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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Mastodon - Emperor of Sand
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05/06/2017
( 10050 letture )
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Riescono ancora a mantenere la loro identità, nonostante i tanti cambiamenti apportati nel corso degli anni, i Mastodon. Noncuranti di come la loro reputazione potrebbe risentirne, i quattro di Atlanta, oramai affermati come una delle più importanti metal band del pianeta, continuano a fare sostanzialmente ciò che gli pare del proprio sound, spiazzando ad ogni uscita, nel bene e nel male, sia gli ascoltatori occasionali che quelli abituali. Sono passati quindici anni da Remission, e questo Emperor of Sand, settimo disco della loro carriera, si presenta subito come un nuovo tassello all’interno di un percorso artistico in continuo divenire. Ma l’ispirazione pare non essere più quella di un tempo. Pur con il sempreverde e nobile intento di sperimentare e mettersi alla prova, sembrano ora fuori strada, quasi sul punto di perdersi nella mediocrità. Di cosa tratta quest’ultima fatica discografica dei Mastodon, da sempre votati al creare veri e propri concept album? Di un tema chiave all’interno della loro produzione: la morte. In Emperor of Sand questo spettro vive come conseguenza di vicende personali dei membri della band, da tempo vicini a amici o familiari malati di cancro; persone che, come il protagonista del concept in questione, vagano con una sentenza di morte sulla testa. Ma i nostri decidono di restituire solo in parte questa sensazione, bilanciando la pesantezza e i passaggi acustici con una costante ricerca della melodia, dell’orecchiabilità, sia a livello strumentale che testuale e lirico. La complessità è ridotta al minimo, i passaggi cervellotici sono praticamente spariti. Ma come detto sopra, il marchio dei Mastodon è sempre lì, tangibile, prepotente, anche nella maggiore semplicità che pervade ora la loro arte.
La traccia d’apertura Sultan’s Curse, sebbene molto standard e abbastanza scontata, funziona: gli intrecci vocali sono azzeccati, il riffing è piacevole, con qualche bella intuizione sonora che rende ancora più interessante il brano. Ma ci troviamo già di fronte a uno dei più grandi problemi dell’album: gli assoli di Brent Hinds, un chitarrista fenomenale che in questo lato compositivo sembra essersi impegnato veramente poco. Show Yourself è probabilmente il pezzo più brutto mai scritto dai Mastodon (fosse anche solo per il pessimo ritornello cantato da Brann Dailor, fastidioso e pacchiano). Mal riuscito nel suo voler essere un appetibile singolo, è anche mal posizionato all’interno del disco; una traccia simile sarebbe stata da piazzare verso metà disco piuttosto che all’inizio, dove rischia di condizionare in negativo l’ascolto dell’opera nella sua interezza. L’attacco alla voce di Brent nella seguente Precious Stones è scarico, inefficace; anche qui il chorus non è particolarmente brillante. I quattro regalano un bel break centrale, ma i testi sono per la maggior parte troppo semplici e superficiali, lontani dai vecchi fasti. Steambreather ne è un altro esempio: le strofe sono incisive, sia dal punto di vista canoro che strumentale, ma ancora una volta il refrain abbassa il livello del brano quando dovrebbe invece elevarlo. A tal proposito: lo si sente spesso cantare, anche molto bene, ma dove è finito il fenomenale batterista di un tempo? Il suo lavoro è marginale, gli esaltanti fraseggi ultra-tecnici per cui si è fatto conoscere sono pochi e scialbi. Inoltre, c’è da dire che la produzione stessa non lo mette particolarmente in risalto. Roots Remain introduce l’elemento acustico, uno degli aspetti migliori di Emperor of Sand, che viene però subito messo in secondo piano: riparte il sound a cui siamo stati abituati, che supporta prima una non entusiasmante linea vocale di Troy Sanders, fortunatamente cancellata da un gradevole ritornello di Brann. Il brano prende, dopo qualche minuto, una piega molto differente, aprendo la strada al primo assolo veramente da ricordare del nostro caro Brent, che salva una traccia parecchio altalenante. Si evidenzia così sempre di più un’altra caratteristica di questo settimo prodotto del Mastodonte: pochi alti e troppi medi/bassi. Word to the Wise ricalca -in parte- i passi del brano precedente: parte male, migliora, poi peggiora con l’intermezzo musicale meno riuscito del disco, poi riprende la linea vocale migliore del pezzo e si chiude, senza lasciare un’impressione netta e definita sull’ascoltatore. Inutile ripetersi per la successiva Ancient Kingdom, ancora in bilico tra belle idee e imbarazzanti cadute di tono. Clandestiny dona pesantezza all’opera, ma passerebbe tranquillamente inosservata se non fosse per il synth di chitarra usato da Bill Kelliher, un tentativo maldestro di nascondere la natura di filler del brano in questione. Andromeda prosegue gli intenti della traccia precedente, ma è ridondante, vuota, con l’apporto di Kevin Sharp che, pur dando un po’ di freschezza al tutto, non risolleva le sorti della canzone. Scorpion Breath è senza dubbio la traccia più riuscita del disco: non solo perché molto legata al passato della band, ma soprattutto perché riesce a trarre il meglio dalle idee di base. In molti altri frangenti si ha la forte sensazione che i riff non siano sfruttati a dovere, qui invece ci si trova di fronte a un pezzo niente male, al quale Scott Kelly da quel tocco in più, anche se si ha quasi l’impressione che il brano finisca troppo presto. Intelligentemente i Mastodon chiudono sempre le loro opere con pezzi lunghi, complessi, che diano un senso di Fine all’esperienza. L’inizio di Jaguar God è molto malinconico, con un Brent che finalmente convince dietro al microfono. Tutto sembra al suo posto, tutti danno il meglio, finché non arriva un altro debole break strumentale ad annoiare per qualche minuto, prima che si ritorni sulla strada maestra per chiudere con dignità il pezzo.
Se Once More ‘Round the Sun era un disco problematico ma tutto sommato discreto, qui si ha veramente la sensazione che i nostri abbiano preso una strada fuori dalla loro portata; non perché insufficientemente preparati, ma semplicemente perché distanti da ciò che loro sanno fare meglio. L’ispirazione sembra ai minimi storici; per questo non si può che rimanere insoddisfatti dal continuo girare a vuoto di composizioni che paiono frettolose e non curate nei minimi dettagli, come da tradizione. Si può solo sperare che quella dei Mastodon non sia una parabola discendente e che ci sia quindi una possibilità di miglioramento, una risalita, perché hanno dimostrato di poter stare su livelli molto più alti di questi.
