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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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18/06/2016
( 12070 letture )
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Delirium è il concept album che esce dalle tracciate vie della ragione. Realizzato nello specifico per coloro che sentono di condividere con Van Gogh o Baudelaire molto più del semplice amore per l'arte in cui trovare conforto e forse anche una soluzione al proprio disorientamento. Scherzi a parte, quello di indagare le mille oscillazioni dello spirito umano da parte dei Lacuna Coil è un progetto ambizioso, affascinante sì, ma già ampiamente trattato e con risultati esaurienti. Cosa dire ancora che Don Chisciotte o Donnie Darko non abbiano già rappresentato? Come non farlo scadere nel già visto (e nel già sentito)? Ce lo spiegano i Lacuna Coil che si riconfermano con il loro ultimo lavoro la band italiana più apprezzata al mondo, parlando in termini di musica alternativa. Non sarebbero necessarie presentazioni, se non fosse che Delirium segna una traccia importante nell'iter spesso discusso della band. Per riassumere: nel 1996 l'azienda tedesca Century Media, già etichetta discografica per Paradise Lost e Swallow the Sun, accoglie tra le sue fila i Lacuna Coil, giudicando il loro unico demo qualcosa di oscuramente straordinario. La band inizia la sua scalata aprendo il palco per Moonspell e The Gathering. Ma con l'uscita di In a Reverie il gruppo plasma un'identità musicale efficace e consolidata. Il sound: un gothic metal di atmosfere elegantemente rarefatte è allo stesso tempo tanto intenso e incisivo da arrivare con Comalies (2002) a una maturazione, secondo molti, mai ritrovata. Dal successivo Karmacode in poi l'adesione alla corrente nu metal. Melodie catchy e la semplificazione dei vecchi schemi, sembrano suggerire la dipartita di quella vena ispirata dei primi lavori. Questa presa di posizione in favore dell'easy listening, che durerà almeno fino al 2014, regala ai Lacuna Coil l'adorazione del pubblico d'oltre oceano, nonché il risentimento di quello europeo. Ma con Delirium il gruppo cambia ancora direzione.
Delirium descrive l'instabilità mentale in undici modi diversi, forte di una carica viscerale vibrante e febbrile. L'arrangiamento tocca un equilibrio tale da contornare efficacemente un'idea di precarietà mentale attraverso vari accorgimenti sonori, tra i quali le frequenti dissonanze, e le dinamiche vocali antitetiche, ora svanenti, ora violente. Proprio il growl di Andrea Ferro e la voce della procace Cristina Scabbia staccano nettamente dai precedenti lavori, dispiegandosi in linee melodiche non sempre facili, e in grado in ogni brano di modularsi in modo adeguato dipendentemente dalla storia che vi si racconta. Il songwriting è eloquente pur rimanendo semplice. You Love Me 'Cause I Hate You racconta, per esempio, la patologica dipendenza della sindrome di Stoccolma, mentre My Demons delinea tra ridondanze ed incertezze testuali, un disturbo ossessivo compulsivo. I Lacuna Coil hanno così reinventato il loro ruolo attraverso lo studio dei disturbi mentali, e la riconversione delle loro esperienze personali. Sia Andrea che Cristina hanno infatti ammesso di essersi trovati protagonisti delle loro canzoni o estremamente vicini ad esse. Forse proprio per questo Delirium suona così realistico e convincente, senza lasciare spazio a riempitivi fini a se stessi. Il fatto inoltre che il disco sia autoprodotto aggiunge quell'elemento di spontaneità di cui gli ultimi cd sembravano scarseggiare.
Il risultato è il sound più heavy che il gruppo milanese abbia composto finora, supportato dagli assoli di Myles Kennedy nel brano Dawnfall, e di Mark Vallelunga dei Nothing More in Blood, Tears, Dust. Nonché dalla presenza di Marco Barusso, sound engineer presso Sanremo 2013, che presta la sua sei corde in The House Of Shame. Tutte queste chitarre che vanno e vengono servono a riempire il vuoto lasciato da Cristiano Migliore e Marco Biazzi, rimpiazzati temporaneamente in live da Diego Cavallotti. Mentre la dipartita di Cristiano Mozzati già viene stabilmente coperta dal giovane batterista Ryan Blake Folden. Ma se il contributo dei sopracitati chitarristi si è limitato alla realizzazione degli assoli, il vero asso vincente è stato senza dubbio lo storico bassista Marco Coti Zelati, che per questo ultimo lavoro non si è limitato a realizzare le linee di basso, ma ha curato e registrato tutte le chitarre ritmiche affrontando da solo l'abbandono di Cristiano Migliore e Marco Biazzi. Marco Coti Zelati è l'esempio di come la band con Delirium sia cresciuta, e si è tra l'altro assunto lui la responsabilità della produzione e della creazione dell'artwork.
