|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
|
( 10721 letture )
|
Un tonfo, profondo ed ovattato, segna la chiusura di un pesante cancello alle nostre spalle. Senza voltarci indietro percorriamo un lungo corridoio, scarsamente illuminato, che porta direttamente al salone principale di corte. Nella fortezza si respira un'aria pesante, cupa, che sembra lentamente smorzarsi verso qualcosa di più teatrale e maestoso nei passi che precedono l'entrata alla grande sala. All'interno d'essa gli spazi si allargano incredibilmente e ciò che ci si pone davanti agli occhi è un salone in pietra color antracite, adornato da arazzi color rosso sangue bordati d'oro. Alle pareti laterali, in maniera speculare, sono presenti delle torce che illuminano caldamente la stanza, insieme a delle spade dalla lama larga che decorano grezzamente l'aspetto del salone, trasmettendoci una notevole sensazione d'inquietudine. Alziamo lentamente lo sguardo e di fronte a noi troviamo un trono sfarzoso al centro, con dei troni più bassi e leggermente meno decorati ai suoi lati, due a sinistra e due a destra.
Siamo al cospetto della corte dei Symphony X, nel loro tanto oscuro regno di Underworld e proprio di fronte ai nostri occhi abbiamo Sua Maestà Sir Russell Allen. Alla sua destra siedono il generale delle milizie Michael Romeo e lo stregone di corte Michael Pinnella, mentre alla sua sinistra vi è il consigliere Michael LePond e il cavaliere Jason Rullo, rientrato da poco in piena forma nel gruppo in seguito a una lunga riabilitazione per problemi al cuore. Nell'aria, tesa e cupa, si diffondono le note di Overture: sono tantissime le corti che propongono delle musiche strumentali all'arrivo di nuovi viandanti alla corte, ma ben poche riescono a produrre melodie così maestose e cariche da presentare con la dovuta magnificenza i sovrani di un regno. Dopo un breve momento di pura musica, estremamente coinvolgente e che ci pone in una posizione di silenziosa riverenza, il primo a prendere parola è il generale Michael Romeo. Nevermore è un brano che mette in risalto tutte le sue capacità: un riffing che sfiora il thrash metal, tagliente come un'ascia e molto veloce. Con questo pezzo, la corte dei Symphony X ci mostra il suo volto più violento. La prestazione del chitarrista sfocia prima in un assolo dal tecnicismo sfrenato, ma al contempo incredibilmente godibile e, successivamente, in una serie di lick veramente azzeccati sull'ultimo ritornello del pezzo, che gode di un grandissimo pathos. Il tiro della musica va a crescere con la titletrack, che ci presenta l'oscuro regno governato dai cinque. L'entrata in campo delle tastiere di Pinnella risulta molto timida e quasi dimenticabile, mentre decisamente più grezzo e predominante risulta l'arrivo di Sir Russell Allen. Il cantante ci regala una performance su diversi registri vocali, fatta di parti profonde e cupe come non mai, di alzate tiratissime ed acute che sono il suo cavallo di battaglia e di versi che rasentano uno scream del tutto inaspettato. Una performance insolita per Allen che centra agilmente il bersaglio e che ci dona un'altra bella prova con Without You. Se fino ad ora abbiamo visto il volto più cattivo della corte, ciò che arriverà sarà una visione più introspettiva e profonda delle sensazioni di Sua Maestà. Le parole della ballad trasmettono un senso di disperazione trascinante ed alienante, accompagnato da un arrangiamento che vede la musica ricca di chitarre acustiche e distorte, pianoforte e tastiere, cori maestosi e sacrali. Il tutto genera un mix emotivamente carico e al tempo stesso delicato e toccante.
La corte si alza dai propri troni e, dopo l'ottima presentazione, ci invita a visitare il castello. Dopo aver visto le stanze più importanti, iniziamo a scendere nei meandri nascosti della fortezza dell'Underworld. L'ambiente si fa ancora più cupo e lo sfarzo, seppur grezzo e militare, lascia spazio ad un'apparenza oscura e pesante. Ciò che vediamo sono le sale più raccapriccianti e spaventose della struttura, dalle stanze di tortura alle segrete che nascondono prigionieri e scheletri. Kiss of Fire è il momento più tirato e devastante dell'album, con una sezione ritmica di Jason Rullo (che dimostra di aver superato tutti i suoi problemi di salute alla grande) e Michael LePond che risulta arrivare al confine tra prog e death. La cattiveria della voce dell'ascia di Michael Romeo non è da meno e tende ad oscurare un po' quella di Pinnella, che costruisce soltanto un buon contorno epicheggiante fatto di ottime orchestrazioni sinfoniche e stacchi notevoli, ma che non rendono abbastanza giustizia alla sua grandissima abilità. Un po' meno ispirata, ma altrettanto notevole, è Charon che punta più sull'impatto creato grazie ai richiami dell'Inferno dantesco. Vi sono buoni spunti, ma alcune linee melodiche risultano già sentite e meno trascinanti di quelle sentite fino ad ora.
