: ma tu a un disco che lascia il tempo che trova gli dai 70? |
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Bella e concisa disamina di hmitl, il disco lascia il tempo che trova. Voto 70 |
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Ottima recensione Fabio, non ti curar di loro ma guarda e passa  |
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Well, effettivamente mi è piaciuta di più la recensione di Monsieur Radamanthis (è una recensione più che un commento...) della recensione "ufficiale" di Monsieur Hm is the law un po' corta e frettolosetta. Non sono d'accordo, invece, con l'entusiasmo di parecchi post e di Monsieur Radamanthis in primis, sul contenuto del disco. Mi sembra un dischetto di maniera, non brutto e migliore di To the Metal! ma lontano lontano da cose più ispirate e più emozionanti e non ripeto i titoli. E ci hanno messo quattro anni a farlo! La canzone migliore? Avalon, infatti l'hanno messa come primo pezzo, i furboni. E mi perdonerà Monsieur Radamanthis, perfino la copertina è banalotta e poco inspirata anche quella. In quattro anni, si può fare di meglio ma la domanda è: non si saranno esaurite le batterie? Au revoir. |
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mi è piaciuta molto la recensione di radamanthis nel post 2, la trovo interessante e completa. quoto il suo post e il suo giudizio. anke x me voto sopra l'80 |
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Anche a me Pale Rider piace parecchio, molto di più di altre canzoni maggiormente elogiate in recensione. Ma a me era piaciuto anche To The Metal, sopratutto la titletrack, quindi... Comunque l'album è decisamente superiore a TTM nella sua interezza. Promosso a pieni voti. Per me un 78 ci può stare. |
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Ragazzi non so cosa dirvi....a me Pale Rider piace un casino! |
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A me il disco è piaciuto anche se è ovvio che i capolavori del passato siano inavvicinabili. Qualche pezzo è poco riuscito (Pale Rider su tutte, ma anche Born to Fly, Time for Deliverance e Seven), gli altrri sono ottimi. Voto 77 |
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12
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La recensione è perfetta, coglie nel segno qual'è il senso di questo buon album, non di certo un capolavoro |
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Mamma mia! quanti freschi professori che ci sono qui io l'ho trovato un buon album , sicuramente migliore del precedente , ben suonato e cantato , bella recensione dott. Rossi. |
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10
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Sicuramente meglio di To the Metal (brutto ma brutto) ma anche di Land of the Free II (perchè Kai?). Quello che piace di più è la freschezza del sound ed il coraggio di spostarsi su lidi meno sicuri ma non meno affascinanti. La voce di Hansen è tutto sommato gradevole, ha ragione chi dice che dopo 30 anni non si può pensare di lanciare ancora urla lancinanti, e poi Kai è un guitar hero più che uno screamer. Pezzi migliori: Master of confusion, title track. Peggiore: Pale rider. Voto 75, avanti così Rayz |
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9
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Concordo pienamente con la recensione, sia con quelli che li vengono indicaticome pezzi migliori, sia sul giudizio generale. Per me to the metal era una ciofeca pazzesca, derivativo e banale fino alla noia (un disoc massimo da 60). Non dico nulla sul voto che ci può stare, anche se forse il forte senso di deja vu che si percepisce durante l'ascolto me lo farebbe abbassare un pò. |
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8
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Concordo pienamente con la recensione, sia con quelli che li vengono indicaticome pezzi migliori, sia sul giudizio generale. Per me to the metal era una ciofeca pazzesca, derivativo e banale fino alla noia (un disoc massimo da 60). Non dico nulla sul voto che ci può stare, anche se forse il forte senso di deja vu che si percepisce durante l'ascolto me lo farebbe abbassare un pò. |
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7
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Tendenzialmente d'accordo con la valutazione(per me 75),meno sulla considerazione che questo album sia piu' heavy oriented degli ultimi. Come sempre sono in linea di pensiero con Rada(anche io trovo stupendi gli ultimi due minuti della eccellente Avalon). Sottolinerei inoltre l' eccellente (e lunghissima)parte solista di "I will return". Da pelle d'oca!! Ultima considerazione: secondo me bisognerebbe evitare di aspettarsi dai gruppi storici sempre le "novita'". Loro hanno gia' innovato o creato 15/20/30 anni fa. Toccherebbe alle nuove leve questo arduo compito. Ciao |