I Lacuna Coil hanno fatto il salto di qualità plasmando un album dal suono aspro e ruvido, concepito nella piena libertà di componimento. Il risultato è un delirio che mette difronte al tabù della malattia mentale, dello sconosciuto che spaventa. Un concept album che rivela qualcosa in più ad ogni ascolto. Tira verso il basso con Delirium, chiede aiuto con Take Me Home, ricade con Ghost in the Mist e si chiude senza finire veramente con Ultima Ratio.
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Preferisco Dark Adrenaline e Black Anima. Comunque buon disco anche questo. Karmacode è In A Reverie per me sono gli album meno riusciti della loro carriera |
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che Ferro fa schifo a cantare non ce ombra di dubbio. Infatti hanno reintrodotto il growl dove cmq riesce a districarsi e mantenere un minimo di sufficienza,
Poi che cazzo di sicorso è' "provate voi a canatre"... mica ti obbliga nessuni a fare il cantante!! Se non lo sai fare fai altro.
poi si cita sempre x factor, the voice ecc ecc.. la merda della merda della cultura musicale. evitate riferimenti del genere. |
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scusa karl, ma tu citi i giudici di x factor come fossero infallibili, poi ti lamenti degli stessi per via della tv, e' una codraddizione tua, io vorrei invece chiedere alle solite sole o soloni se hanno mai ascoltato Coverdale per esempio, poi loro sono per Ferro, Tiziano. io sono d'accordo con te che molti sono solo capaci di leccarlo, l'ano |
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Sorrido a chi continua a criticare Ferro. Provate voi a cantare, lo dico veramente, domani svegliatevi e provate VOI a fare meglio di lui visto che parlate tanto per criticare. Ma voi chi siete? I giudici di X-Factor? Reputo che Andrea in questo album ha migliorato e di molto la sua voce, da quel qualcosa in più insieme alla voce stupenda di Cristina. Chi critica sicuramente sono i soliti che ascoltano Fedez, Salmo, Sfera e compagnia bella... e il fatto che i LC hanno fans in TUTTO IL MONDO conferma che in Italia, fa successo solo chi viene pubblicizzato dalla TV e dai Media, praticamente non esiste la meritocrazia come del resto in Italia non esiste in nessun settore. Se "paghi" fai successo altrimenti se sei bravo nessuno ti caga. |
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Album abbastanza noioso..mette in primo piano le, scarse, qualità di Ferro..quando si decideranno a cacciarlo?c'è veramente poco di buono secondo me.. |
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che Delirio questo album dei machine head... ehm...dei lacuna coil |
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Ferro vai a lavorare che pure con i growl fai cagare. In studio ti salvi ma dal vivo fai pena.
