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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Symphony X - V: The New Mythology Suite
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( 8910 letture )
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“We've cried a thousand tears for all we had, and all the things we could have been, we must find our way again”
l nuovo millennio si apre per i Symphony X con l’uscita del loro quinto album V – The New Mythology Suite: saranno riusciti i nostri eroi nell’intento di bissare il successo di The Divine Wings of Tragedy oppure si saranno dovuti accontentare di “solo” un buon disco come Twilight in Olympus?
L’ETERNA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE L’album vede il nuovo acquisto Mike LePond al basso (che va a sostituire Thomas Miller, uscito a ridosso del tour di Twilight in Olympus) ed il ritorno dietro le pelli del figliol prodigo Jason Rullo: questa sarà la formazione che, al momento, risulta essere la definitiva per i Symphony X in quanto tutt’ora invariata. Il concept che i Symphony X ci raccontano con questo V verte su tematiche mitologiche: sulll’isola sommersa di Atlantide, sull’antico Egitto e più in generale, sulla millenaria battaglia tra il bene ed il male ricordandoci che in ogni tempo e luogo saranno sempre gli uomini a dover compiere la scelta tra le due fazioni; anche se la decisione è stata presa ed il piatto della bilancia pende da una parte, piuttosto che dall’altra, ci sarà sempre una speranza per gli uomini di poter ancora sovvertire il risultato. Il tema propostoci viene anche prontamente confermato dalla musica: la canzone Egypt, con le sue scale arabeggianti ad esempio, riesce perfettamente ad evocare nell’ascoltatore il luogo dove si svolge la vicenda in quella porzione di disco mentre i vari piccoli brani strumentali portano l’ascoltatore da un capitolo all’altro della vicenda.
TECNICA A IOSA! Riff potenti, assoli alla velocità della luce, cambi di tempo ed atmosfera, difficoltà tecniche di ogni genere e fattura: queste sono solo alcune delle qualità che possiamo trovare nei Symphony X ed anche questo disco ne è la prova tangente; il grande (e grosso) Michael Romeo riempie la scena con il suo stile solido e potente, l’ottima sezione ritmica del funambolico Jason Rullo (che già il cognome è tutto un programma) e di Mike LePond, la voce di Russell Allen versatile, sempre varia e per niente scontata: un insieme di qualità che, mescolate insieme, danno alla luce un disco immenso. Volutamente ho dimenticato il tastierista…
UN PO’ PIU’ ‘SYMPHONY’ …Michael Pinnella che, questa volta su gentile concessione del ‘Re’ Romeo, ha avuto molto spazio per inserire in ogni dove i suoi intrecci di tastiere pur prediligendo il pianoforte rispetto a suoni più elettronici. Sicuramente in V riscontriamo una quantità ed un’accuratezza maggiore di orchestrazioni che nei precedenti lavori dei Symphony X risultavano un po’ meno presenti: ogni canzone presente nell’album è dotata di un’atmosfera differente dalle altre. Da segnalare la suite finale Rediscovery la vera summa del sound dei Symphony X: infiniti cambi di tempo, atmosfere sognanti e la possibilità per ogni musicista di mettere in mostra le proprie capacità. Una curiosità di stampo classico: le canzoni Prelude e Lacrymosa sono basate rispettivamente sul Requiem: Dies Irae di Giuseppe Verdi e sul Lacrimosa di Wolfgang Amadeus Mozart.
L'ARTWORK Arriviamo ora alla copertina dell’album. L’artwork rappresenta l’unione diretta della luce e dell’oscurita, sotto forma di due persone incappucciate: una oscura nel deserto e l’altra, di bianco vestita, che cammina sulle acque. Uno specchio è l’unico punto di contatto tra le due figure che, come lo yin e lo yang, sono due entità ben distinte ma nello stesso tempo indivisibili. Curiosamente la copertina di V assomiglia un poco al disco V degli Spock’s Beard (vedere per credere) che, guarda caso, è uscito nello stesso anno ed entrambi i gruppi erano legati alla InsideOut Music.
Per concludere riprendo dalla domanda iniziale: saranno riusciti i Symphony X a ripetere il successo di ‘The Divine Wings of Tragedy’? Secondo me, si sono avvicinati e di molto per giunta. V è un disco completo, contornato da un ottimo concept, concepito e suonato in maniera impeccabile, di non facile approccio ma che, con qualche ascolto in più, non lascia di certo l’amaro in bocca. Ancora una volta i Symphony X riuscirono a dare prova delle loro capacità: tecnica, passione e dedizione hanno portato questo V ad essere uno dei migliori dischi della discografia che ogni appassionato di prog dovrebbe avere.