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VOTO LETTORI
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71.55 su 176 voti [
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114
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Avevo lasciato un po’ perdere i mastodon nel 2017 pur avendo l’intera loro discografia, ma probabilmente non era il (mio) momento giusto per ascoltarli con attenzione. L’ultimo ancora per poco album Emperor of the sand l’ho ascoltato penso una volta sola proprio appena acquistato . Ottobre 2021 a qualche giorno dall’uscita del nuovo MASTODONTE “hushed and Grim” questo Emperor …non riesco più a toglierlo dallo stereo, sopratutto se ascoltato in cuffia . In 20 anni si sono evoluti hanno cercato di mutare pelle più volte senza però perdere un grammo del loro Mastodontico suono. Voci di corridoio dicono che non suonano metal ma basta ascoltare Jaguar god che da sola canzone vale il prezzo del biglietto , esprime difatti il mostodon pensiero post 2010. L’album Hushed and Grim da un primo ascolto dei singoli ( lanciati su YouTube) penso che non deluderà … piatto ricco . |
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113
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"A tal proposito: lo si sente spesso cantare, anche molto bene, ma dove è finito il fenomenale batterista di un tempo? Il suo lavoro è marginale, gli esaltanti fraseggi ultra-tecnici per cui si è fatto conoscere sono pochi e scialbi"
Rido da due ore. Ma sai come è fatta e come si suona una batteria? |
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112
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Lo stavo riascoltando oggi. Per me uno dei migliori lavori in studio dei Mastodon; non so se sia un'opinione impopolare o meno, ma è il mio gusto. Jaguar Gods è diventato ben presto il mio brano preferito dei Mastodon, nonostante non sia un "classico" della band. Il concept del cancro, della battaglia contro di esso, raccontato attraverso la metafora della sentenza capitale su questo errante delle sabbie l'ho trovata evocativa e un buon modo per affrontare un tema delicato in maniera non stucchevole né banale. La mia valutazione assolutamente soggettiva corrisponde ad un 85-90. |
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111
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Anche secondo me i Mastodon hanno sbagliato ben poco nella loro carriera, ma sono di parte perché li adoro in quasi tutte le vesti che hanno messo (e dismesso). Questo lo reputo superiore sia a The Hunter che a OMRTS, pur avendo apprezzato entrambi a partire dalla loro "svolta rock": si saranno anche alleggeriti, ma qualitativamente c'è poco da discutere su brani come Sultan's Curse, Steambreather, Roots Remain, Ancient Kingdom, Clandestiny e Jaguar God. Mi accodo al voto lettori, ennesimo gran disco e prova lampante che si possono apportare modifiche al proprio sound pur senza perdere in credibilità e qualità. |
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110
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A mio avviso questi non hanno mai sbagliato un colpo. Sono una ventata d' aria fresca per il metal moderno! Questo é un bel disco che si fa apprezzare sempre di piu ascolto dopo ascolto. Ma la canzone piu spettacolare é jaguar God, la miglior canzone mai scritta dal combo! Grandissimi! |
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109
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Dite quello che volete ma gli assoli finali di Clandestinity e Jaguar God rientrano di diritto tra le cose migliori che abbiamo mai fatto. |
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108
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Ottimo disco a mio avviso, mi ha preso fin dal primo ascolto. E' impossibile replicare dischi come Blood Mountain, ma hanno fatto un buon lavoro anche in questo caso. |
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107
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Cresciuto con ulteriori ascolti. Show Yourself mi fa impazzire. Voto 82 |
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Ascoltato diverse volte, devo dire che mi è piaciuto. E' il primo album che ascolto dai tempi di CTS, inizialmente ero scettico per via del trend stilistico intrapreso da Hunter ma mi sono ricreduto. I pezzi sono lontani dai picchi del passato, ma hanno un buon impatto e restano impressi da subito. Assoli di chitarra molto ispirati e ricchi di pathos. Sugli scudi Roots Remain, Scorpion Breath e Jaguar God. Godibilissimo, recensione troppo severa imho, voto personale 78. |
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Disco molto ben fatto. Voto 85 |
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Sicuramente...caldo e questo disco vanno bene |
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Contrariamente al precedente lo sto ancora ascoltando molto. Sarà l'aria un po più leggera a livello musicale, ma per me è la colonna sonora di quest'estate (sarà anche il caldo orrendo che va a braccetto con il tema sabbia/deserto? Boh). Per me più riuscito anche del precedente, voto 83. |
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102
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La varietà di giudizio è bella. Ad esempio, a parte la unanimemente splendida Jaguar God, a me piacciono moltissimo Roots Remain e Clandestiny che nel ritornello arriva proprio ad emozionarmi. Per il resto proprio bel cd. Nulla di clamoroso, ma si lascia ascoltare bene e molto a lungo. 80 |
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101
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Jaguar God è uno dei pezzi metal più belli degli ultimi anni |
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100
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Si, assolutamente, arrivare alla settima canzone senza voglia di skippare è stata un impresa, al netto di jaguar god, notevole. per il resto, concordo col voto |
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@lux chaos: io non volevo dirlo per essere più diplomatico ma lo trovo assurdamente prolisso e mi sono trovato a skippare troppo spesso...e io odio skippare! Però Jaguar God rimane una delle "suite" (chiamiamola così per praticità) migliori della band. Ribadisco il 65. |
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Ehm, ma sono l'unico a cui sembra palese che il commento di Giuseppe è ironico? MI sembra talmente trolloso e stupido che non può che essere cosi, dai ragass...non perdiamoci tempo Per il resto, io sto con Galilee, il precedente Once è il mio disco preferito dei Mastodon, il connubio perfetto tra aperture melodiche perfette e ricercatezza del songwriting. Questo invece, dopo 4 ascolti, mi sembra un netto passo indietro. Quindi non c'entra nulla la pesantezza, che sono meno prog, che sono meno qua, meno là...per me le canzoni sono ENORMEMENTE meno efficaci, tutto qui, e le melodie, commerciali o no, sono stanche, stantie, poco incisive. Concordo co0l recensore, appena sufficiente, na palla cosmica |
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Anch'io non ci sento niente dei Soundgarden e anch'io sono rimasto perplesso sul commento a proposito di un presunto sciacallaggio ai danni di una persona morta un mese dopo la pubblicazione dell'album. Se poi partiamo alla ricerca delle possibili influenze non se ne esce più. Anche perché, in tutta onestà, i Soundgarden, Alice in Chains, Pearl Jam hanno scritto sì album stupendi in alcuni casi capolavori (Ten!), ma nessuno di loro è mai stato un campione di originalità. E quindi rimandiamo ai Black Sabbath, alla psichedelia, al blues, Elvis e via retrocedendo. |
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96
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@tino... perfetto, steambreather è l'unico pezzo dove del c'è mood a la seattle e precisamente sembra un riff di Cantrell degli Alice scritto nel periodo di A Little Bitter, What The Hell Have I che è proprio la melodia più somigliante (per quanto sia ben più duro il pezzo degli AIC, provare per credere) Quindi, insisto, dove diavolo li sentite i soundgarden? Tino sia chiaro che non ce l'ho con te, ma che in UNA canzone ci sia UN VAGO richiamo... non significa giustificare le minchiate sullo sciacallaggio che ripeto è da idioti scriviere perchè l'album era pronto ben prima della morte di Chris, per favore basta sparare puttanate stile Adam Kadmon Io ci sento molte comunanze con il penultimo disco dei Pyogenesis, benchè non siano morti |
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95
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Io penso che finalmente dopo un bel po i Mastodon siano tornati a pubblicare un gran bel disco,il loro migliore negli ultimi 10 anni, Sultans curse, Steambreather, Ancient Kingdom, Clandestinity, Scorpion breath e la magnifica Jaguar God sono pezzi grandiosi come non ne componevano da tempo.Per quanto riguarda le influenze se così si possono chiamare di soundgarden e qotsa (ma direi piuttosto kyuss e desert stoner in generale), andate a ripescare Blood mountain e sentitevi la parte centrale (i pezzi dal 5 al 7), le hanno sempre avute. |
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93
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Io invece penso che chi ha citato i mastodon di sciacallaggio verso i soundgarden abbia preso un granchio, certo, ma le influenze del sound di seattle secondo me ci sono eccome, anche se non sono molto evidenti, ed è un bene perché il gruppo ha personalità da vendere. Ad esempio stamattina lo ascoltavo in macchina e ad esempio ho notato che una steambreaker non avrebbe sfigurato su un superunknown, specie durante la strofa, mentre durante il refrain si notano le accelerazioni ariose dei rush. Noto queste influenze perché sono entrambi tra i miei gruppi preferiti di sempre, comunque ripeto, un ottimo disco perfetto per essere ascoltato in queste giornate afose, un disco che mi evoca calore opprimente, un disco sicuramente riuscito. |