In quanto all album. Album di mestiere , americano fino a lmidollo. originalita' zero. Poi il look il face paint pk ci sta con il concept.. ma mi faccia il piacere!!!!!!!! |
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non mi piacciono pi uda anni. Troppo americanizzato, prevedibili. Poi dal vivo Ferro è una cosa imbarazzante . La Scabbia se la cava , ma ha annoiato pure lei. Penso che Mariangela De Murtas sia la vera voce metal al femminile che puo portare alta la bandiera italiana. anche se troppo sotovalutata e meno conosciuta. Inmoltre è simpatica, affabile modesta oltre a essere tecnicamente molto preparata. |
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Sono d'accordo con Drake......ho riascoltato l'album dopo circa un mese e non mi sono annoiato. Su questo disco la voce di Ferro è decisamente azzeccata Nel complesso un buon lavoro. Voto : 75 |
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l'ho riascoltato oggi tutto d'un fiato dopo averlo lasciato sedimentare per qualche settimana e devo dire che non ha per niente perso la sua efficacia iniziale, anzi... Secondo me la voce di ferro su questo disco è migliore rispetto al passato perchè la possibilità di sfruttare sia il pulito che il growl che il cantato sporco rendono le parti vocali più adatte alla musica in cui si insediano, veramente non capisco le critiche nei suoi confronti, semmai c'è da stringere la mano ad ogni membro della band perchè hanno avuto il coraggio di scrivere un disco che è meno commerciale dei precedenti. I brani girano quasi sempre come dovrebbero e la produzione è ottima. Per gli appassionati di queste sonorità i Lacuna hanno sfornato l'ennesimo ottimo album, ribadendo i meriti di un successo planetario. |
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i Lacuna Coil potrebbero fare un salto di qualità notevole se destinassero il secondo cantante ad altra attività, una qualsiasi tranne (tentare invano di) cantare e lasciassero il microfono solo alla bravissima cantante. |
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Il disco funziona alla stragrande anche dal vivo. Visti ieri sera a bologna nell’ultima data europea del tour di supporto al disco, hanno eseguito un sacco di pezzi del nuovo lavoro dimostrando tutta la maturità acquisita in più di vent’anni di attività. Le defezioni di 3 elementi storici non li ha indeboliti anzi resi più forti e determinati. Cristina in stato di grazia ha saputo replicare fedelmente le linee vocali del disco aiutata come sempre dal buon ferro che si dimostra una spalla perfetta al di là delle critiche ingiuste che spesso gli vengono rivolte da noi connazionali. |
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a me è piaciuto, anche più dei precedenti. ferro per me si muove bene, forse non è tecnicamente eccezionale, ma lì in mezzo lo trovo bene |
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La prova del 9! ....viste le volte che gira nei miei mezzi hi fi il giudizio deve essere per forza positivo ! Ho sempre ritenuto i Lacuna coil la band metal italiana migliore del momento che stiamo vivendo e il nuovo album ne è la conferma Anzi ....forse il passo della autoproduzione dovevano farlo prima visto il risultato...a mio parere proprio la produzione in passato appiattiva molto. L' idea di un concept poi è bellissima ...testi azzeccati un vero viaggio che dimostra che dietro cé stata una ricerca niente é stato banalizzato( complimenti) ottime melodie è una varietà di assoli di diversa scuola ( Kennedy in spolvero su un pezzo che non é una ballad ma ha ritmi "lenti") |
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Io li ho seguiti diverse volte dal vivo, e li ho sempre trovati migliori live che su disco. Nonostante l'abuso di parti preregistrate gli show sono sempre stati molto coinvolgenti. Concordo con Elluis nel dire che a Parabiago sono stati abbastanza fiacchi. Un esibizione schifida penso capiti a tutti ogni tanto, ma rispetto ai live che ho visto nel Broken Crown Halo Tour (3 in tutto) con tutto che le canzoni estratte da quel disco non mi fanno urlare di gioia, erano decisamente fuori forma. Spero nei live autunnali. |
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Ho visto i Lacuna ieri sera dal vivo a Parabiago nella loro prima data italiana dove ovviamente hanno presentato anche i nuovi pezzi di Delirium. Premetto che non sono un fan della band, ma li ho visti un po' di volte in concerto e in sede live li ho sempre apprezzati. Ieri sera invece considerando che era la prima volta che li vedevo con la nuova line-up li ho trovati piuttosto noiosi, e lo show è stato piatto. Anche i pezzi più storici come Our Truth o Heaven's A Lie erano ben eseguiti, ma senza quel mordente, quell'emozione che c'era prima. Forse hanno bisogno di rodarsi un po di più come formazione dal vivo, ma ovviamente anche i nuovi pezzi non mi hanno entusiasmato. Appena posso darò un ascolto al disco, sperando che cambi la mia opinione di ieri sera. |
