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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Gorguts - The Erosion of Sanity
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( 4986 letture )
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Monte Olimpo, 19/01/2015
Caro Luc, sono passati esattamente 22 anni, più di due decadi fa The Erosion of Sanity usciva sul mercato. Chiedo scusa per questa missiva "leggermente in ritardo" ed il conseguente mancato supporto all'epoca, sai che scriverne per me risultava impossibile; spero tu possa apprezzare questo gesto con una lettera tanto sincera quanto spontanea. Andiamo ad iniziare orsù. Ammetto di essere un po' confusa, nel senso prettamente temporale del termine... Ti ho scritto di Obscura in primis, di Colored Sands in un secondo momento facendo un salto nel temporale non indifferente ed ora, dopo ben diciassette mesi che non ti dedicavo nemmeno uno scritto, eccomi qui. Parlerò dei Gorguts di quell'epoca, nel periodo in cui la pressione sul gruppo era pressoché nulla, l'atmosfera intorno al movimento del death poggiava su ali divine e i nuovi album erano semplice furore ed ispirazione, uniti da un unico intento: dedicare ogni male al creato. Ricordo ancora alla perfezione quando tempo immemore, in uno dei miei permessi terrestri, passeggiavo lungo i corridoi di un classico negozio di dischi; quelli vecchio stile in cui le pareti sono ricolme di cover, oggettistica, maglie di gruppi più disparati ed io, nella mia puerile semplicità, andavo in cerca di un album che avrebbe dovuto rendere proficuo tale viaggio. Fui subito attratta da quella copertina color arancio e dalle sue sfumature bluastre. Ti confesso una cosa, ma non dirla a nessuno mi raccomando: prima di quel colpo di fulmine non vi conoscevo minimamente, ma nel profondo degli abissi sapevo di trovarmi di fronte a qualcosa di innaturale e corposo. Ora col senno di poi posso confermarti quanto The Erosion of Sanity mutò lentamente l'approccio musicale-stilistico che negli anni sarebbe divenuto un diktat quasi divino. Era l'epoca dell'involuzione del metal, in cui si cercava sempre più di creare, volenti o nolenti, album sempre meno ispirati; ahimè, gli anni novanta furono uno spartiacque e tutti ormai ne sono consapevoli. Non si poteva sapere quale sarebbe stata la reazione del pubblico, le anteprime non esistevano e tantomeno quegli inutili lyric video: ammettiamo che la pubblicazione su Roadrunner aiutò la diffusione del verbo Gorguts in termini di bacino d'utenza; tutti i gruppi seri all'epoca erano marchiati a fuoco da quell'etichetta e quasi si andava sul sicuro; peccato che vi diedero un sano calcio nel didietro non appena il disco venne commercializzato. Quanti figli ha la paura?
Come iniziare a parlare dell'aspetto musicale senza lasciarmi prendere dai soliti sofismi? Parlare a posteriori non è mai facile, conosci l'impatto che successivamente si è ripercosso sull'intero mercato discografico, sulle presunte e/o evidenti influenze che i suddetti album portarono alla scena, senza spesso minimamente accorgersene; di buono però c'è una riflessione. Mentre ti scrivo, come ti ho già ribadito in precedenza, sono trascorsi ventidue anni e l'analisi che ne scaturisce è ovviamente soppesata lungo un arco temporale ampio, tale per cui il giudizio non risulta limitato al periodo in cui si vive ma, a mente lucida, si riesce ad affrontare una riflessione senza domande che oscillano tra il probabile ed il condizionale. La formazione è l'unica che nell'arco della storia della band è riuscita a registrare due dischi consecutivamente senza i molteplici cambi che hai sperimentato nel tempo; riflettendoci si riesce sicuramente a notare una maggiore cura nei dettagli che hanno assunto spesso e volentieri connotati al tempo estranei ai più. L'enfasi che è stata riposta sui cambi di tempo, gli stacchi e le alternanze tra spasmodiche sfuriate, rallentamenti al limite del doom (titletrack) paiono irrazionalmente fuori da ogni logica compositiva, cosa avevi in testa? Ovviamente le tue classiche ritmiche atonali e dissonanti si nascondo dietro ogni angolo possibile (With Their Flesh He'll Create), donando dinamismo e spessore al tutto; certo, erano ancora leggermente acerbe se me lo concedi, ma già cariche di un carattere tutto singolare ed atipico. In Condemned to Obscurity il desideravo che il pianoforte non finisse mai, tanta era la carica emotiva che quasi mi dimenticavo di essere all'interno di un album death, sentivo gli abissi che mi rapivano per dilagarmi lo stomaco con il fading in avanzamento. C'è un intenso fattore evolutivo, rimanendo allacciati alle regole classiche del death Made in U.S.A. si cerca di andare oltre con un "avanguardismo stilistico" che è solamente dei coraggiosi; questo aspetto silenziosamente si fa breccia nella suprema Orphans of Sickness, meritevolmente emblema e stendardo del disco negli anni, solo questa può valere l'intero acquisto del disco, zittendo molti scettici. Sul finale dell'album un altro arpeggio porta Dormant Misery a quelle che erano venature tipiche dei primi Deicide, imbastite di tempistiche dispari e malsane, un leggero shredding per avvicinarci verso il finale tanto inatteso quanto sperato che consente di tirare nuovamente fiato. Il disco è concluso, io in stato catatonico premo play nuovamente, ne ho bisogno.