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92
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Penso che chi ha tirato in mezzo i Soundgarden ed il povero Chris abbia proprio preso la vacca per le balle, come si dice dalle mie parti... Se poi ci sentite inflenze dei QOTSA... boh... io non ce le sento ma il commento è pertinente e rispettabile. Le sparate sul lucro e sui Soundgarden in riferimento ad un album scritto come minimo un anno prima del fattaccio di Chris non si possono proprio leggere. Di cattivo gusto, gratuiti e profondamente ignoranti. |
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Ma voi non lavorate durante il giorno? |
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a me è piaciuto...molto più "essenziale" degli altri...meno "pomposo"...ma cmq riuscito !3/4 pezzi grandiosi....influenze Queens of the Stone Age le ho sentite anche io...sticazzi a me sta bene.. |
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Ecco te pareva, Chris Cornel morto da poco ed ecco che cominciano a spuntare fuori gruppi clone dei soundgarden, della serie lucriamo senza pietà |
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Sottoscrivo in pieno il commento n.85...anche a me hanno ricordato un sacco Soundgarden e (soprattutto) Queens of the Stone Age...e considero l'ultima traccia un pezzone! Sul voto non mi esprimo prima di averlo ascoltato un altro bel po'. |
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A me piaciuto. Meglio del precedente e il migliore del post Crack The Skye. Sì, ci sono certi pezzi sottotono e noiosi, ma in generale il disco si esprime a buoni livelli. Le ultime quattro sono molto coinvolgenti e ritengo "Scorpion Breath" uno dei migliori pezzi post-Crack The Skye; ipnotica e suadente la perla finale, che decreta un'ottima chiusura. |
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Le discussioni sono il bello di questo sito e la presenza di un numero impressionante di recensioni (anche entusiastiche) di dischi di importanza seminulla dice bene chi voi siate: duri e puri. Non c'è nulla di male. Avevo smesso di leggervi tanti anni fa proprio perchè non davate spazio ad altro che non fosse etichettabile come METAL a tutto tondo mentre il mio viaggio personale nella musica ormai si era aperto anche ad altre influenze e semplicemente cercavo altro. Oggi vi ritrovo con piacere perchè siete rimasti duri e puri, ma avete aperto un po' le vostre vedute ed i vostri articoli sono validi. I voti ragazzi, nemmeno li guardo: so che siete tendenzialmente bassi e cmq apprezzo lo sforzo di usare una scala da 100 anzichè da 10. Detto questo, le critiche alla vostra linea editoriale portate in modo educato direi che le dovete accettare. La cappella più grande della storia delle recensioni musicali credo sia di quello che scambiò gli accenti dispari in Images&Words per errori di esecuzione... insuperabile. Anche questo tizio avrebbe potuto rivendicare l'impegno nel proprio lavoro, ciò non toglie che abbia scritto una puttanata colossale. Sul giudizio del disco possiamo essere o meno d'accordo, chiaro, ma "Clandestinity filler" è una frase che lascia trasparire un'estrazione lontana dal prog, personalmente mi rivela che forse un po' di pregiudizio di base c'è cmq stato. Love & peace |
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prog metal? forse qualche eco di rush di a farewell to kings, per il resto un ottimo metal orecchiabile che strizza l'occhio (o tutti e due) a certo desert rock metal post grunge alla soundgarden, queen of the stone age, fu manchu. Ottimi brani, belle le due voci alla ozzy simmons che si danno il cambio. Capolavoro l'ultima jaguar god. Per me un 80 |
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Rispetto alla tetralogia elementale i Mastodon più easy e disimpegnati degli ultimi album mi catturano di meno... ciò nonostante ritengo che il precedente Once more 'round the Sun fosse un album sostanzialmente perfetto, con alcuni pezzi davvero memorabili. Quest'ultimo disco mi ha convinto di meno... |
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@Crimson: Ok scusami pure tu! Sul giudizio finale, sì, la pensiamo allo stesso modo! |
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Finora Va beh non posso editare, scusate. |
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@giaxomo capisco che leggere di fretta generi incomprensioni, capita anche a me. Ma io facevo un discorso generale. Su questo disco la penso praticamente come il recensore (al di là della votazione) quindi direi che io e te la pensiamo in maniera simile. Per me è un disco "medio" e "di maniera" e fin'ora lo reputo il peggiore della band - sia da un punto di vista di gusto sia da una prospettiva storico-critica - parlando di 'classifiche'. |
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@Crimson: va tutto bene quello che dice, ma non ti è ancora chiara una cosa forse: Mastodon, Manzoni, Nievo, Napalm Death, Tolstoj, Freddie Mercury, Kurt Cobain, Mann, ecc ecc, prima di essere artisti, sono (stati) esseri umani e un calo d'ispirazione è, scusa il gioco di parole, "umano", non ci vuole un circolo filologico per capirlo in certi casi. Perché questo album, che dovrebbe essere più easy-listening, dopo una quartina di ascolti non sono ancora riuscito a capirlo / inquadrarlo, mentre Blood Mountain (per me il loro apice) non smetto di ascoltarlo da 10 anni, nonostante sia, in un certo senso, più "heavy" (letteralmente parlando)??? La risposta:" non hai l'orecchio predisposto" non vale perché i due precedenti, li ascolto almeno una volta a settimana ciascuno. |
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Sono valori e criteri condivisi dalla maggioranza di studiosi nonché appassionati e artisti questo non significa che siano assoluti ed immutabili. La stessa scienza è in continua evoluzione e ridiscussione e ha da tempo messo da parte un discorso sulla verità assoluta. E mi vieni a parlare di dogmi e oggettività indiscutibile sulla critica d'arte? I presunti criteri oggettivi che elenchi sono ridicoli dato che la "perizia tecnica" nulla dice in sé del valore artistico di un'opera che riguarda semmai la continua messa in discussione di un linguaggio formale... Che "perizia tecnica" avrebbe uno scum dei Napalm death tanto per fare un esempio. Un cazzo appunto perché l'idea di base era proprio farne a meno. Comunque, direi di finirla qui. Aggiungo solo che: 1. Ognuno è libero di dare il giudizio critico che ritiene opportuno 2. Concordo pure nella sostanza con quello dato dal recensore |
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@Crimson: stendendo un velo pietoso sul sarcasmo da asilo mariuccia, dico solo che non esisteranno formule matematiche, ma dei criteri oggettivi per valutare un disco, o una qualsiasi forma d'arte, esistono eccome... possono essere la qualità dei brani, la perizia tecnica, l'efficacia di un ritornello, il gusto nella composizione di un assolo. Poi c'è l'importanza storica, un parametro che si può ovviamente capire solo a posteriori, anni dopo l'uscita del disco. Parametri che si usano in tutte le forme d'arte. Così (giusto per fare un esempio "colto" all'altezza della linea editoriale di Metallized) è universalmente accettato che un'opera come i Promessi Sposi del Manzoni sia qualitativamente migliore e storicamente più importante de Le Confessioni d'un Italiano di Ippolito Nievo, sebbene entrambi siano romanzi storici editi nell'ottocento. Poi che ti devo dire, se per te questo disco può competere con i primi, Leviathan e Blood Mountain su tutti, sono contento per te. Ognuno si tenga la sua opinione e pace. |
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Credo che il commento 73 di Lizard sia stato ampiamente esaustivo. Comprendo le vostre argomentazioni, ma credo che le peculiarità che distinguono alcune delle nostre recensioni, rispetto a tante altre, siano tre le cose che più mi hanno appassionato a questo portale rispetto a tutti gli altri in questi anni. E non si tratta di difendere il proprio lavoro o meno, ma di un semplice ideale. Per il resto come già detto da Lizard credo che sia "nella natura delle cose" che ci siano diversi tipi di redattori, diverse esperienze e diversi tipi di scritti. Mi ci metto in mezzo anche io che, in alcune occasioni ho scritto recensioni più coincise, in altre ho scritto pagine e pagine e -in altre ancora- ho approcciato metodi di scrittura più creativa e molto meno convenzionale. Ma alla fine credo sia normale, poiché essendo noi appassioanti e non macchine è normale che ogni recensione prenda -sempre nei limiti del voler fare una critica seria a un disco- delle pieghe più o meno personali. Inoltre l'aggiungere tanti riferimenti esterni alla musica è proprio quella valvola di sfogo per dare a uno scritto un tocco personale in più, visto che magari sull'opinione che riguarda in maniera stretta il giudizio del disco, bisogna essere più ferrei e imparziali. |