Dopo questo intermezzo così pesante, con il cuore a mille e con un giustificato senso di ansia e paura torniamo verso i piani alti della fortezza, accompagnati dall'intera corte con To Hell and Back. Le voci di tutto il gruppo raccontano una grande impresa, lunga e articolata. Il mix di stili dei Symphony X si avvicina al suo lato prog producendo una sorta di suite decisamente longeva rispetto ai canoni medi del disco e di molti dei loro lavori. La struttura richiama infatti il genere sopra citato con numerosi cambi di tempo, assoli incrociati tra chitarre e tastiere, atmosfere che cambiano e numerose finezze. Nonostante tutto, il brano scorre nei suoi nove minuti abbondanti con estrema facilità, con ripartenze, spinte fatte di un buon drumming e momenti degni di nota. Se fino a questo momento del disco era stato messo in risalto un determinato lato della corte, da ora il tutto si fa più corale ed equilibrato. I racconti delle imprese di Sir Russell Allen continuano con In My Darkest Hour, che ci propone un mix di aggressività e maestosità, costruito su riff veloci e violenti, strofe più lente e un ritornello particolarmente azzeccato che ci trascina con un buon pathos. La componente prog rimane ad altissimo tasso con un'introduzione di tastiera, chitarra e basso che si muovono perfettamente all'unisono. I tempi tiratissimi e l'arrangiamento musicale di Run With the Devil sono da novanta e trasmettono una carica encomiabile, arricchiti da un ritornello che ha una linea melodica che facilmente rimane in testa e che apre un po' i ritmi serrati delle altre sezioni della canzone, permettendoci di respirare in quel vortice nervoso e frenetico che viene creato dai cinque.
Il giro del castello termina nella stanza più alta ed importante: la grande sala delle leggende mostra tutti i tesori che valgono di più nel regno: dai busti dei grandi condottieri alle tele d'arte più pregiate, passando per le armi che hanno compiuto le gesta più eroiche. L'atmosfera che si respira in questa sala è ben diversa da quella che ci aveva accompagnato in tutto il resto dell'Underworld. Il pianoforte di Pinnella che apre Swan Song costituisce un elemento di spicco in tutta la canzone, trascinando in ogni singolo frangente verso lidi più epici ed eleganti al tempo stesso. Le sonorità costruite dai Symphony X strizzano per qualche momento l'occhio al passato, costruendo il tutto su una longeva struttura quasi prog che sfocia in un meraviglioso duetto tra Allen e Romeo sul finale. La conclusiva Legend attinge dai più famosi canoni del power più classico, con continue ascendenze veloci e neoclassiche. Il basso pulsante di LePond dona al tutto un bel groove carico, plasmando un brano ispirato e d'impatto. Dopo una serie di funamboleschi assoli di tastiera e chitarra, sempre di altissimo livello, arriva secca e improvvisa la conclusione del disco.
Il viaggio all'interno della fortezza è l'immagine di Underworld, il regno dei Symphony X. Il gruppo plasma un lavoro curato e dall'elevato fattore tecnico, che strizza l'occhio alle sonorità più recenti, lasciando definitivamente indietro tutti i giochi barocchi di tastiere che hanno caratterizzato il loro passato. La prestazione di Allen è superlativa, per quanto si muova in maniera differente dal solito e richiede qualche ascolto in più per essere assimilata. Stessa cosa si può dire di Romeo, che nella prima metà del disco mette leggermente in ombra il lavoro di Pinnella, La situazione, come già detto, si equilibra da To Hell and Back in poi. Ogni altra parola, sia sulla prestazione dei musicisti che sulla produzione, sarebbe superflua. Che si ami una formazione del genere o meno, l'ascolto è consigliato, poiché con questo Underworld i Symphony X vanno a toccare dei tasti particolarmente oscuri e violenti, capaci di affascinare anche chi normalmente non è eccessivamente attratto dal genere.
Dopo aver ascoltato le loro voci e sentito cantare le loro gesta, dopo aver visto nelle segrete il volto della paura e nel salone quello della sua violenta maestosità, la corte ci congeda. Ciò che rimane di questo viaggio è l'esperienza di aver provato delle emozioni, di aver riflettuto e di essere stati trascinati emotivamente da una serie di vicende decisamente coinvolgenti. Osserviamo la fredda e scura pietra con le quali è costruita la fortezza un'ultima volta, prima di essere accompagnati all'esterno da due guardie dall'aspetto truce, armate di lance dall'argentata cuspide e di scudi neri. Ci allontaniamo dall'Underworld, lasciando il cupo regno in attesa di nuove esperienze ...
