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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 15957 letture )
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Ci avevano lasciati con l'EP Lifesblood, e ci sorprendono ancora una volta con la loro miscela di noise-core. In realtà la loro proposta musicale è inclassificabile, perché questi ragazzi spaziano tranquillamente da momenti più “jazzati” ad altri più tipicamente thrash, o death.
L’opener di questo favoloso platter è Crusher Destroyer, due minuti di assalto noise, di vocals filtrate, un lavoro dietro le pelli da far invidia anche ai grandi nomi, ed un muro sonoro di chitarre distorte, sporche. È la volta di March of the Fire Ants (di cui è stato girato anche un video), un macigno di canzone che comincia proprio come una marcia, per poi sfociare in territori doomeggianti: bella l’apertura melodica a metà traccia che dura per tutto il finale, un ibrido fra accordi classic ed altri di matrice più noise tipiche della band, il tutto supportato dal lavoro di Mr. Dailor alla batteria: preciso, chirurgico, non sbaglia un colpo, tra sfuriate di doppia cassa, momenti rilassati ed altri più tecnici. La seguente Where Strides the Behemoth, fonde sonorità thrash ad altre vagamente progressive, e lasciano subito spazio al capolavoro di Remission, cioè Workhorse. Certo, non sarà la traccia dove i Mastodon esprimono tutta la loro proposta, ma questa canzone ha un riff iniziale (ed un Brann Dailor ripeto eccezionale), che difficilmente vi leverete dalla testa. Dopo un’intro molto soft rock, Troy urla subito quelle poche parole che fanno da cornice a Ol’e Nessie, poche parole che sono una particolarità dell’album.
All’ascolto di Burning Man, invece, ci addentriamo in sonorità death-core.
Seppur nella brevità o nella eccessiva ma mai stancante durata delle loro canzoni, il gruppo dimostra di avere un tasso tecnico elevatissimo. Stavolta con Trainwreck, si toccano quasi i sette minuti. Pura psichedelia noise, arpeggi acidi e passaggi malati, un Dailor che, ripeto, è colui che detta legge con i suoi ritmi complessi, ma alla fine il brano non impazzisce più di tanto rispetto gli altri. Già se prendiamo la seguente Trampled Under Hoof possiamo notare la differenza, dato il suo ritmo incessante che non farà altro che portarvi ad un headbanging senza sosta.
Anche la successiva Trilobite come le altre songs (Trainwreck su tutte), mette in un giusto equilibrio melodia e schizofrenici momenti di puro assalto hc, mentre con Mother Puncher capirete che prog metal non significa solo Dream Theater. Qui infatti il già citato genere si innesta perfettamente a scale di matrice death/thrash: devastante.
Si passa al momento più atteso: quello di circa sei minuti della strumentale Elephant Man. Sempre tempi più rilassati, mischiati ad altri un po’ più heavy, con un solo di chitarra finale sognante come non mai.
Passiamo al contenuto dell’edizione limitata - la reissue del 2003- che comprende oltre che un packaging favoloso, un DVD più una cover: ma andiamo con ordine.
L’artwork, eseguito da Paul Romano, è una delle copertine più sensibili, toccanti e stupende che abbia mai visto nel panorama metal. Un cavallo sofferente, squarciato a metà, ma che ancora vuole nitrire, nonostante stia morendo. Un logo elegantissimo, per non parlare del lavoro fatto all’interno per quanto riguarda il layout. Sotto lo spazio dove si inseriscono i CD, sono stati stampati i testi delle canzoni: semplicemente geniale.
Riguardo la cover, si tratta di Emerald dei Thin Lizzy. Il pezzo è stato eseguito magistralmente, è fedele anche all’originale, e all’ascolto delle parti di batteria si riconosce il trademark dei Mastodon.
Il DVD contiene un’esibizione risalente al 2002 al Masquerade in Atlanta, peraltro spettacolare.
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VOTO LETTORI
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81.02 su 231 voti [
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10
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mamma mia che album!!! tiro e botta pazzeschi, disco di livello qualitativo superiore. grandioso |
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9
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Secondo me anche migliore del successivo. Una perla in momento di crisi del Metal. |
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8
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E' un esordio che, seppur presentando un sound ancora grezzo, più diretto e meno raffinato dei lavori futuri, legato più all'hardcore che al "loro" progressive- psichedelico (nonostante diversi eccellenti episodi come Elephant Man)che li caratterizzerà negli anni a venire, si fa valere alla grande con tracce meravigliose. Memorabile il mini assolo a metà di Crusher Destroyer. |
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7
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Un esordio pazzesco, bello dall'inizio alla fine |
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6
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Esordio ruvido e contorto, canzoni pesanti e una sensazione di oppressione costante per tutta la durata del platter. Crusher, March, Trainwreck, Workhorse, Burning Man e Mother Puncher sono degli autentici orgasmi. Bellissimo disco, anche se in seguito secondo me riusciranno ad accentuare maggiormente i punti cardine del loro sound raggiungendo il loro apice compositivo. Voto 85 |
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5
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Quando i Mastodon facevano i Mastodon. Questo, Leviathan e Blood Mountain sono da 90. |
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4
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Brutale, crudo, diretto....in una parola DEVASTANTE! Grandi Mastodon! |
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3
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Ehi "The-Reaper" dici: musica fuori tempo??? o.O Questo è progressive groove. Sei tu che non lo conosci  |
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2
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regolatevi con i rating..vedere remission con una valutazione piu alta di leviathan fa alquanto ridere |
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1
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Scusate ma io ancora devo capire che genere fa questo gruppo..... non mi piacciono proprio.... canzoni senza un filo logico e fuori tempo anche per quanbto mi riguarda... e i cd li ho sentiti tutti eh....bohh stay metal a tutti comunque  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Crusher Destroyer
2. March of the Fire Ants
3. Where Strides the Behemoth
4. Workhorse
5. Ol’e Nessie
6. Burning Man
7. Trainwreck
8. Trampled Under Hoof
9. Trilobite
10. Mother Puncher
11. Elephant Man
12. Emerald *
+ Bonus DVD Mastodon Live at the Masquerade, Atlanta, GA 2002 * 1. Ol’e Nessie
2. March of the Fire Ants
3. Hail to Fire
4. Where Strides the Behemoth
5. Battle at Sea
6. Mother Puncher
7. Burning Man
8. Workhorse
9. Crusher Destroyer
* 2003 digipak Limited Edition
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Line Up
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Troy Sanders – Voce, Basso
Brent Hinds – Chitarra, Voce
Bill Kelliher – Chitarra
Brann Dailor – Batteria, Voce
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