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Mi permetto di intervenire per dire che tendenzialmente mi vedo d'accordo con @Giaxomo sia per quanto concerne le recensioni sia per quanto riguarda gli splendidi articoli di approfondimento. Le migliori recensioni che io abbia letto erano quelle su Metal Shock (o Psycho!) scritte da Gianni della Cioppa e Francesco Fuzz Pascoletti, ma oggi mi piacciono molto anche Lorenzo Becciani e Federico Guglielmi (anche se su Extra scriveva dei pezzi lunghi e favolosi) che scrivono in modo più stringato e arrivano subito al sodo. Chi conosce i soggetti in questione sa di cosa parlo. La cosa singolare è che questa bella discussione è nata sotto una recensione che è esattamente, per i miei gusti, come una recensione deve essere: nessun sbrodolamento, ma analisi dei pezzi. Che poi non io sia d'accordo con il contenuto è un altro paio di maniche. Già perché a differenza di tanti, quasi tutti, io ho iniziato ad apprezzare i Mastodon da Crack the Skye in poi e trovo questo album in alcuni momenti veramente magnifico. |
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@Lizard: sarebbe davvero apprezzabile che alcuni di voi fruissero di questa ottima cultura generale in altri modi...tutto qua! Nel senso che se sanno documentarsi bene su argomenti extra-musicali credo che possano farlo con la stessa facilità per argomenti strettamente musicali! Chiudo veramente ora, grazie per la risposta, a presto!  |
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@Giaxomo: non esiste un manuale del corretto scrittore di recensioni o per la recensione perfetta... non puoi presumere che esista uno stile uguale per tutti a cui tutti devono adeguarsi. Non è così. A me può interessare maggiormente sottolineare che emozioni trasmette un disco, magari accomunandolo ad una poesia (e perché no, mi chiedo? Dove sta lo scandalo?) o ad un film, o magari scegliendo dalla mia memoria una citazione che mi consente di dare un preciso taglio allo scritto e alla visione critica che voglio sottolineare. A qualcun altro potrà piacere di più concentrarsi sul lato tecnico, sull'accordatura, sulla strumentazione, sull'effettistica. Perché non dovrebbero convivere entrambi gli aspetti? Cosa c'è di sbagliato? Magari io so esattamente cos'è il circolo delle quinte, mentre un altro conosce a memoria tutti i testi di un gruppo ma non ha idea di come si accordi una chitarra... Sono approcci diversi, che male c'è? Vorresti leggere cento recensioni tutte uguali, tutte impostate nello stesso modo, tutte con lo stesso lessico, la stessa lunghezza, le stesse figure retoriche? Siamo in 50 a collaborare a Metallized, è possibile pensare che sia possibile ricondurre 50 persone a scrivere nello stesso modo? Dai, è assurdo. Basta riflettere un secondo. Che in linea generale le nostre recensioni siano approfondite e che questo le porti ad essere in media più lunghe di altre, è un dato che è andato aumentando nel tempo e negli anni. Se vai a ricercare le recensioni più vecchie sono mediamente molto più corte. Se vai a cercare le prime in assoluto, appariranno in compenso molto più amatoriali di quelle odierne. E' naturale, la differenza la fanno le persone, l'esperienza. Per come la vedo io è una ricchezza avere un parco di "penne" così diversificato, all'interno del quale ognuno può portare il proprio stile. Poi ovviamente ci saranno redattori che piacciono di più, altri meno, alcuni rispettati, alcuni più criticati... è nella natura delle cose. Come è nella natura delle cose che a te piaccia più un certo tipo di stile rispetto ad altri. Sono sicuro però che proprio questa diversificazione fa sì che ci siano recensioni che a te piacciono ed altre che piacciono ad altre persone, perché la complessità è nell'essere umano e il nostro gruppo di redattori non è che una proiezione in piccolo di questa complessità. A risentirci presto  |
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@Lizard: tu difendi la tua posizione e il tuo ruolo e mi sta bene. Non mi sta bene, piuttosto, che si faccia cultura pretenziosa (a dir poco) magari non avendone i mezzi o nel contesto sbagliato. Non ho contestato i vostri articoli "extra"-musicali (quelli sono il top, e QUELLO è, secondo me, la sezione più adatta per "diffondere cultura", i complimenti li rilascio ogni santa volta)..Il problema è recensire un album musicale e dissertare sulle tonalità del grigio o su qualche verso perduto di Rimbaud, quando magari non si nemmeno che chitarra stia usando il chitarrista, che corde monta, che pick-up ha, ecc ecc, perché se il vostro fine è scrivere recensioni (tendenzialmente) lunghe, si possono scrivere, tranquillamente, parlando del mogano del basso acustico usato durante l'Unplugged degli Alice. Ma almeno rimaniamo in ambito musicale..con questo chiudo. |
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Se siamo all'assurdo per cui parlare di musica non è più considerato scambio culturale ma semplice operazione di marketing, su un sito fatto da appassionati per appassionati, senza che ci sia scambio/ritorno economico né per gli uni né per gli altri.... Allora possiamo chiudere tutti i battenti. Fosse davvero così, basterebbe mettere l'icona della copertina e il prezzo, col link al sito della casa discografica o ad uno Shop online qualsiasi e via. Mi sta anche bene che qualcuno debba per forza sposare la dietrologia per giustificare uno o più voti che non condivide (guarda caso nel 90% nelle Nuove Uscite, perché sulle vecchie, col senno di poi più o meno andiamo d'accordo) o invocare linee editoriali smentite dai fatti su album che hanno diviso e dividono i fan (Gojira e Mastodon? Perché non Opeth, Pain of Salvation o Anathema?) e sui quali difficilmente faremmo contenti tutti anche se li esaltassimo. Mi dà forse più fastidio che venga detto che qua non si faccia o non si possa fare cultura. Magari pretenziosa, magari naive, magari anche incoerente, sicuramente non siamo professionisti (d'altra parte, si considerano professionisti i cronisti sportivi o quelli che scrivono sulle riviste da parrucchiere...), ma se non è cultura il movimento attorno alla musica, il nostro è un mondo davvero triste. |
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Che i Mastodon vengano stroncati qui su Metallized è un caso. Non credo sia una scelta editoriale, a che Pro? Molte altre band sperimentali vengono ben accolte. Che sia oggettivo invece che i Mastodon sfornino dischi peggiori rispetto agli esordi, beh non è affatto vero e non è un opinione oggettiva.. Once more round the sun è stato elogiato da critica e pubblico Worldwide, se poi qui è stato stroncato Amen. Idem per CTS. |
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@make metal siamo tutti in attesa dell'esperimento e conseguente formalizzazione matematica che ci mostra il criterio per il giudizio "oggettivo". Mi raccomando eh, poi pubblicalo in qualche rivista scientifica. Comunque, a parte questo discorso neanche hai capito cosa volevo dire: nero e bianco era una metafora per un giudizio drastico ed assoluto, considerare un disco come il migliore della band NON impedisce di ritenere grandi dischi ANCHE altri che però li si giudica minori rispetto a quello migliore o ad altri. P.S. la critica d'arte ovviamente non è dare un semplice assenso personale al piacere che ha dato un'opera. Ma è proprio il discorso di "oggettivo" e una determinata terminologia che non va bene. Sì tratta di uno specifico metodo, di determinati valori e soprattutto di discussioni e riformulazioni TRA studiosi, appassionati, storici teorici ecc. Il campo è comunque "aperto", non "chiuso". E poi sulle recensioni siamo in semplice territorio amatoriale da fanzine. Il discorso è lungo e complicato. Quindi la chiudo qui, ma giusto per mettere i puntini sulle i |
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Considerando che oggigiorno costa poco niente produrre un cd, si rischia di far passare tutto per buono / ottimo / acquistabile...ma anche no, scusate, o peggio ancora, i vari "St.Anger" per grandi uscite..meno male che qualcuno di oggettivo c'è ancora, e non ci vuole così tanto ad esserlo...Cristo di un Dio... |
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Allora, sono d'accordo che la sfera della soggettività sia importantissima, nella musica come in tutto, è addirittura lapalissiano. Ma un recensore, secondo me, dovrebbe essere il meno soggettivo possibile, nell'esprimere il suo giudizio personale. E, (dato che il bianco e il nero esistono eccome, e riconoscerlo è un discorso diverso dal preferire l'uno o l'altro) non credo di peccare di tracotanza, o di dire un'eresia, se affermo che gli ultimi album delle band citate in precedenza siano oggettivamente inferiori rispetto ai precedenti nell'ottica dei rispettivi percorsi stilistico-qualitativi. Un minimo di oggettività andrà pure usata, altrimenti chiunque può dire che St. Anger sia migliore rispetto a Ride The Lighting senza beccarsi i dovuti fischi. Non muoverei alcuna obiezione, pur dissentendo, se si dicesse invece di preferire l'uno all'altro. |
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@Michele: sì, lo so che non ci guadagnate una lira dal vostro lavoro ma credo tu sia al corrente del fatto che band alla loro prima / seconda uscita discografica hanno un disperato bisogno di riviste e cartacee, e virtuali, che le promuovano nel migliore dei modi, e che preferibilmente non si perdano a parlare di Marx o di Bachtin o della qualità della carta del booklet interno e la relativa composizione chimica. Sia chiaro che non sto parlando dei Mastodon in questo caso. Riassumendo, volenti o nolenti, ceteris paribus (giusto per buttare una locuzione dotta), siete il soggetto intermediario fra casa discografica e consumatore, fa' un po' te.. |
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@make metal non esiste bianco e nero e soprattutto la musica e l'arte non possono essere ridotti ad un discorso di classifica. Con questo non significa che non si debba "distinguere" tra i vari lavori prodotti. Per me Once More è un grande disco, così come The Congregation (lungaggini a parte). Poi che "il.disco migliore" e/o più importante delle due band sia un altro è un'altra questione che non riguarda il giudizio su quei due album. |
