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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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03/11/2018
( 4715 letture )
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Diciamo la verità: ormai da un pezzo a questa parte, ogni qualvolta i Soulfly immettono sul mercato un nuovo album, le aspettative del pubblico sono di solito relativamente basse. Eppure, l'ultimo Archangel ci aveva consegnato una band che pur restando lontano dalle vette di Conquer, aveva fatto il suo con dignitoso costrutto. Trascorsi circa tre anni, la band di Max Cavalera torna ora sulla scena col suo successore intitolato Ritual. Ed anche stavolta, producendo un disco con alcune pecche, ma nel suo complesso da non disprezzare affatto.
Basato sull'affrontare il "rituale" in quanto parte della cultura umana come mezzo per dare ordine al caos della vita e come parte fondante del metal (un concetto che abbiamo già ribadito in passato sulle nostre pagine, ad esempio parlando dei concerti come cerimonie simili ad una vera messa, per molti versi), per l'undicesimo parto della loro carriera e col dichiarato obiettivo di recuperare una dimensione tribale, i Nostri si sono opportunamente affidati al produttore Josh Wilbur, già coinvolto con Lamb of God, Trivium, All That Remains ed altri. Questi ha approcciato l'album ed il gruppo nella maniera corretta, dando al disco un suono potente e compatto e riuscendo a catturare lo spirito antico dei Soulfly, tanto da far dichiarare a Max: "Josh ha apportato un sacco di energia al processo di registrazione e adoro il suo suono. Ha prodotto questo disco come fan dei Soulfly e ha realizzato l'album che avrebbe sempre desiderato ascoltare". Al di là della prestazione del produttore e delle dichiarazioni di prammatica, però, è la qualità delle canzoni a contare e la domanda è quindi ovvia: come sono? Ritual parte annunciata da toni sciamanici e poi colpisce pesante. Senza certo stupire, ma facendo molto bene il suo lavoro di "cattura attenzione". Poi Dead Behind The Eyes offre il valore aggiunto della presenza di Randy Blythe dei Lamb of God in un pezzo tritaossa che parla sia dei Cenobiti di Hellraiser, che di certe pratiche di autopunizione di antichi monaci, predisponendo davvero bene verso il disco. Più classicamente thrash The Summoning, ma di quel Thrash che martella bene pur senza raggiungere BPM parossistici. Evil Empowered prosegue nello stesso solco, ma alzando il ritmo e mettendo bene in evidenza il basso di Mike Leon; e non sarà la sola volta. Con Under Rapture si parla di vita, di morte e di credenze al ritmo di un Thrash/Death violento ed ossessivo, mitragliato senza rimorso alcuno. Presente anche un cammeo di Ross Dolan degli Immolation. Introduzione acustica per Demonized, ma poco dopo sono ancora sventagliate micidiali. Magari non originalissime, ma micidiali. La parte tribale dei Soulfly emerge ancora con Blood On The Street ed in parte nella più cadenzata Bite The Bullet, altri due pezzi ben riusciti. Abbastanza particolare la chiusura, con Feedback! che ricorda davvero molto i Motörhead e Soulfly XI che conclude l'album in maniera delicatamente acustica.
Quando si valuta un disco dei Soulfly, alla fine a ricorrere spesso sono frasi che stigmatizzano come Max non sia più fisicamente quello di un tempo, come non sia più in grado di cantare in un certo modo, come non sia più capace di scrivere pezzi di valore assoluto. Insomma: tutto ciò che Cavalera non è più capace di fare e mai di ciò che è capace di fare ancora. Cosa? Per esempio mettere insieme un buon disco come Ritual, che sicuramente non farà gridare al miracolo, ma si mantiene su livelli sempre accettabili non lesinando puntate su standard superiori. Bel suono; Max che fa il suo al meglio delle sue attuali possibilità (lontane da quelle di un tempo, ovviamente, ma è inutile pensare sempre al passato); basso e batteria che agiscono in modo da creare un tappeto ritmico notevole e si ritagliano il loro spazio in più di una occasione; chitarre che tagliano come devono ed al netto di qualche assolo magari buono tecnicamente, ma meno sul piano della scrittura pura; queste le prerogative principali del CD. Soprattutto, però, ci sono dieci buoni pezzi da ascoltare. Canzoni con qualche palese richiamo ai Sepultura (Ritual, su tutte), che dal vivo dovrebbero rendere ancora di più ed una scaletta senza veri filler, ma semmai con canzoni che di tanto in tanto si ingolfano un po' in passaggi abbastanza scolastici e prevedibili, ma che ci riconsegna i Soulfly in buono spolvero. Come forse qualcuno non vorrebbe più ammettere per non contraddire i propri pregiudizi.