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
63
|
Quoto al 100% quanto scrive Aceshigh, ogni parola. |
|
|
|
|
|
|
62
|
....disco stupendo......ennesimo capolavoro di una grande band....composta da signori musicisti.....85... |
|
|
|
|
|
|
61
|
Gran bel disco, decisamente migliore del predecessore. Mi piace la strada intrapresa verso sonorità diverse dal passato, senza snaturare il carattere potente ed epico della band. Tecnicamente sempre grandiosi. Per me voto 85 |
|
|
|
|
|
|
60
|
E seriamente, blast beat in una canzone dei Symphony X? |
|
|
|
|
|
|
59
|
Se dovessi descrivere quest'album direi che... esiste. Non mi trasmette nulla. Nevermore e Underworld sono le solite canzoni dirette e banali, Kiss of Fire è potenza fine a sé stessa (metafora perfetta per i Symphony X da un decennio a questa parte), To Hell and Back ha un inizio e una fine e una canzone diversa nel mezzo, In My Darkest Hour è un'altra botta gratuita, Run with the Devil ha un ritornello orribile e Swan Song non va da nessuna parte. Charon e Legend si salvano. Il peggio dell'album è sicuramente Without You, un immondo ibrido fra Metal e Pop, sdolcinatissima e commerciale. Sono ancora indeciso se sia peggio questa o The Sacrifice da Paradise Lost. |
|
|
|
|
|
|
58
|
Perfetto il voto della recensione. Gran bel lavoro, anche se per me presenta due facce ben distinte: trovo che sia eccellente, al livello delle migliori release, nella prima parte, fino a Charon; dopodiché avverto un calo a livello di songwriting (Legend esclusa), le canzoni si reggono più sulla performance dei musicisti - strepitosi come sempre - piuttosto che sul loro effettivo valore musicale. Rimane ad ogni modo un prodotto di alta qualità, da questo punto di vista con i Symphony X non si sbaglia mai, ma lo reputo un filo sotto Iconoclast (che per me è strepitoso). |
|
|
|
|
|
|
57
|
Concordo con te Hero, dopo due anni questo disco risulta ancora ottimo, altro che poco ispirato e menate varie, è molto meglio del troppo monolitico predecessore, e risulta una summa delle varie personalità della band...canzoni ottime, prestazioni eccellenti, ottimo lavoro |
|
|
|
|
|
|
56
|
Dopo due anni sono ritornato sul disco che avevo un pò snobbato ingiustamente per via del sound iper moderno che hanno adottato, ma adesso mi rendo conto dell'errore commesso: la band non sarà più quella ricercata dei tempi passati, ma questi brani funzionano a meraviglia. Underworld, Nevermore, In My Darkest Hour, Kiss Of Fire e la meravigliosa Swansong (che ricorda molto i vecchi tempi) sono pezzi da novanta. Non hanno perso poi tutta questa ispirazione, hanno solo modernizzato (giustamente) il sound irrobustendolo. Without You la descrivo a parte perchè è la canzone più strana del gruppo: molto catchy, ruffiana, lineare..ma splendida, sarà un brano facilotto (mica tanto poi) ma bisogna saperne scrivere di questa qualità. Certo, l'avessero inserita in Twilight, per dire, sarebbe stato assurdo, ma qui nel contesto ci sta. Preciso che Romeo lascia a bocca aperta da come suona comunque.. |
|
|
|
|
|
|
55
|
un bella recensione. ben scritta e originale. concordo anche sul voto. loro sempre una spanna sopra la media. peccato per quella without you che a me annoia alla svelta e per il fatto che Pinella spesso è in secondo piano. un peccato perchè le sue tastiere sono fondamentali nel suono del gruppo. Mi sembra un disco che cerca di unire gli aspetti più prog power dei primi lavori con la cattiveria di Iconoclast. esperimento riuscito bene in generale anche se sento la mancanza di una bella suite e di un paio di pezzi in più sullo stile di Legend. |
|
|
|
|
|
|
54
|
Da qualche giorno ho ripreso ad ascoltare questo album. All'inizio mi aveva convinto davvero poco, ad oggi invece la mia considerazione è cambiata radicalmente. Probabilmente aveva bisogno di più ascolti, a differenza di Iconoclast che è molto più diretta. Voto 85 |
|
|
|
|
|
|
53
|
Altro gran disco da parte dei Symphony X. Non raggiunge le vette di un Paradise Lost, è leggermente inferiore a TDWOT e TDG, ma lo vedo come un Iconoclast più equilibrato e omogeneo. Voto 85, per me vale il quarto posto nella graduatoria dei loro album migliori, appena sopra il penultimo album. Ah, i refrain, tutti, sono il valore aggiunto. |
|
|
|
|
|
|
52
|
Ennesimo discone. Recensione molto bella |
|
|
|
|
|
|
51
|
bello, ma penso che sta volta compro qualcosa di piu classico. molto meglio il nuovo dei maiden come ispirazione e bellezza dei pezzi |