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credo che l'elemento soggettivo, nella musica come nelle altre arti, abbia una importanza fondamentale. Il feedback che si instaura fra artista e fruitore è un 'unicum' che non può essere messo in dubbio sulla base di presunte considerazioni oggettive. ciò premesso, a me questo disco non dispiace affatto e gli darei tranquillamente un 75. più che fare paragoni con questo o quell'altro album, tendo a vederlo come un momento nella evoluzione dei Mastodon, la cui portata positiva o negativa potrà essere meglio valutata nel tempo. Ho abbastanza anni sulle spalle per ricordare molti dischi maltrattati all'epoca dell'uscita e poi rivalutati non tanto per la qualità oggettiva ma per il ruolo che hanno avuto nell'arco della carriera del gruppo. a volte anche un disco mediocre o un disco di 'transizione' può acquistare senso e importanza, se considerato in un'ottica più ampia. oppure no, naturalmente. |
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@Giaxomo: Nessuno di noi scrive mere recensioni per fare dei biglietti da visita al grande pubblico o per fare del marketing. Anche perché a noi non ce ne torna assolutamente nulla. Differentemente credo che vengano scritte recensioni per passione e perché a tutti gli effetti la musica è cultura e non uno strumento di marketing. E sì, sono ardentemente convinto che scrivere recensioni, in quanto forma di valorizzare un certo tipo di arte e cultura, sia a tutti gli effetti uno scambio culturale. Ora siamo entrambi d'accordo che qui si parla di musica e non di cultura a 360°, ma non per questo credo vada bandita un certo tipo di scrittura "creativa" o di vaste vedute. D'altronde, Metallized è Metallized, Metalitalia è Metalitalia e ogni webzine è una webzine a sé. Ci può stare che ognuna d'esse abbia dei tratti distintivi o delle proprie peculiarità  |
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@Make Metal Great Again: AMEN. |
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Gabriele nel commento 40 ha espresso in anticipo quello che mi è venuto spontaneo pensare leggendo certi commenti. Leggo poi delle critiche alla linea editoriale della testata: oddio, ci sta, certe recensioni sono davvero prolisse, da studente universitario che vuol far vedere di conoscere il filosofo di turno... ma certe critiche a certe band che si "evolvono" in una direzione fin troppo facilona sono sacrosante. Qua sotto qualcuno ha citato oltre ai Mastodon le stroncature ai Leprous e ai Gojira. Ok, dato che seguo tutte le band citate, sfido chiunque, CHIUNQUE, a dire che un "The Congregation" sia meglio di un "Bilateral", che un "Magma" sia all'altezza di un "From Mars To Sirius", o che questo "Emperor of Sand" possa essere posto alla pari di "Blood Mountain", o "The Hunter" di "leviathan". Dai, criticare certi percorsi e certe scelte stilistiche non solo è ancomiabile, ma è soprattutto oggettivamente onesto verso gli ascoltatori e verso la realtà delle cose. |
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@Michele "Axoras": non voglio tirarla troppo per le lunghe, ma cerchiamo di non confondere uno "scambio culturale" con una mera recensione, che è invece un biglietto da visita per il grande pubblico e rientra piuttosto nella sfera del marketing, mi rivolgo alle band più o meno emergente in questo, non al Reign in Blood di turno. Non nego che a volte ho chiuso la recensione alla terza riga e ve lo dice uno che ha dato esami preparando le parabole del vangelo in slavo ecclesiastico antico, non il top del coinvolgimento letterario. Se voglio leggere un trattato di gnoseologia mi rivolgo a qualcun altro, senza togliere nulla alle doti del recensore, vecchio o giovane che sia...qui, si parla di musica, il contesto storico-musicale nel preambolo è indispensabile, la strumentazione e l'effettistica adoperata pure, e quanto si drogavano anche, ma della storia del genitivo in alto tedesco o cose di questo tipo...ma anche no, onestamente. |
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Non capisco poi perché prendersela per un giudizio fatto da un recensore,che ha valutato questo ultimo lavoro dei Mastodon come sufficiente in base alle sue considerazioni... A me è piaciuto,ma accetto il giudizio meno positivo di chi ha avuto feedback diversi riguardo all'album... a me cosa mi cambia? Leggere opinioni diverse può servire a ascoltare il lavoro facendo caso alle critiche,ma non bisogna farsi condizionare sul propio giudizio,che alla fine è quello che conta! |
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La condotta editoriale del sito mi sembra da parecchio tempo molto trasparente. Per il resto, dire che vengono stroncati tutti i dischi di artisti famosi che semplificano il loro sound, mi sembra a dir poco fuori luogo, nonché un'affermazione di una generalità mostruosa. A meno che ovviamente non si segua il sito da un paio di giorni. Molto meno trasparente invece mi sembra il concetto che, come ribadito anche in alcuni commenti precedenti, la recensione di Francesco non è verità assoluta con la V maiuscola. Ma è la sua recensione del disco, argomentata ed educatamente discutibile. In risposta infine a Naoto, c'è la possibilità di commentare perché siamo interessati a discussioni costruttive e amiamo parlare di musica, ma non di certo perché vogliamo alimentare discussioni su voti "da scandalo" per fare view, ipotesi di complotto o essere chiacchierati. Chiudo inoltre dicendo -sempre per chi ci segue da qualche giorno- che, sempre in accordo con le nostre direttive redazionali, abbiamo un particolare trend sulle recensioni che tende ad essere più artificioso per determinati redattori e più diretti per altri. Ma questo, nonostante ci sia una linea di condotta generale, fa parte del fatto che ogni redattore ha uno stile e un modo personale di approcciarsi con la scrittura. Ci sono persone alla quale piace parlare di Aristotele, chi cita Hemingway, chi fa uso di una scrittura fantasiosa e immagini per descrivere un disco. Penso che sia semplicemente tutto un grande scambio di cultura e mi vien solo da dire "meno male che è così". |
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Insomma, fateve una ragione: esistono anche album "deboli" e non ben inquadrati nelle discografie degli artisti. E, questo è uno di quelli! |
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..poi, c'è anche chi non ha abbastanza esperienza e vuole tessere lodi sperticate per l'ultimo album di un mito del passato "solo" perché, per l'anagrafica, anni addietro non poteva! Come c'è anche chi vuole (sempre per motivi personali..) cercare di "lanciare" il nuovo gruppo del momento come se fosse una sua personale scoperta, ecc. Poi, c'è anche chi vuole uscire dal coro e, pensando di vedere attraverso il futuro, immagina una rivalutazione dell'album preso in esame nel tempo. |
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@Metal Shock: Sull'argomento età..in parte son d'accordo e in parte no! C'è chi si "esalta" anche ad una certa età perché tale band li propina quello che vorrebbe sentire da quelle più navigate.. Detto questo, allo stesso tempo, io ho trovato in questo stesso sito recensioni entusiaste sia verso i lavori "nuovi" di vecchie band che verso quelli delle nuove leve ma, mai (e dico mai..) ho pensato ad una scelta "editoriale". Tutt'al più posso pensare che chi l'ha scritta abbia gusti di merda oppure che non conosca l'intera discografia del gruppo interessato ma, arrivare a pensare che sia stato "indirizzato" da qualcuno nello scrivere certe cose qua su MetallizeD, insomma.. |
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@Metal Shock: la mia critica, come puoi ben capire, non era rivolta al cambio di sound che ho apprezzato davvero tanto, e i miei commenti lo dimostrano.. |
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A che punto siamo arrivati: complotti, recensioni pilotate, fatte pee creare discussioni...ma vi rendete conto che i commenti sono divisi a meta` tra chi ama e chi odia il disco? Se avesse preso 80 ci sarebbero state le stesse discussioni ma al contrario. La verita` e` che quando una band raggiunge un certo status e cambia il suo suono ci saranno sempre discussioni tra pro e contro. Le recensioni centrano fino ad un certo punto, fate piu` discussioni voi che altro. Io l`unica cosa che mi permetto di dire e` che un recensore dovrebbe avere una certa esperienza data dall`eta, il.che non vuol dire che uno giovane non sappia fare il suo lavoro ma, esoerienza pesonale, l`eta` fa tanto. |