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6
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La recensione del precedente album non l'ho fatta io è per me vale almeno 4 o 5 punti in meno di questo . |
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5
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@Hm is the low,scusa e' non per polemica ma nella recensione,dici che e' Superiore a To The Metal e poi gli dai un punto in meno cioe' 74 che e ' inferiore di un punto rispetto alla precedente rece che ha 75,io ci ho trovato mota voglia di scrollarsi i buiondel brutto periodo e di lasciarselo alle spalle,i miracolimdai gruppi storici non li pretendo piu' e dai gruppi di vetusta eta' il famoso motto true metallers killer to filler che applicavo a18 anni,non lo applico piu' ora che ne ho 24,premio molto l'impegno e la passione,i difetti ci sono ma sapranno limarli in futuro,oggettivamente io ho messo 78, ma meritavano 82 se non avessero reso poco espressive,lunghe e noiose alcune tracce,poi DeGusribus. |
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4
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Due parole credo possano condensare questo album:1)uscita fuori dal tunnel e 2) risalita.In poco meno di un'ora i raggi gamma piazzano tre legnate belle toste hellbent con ritmo indiavolato e riff massicci e pesanti delle chitarre,poi Master of confusion che ce li fa ricordare come ai vecchi tempi con una prova vocale di zio Kai veramente intensa ed espressiva con un assolo di chitarra fulminante,invece potenza e ritmica travolgente e devastante fanno della title track il vero brano di punta dell' album ,ovviamente per i miei gusti.La ballad time for deliverance e' bella ma non eccezionale,cosi' i will Return e' grintosa ed energica ma un po anonima. Insomma un disco di alti e bassi,con piu'alti questa volta e con maggior impegno ,dedizione ed energia,e qusti fattori vanno premiati e anche se altre tracce risultano derivative e dove si usa molto mestiere per far riposare la voce di kai che in alcunintratti arranca un pochino,questo lavoro di mestiere lo si nota con l'uso di tonalita' sporche,scure,proprio per rivitalizzare un suono altrimenti inevitabilmente datato,Avalon e' il brano piu' ambizioso e lungo(9minuti),rischierebbe di essere noioso se non fosse per l'ottimo arrangiamento dalle tatiere di Richter,ed icori sono magnifici regalndoci solennita' maestosa di ottima qualita'.Non faccio paragoni col passato dico solo bravi Gamma Ray,energia e grinta ritrovate e vena compositiva ritrovata,tutti elementi che fanno ben sperare per questo gruppo,voce permettendo di Zio Kai,chi li dava per cotti dovra' ricredersi,iompersonalmento avrei tagliato qualche branonrendendolo piu' cortome piu' aggressivo,ma sapranno in futuro i loro difetti.voto: 78. |
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2
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Tanti anni sono passati dal lontano 1995 quando sentii quel capolavoro a nome Land of the free, primo disco dei Gamma Ray con Kai Hansen alla voce, primo disco in cui canta lo zio dopo quel lòeggendario album chimato Walls of Jericho e, nonostante andò a sostituire uno dei top singers a livello planetario in ambito power metal (tale Ralf Scheepers, mica il primo pirletta che passa per strada...) io rimasi folgorato dall'ugola grezza, acuta, incisiva, a tratti imprecisa ma piena di carisma e passione per il metallo di Kai Michael Hansen! Da li l'amore musicale per i Rayz aumentò sempre più passando da dischi epocali quali Somewhere out in space, Powerplant a dischi di alta qualità come No world order e Majestic fino a tentativi di rievocare i fasti di un tempo con Land of the free II fino ad arrivare al bello (a mio avviso) To the Metal. Ed eccomi qui dopo tanti anni ancora in attesa di ascoltare ciò che Hansen e soci tiran fuori...come attendevo in quel lontano 1995 la prima fatica della band orfana di Scheepers. Dalle ceneri dell'incendio degli studios di Amburgo ecco Empire of the undead che già si contraddistingue con una cover che a me ha fatto subito impazzire, nera come la pece, nera come la cenere degli incendi, nata forse da quell'incendio...e poi il titolo avvincente del disco, una track list che mi fa ben sperare ancor prima degli ascolti (titoli come Avalon, Empire