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Voivod - Negatron
( 5900 letture )
Correva l’anno 1995 e la situazione dei Voivod non era delle migliori. Dopo la pubblicazione del loro capolavoro Nothingface, l’uscita di Angel Rat nel 1991 segnò l’abbandono del bassista Jean-Yves Thériault, costringendo la band a cercarsi un collaboratore per riempire quell’enorme vuoto lasciato dal membro storico. Due anni dopo uscì The Outer Limits che vide il solo trio Denis Bélanger, Michel Langevin e Denis D’Amour alla composizione, con la collaborazione temporanea di Pierre St-Jean al basso. Il ritorno a sonorità più lineari e semplici con le conseguenti critiche all’uscita del disco e con la complicità dell’ulteriore uscita di line-up del frontman Denis Bélanger, causò il divorzio con la MCA Records la quale non rinnovò il contratto al duo D’AmourLangevin, instradandoli verso quello che sembrava un’inevitabile scioglimento. La band canadese, tuttavia, non è mai stata semplice da uccidere e, quella volta più che mai, parve riuscire a rinascere dalle proprie ceneri: il duo storico PiggyAway reclutò Eric Forrest, alias E-Force, alla voce ed al basso, con l’intenzione di proseguire sulla propria strada come trio. Dopo aver firmato un contratto discografico con la Hypnotic Records, la rinnovata band produsse il qui presente Negatron ed il successivo Phobos, ultimi veri capolavori in grado di distinguersi qualitativamente dai seppur ottimi lavori post-2000. Qualsiasi band si sarebbe trovata spiazzata da un cambio di line-up così importante, con l’abbandono di Denis Bélanger e della sua timbrica vocale che ha caratterizzato ogni produzione targata Voivod sino a quel momento; qualsiasi band ma non i canadesi, i quali hanno saputo mettere a tacere gli scettici con due produzioni di altissimo livello, variando il loro sound ed evolvendosi in un modo ancora più poliedrico. Abbandonate le sonorità meno heavy e psichedeliche di The Outer Limits, i Voivod sono quindi pronti a segnare un parziale ritorno alle origini con l’aggiunta di elementi industrial ed una produzione in linea con ciò che i nineties richiedevano.

Insect ci sbatte subito in faccia le caratteristiche portanti di questo album, graziato da una produzione allucinante: le linee chitarristiche sono amplificate da un sound distorto ed oppressivo, la batteria sfrutta il suono dei trigger per martellare le orecchie dell’ascoltatore, mentre il basso è estremamente tellurico. La potenza sprigionata dal complesso è talmente intensa da lasciare basiti, quasi come se fosse inconcepibile che un risultato del genere possa essere ottenuto da un semplice trio in stile Motörhead. Oltre alle sfuriate thrashy che trasudano sonorità malate ad ogni dissonanza che fuoriesce dalle corde di Piggy, i Voivod si concedono molto spazio per dei mid-tempo ossessivi e pesanti che mettono in mostra le caratteristiche industrial che caratterizzeranno la successiva uscita discografica. Nanoman ne è il perfetto esempio, in grado di catturare l’essenza del sound dei Pantera di quegli anni, senza mai tradire l’imprinting che marchia a fuoco ogni pezzo dei Voivod; l’assolo piazzato al fondo del pezzo è semplicemente spettacolare nel suo mix di tecnica, elaborazione strumentale ed orecchiabilità. Le corde vocali di Eric Forrest trascinano pezzi come Reality e la title-track, affiancandosi alle chitarre con naturale perizia ed accomunandosi nel sound distorto ed ossessivo in un risultato sconvolgente, caratterizzato da un inarrestabile incedere doomy. Allo stesso modo, il basso viene graziato dalla produzione e si fa portatore di linee martellanti e sismiche all’inverosimile, occupando ogni centimetro lasciato libero dalle dissonanze chitarristiche di Denis D’Amour. Planet Hell alza il tiro dei brani, accelerando in una sfuriata thrashy nella quale il drumming di Michael Langevin la fa da padrone, prodigandosi tra tappeti di doppia cassa ed accelerazioni progressive di alto livello. In una setlist senza cali di tensione, con alcuni brani che sfiorano il livello eccelso, si arriva alla conclusione composta dalla tripletta formata da Cosmic Conspiracy, Bio-TV e D.N.A. con quest’ultima che ci regala una curiosa collaborazione con Jim Thirlwell dei Foetus, guest vocalist ed addetto agli elementi d’elettronica, in un chiaro antipasto del sound che, due anni più tardi, verrà pubblicato sotto il nome di Phobos.