Certamente l'avanzamento sia lirico che tecnico strutturale è indubbiamente il vero punto di forza che ho riscontrato negli anni rispetto a Considered Dead, in cui le partiture fin troppo radicate nel thrash oggi vengono lasciate da parte per un embrionale avanguardismo. Lo strappo con l'etichetta e la volontà mai nascosta di porre fine alla band dopo l'uscita di The Erosion of Sanity ti avrebbero giovato in futuro, per sigillare quello che probabilmente è ancora oggi il testamento definitivo della tua creatività. Eri ancora leggermente acerbo in alcuni passaggi, ma rimani unico ed irraggiungibile; io so bene che in molti avrebbero voluto copiare le atonalità che creavi senza però riuscire a comprendere bene il filo rosso d'unione per creare un capolavoro. Non mi dilungo, il messaggio spero e credo tu l'abbia compreso, nascondermi dietro un velo non ha alcun senso, ti saluto con un pensiero tanto personale quanto veritiero. Tu, la tua creatura e le canzoni rimarrete sempre un oggetto misterioso, incompreso e spesso sottovalutato; poco importa, perché ciò che non si può negare è l'importanza di questo album, uno dei pilastri del death d'oltreoceano degli anni '90 e della musica in quanto tale.
Tua, Euterpe.
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Ottimo secondo album per I Gorguts. La struttura delle canzoni si complica ulteriormente come il tecnicismo e il songwriting si plasma a tutto ciò regalandoci un muro sonoro molto concreto ed efficace. Anche qui non c\'è un pezzo che non funzioni e dopo un paio di ascolti l\'album è già un classico. Personalmente l\'ho preferito di un pelo al seppur ottimo debutto considered dead. |
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Ho appena finito di riascoltarlo. Grande album! Se con Considered Dead avevano già posto le basi parecchio… in alto (scusate il gioco di parole), già con questa seconda prova iniziano l’evoluzione che li porterà a raggiungere vette somme negli album successivi. Aumenta il tasso tecnico delle composizioni, sia per quanto riguarda la struttura dei pezzi che la tipologia di riffs e ritmiche, sia per quanto riguarda le prestazioni dei singoli. Inutile andare alla ricerca di un pezzo migliore degli altri, qui non si hanno cedimenti dall’inizio alla fine. Voto 87 |
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Mamma mia che album, una vera gemma di puro death metal anni '90. Successivamente, con Obscura e Colored Sands, toccheranno vette qualitative incredibili ma questo è un disco da ascoltare e custodire gelosamente se si è amanti del death. A mio avviso tra i migliori interpreti del genere, senza nulla togliere a tanti altri gruppi che in quegli anni hanno scritto la storia del genere. Voto 87 |
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Masterpiece. Mai cannato un album. Anche loro più unici che rari. |
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Ostico e pesantissimo. Anche se tutto impostato su base ritmica slayeriana, quindi veloce e fruibile per l'orda dei deathster più duri, invero si tratta di un disco tostissimo da masticare. Intricato, brutale e psicotico, è uno di quegli album da ascoltare un brano per volta per coglierne appieno ogni sfumatura. 92. |
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mi intrometto ma se per te chuck era un genio ben venga perchè è giusto così ma luc lemay certo non è da meno, li ritengo due musicisti geniali in maniera diversa ma allo stesso livello, ed io preferisco i Gorguts sia chiaro ma non per questo devo dire che Obscura asfalta ogni disco death, anzi vicino a lui si piazzano proprio dischi come Human, Unquestionable Presence e Domination (per me) comunque grande disco, molto sottovalutato, qui la coppia hurdle - lemay era già a livellic ompositivi alti, e in generale il disco ha degli episodi veramente strepitosi (Condemned to Obscurity su tutti) voto: 85 |
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Non penso proprio ai Gorguts come una brutta copia dei Death..e poi che senso ha paragonarli? Due grandissime band ma i Death superiori, e non perché Chuck è morto e ci sgrillettiamo su di lui..per me i Death sono la più grande band di sempre che asfalta tutti, album come Symbolic o Human sono vette troppo alte da superare..perciò Gorguts straordinari, ma Chuck era un genio, almeno per me. |
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È arrivato questo qua a dirci cosa dobbiamo sentire adesso... Ognuno avrà le sue preferenze.... Già il nik denota grande personalità.. Chissà se quando compravo secen churches te eri nato.... Comunque se non sapete accettare chi non la pensa come voi fate gli eremiti.nn scrivete cazzate come quelle che ho letto da questo ishan.. |
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@Ihsahn che vuoi farci, Chuck è morto quindi è normale che tutti si sgrillettino su di lui, su quanto fosse bravo bello e buono. Peccato per i Gorguts, conosciuti solo da una minoranza dei Deathfag e spesso ritenuti una brutta copia del gruppo di Schuldiner. |