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OTTIMO...NON C'E' CHE DIRE...I SOULFLY SONO UNA GARANZIA DA ANNI...OLTRE A QUESTO CONSIGLIO ANCHE IL PROGETTO NAILBOMB DEL 1994...PRATICAMENTW I SEPULTURA DI MAX CON I FUDGE TUNNEL...ALTRA GRANDE BAND ANNI 90 DIME TICATA TROPPO PRESTO!...VOTO 90 |
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buonissimo disco , in bel chaos ad style come giustamente detto in precedenza. voto 7,5/8.
non concordo con le critiche su max ormai "svociato" : altri (piu anziani e non ) stanno molto peggio |
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Veramente un ottimo disco, peccato per la voce, il ruggito di un tempo si e’ perso quasi del tutto. Caro Max dovresti dimagrire e rimetterti un po’ in forma fisicamente e magari la voce ritorna |
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nn tanto è la composizione o la registrazione a venir meno , ma son le idee di far venir su cosi bene la band in studio e poi vederla suonare maluccio mi fa un po sfavare , se cercassero di risolvere ste cose ne sarei felice, almeno provarci nn sarebbe male secondo me........ insomma mi farebbe piacere vedere tirare fuori il meglio della band se di band si puo parlare, rizzo è inossidabile, bravo e preparato e tira avanti tutta la band almeno questo io vedo e ascolto e confronto con quel che fanno e mi fa rabbia insomma nn vedere la band compatta |
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Posso tranquillamente elevarlo a fottuto capolavoro...mamma mia pazzesco |
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ottimo lavoro sono ai primi ascolti ma è sicuramente un lavoro avvincente. Il buon max ci mette il ruggito e le influenze tribali condite assieme alla retorica anarcoide no tav che lo contraddistingue da decenni, ma sotto questi effetti speciali c'è comunque un substrato di thrash metal moderno ben suonato, con musicisti perfetti (rizzo) e altri promettenti in piena gavetta (zyon)...un buon ritorno |
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Beh se vi piace amen,de gustibus,ma sostenere che "gli altri" si riciclano dopo un album come machine messiah é sbagliato,almeno secondo me.Hanno osato parecchio così come in Dante e A-Lex,il fatto é che ai nuovi Sepultura fate le pulci per ogni cosa,invece qualsiasi cosa faccia Cavalera é buona di diritto.Per carità ognuno ha i suoi gusti,però delle volte mi sembra ci sia un pò troppo tifo... |
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Ovviamente i tempi di Conquer sono ormai passati, ma dopo gli ultimi 2 album i quali mi avevano fatto quasi abbandonare la voce Soulfly, a malincuore dato che li ascolto da quando sono cinno, con questo Ritual torniamo pienamente in carreggiata...nessun miracolo, ma tanto mestiere e in fin dei conti, mi basta...Bella Max |
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Direi che con questo Ritual i Soulfly stiano ritornando in carreggiata dopo il discreto Archangel (a primo impatto buono ma che col tempo perde di valore), le canzoni non brilleranno per l'orginalità (La title track richiama palesemente Ratamahatta) ma l'impegno e la voglia di dire ancora qualcosa c'é. Tra tutte le canzoni dell'album quella che mi ha stupito di più é stata Feedback! dove domina la spontaneità, l'immediatezza e la brevità del pezzo che é di ben 3 minuti (la canzone più breve dell'album). Parlando dei musicisti tutti se la cavano e sottolineo in maniera scontata che l'unica pecca é la voce dello stesso Max Cavalera, lontana parente di quello che era. Riassumendo Ritual mi é piaciuto e può essere considerato la controrisposta a Machine Messiah della sua ex band Sepultura. E Bravo il ciccio Max! \m/ voto 73 |
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Con lo zio che si ritrova... io devo ancora sentirlo questo album cmq |
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Comunque Zyon è diventato davvero bravo |
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Sono gli altri che si riciclano a loro semmai. Come si ricicleranno in futuro. Parola di Cavalera |
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Sarà, ma a me dischi del genere fanno quasi tenerezza da quanto sono riciclati, piatti e banali. Gusti... |
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grande lehtalzorker .!Max è Max . Eterna stima x lui ! |
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Grande prova Max!! Discone che tiene alla larga i detrattori in molti casi carichi di pregiudizi come giustamente fa notare il recensore.