|
|
|
|
|
|
50
|
@The Void: no, non si tratta di un concept album in senso stretto, anche se l'Inferno di Dante è stato il tema che ha ispirato le canzoni...o così, almeno, è quello che mi pare abbia detto Romeo. |
|
|
|
|
|
|
49
|
Scusate l'ignoranza...ma l'album non era un concept basato sull'Inferno di Dante? Aspetto a valutare il disco quando arriva. |
|
|
|
|
|
|
48
|
Dopo un po' di ascolti non mi è rimasto granchè dentro. To Hell and Back è bellissima, il resto sa di monotono. la title track mi ha deluso. è discreta, e il ritornello specialmente, ma da una tittle track mi aspetto di più, vedi Iconoclast o The Divine Wings of Tragedy |
|
|
|
|
|
|
47
|
Sensazioni contrastanti... il disco è buono, ma mi sembra di ascoltare Iconoclast, stesso stile, stessi suoni, stessi ritornelli poco emblematici. è senza dubbio gradevole ma la sensazione è che la vena ispiratrice si stia esaurendo. |
|
|
|
|
|
|
46
|
Mi e piaciuto tanto fino a kiss of fire, poi mi e calato parecchio |
|
|
|
|
|
|
45
|
Veramente un bellissimo album. Quello che risalta maggiormente, a mio avviso, più che la "svolta thrash" è il livello del songwriting. Ci sono proprio dei bellissimi pezzi e questo dimostra che se si è ispirati, si scrive ottima musica sia nella loro versione più prog precedente che in questa più dura degli ultimi tre album. Grandi esecuzione e arrangiamenti ma questo si sapeva, per professionisti di questo livello. Recensione originale e che si legge volentieri, oltre che informativa relativamente all'album. Unica cosa che mi piace poco, la copertina, un po' anonima. Avevano fatto di meglio. Au revoir. |
|
|
|
|
|
|
44
|
Da quello che ho sentito mi è sembrato un gran disco.... |
|
|
|
|
|
|
43
|
@Hang Elino (tanto per cambiare dai), l'avevo sempre pensata ma messa così è epica il disco non l'ho ancora ascoltato, ho grande attesa però, e complimenti per la rece, Axoras è una garanzia  |
|
|
|
|
|
|
42
|
Mah... Per me il peggiore dei symphony x è the Odissey.... Dopo La virata più thrash metal di paradise lost (tra i loro lavori più completi ed ispirati) Iconoclast riciclava le stesse sonorità senza stupire più di tanto e questo Underworld continua nella stessa direzione con forse un pò di anima in più... Parliamo di un buon album, complessivamente ben riuscito, ma che non fa gridare al miracolo. 7,5. |
|
|
|
|
|
|
41
|
Il batterista che si chiama Jason Rullo è un po' come l'ex capo della polizia di Roma che si chiamava Manganelli. Nomen Omen. |
|
|
|
|
|
|
40
|
ma che vi siete ?detronizzati? il prog metal e' morto...... questo disco e' un buon esempio di metal moderno.... sensa il bisogno do commenti appiccicosi ... ascoltatevi i nani di BENSON... |
|
|
|
|
|
|
39
|
Secondo me un buon album, per fortuna un pò meno monolitico rispetto a iconoclast. Non sono del tutto convinto di che voto assegnare. Cresce con gli ascolti e ho ancora una gran voglia di sentirlo, questo è sicuramente positivo. D'altra parte c'e un certo senso di deja vu, inevitabile dopo tanti album probabilmente. |
|
|
|
|
|
|
38
|
Cmq guardando la loro discografia ci sono album assurdi e secondo me non ne hanno sbagliato uno (nel senso di flop totale)... X Danix: Mi piace tantissimo Romeo ed è un grande... Il mio appunto è una mia opinione riguardo agli assoli, li trovo in pò troppo prevedibili e statici, ma non per questo mal suonati o scarsi... Per il resto, grande Romeo.  |
|
|
|
|
|
|
37
|
Poche storie, capolavoro anche questo. Pur rincorrendo schemi piuttosto abusati dalla band stessa, salvo poche variazioni, siamo al cospetto di un album che il 90% delle band metal si sognerebbe di comporre, oltretutto suonato in una maniera assurda, tutti pazzeschi. Lunga vita ai SX |
|
|
|
|
|
|
36
|
L'album "peggiore" della loro discografia è l'omonimo con Rod Tyler alla voce. Per me questo è un bel dischetto, ma un po' mi h deluso sebbene spicchino alcune canzoni come Nevermore e Kiss of fire che introducono elementi nuovi ed interessati per i SX. Le canzoni mi sembrano troppo prevedibili nelle strutture e le parti strumentali poco incisive se confrontate con il passato della band. Noto con dispiacere che ci sono meno parti orchestrali e noto anche, con minore dispiacere, meno power e meno neoclassicismo in favore di soluzioni più dure, ma questo accade già da un po'... |
|
|
|
|
|
|
35
|
