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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 11059 letture )
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I gruppi della Roadrunner non sembrano generalmente coltivare la buona
pratica dell' "interporre" molto tempo tra l' uscita di una release e l'altra. Probabile conseguenza degli ormai consolidati ritmi dell' industria
discografica statunitense. Quando era stato pubblicato il precedente 3
dei Soulfly questo mi era sembrato un possibile motivo della non eccellente
qualità del lavoro. Fortunatamente il problema non sembra aver riguardato
questo Prophecy che giustifica alla grande le grosse attese nutrite nei
confronti della band di Max Cavalera. Parlando del disco " il nostro" aveva
sottolineato più volte la volontà di comporre una sorta di colonna sonora
dello spirito della periferia mondiale, naturalmente esprimibile tramite la
"sintassi" del metal, peculiare per la musica del possente vocalist
brasiliano. La prima cosa che colpisce ascoltando Prophecy è l'estrema
eterogeneità del contenuto: una miscela di metal, ritmi tribali o
addirittura latini, insospettabili intermezzi stilistici come lo ska di
Moses od un brano come Wings (intonato da una meravgliosa voce femminile)
che finisce con una sorta di medley bandistico in presa diretta. Anche
questa produzione si avvale del lavoro di ospiti di ogni tipo, dai
"classici" percussionisti brasiliani, ma non solo, a cantanti ed a
strumentisti variamente assortiti a seconda dei brani (davvero troppo
numerose le collaborazioni per segnalarle in questa recensione). Come
succede fin troppo spesso nelle ultime uscite metal, la title-track è forse
il pezzo peggiore del disco, risultando, a mio avviso, la song di gran lunga
più "piatta" e meno interessante della tracklist, fatta salva l' ottima
capacità di coinvolgere nel proprio ritmo l' ascoltatore, peraltro tipica
dei lavori della band. Il fatto più interessante è che il disco dà la
sensazione di non decollare nei primi brani, in cui si avverte una qualche
titubanza nel proporre il nuovo materiale, e diventa pienamente convincente
dalla quinta traccia (Mars) in avanti, quando le "digressioni" si fanno più
marcate e frequenti. Se, come sembra, la scelta fondamentale di questo
lavoro era quella di contaminare definitivamente la già "contaminata" musica
della band, credo si possa affermare che la strada intrapresa abbia portato
frutti notevoli. Il gruppo nato come "post-Sepultura" si appropria con
questo Prophecy di uno stile nuovo ed interessantissimo. Si ha chiaramente
questa sensazione ascoltando Soulfly IV (un pezzo omonimo della band è
presente in tutti e quattro i dischi dei Soulfly come molti sapranno) che è
nettamente la migliore "Soulfly dei Soulfly". L'idea di creare un nuovo
sound, nutrendolo con spunti presi dalla musica etnica internazionale è
sempre stata presente nella produzione della band, come del resto anche
negli ultimi lavori dei "vecchi" Sepultura, ma in questo disco il risultato
è di gran lunga più convincente ed a volte addirittura illuminante. Alla
fine dell' ascolto non si sa se preferire le parti "vecchio stampo" o le
novità solari ed esotiche proposte nelle ultime traccie, segno forse che
entrambe le faccie della medaglia sono più che soddisfacienti. Il nostro
carissimo metal ha più volte mostrato la pessima "tendenza" ad infilarsi in
vicoli ciechi stilistici (a volte apertamente paradossali); dischi come
questo hanno sicuramente qualcosa da dire a riguardo. Se è vero che il metal
è un linguaggio, e personalmente credo che sia un linguaggio molto potente,
non lo si dovrebbe mai privare della possibilità di esprimersi a 360°,
meditiamo gente, meditiamo.
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VOTO LETTORI
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72.80 su 126 voti [
VOTA]
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10
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Concordo con Almetallo ma ci mettere anche ' Primitive' nel meglio dei Soulfly |
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9
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Aggiungo che questo disco è geniale ! Max era un genio della sperimentazione passare dallo stile di Point Blank a Roots(dove si respirava già molta aria di casa Soulfly) ai Soulfly è da pochi , peccato che i Soulfly con Omen che per me rimane un buon disco si siano condannati ad uno stile diretto senza sperimentazioni e senza futuro e penso che si sia visto con gli ultimi dischi , questo è uno dei migliori adoro il trio di 3-Prophecy-Dark Ages voto 85 |
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8
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Quello che è giusto è giusto. Corretto al volo, grazie mille per la segnalazione!!!  |
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7
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hai ragione almetallo... quella giusta è: cavalera-burns-rizzo-nunez, con in più ellefson come guest in alcune tracce al basso. |
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6
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Gran disco ancora migliore di 3 è al livello del debutto per me , la title-track sarà semplice ma è stupenda cmq la line up è sbagliata |
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5
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è un buon album, che chiude la fase marcatamente nu metal del gruppo. i primi 5 pezzi sono i migliori, semplicemente devastanti. voto: 80. |
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4
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Credo sia il migliore album sfornato da casa Soulfly. |
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3
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Album stupendo: voto 90/100 |
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2
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gran disco, bellissima la contaminazione etnica stupende però anche prophecy e living sacrifice |
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1
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Concordo sulla positività dela "contaminazione", un po' meno sulla valutazione di prophecy, che per me è fantastica, suono potente e testo splendido |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prophecy
2. Living Sacrifice
3. Execution Style
4. Defeat U
5. Mars
6. I Believe
7. Moses
8. Born Again Anarchist
9. Porrada
10. In the Meantime
11. Soulfly IV
12. WIngs
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Line Up
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Max Cavalera (Voce, Chitarra)
Marc Rizzo (Chitarra)
Bobby Burns (Basso)
Joe Nunez (Batteria, Percussioni)
Musicista Ospite
David Ellefson (Basso)
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