Cosa dire di più, di un album come Negatron? Innanzitutto si tratta di una scommessa vinta, grazie al ritorno verso sonorità più dure ed ossessive, dopo la maggior linearità di The Outer Limits. Le tematiche trattate nell’album concernono sempre elementi tecnologici, alieni e sempre più complessi, in un risultato ancora più paranoide del solito. Pur non essendo il loro disco migliore, né quello più importante, Negatron è stato in grado di dimostrare ancora una volta, in un momento particolarmente delicato, l’infinita longevità del duo Denis D’Amour - Michael Langevin, capace di rinascere dalle proprie ceneri con un songwriting in continuo divenire che, in questo caso, spiana la strada al successivo Phobos ed al ritorno verso le leggendarie sperimentazioni basate su concept articolati e complessi. La produzione dell’album è differente rispetto alle precedenti uscite, a dimostrazione che i Voivod si sono camaleonticamente adattati al periodo storico, scegliendo quel sound d’impatto che in quegli anni stava facendo la fortuna dei giovani Nevermore. Il lavoro alle chitarre di Piggy è sempre strabiliante, in grado di conciliare tecnica ed inventiva come pochi altri; il drumming di Away è tellurico, di pieno impatto ed in grado di travolgere l’ascoltatore con sonore mazzate sulle pelli; infine, particolare menzione per il lavoro svolto dal “debuttante” E-Force, capace di rimpiazzare dignitosamente Snake con le sue vocals aggressive, apportando anche un contributo non indifferente con le articolate linee bassistiche, capaci di interagire grandiosamente con la sei corde. In conclusione, ci troviamo di fronte ad un ottimo album, in grado di riportare i Voivod sulla strada della sperimentazione dopo quel breve momento di pausa che a molti ha fatto temere il peggio; Negatron non è il disco consigliato per scoprire i Voivod, quanto uno di quegli album da apprezzare una volta che si è entrati per bene nella mentalità sperimentale dei canadesi. Nell’anticipare il più complesso Phobos, Negatron si è permesso di dimostrare ancora una volta al mondo intero la capacità di Piggy & Co. di costruirsi una discografia dove i punti più deboli sono “solamente” degli album ottimi.