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Broken Crown Halo li aveva visti imboccare la strada giusta, con Delirium consolidano quanto fatto di buono raggiungendo un livello qualitativo impressionante. Bravissimi. |
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I gusti sono gusti, a me personalmente i Lacuna Coil piacciono tantissimo, e conto di andare a vederli a Bologna a Novembre. Sarà la mia prima volta! Per quanto riguarda "Delirium", non ha certo deluso le mie aspettative; il sound è più aggressivo rispetto a quello degli album precedenti, la voce di Cristina è sempre incantevole, e quella di Andrea in questo nuovo contesto ci sta meglio del solito. Sicuramente non reputo "Delirium" un capolavoro o il capolavoro dei Lacuna Coil, ma un album più che buono senz'altro. Il voto mi sembra piuttosto equo. |
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la mia prima impressione è che abbiano variato il sound mantenendo vecchi difetti. Canzoni troppo simili tra loro e cantato maschile sui generis, e per me insufficiente. Filtri sulla voce: li odio, qualunque sia l'artista che li usi. |
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Su questo ha ragione @Salvo. Si sono americanizzati tantissimo, troppo. |
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83 a mio parere è un voto eccessivamente alto, al massimo darei un 70, più che altro perchè mi sono stancato di sentire il sound "korn stile" vecchia maniera, sempre più presente nei brani dei Lacuna Coil da quando sono andati in tuor insieme ai Korn appunto. mi auguro che in futuro facciano più i Lacuna Coil che scimiottare i Korn. |
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Ascoltato un sacco di volte e credo proprio che sia un ottimo album . Voto 85 meritato per me . |
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Secondo un mio personale punto di vista l'album spacca e si sono rinnovati in qualche modo tornando alle origini e facendo una cosa piu' heavy e tutto questo mi piace.....potevano fare la solita solfa gohic mainstream metal e non l'hanno fatto...bravi lacuna coil voto 85! Poi se siete sordi voi che scrivete che fa schifo e non argomentate mbe vi regalo amplifon magarinfunziona! |
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Dato un primo ascolto dopo aver letto la recensione. Allora, parto dicendo che non è il mio genere, però ho trovato ancora una volta la voce maschile assolutamente poco convincente in tutte le sue sfumature, e inoltre mi è sembrato che quella di Cristina sia stata oggetto di auto-tune selvaggio. Insomma, non è roba per me. Innegabile comunque che la produzione sia di alto livello, anche se ciò non è sempre un bene, specie quando si tende ad abusarne. |
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Basta essere italiani per ricevere un voto alto! Album per me abbastanza noioso! |
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Album davvero molto valido. Bella recensione. |
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album molto bello,l'ho ascoltato diverse volte e non annoia.anche gli arrangiamenti sono buoni.peccato l'antipatia di alcuni componenti della band.restassero più con i piedi per terra di sicuro avrebbero ancora più successo. |
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Comunque hanno vinto loro il disco ha esordito al.13 posto nazionale più o meno lo stesso ovunque quindi hanno raccolto ciò che hanno seminato. Bravi |
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@Kurnikova team: Come ho già spiegato se leggi la risposta a Theo, c'è la spiegazione dei due significati che ha il termine "già" nella lingua italiana, che abbia dunque due interpretazioni ci sta, ma che qui si stia facendo passare il concetto che Vera non sappia che gli Swallow the Sun sono nati dopo il 1996 e che chi ha revisionato non noti una cosa del genere (contando che il sottoscritto ha lavorato ampiamente sull'ultimo loro disco, report della data del Colony ed intervista ad Aleksi) è qualcosa di sbagliato. L'ho spiegato in lungo e in largo e mi pare ridondante insistere, cioè ragazzi, stiamo discutendo del modo in cui è interpretato un avverbio nel cappello introduttivo di una recensione da ieri, la rece ha dei contenuti, il sito ha tanti contenuti (tipo la citata intervista ad Aleksi senza mezzo commento), non ne capisco davvero il senso, sono il primo sempre a correggere qualsiasi refuso segnalato dai lettori perché alla fine siete il nostro feedback più importante, vi ascoltiamo, avete posto una domanda perché avete letto ed interpretato una cosa in un modo, abbiamo risposto, tutto lì. |
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il cd è valido ma ha un punto debole: la voce di andrea, non è ne incisiva ne potente. Zavorra più che mai. Comunque sia voto 70 (con voce maschile valida sarabbe almeno da 85) |