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@naoto: se sei di Padova, ti pago 10 spritz, quando vuoi 😂. Mi permetto di contrariarti su una cosa: alcune recensioni, forse troppe, qui su Metallized sono solo uno sfoggio di erudizione, e mi rivolgo ai recensori più giovani, MA i più "maturi" (non faccio nomi) ed esperti, per logici motivi anagrafici, sanno veramente scrivere, arrivano sempre al punto ed è grazie a questa manciata di "penne" (virtuali) che seguo assiduamente questa webzine e la reputo, ad occhi chiusi, migliore della concorrenza nazionale che sforna recensioni lunghe quanto un trafiletto di fine pagina del libro di diritto, senza far nomi: Metalitalia. Tuttavia, per scrivere una recensione, come quando si scrive una tesi, un articolo di giornale o un saggio breve, bisogna seguire una scaletta, un linguaggio e un registro. Certo, i riferimenti più o meno dotti sono sempre piacevoli, curiosi, accattivanti...solo che parlare di Aristotele mentre si scrive la recensione di una qualche band brutal semi-sconosciuta non è errato, ma andrebbe fatto, viva Dio, in nota. Capisco l'aforisma, capisco il rimando, ma spendere (dedicare, forse) 1950 parole su 2000 ad Aristotele, Platone o chichessia in una recensione, non ha alcun senso. Ripeto, sono a favore della lunghezza del contenuto e allo stesso tempo di questa tipologia di recensioni (la recensione di Marbles dei Marillion di Lizard è, forse, una dellle mie recensioni preferite in assoluto e tanti (tutti) dovrebbero usarla come spunto). Quindi, sì, traspare una certa artificiosità nelle recensioni che spesso maschera non solo il contenuto dell'album, ma non consente nemmeno di capire chi sta suonando l'album stesso. Paradossalmente, con questa recensione mi trovo d'accordo su tutto. L'ho ascoltato ieri dopo un mese che stava sullo scaffale e ancora ritrovo le stesse falle, per cui confermo un 70 e, ahimé, lo candido ad episodio "peggiore" della loro discografia; l'ho trovato tremendamente difficile da ascoltare. Non dico "assimilare" perché Andromeda e Scorpion Breath, ad esempio, manco me le ricordo dopo 30/40 ascolti...il che mi sembra grave. |
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Recensioni pilotate? Certo che ne avete di argomentazioni... |
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La svolta post "Crack The Skye" non mi ha fatto impazzire, detto ciò i Mastodon rimangono una buonissima band e anch'io non sarei sceso almeno sotto il 70 per un album simile, sì carico di luci e ombre e segnato da un percorso stilistico tutt'altro che definito o in definizione, concordo con @nonchalance quando parla di una certa confusione e aggiungo che se la portano dietro da "The Hunter" che ritengo decisamente meno riuscito e in parte è presente anche nel più "centrato" "Once More 'Round The Sun", ma alla fine della fiera nessuno dei tre mi ha esaltato particolarmente, a mio avviso hanno sfornato l'ennesimo disco piacevole e nulla più. |
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Premessa: non ho ascoltato il disco. Pero mi sembra davvero avvilente pensare a complotti , linee editoriali etc. Restando sui mastodon e leggendo i commenti, si capisce che il disco divide, c'è chi ha una posizione vicina al recensore e chi no. ma non è un plebiscito. Trovo scorretto insinuare che sia tutto artificioso!! Come dall'altro lato trovo scorretto che quando qualcuno difende un album di un gruppo si debba sempre sentire dare del "fan boy", anche qui allo scopo di sminuire la sua opinione. Io trovo interessante leggere anche le opinioni di tutti, dopodiché dipende dai gusti. NEl caso dei mastodon anche a me la svolta degli ultimi album mi è sembrata fiacca e poco adatta alle capacità "vocali" della band. Invece ad esempio l'ultimo leprous mi ha entusiasmato. In generale cmq se una band cambia direzione è ovvio che vada in territori che non troveranno i consensi di tutti quelli che l'amavano prima. |
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@Akira: condivido. In generale le "direttive editoriali" del sito paiono abbastanza evidenti. Nonostante la componente personale legata al gusto, spulciando l'archivio recensioni risulta abbastanza chiara la tendenza a premiare l'esclusività del lavoro di nicchia che presenta marcate caratteristiche di non immediato ascolto. Esempi banali in campo "prog": Spiral Architect, Psychotic Waltz, Cynic. Al contrario, lavori tardi di grupppi come Gojira (specie l'ultimo), Leprous e Mastodon sono stati cassati come "passi falsi" o eccessive semplificazioni del sound. Ognuno (me in testa) è libero di non leggere e rivolgersi altrove, chiaro. Ciò nonostante resta un'impressione di artificiosità nei voti (a cospetto della media dei maggiori siti nazionali ed esteri) e nella scrittura delle recensioni. Queste ultime, a mio avviso, gioverebbero (sempre in linea generale) di maggiore concisione, sobrietà stilistica e focus sul prodotto. Ultima considerazione: se non c'è interesse ad alimentare le discussioni, perchè viene concessa la possibilità di commentare? |
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Sospendo il giudizio fintanto che non vedrò un video pieno di culone che lo menano a tutto schermo. |
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Premetto che il disco non mi è ancora arrivato quindi non mi pronuncio... vorrei però che la si finisse con stupidaggini del tipo "le altre testate non sono autorevoli perché prendono mazzette" et simili... sono idiozie, metallized non è il santo graal del giornalismo metal, ha dei punti di forza e delle debolezze, come le testate concorrenti... e ha una "linea" che personalmente non condivido, ovvero la tendenza a punire le band quando semplificano il loro sound e/o lo rendono meno aggressivo, spesso a prescindere dalla qualità della musica composta.. mi sembra una tendenza evidente e che - per quel che mi riguarda - rende poco rilevanti le recensioni di questo sito, molto meno di altre testate che i soliti complottisti della domenica giudicano vendute o poco tvue. Ribadisco che non mi riferisco a questo disco che non ho ancora ascoltato, ma se si ripete quanto accaduto coi precedenti (a parer mio ottimi e penalizzati su questo sito) non è certo questa recensione che mi porterà ad annullare l'ordine... |
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Il problema qui non è né il recensore e né il sito..piuttosto chi si affeziona alle band e non vuole sentire stroncamenti sugli album che queste pubblicano! Se, poi, vi affidate ancora alle recensioni (a volte pilotate) di altre "testate" per rimarcare chi ha ragione e chi ha torto significa che, il vostro pensiero e quello che avete assimilato, alla fine, conta proprio poco per voi stessi.. Detto ciò, quest'album è innanzitutto moscio. Inoltre, se non ricordo male, dovevano essere due i dischi: uno composto da Brent, Brann e Troy e l'altro senza Brent ma con Bill. Quindi, già da questo si capisce che lo stato dei "nostri", al momento della sua composizione, poteva essere abbastanza confuso. Tant'è che, tutto ciò si avverte ascoltando il disco..il quale non sa mai che direzione prendere proprio all'interno delle stesse tracce! Se non nel singolo facilone à la Queens of the Stone Age che, alla fine, tanto male non è! Il precedente può anche esser piaciuto a qualcuno (a me no..) perché, a suo modo, aveva un certo "indirizzo" ma, questo propone solo dei Mastodon allungati con l'acqua! |
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Era ora... Non mi trovo d'accordo con la recensione,ma ci può stare,il recensore esprime il suo giudizio,non di la verità assoluta.A me il disco è piaciuto molto e l'ho trovato molto ispirato. 85 |
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Non mi sembra abbia definito l'album un'oscenità...ha messo 63, non 36 |
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Allora,chi critica chi critica i Mastodon per un cambiamento/ammorbidimento del sound non capisce davvero un emerito cazzo!!! I pezzi diciamo "soft" li hanno sempre composti fin dagli esordi, andatevi ad ascoltare O'le Nessie, Elephant Man, Naked Burn, This Mortal Soil, tutti pezzi che sono nettamente superiori a quanto hanno fatto con gli ultimi 3 album, e nel contesto generale facevano pure la loro bella figura all'interno dei dischi in questione. Qua non si criticano i Mastodon per aver virato le proprie sonorità, ma per il grosso calo qualitativo, chiaro? |
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Considero Once more round the sun il loro miglior disco. Questa recensione non fa certo pensar bene , ma staremo a vedere. Purtroppo non ho ancora avuto tempo per ascoltarlo. Yeah |
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Non pensavo che i Mastodon avessero così tanti fanboy  |
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Ma chi ha recensito il disco è sordo vero?! E poi sono passati più di 2 mesi dall'uscita, tempo più che sufficiente per assimilarlo (anche se disco piuttosto semplice non ha bisogno di molti ascolti) e capire che non è questa oscenità sentita da Vulgar... Hanno fatto di meglio, ma rimangono tra i pochi a non aver mai fatto un brutto disco. 80 ci sta come voto. |
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Non lo reputo un album terribili, le ciofeche (per fortuna) sono altra. Ciò non toglie che per quanto mi riguarda i Mastodon restano morti e sepolti da CtS in poi |
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La vedo in maniera meno catastrofica, ma non vedo nemmeno tutto sto ben di dio che intendono molti. In loro inizio a sentire ridondanza, debolezza, e quindi meno voglia di stupire come è stato fatto fino a The Hunter (per me il loro miglior disco commerciale). Non c'entra niente la difficoltà ad accettare il passaggio da un genere ad un altro, queste sono pippe mentali che alle persone col passare degli anni (e degli ascolti) dovrebbero scivolare addosso sempre di più... Qualche pezzo buono c'è, ma nel complesso lo trovo un lavoro incostante, come detto nel commento 22. I pezzi alternano buoni passaggi ad altri deboli o inconcludenti. Su Show Yourself: ma sono l'unico a pensare che non c'entra niente col resto della tracklist? Il pezzo in se lo trovo appena sufficiente, e se lo paragonassi a qualsiasi altro singolo pubblicato in precedenza, ne uscirebbe con le ossa rotte. Disimpegnata nella struttura ma soprattutto nel pathos che vuole trasmettere. Voto 69 |