Insieme ad Iconoclast il disco peggiore della loro discografia. Riff riciclati e melodie poco ispirate. Non c'è nulla di particolarmente degno di nota. Le migliori secondo me sono Underworld, Charon e Swansong, che si avvicinano un po' alle sonorità del passato. Potente Kiss of Fire ma il resto... Erano e rimangono ancora la mia band preferita, ma proprio per l'amore viscerale che nutro nei loro confronti non mi va proprio giù di sentire un album che ha così poco da dire. Fino a The Odyssey erano capaci di creare capolavori proponendo sound di volta in volta diversi, da Paradise Lost in poi c'è stato un certo immobilismo sonoro e compositivo. Vabbè sarà per la prossima volta. |
|
|
|
|
|
|
34
|
iconoclast per me non è affatto palloso,prendi "reign of madness",la title track,"children of a faceless god",e devo anche nominare quel capolavoro di "when all is lost" ? diciamo che "underworld " è un tantino più vario come stili e che pezzi come "legend", "to hell and back","charon" ,"swansong" dal vivo faranno la sua porca figura,adoro questa band per la sua modestia e per il fatto di prendersi tutto il tempo necessario a far uscire un disco,poco male se è ancora poco nota al pubblico metal,di sicuro non diventeranno mai ricchi sfondati ma un posto nel mio cuore ce l'avranno sempre,e ,a proposito sapete di bands che negli ultimi anni hanno fatto pezzi anche solo avvicinabili a roba come "the accolade","candlelight fantasia","in a winter's dream","through the looking glass" ? |
|
|
|
|
|
|
33
|
Lascio i discorsi sul genere e sui "tradimenti" della fede (rido ma vabè ) ad altri, mi limito a dire che dopo il (per me) pallosissimo Iconoclast si sono ripresi proprio bene, al terzo ascolto quest'album non è perfetto, ma ha un qualcosa che ti invoglia a rimetterlo su ancora, ancora e ancora...e without you è un capolavoro, bellissima. Straordinaria la prestazione di tutta la band, che te lo dico a fare...complimenti, avanti così |
|
|
|
|
|
|
32
|
Diciamo che probabilmente non sono un gruppo che si è arricchito a causa delle proprie vendite discografiche, ma quello che è probabile è che siano riusciti ad accrescere la loro popolarità (e a firmare un contratto con la Nuclear, anche se non credo stessero male sotto Inside Out) virando dal prog neoclassico degli esordi (più ricercato e raffinato) a questo prog/thrash/power che fanno ora, sicuramente più facile e accessibile anche a chi non ama soltanto il prog (ma non per questo eccessivamente commerciale). Ecco, non si sono svenduti al mercato, ma sicuramente hanno reso la loro proposta più accessibile ad un pubblico metal non specializzato in ambito prog...in questo senso secondo me si può dire che seguano le tendenze del mercato (metal): sono passati dalla nicchia nella nicchia alla nicchia. |
|
|
|
|
|
|
31
|
Bene, @metallo E la mia risposta sul mainstream non era rivolta a te ma a commenti precedenti. |
|
|
|
|
|
|
30
|
@Hero, ricevuto, il + delle volte e' stanchezza, e spesso scrivo veloce, xche' sono impegnato con il lavoro a riempire schede e relaionintecniche anche quando torno a casa, se ci mettiamo poi che scrivo con un tablet da rottamare, gli errori ecco fatto che si verificano.Vorrei essere sintetico ma poi mi allargo un po troppo, hai ragione faro' piu' attenzione Scusatemi tutti.Comunque io non ho detto che sono mainstream, ma il contrario, in quello credo di essre stato molto chiaro. |
|
|
|
|
|
|
29
|
@metallo: scusa la richiesta, ma non ė che puoi controllare le frasi che scrivi? Nel senso che penso molti facciano fatica a leggerti, e lo dico solo come consiglio eh, senza voler accusare nessuno chiudo OT e dico chi ascoltato il disco solo una volta e non posso commentare nello specifico, ma leggere che i Symphony sono un gruppo che ha virato sul mainstream fa un po' ridere. Without You può essere un tentativo di farsi conoscere anche aldifuori del mondo metal e ci può stare, ma le altre canzoni da Paradise in poi non possono essere considerate "commerciali". Ci sono strutture troppo complesse, canzoni con arrangiamenti che non senti un molti altri gruppi e genialità nel creare brani più o meno prog lasciando sempre un minimo di accessibilità. Finora, di questo disco, Without You mi ha colpito perché non me l aspettavo e la trovo molto bella, Nevermore e l titletrack sono devastanti, musicisti paurosi e Romeo che non farà assoli indimenticabili, ma che sa suonare con una facilità estrema. |
|
|
|
|
|
|
28
|