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nel 1996 l'azienda tedesca Century Media, accoglie tra le sue fila i Lacuna Coil, giudicando il loro unico demo qualcosa di oscuramente straordinario Room 101 se togli il periodo con il "già" che non conta niente nelle tue spiegazioni la frase si compone come sopra..................... per cui è una info sbagliata, ma ncor peggio un concetto esplicitato in maniera non corretta... |
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nel 1996 l'azienda tedesca Century Media, già etichetta discografica per Paradise Lost e Swallow the Sun, accoglie tra le sue fila i Lacuna Coil, giudicando il loro unico demo qualcosa di oscuramente straordinario. Perdonami Room 101, ma Anders ha perfettamente ragione.....leggere sopra il testo... diciamo che il concetto è espresso male??? diciamolo, ma così come è stato espresso è una info sbagliata!! Tornando al lavoro, ascoltato 4/5 volte, diciamo che è stato fatto il "giusto" senza acuti da urlo ma nemmeno senza momenti di noia totale. Come sempre ribadisco la musica deve mettere i brividi... e questo lavoro non li mette... Il parametro fondamentale è sempre lo stesso, soggettivo ma sempre quelo: siamo disposti a acquistare il cd e a spendere i nostri euro??? Io francamente no!!! |
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Il quasi growl di ferro e' praticamente il cantato.di Bell dei fear factory con sentore di sepultura periodo chaos ad. Comunque riuscito |
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L'ho ascoltato varie volte ed in varie occasioni (qui, piove sempre...) e confermo le mie prime impressioni che ho messo su un'altro post. Effettivamente il sound non è male e molto diverso dai precedenti album ma a me sembra che le canzoni si somiglino un po tutte (Ferro che sbraita e la Scabbia che interviene sulle parti più soft), dando una certa monotonia di fondo. Au revoir. |
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Bellissima recensione,veramente ben fatta, esprime davvero il senso del disco facendo trasalire e quasi immedesimarsi nel senso dei brani e ciò' che trasmettono, complimenti a Vera, lo sto ascoltando per la seconda volta, e pur non essendo proprio un amante o patito dell'elettronica, qui devo dire che come e' stata usata non mi dispiace affatto, anche l'uso FI particolari microfoni e l'effetto filtrante vocale forse sono un po troppo esagerati ma li hsn usati per far esprimere al meglio l'angoscia, l'inquietudine le paure il "delirium" dei brani, bravissimo Ferro, mi ha stupito la sua vibrante gutturale simil growl prova vocale, brava anche Cristina che si alza un bel po,anche se alle volte eterea, ma comunque pur sempre espressiva, anche se pero' al prossimo, la voglio scatenata potente, a briglia sciolta, selvaggia, quasi power heavy, prima o poi mi accontenterà', mi garba per ora, ma dovrò' ascoltarlo con più' attenzione, pero' concordo in nasdims parte con la bella recensione, egregio il lavoro di Zelati, merita l'encomio, e bravissimi i musicisti ospiti,per ora sto sul 79-80, ma ripsssero' con più' ascolti nelle orecchie, pero' bel disco, molto atmosfericamente espressivo, non mi aspettavo un disco del genere, invece, sorpresa. |
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ho sentito 3 pezzi di questo nuovo album e mi sono sembrati migliori rispetto i loro ultimi album,la recensione è positiva,adesso me lo ascolterò interamente sul tubo e poi deciderò se comprare il disco (edit: certe cose tienile per te) |
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Davvero un gran bel disco, il mio preferito da karmakode, senza ombra di dubbio. Faccio notare che la versione digipack contiene altre 3 canzoni che sono tutte tre piccoli gioiellini. Il "quasi growl" (non saprei come definirlo) di Andrea è decisamente il suo punto di forza e Cristina arriva a certe note mai viste. Rimango un nostalgico del sound gothic dei primi album, ma questo Delirium mi sta piacendo parecchio. Voto 80 |
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Volevo dire che questa rece mi è piaciuta un sacco ! Domani andrò a comprare il cd dei Lacuna =DDD Ciaooooo !!! |
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@Theo: Specifico ancora meglio con il Treccani in mano, "già" è un avverbio con funzione di predicato che può riferirsi al momento "in" cui si parla (il nostro caso, qui proprio se volessimo potreste semmai segnalarci che i Paradise Lost hanno appena cambiato etichetta, la rece è stata scritta prima della notizia) oppure può riferirsi "al" momento di cui si parla, che è l'interpretazione che avete dato voi, come se Vera avesse scritto "già allora etichetta di Swallow the Sun e compagnia". Però davvero, credimi, il senso che Vera voleva dare e il primo ed è stato mantenuto dopo la revisione perché è il senso in cui anche io l'ho interpretato, poi capisco le interpretazioni diverse, spero davvero di aver chiarito la cosa così possiamo concentrarci sul contenuto della recensione  |