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VOTO LETTORI
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81.89 su 125 voti [
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Album gigante, VOTO 100. |
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Una sola parola fantastico |
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Buono. Però mi rendo conto che il mio preferito resta al momento Twilight in Olympus |
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Io lo considero il loro migliore album, e uno dei tre migliori concept album Prog Metal in generale. |
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sono d'accordo con te brahms sul fatto che interi passaggi all'interno dei brani siano stati presi per intero da classici del passato, ad esempio l'intro è il requiem di verdi pari pari.... o lacrimosa di mozart alla fine di death of balance... ma qui il genio si respira perchè elevano la musica metal a qualcosa di più complesso e originale... sembra proprio che vogliano rompere con la musica di oggi e vogliano ripartire da dove la musica e la sua magica complessità era finita.. cioè proprio dal seicento fino all'ottocento... che ci siano riusciti o meno è parere di ognuno... ma di sicuro è che questo è solo un punto di partenza... e non venitemi a dire che romeo è come malmsteen... perchè malmsteen non ha fatto altro che portare il classico sulla chitarra... i symphony sono andati ben oltre, hanno piantato un nuovo inizio per la musica metal anche se in pochi lo hanno capito... infatti questo album se lo sono cagato in pochi... |
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Beh "dobbiamo accettare questo lavoro come un dono da qualche benevola divinità..." suono parole un po "grosse" ammetto che il suddetto album mi è piaciuto fin da subito appena uscì e i symphony non erano di certo un prodotto commerciale per un determinato tipo di target, ma ma loro musica fondamentalmente introduce poche novità e soluzioni armoniche che hanno gia visto luce fra i più bei brani della storia della musica, basti pensare che lo stesso "romeo" in un intervista ha dichiarato di aver condotto i suoi studi di orchestrazione (dire studi è una parola grossa) sulla base di Verdi, Wagner e via dicendo, lasciamo ad ognuno il suo mestiere, con tutto rispetto grandissimo chitarrista.  |
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dobbiamo accettare questo lavoro come un dono da qualche benevola divinità... come quando Dante scrisse la Divina Commedia o Leonardo dipinse la Gioconda... capolavori inestimabili che ci arrivano da uomini talmente illuminati da essere al di sopra dell'umana comprensione... dare un voto anche il piu alto sarebbe blasfemia... |
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e già che ora mi ricordo, in TIO c'è anche quella magnificenza di "Orion the hunter" che gradirei sentire almeno una volta live prima di morire,sono legato a quel disco perchè vennero al babylonia vicino biella e mi autografarono il cd. |
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@ ayreon: Beh insomma non sono tanto d'accordo  |
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@Ayreon: scusami! non avevo letto i precedenti commenti! XD |
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@Ayreon: credo che ti stai confondendo con il precedente "Twilight In Olympus", dato che "Through the looking Glass" si trova lì.  |
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è solo un buon album che ha "solo"un capolavoro come "Through the looking glass".Stratovarius e compagnia bell,andate tutti a lavorare,questo è il melodic power prog |
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Una sola parola per descrivere un disco simile IMMENSO. I Sàymphony X sono la mia band metal preferita e cosidero V il loro apice massimo. Perfetto dalla prima all'ultima nota, fluido, tecnicamente mostruoso e armonicamente elegante. Non un solo passaggio a vuoto, non una sola nota fine a se stessa. Un lavoro nato non solo dalla mente di Romeo ma dalla band e si sente, dal successivo The Odyssey Romeo monopolizzerà il songwring sfornando album che personalmente, seppur meravigliosi, reputo inferiori a questo. Superiore persino al (giustamente) tanto osannato The Divine Wings Of Tragedy. PERFETTO. P.S. Twilight in Olympus è solo un "buon album"? ahahahahahahahahahah |
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"Egypt","Communion and the oracle" e ho già detto tutto,comunque grazie alla rece me lo sono risparato tutto.Ha già 12 anni,ma li porta stramaledettamente bene |
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Ho conosciuto i Symphony X grazie alle prime tracce di queato album.Un gran bel lavoro pieno di tecnica e di atmosfere suggestive !!! L'Artwork è la migliore della loro carriera. |
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quando ancora i Symphony X facevano dischi di classe |
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10
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ottimo lavoro! e bella recensione! grande gruppo sempre! Communication and the oracle mi piace moltissimo |
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Non apprezzo più i Symphony X da tempo, ma quest'album lo trovo ancora fantastico, ed attendevo da tempo una vostra recensione che, per la cronaca, è davvero precisa nella sua brevità. Voto 85. |
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Il migliore \m/ Voto : 100 |
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Wow...splendido...altre parole? inutili... voto? 92 |
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complimenti...davvero... l'ultima frase racchiude tutto quello che c'è da sapere.... ognuno dovrebbe averlo!... ne più , ne meno!  |
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Un disco ben suonato e ben cantato.... insomma bello !!!! |
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disco strepitoso, per me l'apice della fase più "prog" in senso classico della loro carriera, lo preferisco anche al tanto osannato "divine wings", che ho sempre trovato bello ma troppo "perfetto"! |
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è un disco da poco meno di 100,li vidi in tour al rolling stone a milano,spettacolo puro .cover magnifica,sembra uscita dalla mano di Mark Wilkinson,quello che le faceva ai primi Marillion |
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Altro bellissimo lavoro! In effetti tra i dischi loro, questo è il più pesantuccio e più difficilmente digeribile per la sua abbodanza di inserti classici, ma a mio parere sta più o meno al livello delle altre produzioni della band. |
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Su un disco simile c'è poco da dire, è un gran discone, gli preferisco gli antecedenti ma qui siamo ancora su livelli altissimissimi, certo al solito c'è sempre il coglione che voto alla cazzo, bah. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prelude 2. Evolution (The Grand Design) 3. Fallen 4. Transcendence 5. Communion and the Oracle 6. The Bird-Serpent War/Cataclysm 7. On the Breath of Poseidon 8. Egypt 9. Death of Balance/Lacrymosa 10. Absence of Light 11. A Fool's Paradise 12. Rediscovery 13. Rediscovery pt. II - The New Mythology
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Line Up
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Russell Allen - vocals Michael Romeo - guitars, vocals Michael Pinnella - keyboards, vocals Mike LePond - bass Jason Rullo - drums
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