?..Se lo dice la N.B ah beh allora andiamo ......sul "sicuro" eheheh  |
|
|
|
|
|
|
27
|
Prima settimana proprio di Underworld. Dati Nuclear Blast, e non sono conteggiati i download legali. Poi le classifiche servono ben a poco, ascolto gruppi che stampano 2000 copie dei loro album.....però i Symphony secondo me vendono davvero bene. |
|
|
|
|
|
|
|
|
25
|
@Graziano per curiosta' a che hanno e' riferita questa classifica e a quale disco , e soprattutto da chi e' stata stilata!?.Io e' un bel po di tempo che alle favole non ci credo piu' , sono 4 anni che non mi fido piu' di nessuna classifica.Certo che vendono se no non campano, ma non di certo cifre a molti zero, personalmente la penso cosi'. |
|
|
|
|
|
|
24
|
Secondo me invece da The Odyssey in poi vendono eccome, ecco le posizioni in classifica alla prima settimana: Switzerland: #10 Finland: #12 Netherlands: #20 Germany: #23 Sweden: #31 France: #39 Japan: #46 Austria: #59 Belgium: #71 UK: #80 USA: #89 Canada: #103 |
|
|
|
|
|
|
23
|
Concordo con Ayreon, non e' mai stato un gruppo mainstream ne ha cercato di esserlo, anzi il mercato non li ha premiati come dovrebbero esserlo per la loro qualita', ne son diventati certo miliardari,certamente Allen e Romeo, chi non li conosce?.Allen e' uno dei migliori cantanti metal attuali tra i miei preferiti attualmente insieme a Barlow come voce, e Romeo e' davvero un gran bel chitarrista, ma non hanno mai fatto musica per moda o x seguire i trend passeggeri, quello che fanno loro e' uno dei migliori sinphonic/power/prog che orecchie umane possano mai aver sentito, e non lo dico xche' li amo, perche' anche loro hanno i loro difetti, ma questo e' normale, chi non ne ha!?.Questo e' davvero un bel album, sia per la produzione che per la voce stupenda di Allen in una veste un po insolita, ma non per questo meno interessante, anzi, forse e' mancato un po l'efficace apporto di Pinnella ela sinergia giusta con Romeo in alcune songs, e a Romeo forse sarebbe servita un po piu'calma che gli avrebbe permesso di sfoderare l'asslo mozzafiato che lascia il segno profondo nel cuore, nell'anima e nella storia del prog, ma tuttosommato va bene anche cosi' , bravi SX, ci hanno regalato in sostanza un altro bel disco. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Album davvero stupendo e lo avevo già intuito dalle anteprime dei singoli "Nevermore" e "Without You", due ottimi biglietti da visita. Non so dire se lo preferisco a Paradise Lost che è uno dei miei preferiti, ma di sicuro è di gran lunga superiore al precedente Iconoclast, quest'ultimo buono ma non eccelso(fatta eccezione per il capolavoro "When All is Lost"). Un album che segue la linea del loro ultimo corso con delle strizzate d'occhio al passato. Mi piacciono chi più chi meno tutti i brani, da "To Hell and Back"(la mia preferita) migliora la media dei brani. |
|
|
|
|
|
|
21
|
mercato,ma di quale mercato si parla ? quanto pensi che possano vendere ,anche con questo cambio di stile,specialmente in italia ? non credo che allen e soci siano ricchi sfondati ,semplicemente a loro piace uscire un po da certi schemi e tentare nuove strade,ricordo a tutti che i Sx ancora all' epoca di "odissey" facevano da spalla agli stratovarius,sono una band umile che ci mette anche 5 anni a far uscire un disco ,tutti ottimi professionisti con un frontman mai troppo elogiato ,è il miglior cantante rock-metal in circolazione da almeno 2 decenni,guardatevi l'ovazione a wacken quest'anno quando è salito sull palco con ia trans siberian orchestra. |
|
|
|
|
|
|
20
|
produzione molto buona, e gli arrangiamenti fanno paura, davvero fighi. pero' constato solo che una volta erano capaci di fare loro un genere, ora invece seguono loro le tendenze del momento.. addio prog per rincorrere un mercato.. |
|
|
|
|
|
|
19
|
concordo appieno a quanto detto da Danyx |
|
|
|
|
|
|
18
|
Bella la recensione, rende l'idea, allora propongo per chi recensirà, non so, il prossimo Tankard, di usare come contorno un'osteria o un pub fumoso.... questo disco devo ascoltarlo più volte, per dire la mia, comunque finora mi è piaciuto, presto per dare un giudizio... |
|
|
|
|
|
|
17
|