Per le perle che ci ha regalato da Bestial Devastation ai giorni nostri quest'uomo merita solo rispetto e gratitudine eterna !!!! |
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Non male ma Archangel nonostante la brutta produzione mi era piaciuto molto di più! |
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Nessun miracolo ma un buon album !! |
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Questi sono i Sepultura. Chiamateli come volete, grazie a questo nuova uscita sono tornato ad ascoltarli. Max sei un grande! Il ritorno alle vecchie origini poteva sembrare un miraggio ma non è poi così lontano.. |
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Ottimo ritorno del buon Max, picchia come un fabbro, belle canzoni ispirate, voto 75 |
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Sì anch’io non sono più tanto giovane, il vecchio non era certo offensivo, è un grande vecchio del metal (a mio parere). |
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che non siamo ragazzi si sa, ma se vado dire a mia mamma di 80 anni che siamo vecchi mi pianta un cazziatone...comunque scherzi a parte max è trasandato e non si cura quindi sembra anche più vecchio di quello che non è, un kiko louriero che è più o meno coetaneo sembra un ragazzino
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Siete (siamo) vecchi ragazzi, inutile girarci attorno comunque non in generale ma "too old to rock n roll, too young to die" lo sanno tutti che nel rock dopo i 27 si è dei sopravvissuti 😉 |
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sfatto forse, ma vecchio a neanche 50 anni? ma roba da matti |
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Dunque dopo averlo ben ascoltato devo dire che è un disco sufficiente o poco più. Le canzoni che più mi hanno colpito e rimaste in testa sono Feedback, praticamente i Motorhead, e la conclusiva strumentale molto bella. Per il resto pezzi sufficienti che mi hanno ricordato parecchio il passato ma niente di straordinario. Un 65 ma non di più. |
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7
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Ha due anni meno di me  |
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Grande Max , semplice e diretto, quello che a mio parere gli riesce meglio. Ho molto apprezzato “Bite the bullet”, per ora la mia preferita. Grande anche “Feedback!”, quando pensi che non ti possa più sorprendere ecco che Max ti caccia fuori il pezzo che non ti aspetti, giusto per ricordare a tutti che sarà anche vecchio e sfatto, ma la classe rimane. |
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contento x Max. Continua Così leone. |
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La canzone Ritual è veramente da pogo assassino ma dopo il disco si perde un po con le varie collaborazioni ce da dire che Max qua canta in modo impeccabile 7 pieno |
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Persi di vista da un po', ho ascoltato qualche canzone e devo sentire il disco completamente ma da quel poco posso dire che è si discreto ma mi sembrano proprio le stesse cose di sempre. Ripassero'. |
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Concordo con Raven ( io ho sentito qualcosina di Chaos AD), veramente un buon rientro in pista. Era Ora. 7,5 pure per me. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ritual 2. Dead Behind The Eyes 3. The Summoning 4. Evil Empowered 5. Under Rapture 6. Demonized 7. Blood On The Street 8. Bite The Bullet 9. Feedback! 10. Soulfly XI
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Line Up
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Max Cavalera (Voce, Chitarre) Mark Rizzo (Chitarre) Mike Leon (Basso) Zyon Cavalera (Batteria)
Musicisti Ospiti
Travis Stone (Cori su traccia 1)
Chase Numkena (Cori, Tamburi su traccia 7)
Gary Elthe (Cori e Tamburi su traccia 1, Flauto su traccia 7)
Josh Lomatewaima (Cori, Tamburi su traccia 7)
Ron Taho (Cori, Tamburi su traccia 7)
Elizbeth Mictian ( Daf su traccia 2)
Mark Damon (Sax su traccia 10)
Igor A. Cavalera (Voce su traccia 9)
Randy Blythe (Voce su traccia 2)
Ross Dolan (Voce su traccia 5)
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