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
89 su 20 voti [ VOTA]
Aceshigh
Venerdì 13 Ottobre 2023, 11.11.55
14
Rispolverato stamattina. Quando uscì mi sorprese e non poco: dopo due capolavori “soft” come Angel Rat e The Outer Limits non mi aspettavo un ritorno a sonorità aggressive come non facevano da più o meno dieci anni. Album che segna una delle tante svolte nella carriera della band, ma che, viste le capacità dei musicisti, mantiene sempre livelli altissimi. Cito uno solo pezzo: Nanoman; fantastica. E il successivo Phobos ha forse anche qualcosina in più. Voto 84
Marco
Mercoledì 16 Febbraio 2022, 19.38.06
13
anche se io adoro the outer limits, questo è per forza di cose il disco a cui sono più affezionato....dopo aver fatto 1700km in treno (A/R) DA SOLO per vedere il loro concerto a Milano, dove eravamo pochissimi purtroppo (non più di 30-40) e dopo aver comprato la maglia con la formica robot che ho ancora oggi, quasi 30 anni dopo. Ricordo anche che non riuscivo a sentire più nulla per almeno tutto il viaggio di ritorno, volumi altissimi e nessuno a fare da cuscinetto sonoro, in più ero (ovviamente) sotto il palco.....orecchie massacrate . Ma uno dei concerti a cui sono più affezionato, e quindi vale anche per il disco
Legalizedrugsandmurder
Domenica 8 Dicembre 2019, 16.22.53
12
La prima metà è perfetta, dalla 6 in poi c'è un calo secondo me. Fosse stato tutto come le prime 5 avremmo un capolavoro totale, così "solo" un disco molto buono.
gianmarco
Giovedì 29 Gennaio 2015, 22.56.55
11
insect
michi
Venerdì 21 Novembre 2014, 9.26.53
10
io dico solo una cosa... NANOMAAAN!!!
Carmine
Giovedì 20 Novembre 2014, 12.43.05
9
L'osservazione fatta al commento n.3 è giustissima. Io credo che questo disco valga 85, mentre a Infini può essere dato un 72. Capisco che i recensori sono diversi, ma lo squilibrio nei voti crea giocoforza discussioni , cosa che accade troppo spesso in questo ottimo sito. A mio parere dovreste porre dei correttivi.
Vitadathrasher
Domenica 16 Novembre 2014, 14.09.19
8
L'ho riascoltato stamani ed è proprio un bel cross over di album, a tratti con sfumature grunge, molto fear factory e il sound del disco rispecchia la cover e l'immagini cyber del libretto.....per me poco gustoso ma chi ama queste sonorità è un ottimo lavoro.
Resurrection
Domenica 16 Novembre 2014, 2.02.52
7
Mai piaciuti i dischi con Forrest, ci ho provato mille volte ma niente.
Vitadathrasher
Sabato 15 Novembre 2014, 19.12.01
6
Boh? .....lo comprai e lo riposi dopo pochi ascolti, dovrei rimetterlo su, perchè è dal 95 che non l'ascolto......ma lo trovai poco " thrash"
entropy
Sabato 15 Novembre 2014, 17.32.22
5
Io non sono un fan della fase eric forrest, troppo "tosti" e meno geniali /innovativi di quanto visoi in precedneza. Inoltre a me la strada più leggerina che era stata presa con i dischi precedenti mi aveva entusiasmato molto. Voto 70/75
Galilee
Sabato 15 Novembre 2014, 14.39.01
4
Recensione voto ok. Concordo un pò su tutto. I Voivod non ne hanno sbagliato uno.
Piggy
Sabato 15 Novembre 2014, 13.59.42
3
Che dire: grande album e grande recensione. Il voto è basso però. Questo vale molto di piu di Infini al quale è stato tributato 85.
Doomale
Sabato 15 Novembre 2014, 11.15.00
2
Lo comprai ad un concerto nell'anno della sua uscita...ora non penso di averlo piu..ma comunque era un gran bell'album..mi piaceva...molto piu aggressivo dei precedenti..ma pregno di atmosfere aliene come solo loro ersno in grado....concordo nell'85!..
Er Trucido
Sabato 15 Novembre 2014, 11.09.26
1
Disco bellissimo ed inaspettato, dato che veniva da due lavori più leggeri come suoni e lineari come dice Davide. Ancora una volta i Voivod cambiano faccia e ci riescono benissimo, prima e meglio di altri nomi più blasonati.
INFORMAZIONI
1995
Hypnotic Records
Post Thrash
Tracklist
1. Insect
2. Project X
3. Nanoman
4. Reality?
5. Negatron
6. Planet Hell
7. Meteor
8. Cosmic Conspiracy
9. Bio-TV
10. D.N.A. (Don’t No Anything)
Line Up
Eric Forrest (Voce, Basso)
Denis D’Amour (Chitarra)
Michel Langevin (Batteria)

MUSICISTI OSPITI
Jim Thirlwell (Voce, Elettronica in traccia 10)
 
RECENSIONI
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