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@Theo: I nomi di quelle band sono stati citati in un inciso, poi lo sai che apprezzo sempre le vostre correzioni e i vostri suggerimenti, ci mancherebbe , però credimi, Vera in questo caso ha usato quell'inciso con l'intento di parlare di gruppi che son stati sotto Century Media senza una relazione con l'anno 1996, poi per carità, il "già" da solo può anche prestarsi ad interpretazioni diverse, per chiarificare basterebbe solo dire "già ad esempio etichetta discografica per" visto che sta in un inciso non vi darebbe più questa sensazione e il senso era quello alla fine. Non lo dico per svicolare credimi, lo sai che vi ascoltiamo sempre, specie i lettori affezionati come te, però obiettivamente, questa rece l'ho revisionata più volte, sai quanto io ed altri abbiamo seguito gli Swallow the Sun ultimamente e anche prima (quando erano sotto altre etichette), è un po' difficile in questo senso che si tralasci una cosa del genere. Comunque mi auguro che questo intervento chiarifichi il senso e permetta di leggere quel passaggio così come l'aveva inteso Vera! E ripeto, le vostre opinioni sono sempre ben accette! |
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@Room101: però non ha nemmeno senso difendere l'indifendibile; la frase dice chiaramente un'altra cosa rispetto a quello che hai spiegato tu ora nel commento. Nessun equivoco, è la frase "nel 1996 l'azienda tedesca Century Media, già etichetta discografica per Paradise Lost e Swallow the Sun, accoglie tra le sue fila i Lacuna Coil" ad essere inequivocabilmente sbagliata. Inoltre, se posso permettere un parere personale, oltre che essere abbastanza fuorviante e senza senso tirare in ballo due nomi simili per una recensione dei Lacuna Coil (tanto valeva tirare in ballo qualunque altro nome anche più grosso passato tramite CM, ne hanno avuti ed hanno a valanghe), è abbastanza scorretto citare un avvenimento del '96 tirando in ballo accadimenti di esattamente venti anni dopo. Per di più utilizzare "già" dimostra proprio una palese misconoscienza dei fatti in questione. Io, più che difendere, correggerei quello che è un errore senza troppi giri... |
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Bello, decisamente superiore agli ultimi tre album. 83 forse è un po' altino come voto, io per adesso andrei più su un 77. L'unico vero difetto è la post-produzione della voce di Cristina: quei filtri, a lung'andare, mi risultano davvero fastidiosi. |
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Secondo me un album senza infamia e senza lode. Inferiore all ultimo album, ma neppure pessimo come swallow life. Però davvero non vedo come si possa arrivare ad 83, a meno che non si voglia dare molto peso alla aspetto lirico/concept che io invece non prendo in considerazione. Per me cmq in definitiva un album da 65/70. |
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Veramente un salto di qualità non indifferente nonostante il valore degli ultimi due dischi. L'impronta della band è ben riconoscibile pur con sonorità modernissime attuali che mischiano fear factory con richiami a certe cose svedesi. Buona la prova dei due cantanti che " si allontanano" indurendosi lui e alzandosi lei. Niente male il nuovo batterista con ritmiche più dinamiche e buon uso della doppia cassa. Ben graditi gli assoli per troppo tempo usati con il contagocce. Voto 85 |
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@Anders: A scanso di equivoci il riferimento è ovviamente all'ultimo album degli Swallow the Sun (loro e i Paradise Lost sono qui citati ad esempio di band passate dal loro roster, vista anche la recente uscita proprio dei Paradise Lost), il 1996 è a proposito del demo dei Lacuna Coil! |
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1996 Century Media etichetta degli Swallow The Sun??? La band si è formata nel 2000 e solo l'ultimo disco (2015) è staro pubblicato dalla Century Media. Mi sa che intendevi qualcun altro... |
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Tracklist
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1. The House Of Shame 2. Broken Things 3. Delirium 4. Blood, Tears, Dust 5. Downfall 6. Take Me Home 7. You Love Me 'Cause I Hate You 8. Ghost in the Mist 9. My Demons 10. Claustrophobia 11. Ultima Ratio
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Line Up
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Cristina Scabbia (Voce) Andrea Ferro (Voce) Marco Coti Zelati (Chitarre Ritmiche, Tastiere e Basso) Ryan Blake Folden (Batteria)
Musicisti Ospiti: Alessandro La Porta (Chitarra solista in Claustrophobia) Marco Barusso (Chitarra solista in The House of Shame) Diego Cavallotti (Chitarra solista in Ultima Ratio) Myles Kennedy (Chitarra solista in Downfall) Mark Vallelunga (Chitarra solista in Blood, Tears, Dust)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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