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La vedo in maniera meno catastrofica, ma non vedo nemmeno tutto sto ben di dio che intendono molti. In loro inizio a sentire ridondanza, debolezza, e quindi meno voglia di stupire come è stato fatto fino a The Hunter (per me il loro miglior disco commerciale). Non c'entra niente la difficoltà ad accettare il passaggio da un genere ad un altro, queste sono pippe mentali che alle persone col passare degli anni (e degli ascolti) dovrebbero scivolare addosso sempre di più... Qualche pezzo buono c'è, ma nel complesso lo trovo un lavoro incostante, come detto nel commento 22. I pezzi alternano buoni passaggi ad altri deboli o inconcludenti. Su Show Yourself: ma sono l'unico a pensare che non c'entra niente col resto della tracklist? Il pezzo in se lo trovo appena sufficiente, e se lo paragonassi a qualsiasi altro singolo pubblicato in precedenza, ne uscirebbe con le ossa rotte. Disimpegnata nella struttura ma soprattutto nel pathos che vuole trasmettere. Voto 69 |
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Se andate un po` sul forum nonvi stupireste del voto di Vulgar. Lui fa` il suo lavoro, non essere d`accordo e` lecito, ma le critiche esagerate non le capisco. Anch`io critico certi suoi ascolti, ma nel giusto limite (tranne che per "lei" ahahahah) |
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Ma si...stronchiamo pure i Mastodon! Mah. Per me album validissimo, altro che 63. |
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@Tepiax: Fermo restando che il tutto mi sembra perfettamente argomentato, il fatto che tu non sia d'accordo con il voto assegnato non ti da' diritto di criticare così il lavoro svolto da Francesco. Nel caso tu sia così abile con la penna ti consiglio di passare dal lato delle persone che lavorano, al posto di quelle che commentano no ? @K: Non abbiamo nessuna voglia di stare a discutere, credo che ognuno di noi (redattori e commentatori) abbia di meglio da fare che discutere. Pertanto la rece è stata fatta per ben altro, anche perché a noi ce ne torna ben poco di alimentare una discussione. |
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K e naoto: mi sembrano critiche ingiuste. Intanto seppur con ritardo rispetto alla data di uscita, abbiamo colmato una mancanza nel nostro DB e, visto il nome in questione, non c'è alcun bisogno di "far scalpore" con voti dati in maniera diciamo "interessata". Anche perché, lo ripeto sempre ma vedo che il concetto fatica a passare, non avendo pubblicità e nessun tipo di rientro, "fare letture" e' l'ultimo dei nostri interessi. In particolare se questo dovesse significare creare casi ad arte. Le recensioni sono lunghe? Non sempre e non solo. Sono lunghe se c'è qualcosa da dire e se un approfondimento è necessario, altrimenti lo scotto da pagare sarebbe quello di essere accusati di superficialità. È altrettanto pretestuoso dire che su Metallized paga solo la complessità fine a se stessa. Non mi pare proprio e potrei citare migliaia di casi in cui invece è la semplicità ad essere premiata, perché alla fine non conta se un disco è complesso o meno, ma se è ispirato e funziona o meno. Nel caso specifico si è ritenuto che il disco non funzionasse, tutto qua. La recensione lo spiega e il voto va di conseguenza. Piuttosto se invece di 63 fosse stato 70 voi non avreste avuto a quanto pare nulla da dire, il che mi porta a domandare, come spesso capita, se ha senso aprire diatribe di "fede" o addirittura adombrare una mala fede di una intera testata per qualche centesimo di voto o per una opinione non condivisa. La risposta per quanto mi riguarda è sempre no. A meno che non ci sia mala fede da parte di chi commenta in questo senso. Anche qui, spero sempre di no e spero sempre che i commenti servano a dare la propria visione dell'album che integri o anche sconfessi la tesi del recensore. Non è certo quello a dare fastidio, anzi. Poi fornire argomenti è sempre più difficile che fare affermazioni tranchant gratuite, ma quello in tutta trasparenza, non è un nostro problema. |
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K ha detto tutto. Aggiungo solo che, in campo hard&heavy no nne escono molti di dischi così. Dopo tanti anni di carriera e due-tre dischi di riferimento, questi 4 producono ancora muscia di grande qualità. Però, chiaro, devono mantenere inalterata la rabbia di un tempo, insieme alla sfacciata esibizione di tecnica e alla complessità della struttura. Solo ciò che è complicato per amor di complicazione, è accettato qui su Metallized. Insieme, chiaro, a recensioni fiume che parlano di tutto tranne del perchè io,come consumatore, dovrei comprare il disco. |
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Il "problema" dei Mastodon è che ormai hanno raggiunto un livello di popolarità molto ampio e un valore quasi universalmente riconosciuto (cosa che non accade spesso per una band metal). L'altra faccia della medaglia è che poi, non essendo più così di nicchia l'ascoltatore medio metal (che, diciamocelo, ha sempre un po' la puzza sotto il naso sentendosi migliore e più competente di chi magari ascolta, per esempio, punk filosovietico e musica tradizionale emiliana) inizia a snobbarli perchè, se anche il meno competente in materia di metal li ascolta, allora non valgono poi così tanto. Però per un fruitore in meno ve ne saranno due in più. E' quello che succede (o succederà a breve, secondo me) in Italia, per esempio, con gli Afterhours. Io francamente me ne infischio e dico VIva i Mastodon: grande band e grandissima musica (e copertina dell'ultima album orribile rispetto al passato). PS: mi scuso per eventuali ripetizioni e/o errori di battitura ma non ho modo di rileggere prima di inviare |
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Recensione fatta solo per far discutere. Se il voto fosse stato più alto ci sarebbero stati la metà dei commenti. Tornando al disco, la media dei voti dei lettori parla chiaro. |
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Immaginavo che qui venisse stroncato, è da The Hunter che vengono criticati. In effetti stavolta non ci ho ancora capito granché, pur avendolo acquistato subito come il predecessore: le melodie sono immediate e alcuni riff molto belli, in generale il livello qualitativo è alto nonostante il piglio un pò catchy di alcuni brani e alcuni momenti un pò meno brillanti. In generale non sono d'accordo con la disamina (Clandestiny filler? Mah, i gusti sono gusti ci mancherebbe, però...): sono anche io spiazzato dal loro continuo mutamento avendoli amati a partire dall'esordio, ma a volte mi pare che vengano criticati per partito preso solo per aver semplificato le trame del loro sound. Probabilmente sono leggermente obnubilato dal fatto di essere un loro grande fan, ripasserò tra qualche tempo anche se al momento mi piazzerei sul 80. |
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Come si fa a dare 63 a questo album? Per me è minimo da 80, i Mastodon godono di ottima salute e si sente per fortuna, album ancora diverso dal precedente come ormai ci hanno abituato, che va ascoltato più volte per capirlo del tutto |
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Produzione ottima, si sente tutto distintamente, brani arrangiati con gusto, ritornelli che si stampano in testa. A tal proposito una Steambreather ha dalla sua quello che a mio parere è il più bel ritornello del disco insieme a Roots Remain. Chitarre che cantano che è un piacere.. Insomma io ci sento un nuovo classico. Lo stile può piacere meno rispetto al passato, ma sono anche stufo di sentire che la qualità va di pari passo con la complessità. Al contrario penso vada applaudita una capacità di sintesi tradotta in brani mai banali e con un marchio sonoro riconoscibilissimo. Scusate se è poco. Come in tanti altri casi sarà il tempo a parlare, e di sicuro darà ragione ai quattro di Atlanta |
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Forse l'album più sottotono della loro discografia, per quelli che sono i loro standard eccelsi per lo meno. Il che non vuol dire, naturalmente, che è un brutto disco: tutt'altro. |
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Oooooh alla buon'ora!!Ci sono davvero voluti tre mesi per scrivere questa cagata di recensione?Disco da 80 |
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Ormai sembra che lo stile dei Mastodon sia diventato così consolidato da risultare banale.. per me non è così, il disco è di ottimo livello e leggermente superiore a OMRTS, si merita un voto tra 80 e 85. Ci sono brani ottimi, Scorpion Breath su tutti. |
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Album altalenante nel suo insieme, così come paurosamente altalenanti sono anche i singoli brani, nel loro incedere: alcuni partono bene, poi decadono con un cattivo ritornello, poi risalgono con una buona parte strumentale; altri seguono lo schema opposto: come un tizio che non sa che strada prendere, prima a destra poi indietro poi a sinistra... Mi ha dato una sensazione di non linearità, di confusione. Sembra una costruzione di LEGO assemblata con pezzi che tra loro non c'entrano molto. Io darei un 65. Certo che è triste, 11 anni addietro c'era una Montagna di Sangue, oggi abbiamo un Imperatore che ha rubato le spatole di Spongebob e se le attaccate alla schiena. |
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Ovviamente non sono d`accordo con Vulgar. A me questo disco piace e non poco. I Mastodon si evolvono ed inglobano nuove influenze e tirano fuori un signor disco. Show yourself e` un singolo azzeccato, pezzo catchy, hard rock, altro che peggior brano mai scritto. E la costante ricerca di melodia sarebbe un male?? Ci sono band che cambiano da un disco all`altro e sono esaltate, i Mastodon hanno fatto n loto percorso e vengono qui criticati,mah!! Per me un bel 80 ci sta` tutto. |
