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Opeth - Garden Of The Titans (Opeth Live at Red Rocks Amphitheatre)
31/12/2018
( 4790 letture )
Nuovo album, nuovo tour di supporto, pausa, nuovo album, nuovo tour di supporto, pausa. La vita dei musicisti può diventare noiosa quando il ritmo è scandito da una sequenza di azioni sempre uguali nel corso del tempo. Fortunatamente, però, ci sono dei momenti in cui gli artisti decidono di spezzare tale routine, per esempio lavorando alla produzione di un album dal vivo. È proprio questo il caso degli Opeth, che reduci dal lungo tour di supporto all'ultima uscita discografica Sorceress hanno deciso di registrare una delle tappe dal vivo e pubblicarla sotto forma di DVD e CD audio. La tappa in questione è quella tenutasi l'11 maggio 2017 nella suggestiva cornice del Red Rocks Ampitheatre, famoso anfiteatro costituito di formazioni rocciose, situato in Colorado e conosciuto anche con il nome di Garden Of The Titans nei primi anni del '900.

Accompagnato da una copertina assai citazionistica firmata dall'inossidabile Travis Smith, palese riferimento a quell'In Rock di purpleiana memoria, Garden Of The Titans inizia senza troppi fronzoli con la title-track dell'ultimo LP della band, Sorceress, uscita anche come singolo per la promozione di questo live. Già dal principio è possibile avvertire l'ottimo bilanciamento sonoro della registrazione, anche se i detrattori dell'ultimo corso della band potrebbero obiettare che il brano di per sé non è forse così adatto come opener. Si continua con il superclassico Ghost of Perdition ed è un piacere constatare che il growl di Åkerfeldt, che aveva subito un significativo abbassamento in termini di potenza negli ultimi anni, è ancora in grado di dire la sua. Strumentalmente il quintetto è in gran forma, in particolare la coppia di asce di Åkesson e dello stesso Åkerfeldt. Inoltre, la prima testimonianza ufficiale del tastierista Joakim Svalberg, subentrato a Per Wilberg nel 2011, mostra come dal vivo il musicista se la sappia cavare più che egregiamente. La scaletta contiene –comprensibilmente- parecchi pezzi dagli ultimi lavori (parliamo di cinque brani su dieci, una discreta percentuale) degli Opeth, ma propone anche diversi classici come Demon Of The Fall, una delle canzoni più suonate in assoluto dal vivo dal gruppo svedese, e Deliverance, tratta dall'omonimo album. Questo rende il prodotto appetibile anche a coloro che proprio non avevano potuto digerire gli ultimi album, piuttosto derivativi e ispirati al prog settantiano. Tuttavia, alcuni dei brani tratti da questi, come The Wilde Flowers ed Era acquistano una dimensione nuova e se vogliamo meno patinata in questo contesto, risultando quindi assolutamente godibili e coinvolgenti. Stupisce solo un po' la mancanza di un estratto dal capolavoro Blackwater Park.

Precisando che la presente recensione si riferisce esclusivamente alla versione audio dell'album, è possibile trarre qualche conclusione. È ormai assodato che, tra chi sostiene che non abbiano più nulla da dire e chi continua a osannarli, gli Opeth proseguono imperterriti per la loro strada, noncuranti del riscontro altalenante dei dischi da studio. Questo Garden Of The Titans li mostra coesi e in gran forma, e resta poco da fare se non godersi questa ora e mezza di musica che i nostri ci propongono. L'unica vera critica che si può muovere a questo live è la sua brevità, soprattutto se rapportato alle precedenti uscite dal vivo.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
79.68 su 16 voti [ VOTA]
verginella superporcella
Lunedì 7 Gennaio 2019, 18.33.48
4
ce l'ho in vinile, suona MAGNIFICAMENTE (ed io non sono uno che si accontenta facilmente..), prestazione maiuscola, alcune canzoni dell ultimissimo corso rendono molto di piu' qui dal vivo che su album. da avere!
Daniele
Sabato 5 Gennaio 2019, 23.12.58
3
Ghost of perdition è immortale ,un capolavoro
Punto Omega
Mercoledì 2 Gennaio 2019, 14.41.16
2
Se lo si valuta esclusivamente come un album dal vivo (considerando come unico termine di valutazione la prestazione dei musicisti), allora possiamo affermare che non ha difetti. Mostra una band in gran spolvero, ineccepibile per performance e perfettamente a suo agio nel variare qualsiasi cosa lo spartito li porti a suonare. Se diamo un'occhiata alla scaletta, direi di passare a In Live Concert At The Royal Albert Hall. Un'unica osservazione al recensore: la durata risulta in linea con The Roundhouse Tapes, superiore al Live At The Rock Hard Festival 2009 e inferiore al precedentemente menzionato In Live Concert At The Royal Albert Hall e al Live at Shepherd's Bush Empire. Poi le cose belle degli Opeth le ascolterei ore e ore, ma questo š un altro discorso...
Korgull
Martedì 1 Gennaio 2019, 15.27.48
1
Per quel che mi riguardaun gran bel live, le canzoni nuove (sinceramente più mosce) ne escono rinvigorite. Voto giusto
INFORMAZIONI
2018
Nuclear Blast
Prog Death
Tracklist
1. Sorceress
2. Ghost Of Perdition
3. Demon Of The Fall
4. The Wilde Flowers
5. In My Time Of Need
6. The Devil's Orchard
7. Cusp Of Eternity
8. Heir Apparent
9. Era
10. Deliverance
Line Up
Mikael Åkerfeldt (Voce, Chitarra)
Fredrik Åkesson (Chitarra, Voce)
Joakim Svalberg (Tastiere, Voce)
Martin Mendez (Basso)
Martin Axenrot (Batteria)
 
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