of the Undead, Demonseed sono già molto evocativi...) e ora la musica! Album che si apre con Avalon, colossal track che si potrebbe tranquillamente piazzare in Land of the free I o Somewhere out in space e non sfigurerebbe di certo: arpeggio interessante, riff vincenti, melodie azzeccate, refrain da urlo, solo e parte finale da pathos allo stato puro: gli ultimi due minuti sono da brividi....poi la priestiana (anche troppo forse...) Hellbent, traccia potente che richiama i Judas e Hansen che cerca di fare il verso ad Halford (o al suo clone Scheepers...) ma decisamente vincente. Momento no dietro l'angolo però: Pale Rider è bruttina, abbastanza scontata e un pò noiosetta ma fortunatamente la successiva Born to Fly fa tornare il sorriso sulle mie labbra. Straordinario il tris d'assi Master of Confusion / Empire of the Undead / Time for Deliverance dove le prime due (già contenute nell'EP dello scorso anno) sono due cavalli di battaglia per il futuro: potenti ed ariose allo stesso tempo, immediate ma non scontate, decisamente belle; poi la ballad che certo non sarà la nuova Farewell o la nuova The silence ma si lascia ascoltare con piacere e spezza un pò i ritmi notevoli che i Rayz ci han dato nelle prime tracce. Poi Demonseed traccia con un riff molto roccioso e potente che piazzata dopo il lentozzo sembra ancora più poderosa di quello che forse è. Seven (ma non potevano metterla al n. 7 e non al 9???) non è così male come dice Hm is the law in rece (a mio parere), maideniana sì ma per il verso giusto, non una top track ma carina e infine la bella I will return, classicissimo brano power metal che più power metal non si può (peccato per quella voce fastidiosa all'inizio che dici I'll be back che non c'azzecca molto...). La prestazione dei musicisti è naturalmente di livello e la band sembra ispirata sia in fase compositiva che in fase esecutiva con un Michael Ehré sugli scudi in maniera super. Hansen dietro al microfono su disco fa ancora la sua porca figura e certamente non è quello del Walls of Jericho (azz, aveva 20 anni e aveva un pò meno tabacco e Jack daniel's in corso...) ma ci sa ancora fare eccome. Henjo Richter e Dirk Schlächter non li conosciamo certamente ora, sono due tra i migliori metal players in circolazione e si sente in ogni singola nota. Cosa mi sarei aspettato in più? Forse tagliare Pale rider e rilegarla a bonus track non avrebbe spezzato i ritmi iniziali notevoli e forse tra Demonseed e Seven tirar fuori un altra grande traccia al posto di due carine avrebbe giovato al tutto ma si sa benissimo che i filler ci sono sempre stati in ogni disco di ogni band e così sarà per sempre...basta non esagerare però. Altre aspettative? Beh, visto le apparizioni dal vivo (anche nell'ultimo Ep dello scorso anno) e visto che suonano assieme negli Unisonic un brano fatto cantare a Michael Kiske (o un duetto con Hansen come nella bellissima All You Need To Know del disco del 2010) l'avrei certamente apprezzato e gradito in modo viscerale ma vabbè...Che dire in conclusione? Reputai da 80 To The metal (anche se ad alcuni non è piaciuto io sono tra i suoi estimatori) e reputo questo sugli stessi livelli, forse qualcosina in più. Lontano dai leggendari Land of the free e Somewhere out in space, lontano dal trittico iniziale con Scheepers alla voce ma vicino a Majestic & c., vicino alle ultime uscite degli Helloween e dei Primal Fear, vicino a ciò che mi sarei aspettato dai Gamma Ray nel 2014! Promosso dunque, a pieni voti. TOP SONGS: Avalon, Hellbent, Master of Confusion, Empire of the Undead. FLOP SONG: Pale rider. VOTO |
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Devo ancora sentirlo, ho potuto ascoltare solo le anteprime oltre ai brani eseguiti live nei recenti concerti. Non malaccio nel complesso quindi concorde con la recensione di Fabio anche perché dischi brutti Kai Hansen non ne ha mai fatti, ma i tempi in cui avevo orgasmi multipli consecutivi dopo l'ascolto di un disco dei Gamma Ray sono ahime lontani, lontanissimi... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Avalon 2. Hellbent 3. Pale Rider 4. Born to Fly 5. Master of Confusion 6. Empire of the Undead 7. Time for Deliverance 8. Demonseed 9. Seven 10. I Will Return 11. Built a World (European bonus track)
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Line Up
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Kai Hansen (Voce, Chitarra) Henjo Richter (Chitarra, Tastiere) Dirk Schlächter (Basso) Michael Ehré (Batteria)
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RECENSIONI |
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