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Certo che la gente che dice "i gorguts sono inferiori ai death xdxd" il Death Metal non dovrebbe proprio sentirlo. Come se fossero gli ultimi stronzi che han debuttato ieri. |
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Certo che la gente che dice "i gorguts sono inferiori ai desth xdxd" il Death Metal non dovrebbe proprio sentirlo. Come se fossero gli ultimi stronzi che han debuttato ieri. |
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Monky ha ragione, comunque ho specificato che è soggettivo |
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Li ritengo due volti ben distinti del death metal. Insomma, Chuck non sarebbe mai riuscito a scrivere un Obscura o un Colored Sands, così come Luc non riuscirà mai a scrivere un Individual o un Symbolic. Per me hanno intrapreso sentieri differenti con la qualità del Genio assoluto, ognuno a modo suo. |
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Grandi dischi quelli degli Gorguts ma meglio dei Death no... Loro univano melodia e potenza come nessuno...... |
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seppeliva molti dischi old school del periodo questa bomba, anche se già di qui il loro lato old aveva iniziato a svanire, il tutto culmina con Obscura, probabilmente il miglior disco death metal mai ascoltato, per me superiore perfino a Individual Thought Patterns e The Sound of Perseverance |
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Moltissime band di technical death metal vengono dal canada -dal quebec sopratutto- al giorno d'oggi hanno raccolto l'eredità e propongono cose al limite dell'incredibile tipo i beyond creation.  |
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La fortuna sfortuna loro é solo quella di essere canadesi....ad oggi nel 2015 qualcosa di tecnicamente raffinato come coloured Sand sand il lumino per cercarlo... Altro sintomo che spesso la "vecchiaia" ha i suoi pro |
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Ho scritto veloce e male, scusate.. Anyway, pesno che i Gorguts siano geniali. E al momento han pochi rivali. |
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Difatti non è necessaria. Ma secondo me anche grazie ai musicisti che ci hanno militato all'interno e i Death sono un pò inarrivabili. Per il resto hai ragione, però il songwriting nei death è sempre stato superiore. La forma canzone ha sempre avuto un'importanza maggiore. Cosa che ha sempre dato loro una maggiore persaonalità. |
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@galuleee... Trovi eventuali elementi di comparazione. Sino a leprosy....gia da human non esiste più nulla senza contare che disco in questione usci quando i Death avevano moltiiii dischi sulle spalle... Nn potrei mai dire meglio uno o l'altro proprio perche a mondi distanti. Non capisco poi la necessità Di comparazioni.... |
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Già, si da il caso che comunque gli apici dei Death i Gorguts non li hanno mai sfiorati. Album come Human, Individual through the patterns, etc etc, se li sognano ancora adesso. Bravissimi eh, ma un gradino sotto, in tutto. |
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Diciamo che in quanto a livello prettamente tecnico sono sulla falsa riga di album come leprosy. Se pero analizziamo il contesto musicale sono di lodi distanti. Purtroppo i gorguts son sempre stati in ombra messi da parte senza il giusto consenso. Indirettamente han influenzato molti. Non han nulla da invidiare ad alti grandi nomi. |
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Non esagero, per i miei gusti loro possono essere paragonati ad un nome intoccabile, ovviamente i signori Death, il loro primo album , Condidered dead è ancora -secondo me - il loro top.... |
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Ho conosciuto questa Band molto tardi, cioè con Obscura,preso però dopo il loro split. Presi anche il loro ultimo fenomenale disco, ed ora non vedo l'ora di recuperare anche questo è considered dead che sono sicuro mi delizieranno assai. |
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91? Mi aspettavo di più secondo me questi sono album per cui esiste il voto 99 |
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Capolavoro di cd Da avere. & Gran LAMBRUS....  |
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CONFUSA? Hai cambiato sesso? Non dovresti essere neanche male, dai....grande disco, comunque.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. With Their Flesh, He'll Create 2. Condemned to Obscurity 3. The Erosion of Sanity 4. Orphans of Sickness 5. Hideous Infirmity 6. A Path Beyond Premonition 7. Odors of Existence 8. Dormant Misery
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Line Up
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Luc Lemay (Voce, Chitarra, Tastiere) Sylvain Marcoux (Chitarra) Eric Giguere (Basso) Stephane Provencher (Batteria)
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