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Rival Sons - Before the Fire
17/12/2017
( 2417 letture )
Alzi la mano chi pensava che l'album d'esordio dei Rival Sons fosse il celebre Pressure & Time. Anche tu, vero? E invece la band di Long Beach aveva già pubblicato un disco autoprodotto due anni prima, ovvero nel 2009, intitolato Before The Fire. Ma andiamo con ordine: il chitarrista Scott Holiday, dopo lo scioglimento dei suoi Black Summer Crush, decide di ripartire da zero e insieme al batterista Michael Miley e al suo amico Robin Everhart si mette alla ricerca di un nuovo cantante; lo trova -curiosamente tramite la piattaforma MySpace- nella figura di Jay Buchanan, che fino ad allora si era dedicato al suo progetto solista, e col quale proprio Miley aveva già avuto modo di collaborare. I Rival Sons erano a tutti gli effetti la prima rock band in cui Jay si ritrovava a cantare e inizialmente la vide più come un side project che altro, e non si vedeva troppo come vocalist rock/blues, ma l'inaspettato successo del disco nel circuito statunitense gli provò che si sbagliava di grosso. La sua voce calda e passionale era quanto di meglio il leader Holiday potesse trovare in giro e fin da subito la stampa specializzata si accorse delle potenzialità del gruppo, che presto aprì i concerti di nomi del calibro di AC/DC e Alice Cooper, cosa che fece aumentare ulterirormente la loro popolarità.

La proposta ormai la conosciamo: un rock che nasce chiaramente dal blues più sporco e grezzo ma che non disdegna in alcuni passaggi di guardare allo psychedelic dei Grandi del passato (Lucky Girl, Flames of Lanka). I riferimenti a quanto già fatto da Doors e soprattutto Led Zeppelin -e in tempi più recenti Black Crowes- non è per niente celato, ma anzi orgogliosamente ostentato e ascoltando il riff di Pocketful of Stones sembra quasi di aver messo sul piatto una B-side nascosta di III o Presence, vista la potenza e l'esuberanza del brano, in netta contrapposizione con le atmosfere più eteree di The Man Who Wasn’t There o della struggente, bellissima ballad On My Way in cui Jay dimostra tutto il suo immenso talento. Altro pezzo che si può fregiare del titolo di highlight dell'album è Memphis Sun, dapprima sognante e poi via via sempre più coinvolgente nel suo furioso crescendo rock di settantiana memoria; davvero notevole.

I Rival Sons pubblicheranno l'anno seguente un EP omonimo e quindi il già citato e pluripremiato Pressure & Time, ma basta dare un ascolto a Before The Fire per capire che la band californiana ha sempre avuto le idee ben chiare fin dall'inizio della propria avventura, attuate tramite un'attitudine fuori dal comune e con il valore aggiunto di annoverare tra le proprie fila un'ugola d'oro le cui capacità ben pochi altri possono vantare.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
87 su 2 voti [ VOTA]
Rob Fleming
Domenica 10 Ottobre 2021, 18.48.51
1
Finalmente è stato ristampato unitamente all'EP. Era una vita che lo cercavo. Che dire? Album veramente bellissimo che si muove tra Free (Memphis Sun) e Led Zeppelin (Angel e Pocketful of Stones), tra pischedelia (Lucky Girl e Flames of Lanka) e rimandi ai Beatles (Pleasant Return). E quando Jay canta On my soul si capisce subito che il fuoriclasse è già maturo. 80
INFORMAZIONI
2009
Rival Sons Inc.
Hard Rock
Tracklist
1. Tell Me Something
2. Lucky Girl
3. Memphis Sun
4. Angel
5. Pocketful of Stones
6. The Man Who Wasn’t There
7. Pleasant Return
8. On My Way
9. I Want More
10. Flames of Lanka
11. Nanda-Nandana
Line Up
Jay Buchanan (Voce)
Scott Holiday (Chitarra)
Robin Everhart (Basso)
Michael Miley (Batteria)
 
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