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Buon disco.Molto meglio degli ultimi 3, molto peggio dei primi 3 |
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@TheSkull: per quanto riguarda il concetto di "continuità qualitativa discografica", certo, i Mastodon possono dir la loro, ma hanno i loro avversari! Secondo me, questo è il primo loro passo falso, nel senso che stroncarlo sarebbe un'ingiustizia perché ha i suoi picchi ma non mi vien voglia di riascoltarlo, almeno per il momento! E lo dico da fan(boy)... |
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Il disco non è, effettivamente, un capolavoro, ma nemmeno da sufficienza stiracchiata. Di pezzi degni di nota non ce ne sono molti, a parte tre o quattro; fra le quali metto sicuramente Jaguar God, che, se avesse avuto un assolo come si deve (su questo concordo col recensore: Brent sembra aver perso ispirazione) sarebbe stata fra le migliori della loro discografia. Le uniche canzoni che proprio non mi piacciono per niente sono Sultan's Curse e Precious Stone; le altre si fanno ascoltare volentieri. Spezzo una lancia a favore di Show Yourself: sembra non piacere a nessuno, ma io la trovo molto orecchiabile e con bel tiro. In definitiva, un disco buono, ma al di sotto delle aspettative. Voto: 75. |
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Scelta coraggiosa che qualcuno doveva pur fare. Personalmente mi ha trasmesso poco e mi trovo nettamente in linea con le parole di Francesco. |
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63? Ma fatemi il piacere...Album spettacolare |
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Ciao Giax, non ho nostalgia di nulla, ma ascolteró gli Elder come da tuo consiglio cosí sarà la fine di un'amicizia! A me questo disco non dispiace, nessuna band al settimo album ha piazzato la bomba ma ti invito a giudicarlo con in testa il precedente OMRTS, che a mio avviso non si distacca molto e forse é stato troppo acclamato, al punto da prendersi un po' di onori anche al posto di quest'ultimo lavoro...la produzione poteva essere migliore. (mi correggo: il 7mo dei Lamb Of God é un discone spaventoso) |
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Ciao Giax, non ho nostalgia di nulla, ma ascolteró gli Elder come da tuo consiglio cosí sarà la fine di un'amicizia! A me questo disco non dispiace, nessuna band al settimo album ha piazzato la bomba ma ti invito a giudicarlo con in testa il precedente OMRTS, che a mio avviso non si distacca molto e forse é stato troppo acclamato, al punto da prendersi un po' di onori anche al posto di quest'ultimo lavoro...la produzione poteva essere migliore. (mi correggo: il 7mo dei Lamb Of God é un discone spaventoso) |
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@TheSkullBeneathTheSkin: ciao amico, nel caso avessi nostalgia dei vecchi Mastodon, buttati senza pensarci sull'ultimo degli Elder! E' veramente da lacrime e, nonostante il minutaggio delle singole canzoni, è accessibilissimo! Tornando "in topic", devo, stranamente, contrariarti in questo caso Nel senso che come dicevamo qualche tempo fa fino al penultimo era tutto suonato alla grande, qui ho trovato canzoni anonime, linee vocali poco coerenti con la proposta attuale (Troy secondo me c'entra poco col sound attuale) e diversi riff "d'esperienza", ed è un peccato. Un peccato perché la numero 4,5,6 e 11 sono grandi canzoni dal tiro pazzesco. |
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Come segnalato già in questa recensione ed in molte altre, personalmente ritengo questo disco il migliore dell'era post Crack the Skye. Voto 85. |
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Se le uscite scadenti fossero queste, ci metterei la firma, voto 85. Non mi stupisce che nella rece si parli di "noia" dato che è una sensazione quasi istantanea per molti quando solo sentono nominare i Mastodon... eh si, ormai non sono più una band ad esclusivo appannaggio di complessati vestiti in nero. Leggasi: una volta raggiunto il grande pubblico, non piacciono più. Questione di apertura mentale. Secondo me rendendosi più accessibili hanno aperto a tutti il forziere di tutta la loro discografia e, contando la meraviglia che c'è dentro, non è di certo un male! |
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Per quanto mi riguarda le ultime 4 sono da antologia. Concordo con @Ricco96: ogni singola apertura melodica è preziosa. Ma proprio per questa ragione ci può anche stare anche il 75 di @Crimson che - va detto - è un bel voto. Lì si entra nelle sfumature e di come piace una canzone rispetto ad un'altra. E' il "6 di stima" che mi lascia un po' perplesso, pur se motivato in recensione |
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9
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Come tanti avranno letto, in primis Francesco, aspettavo questa recensione con ansia! L'album in sé mi ha lasciato l'amaro in bocca, perché dopo non so quanti ascolti spalmati in due mesi, fatico ancora a memorizzare riff (e canzoni). Ciononostante, questi "momenti" anonimi si alternano ad assoli e canzoni buone, su tutte "Jaguar God", che non la definirei proprio monotona, e sì, i vecchi Mastodon mi mancano non poco; Brent Hinds oltre ad essere uno dei migliori chitarristi della nostra epoca musicale, dovrebbe pure fare il cantante più spesso nelle uscite future della band: trovo la sua voce e il suo timbro commoventi. Tuttavia, mi sembra che abbiano perso la bussola dell'orientamento, a causa di questo intreccio di vecchie e nuove sonorità, non del tutto riuscito. E confermo, "Show Yourself" non mi era piaciuta prima e la skippo spesso tuttora. Complessivamente gli do un 70 perché la classe traspare qua e là, ma prima di definirlo disco dell'anno ce ne passa, e ve lo dice che ama tutto di questa band, compreso il penultimo.. Credo che il commento di @Crimson riassuma al meglio anche la mia opinione. Io, purtroppo, i riassunti non so farli, scusate.. |
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8
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Per me 20 punti in più se li prende, continuo a ritenerlo un gran bel disco. Probabilmente la grande differenza di voto sta nel fatto che ogni singola apertura melodica che il buon Vulgar ha criticato a me ha emozionato e coinvolto parecchio |
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7
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Mi sono trovato sempre in disaccordo per il giudizio presente su questo sito riguardo i dischi post crack the skye Ma non per questo. Il voto forse è molto duro (un 70/75 ci poteva stare) ma nella sostanza concordo: disco "medio" purtroppo. Nulla di nuovo né particolarmente brillante, si inizia ad intravedere un pura maniera e riprosposizione vuota del proprio stile. |
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6
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credo sia la prima recensione del pianeta che sega questo disco. in alcuni casi viene tacciato di probabile disco dell anno. lo ascoltero' volentieri, per capire se il franceschino ha scritto na vulgar cazzata  |
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5
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" ma i testi sono per la maggior parte troppo semplici e superficiali, lontani dai vecchi fasti" Beh, questa è una clamorosa cazzata (se mi passate il termine) considerando di cosa parla l'album e della situazione nell'ambito di cui lo stesso è nato. Certo, forse sarebbe il caso di approfondire un po' di più prima di scrivere certe castronerie..... |
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4
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Mah, questo è un abbaglio bello e buono! EoS è veramente ed oggettivamente un ottimo album, con musicisti preparatissimi, buona varietà nella costruzione dei brani, grande feeling (basti sentire praticamente tutti gli assoli del disco: si sente che dietro ciascuno di essi ci sono passione ed emozione) e, per concludere, un tema "pesante". Un ottimo album per un gruppo nel pieno della sua maturità artistica. (P.S. certo, forse c'è una "Show Yourself" di troppo, ma alla fine anche questa è godibile nella sua inusuale semplicità!) |
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3
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Addio Francè, sappi che ti ho sempre voluto bene. |
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Mah! Stavolta non sono per niente d'accordo con la recensione. Per me è un album bello, vario, che spinge sul lato "melodico". Lo ascolto dal giorno della sua uscita e non mi ha mai annoiato. Magari certe soluzioni sono "facili", ma non è detto che per forza il gruppo abbia preso la china discendente. |
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1
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Non ho capito perchè sto disco sia stato ammazzato dalla stampa e dimenticato praticamente subito dopo la sua uscita, a mio parere è il migliore del post-Crack the Skye |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sultan’s Curse 2. Show Yourself 3. Precious Stones 4. Steambreather 5. Roots Remain 6. Word to the Wise 7. Ancient Kingdom 8. Clandestiny 9. Andromeda 10. Scorpion Breath 11. Jaguar God
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Line Up
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Brent Hinds (Chitarra, voce) Bill Kelliher (Chitarra) Troy Sanders (Basso, voce) Brann Dailor (Batteria, voce)
Musicisti Ospiti Scott Kelly (Voce nella traccia 10) Kevin Sharp (Voce nella traccia 9) Mike Keneally (Tastiera nella traccia 11)
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