Disco molto bello,per me il migliore da Paradise Lost.Assolutamente fenomenale il lavoro di Romeo ed Allen.To Hell and back,Underworld e Legend le mie preferite. Leggero calo in My Darkest Hour e Charon. 87 per me. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Rispetto sensibilità e giudizi di tutti ma francamente trovo stucchevoli alcuni giudizi su Romeo... si arriva addirittura ad auspicarne il rallentamento e la crescita...ma ci rendiamo conto di cosa è capace di fare quest'uomo? Invece di contare il numero delle note suonate negli assoli parliamo di riff o in generale della struttura della sua musica che scrive praticamente tutta da solo... per me disco da 90 abbondante |
|
|
|
|
|
|
15
|
E' un album che mi e' cresciuto pian pianino con gli ascolti , ottima la produzione e il livello medio qualitativo, anche se hanno preferito una certa livellazione , infatti a mio parere non ci sono canzani che spiccano e si ergono sulle altre o dal resto dell'album in modo eclatante, visto il tema in parte dantesco infatti mi sarei aspettato degli assoli piu' profondi ed atmosfericamente ad effetto, magari tramite rallentamento della sei corde di Romeo, che pero' invece per me e' mancato, in compenso Allen ha sfoggiato la sua classe sia in pulito, sia in simil growl che in un aspetto piu'bluesy, veramente bella la sua voce, che nei momenti piu'acuti mi ha ricordato le corde vocali di alfordiana memoria, influenze anche alla Raimbow ci ho sentite, e le solite dreamtheatheriane, per me le xanzoni che mi son piaciute di piu' sono la 4, 5, 6 e 11 , la 8 e la 9 invece non mi sononentrate in testa il resto e' nella loro norma, qualcosa in piu' tuttosommato potevano farlo secondo me Romeo e Pinnella, visto che le capacita' non gli mancano di certo, discreta la batteria , direi per me 80-81, ma lo riascoltero' ancora. |
|
|
|
|
|
|
14
|
Si fanno ascoltare. Recensione puerile. |
|
|
|
|
|
|
13
|
Pet me un disco fenomenale, uno dei migliori dell`anno. Andro` contro corrente e saro` criticato ma ho sempre preferito i Symphony X da Paradise Lost in poi e questo e` il loro migliore. Voto 88. |
|
|
|
|
|
|
12
|
Un'altra ottima uscita da parte dei Symphony X, che come al solito mantengono un altissimo livello di qualità nei loro dischi. L'unica pecca che hanno, secondo me, è che nella loro tracklist ci trovi sempre quei due/tre pezzi anonimi che non elevano a capolavoro ogni loro album. In questo caso parlo di "In My Darkest Hour" e "Run With The Devil" e "Without You", non tanto incisive confrontate alle altre tracce. La svolta "dura" dei SX mi ha soddisfatto appieno, e se i risultati stanno in una distruttiva ed epica "Kiss Of Fire" (l'adoro da pazzi), continuassero pure su questo filone. Ma la bellezza e qualità della loro musica, è più rappresentativa in pezzi come "Swan Song" e "Legend", veri pezzi da novanta che possono già essere considerati dei loro classici. Meglio di "Iconoclast" indubbiamente, inutile dire che i componenti hanno dato prova di essere ancora tra i migliori musicisti prog metal in circolazione (menzione speciale per Rullo, che si è ripreso alla grande). |
|
|
|
|
|
|
11
|
Disco di elevata qualità che scorre bene per tutta la sua ora abbondante. Ennesima conferma per Romeo & Co. Voto: 80 |
|
|
|
|
|
|
10
|
bello,ma iconoclast era meglio,e swansong per quanto riuscita non regge il confronto con "when all is lost",comunque complimenti perchè si sono allontanati da cerrti schemi predefiniti per puntare più anche sull'hard rock senza deludere i fans |
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
Perfettamente d'accordo con recensione e voto...un album spartiacque per quel che saranno le composizioni dei prossimi album...d'altronde non puoi fare un " New Mytology suite" per sempre..sul fairplay chitarra/ tastiere..sicuramente è stata una decisione in fase di produzione dare + spazio alla chitarra(però che palle queste gare di Velocità ...Sir Romeo....)..per i suoni di Tastiera nulla da dire ..siamo sugli standard del genere..ma pollice giù per eventuali Hammond...suono usato e stra abusato dai grandi del passato(lord, Emerson)..relegare i suoni di tastiera al solito Hammond..nel 2015 mi sembra decisamente demenziale....in questo genere poi.... |
|
|
|
|
|
|
7
|
Ascoltato qualche volta, cresce con gli ascolti. Mi piace, come tutto ciò fatto fino ad ora dai SX ma al momento non riesco ancora a farlo mio. Ad oggi merita 75 mentre la recensione è da 90! |
|
|
|
|
|
|
6
|
Parto dal presupposto ADORO i Symphony X e che la "svolta trash" di Paradise Lost e Iconoclast l'avevo applaudita con forza. Questo Underworld mi è arrivato circa una decina di giorni fa, sto continuando a farlo girare nel mio lettore quasi a forza, non so il perchè, ma continua ad esserci qualcosa che mi convince poco. Non che l'album faccia schifo, sia chiaro, stiamo comunque parlando dei Symphony X e quindi di livello tecnico davvero elevatissimo, ma probabilmente non basata. Francamente oltre alla bellissima To The Hell and Back ed alla gradevole o poco più Without you, non vedo (o ascolto) brani di livello, suona tutto di già sentito. Magari mi sbaglio io, ma faccio davvero fatica a trovare un pezzo che ti resta in testa (scusate la rima). Anche in Iconoclast, da molti bistrattato c'erano pezzi poco convinti(Heretic, Children of a Faceless God), ma tanti altri in testa ci sono entrati subito e non sono più usciti(When All Is Lost, The End of Innocence, Dehumanized,Electric Messiah, The Lords of Chaos). In Questo invece veramente poco. Neanche Swan Song, da molti considerata il pezzo forte dell'allbum, mi dice nulla. Non so se necessiti di ulteriori/molteplici ascolti, ma per il momento sono un pò spaesato, ma soprattutto poco convinto. Ad oggi gli do una sufficienza piena (neanche troppo) ma mi aspettavo davvero molto di più dai 5 mostri del New Jersey. Passo indietro, voto: 65 |
|
|
|
|
|
|
5
|
mi è arrivato ieri e sto letteralmente consumando il cd. bel lavoro. 85 per me. kiss of fire la mia preferita. |
|
|
|
|
|
|
4
|
PS Ottima recensione!  |
|
|
|
|
|
|
3
|
Aspettavo questa recensione. Il disco mi è piaciuto ed è il mio preferito dei 3 post The Odyssey perchè Paradise Lost l'ho trovato molto buono ma alcune canzoni non mi convincevano, mentre iconoclast proprio non l'ho digerito. Questo album invece mi ha gustato tutto, l'ho trovato bello omogeneo senza picchi, ma su un buon/alto livello. Non so dire quale canzone preferisco perchè, appunto, le trovo molto livellate... Faccio un plauso alle ballad, le trovo sempre fantastiche e fanno sempre leva sui miei sentimenti, sia Swansong e Without you. Sul gruppo che dire? Sempre fantastici... Allen è mostruoso, Romeo è il solito pazzo, anche se, dovrebbe variare un pò i suoi assoli (come dice Master). X me voto 80. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Sono al terzo ascolto, e per il momento anche io concordo con la recensione e il co,mento di Master, Romeo e' molto bravo ma dovrebbe creare un sound chitarristico piu' maturo, caro Romeo ormai la gente ha capito che sai suonare velocemente molto bene, cio' che ti servirebbe per completarti e renderti piu' icisivo e al contempo piu' profondo e' quello di rallentare un po e creare melodie piu' profonde ed emotivamente penetranti ed efficaci.Poi solita diatriba piu' pinnella o meno Pinnella!?,per me ci vuole equilibrio per creare l'amalgama necessario, piu'armonia collaborativa non guadterebbe, altrimenti il sound generale ne risente eccome se ne risente,, anche x me l'accoppiata Hammond-piano in alcune tracce avrebbe reso l'album piuatmosfericamente profondo e coinvolgente.Comunque anche se a tratti un po insolito sempre gran bella voce quella di Allen, e il lavoro nel suo insieme si lascia adcoltare e approfondire, se limitano qualche difetto ancora presente, alla prosdima potremo vedere il loro grande capolavora della loro carriera.Amero' sempre e comunque i Symphony x.Nel frattempo proseguo con gli ascolti. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Direi che per quanto riguarda la valutazione concordo con quanto espresso nella recensione. Un album sulla scia di Iconoclast, senza un vero capolavoro come forse "Iconoclast" e soprattutto "When all is lost" (solo "Swansong" tiene botta) ma con un livello qualitativo più omogeneo; nel complesso si lascia ascoltare piacevolmente tutto d'un fiato, anche se devo dire che a me hanno un po' stufato gli assoli veloci di Romeo, davvero troppo simili. Preferirei sentire un po' più Pinnella, al piano è molto piacevole; peccato non abbia riproposto l'hammond, vera innovazione di Iconoclast (traccia "When all is lost"). Comunque sono sempre una garanzia, anche se preferirei avessero un approccio più melodico e avventuroso nel songwriting. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Overture 2. Nevermore 3. Underworld 4. Without You 5. Kiss of Fire 6. Charon 7. To Hell and Back 8. In My Darkest Hour 9. Run With the Devil 10. Swan Song 11. Legend
|
|
Line Up
|
Russell Allen (Voce) Michael Romeo (Chitarra) Michael Pinnella (Tastiere) Michael LePond (Basso) Jason Rullo (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|