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Thunder - All the Right Noises
10/06/2021
( 1909 letture )
I Thunder sono una delle migliori rock band inglesi degli ultimi 30 anni; nulla di meno.
Forse questa affermazione così perentoria potrà sorprendere qualcuno, e far storcere il naso; proviamo quindi ad analizzare le cose in maniera oggettiva.
Nati nel corso degli anni ’80, e arrivati all’esordio discografico nel 1989, i nostri fanno subito centro col botto: Back Street Symphony, e il successivo Laughing At Judgment Day, entrambi editi sotto major (Geffen Records, la stessa dei Guns N’ Roses per intenderci) sono dischi spettacolari, che spazzano letteralmente via gran parte delle release dei loro diretti concorrenti, dalla pletora di gruppi e gruppuscoli glam rock made in USA sino alle prove contemporanee di giganti come Whitesnake o Aerosmith, grazie ad una potenza e ad una classe rock-blues assolutamente irraggiungibile.
Dopo una quasi fisiologica flessione – in termini di vendite e fama, non di valore artistico ed esecutivo – a metà anni ’90, e un brevissimo split (con rapida reunion) attorno al 2000, i nostri hanno continuato una onorevolissima carriera che continua incessantemente a portarli sul palco, vero loro luogo di elezione, oltre che a inanellare ottimi episodi discografici, di cui questo All The Right Noises costituisce il tredicesimo capitolo in studio. Per inciso, a proposito di live, non perdetevi per nessun motivo il loro Live del 1998, uno dei dischi dal vivo degli ultimi 25 anni senza dubbio: un vero gioiello dalla prima all’ultima nota, frutto di bravura, competenza e passione rara.

I pilastri su cui si fonda la musica dei Thunder, e il loro successo, non cambiano nel tempo: la conoscenza perfetta di tutti gli stilemi del rock, più o meno hard, e del blues (e la capacità di fonderli in maniera ottimale), l’affiatamento della band, una vera band e non solo un insieme di strumentisti (non a caso, hanno avuto pochissimi cambi di line-up, e quella attuale dura da più 20 anni) che emerge in studio e ancora di più dal vivo, e la presenza in squadra di due fuoriclasse assoluti. Da una parte abbiamo Luke Morley: chitarrista, produttore, principale compositore e mente dietro l’intera carriera dei Thunder: una vera e autentica “macchina da riff” capace di trovare in ogni momento la soluzione vincente e il brano azzeccato. Non a caso, si parlò più volte in passato di un interesse forte da parte di David Coverdale a portarlo nei Whitesnake; e Coverdale ha sempre avuto naso nella scelta dei suoi compari. Dall’altra abbiamo Danny Bowes: per chi scrive, una delle voci rock migliori della storia. Non sembri un’iperbole: il suo timbro ruvido ma melodico, la sua carica blues e la sua capacità di estrapolare il meglio da ogni linea melodica, sia nelle parti tirate sia nei brani lenti, lo mette al pari dei giganti dell’hard rock, da Paul Rodgers allo stesso Coverdale.
Tutti questi ingredienti ormai storici li ritroviamo, per fortuna, intatti anche nella nuova release. Si tratta di un disco classicamente Thunder, e classicamente rock: nessuna innovazione particolare, ma undici brani che esplorano tutte le varianti del rock blues e ne sviscerano ogni segreto.
Abbiamo pezzi potenti e tirati, come l’opener o Force Of Nature, che non rinunciano però ad un ritornello melodico e azzeccato, tipico dei nostri; ci sono mid-tempo oscuri e cadenzati, come Destruction o Don’t Forget To Live Before You Die; ci sono dolci ballate dal retrogusto blues e malinconico, come I’ll be the One o St. George’s Day, ci sono pezzi potenti e saturi come Young Man, e classicissimi brani rock stradaioli come You’re Gonna Be My Girl. Il tutto amalgamato alla perfezione da quel senso della melodia accattivante ma ricercata, e mai banale, che è tipico delle band d’oltremanica, e che differenzia in maniera evidente i gruppi inglesi sia dai loro concorrenti continentali sia da quelli d’oltreoceano.
Pressoché perfetta è, come d’abitudine, la prestazione della band: se i due primattori confermano in pieno tutte le loro doti (complimenti sinceri a Bowes per come conserva negli anni la voce: molti suoi colleghi, anche rinomati, dovrebbero chiedergli indicazioni dettagliate), l’altro chitarrista Ben Matthews si integra perfettamente con Morley alla sei corde, dividendosi in parti uguali i pregevolissimi assoli – tutti basati su groove e feeling a palate, altro che vuoti tecnicismi – e si occupa delle parti di tastiera, utili e a volte fondamentali, mentre la sezione ritmica è il solito prontuario di cosa dovrebbe essere una sezione ritmica hard rock: potenza, fantasia e inventiva al puro servizio dei brani, sulla scia di giganti come Neil Murray o Ian Paice.

Cosa può mancare ad un disco come questo? Preso a sé stante molto poco, praticamente nulla: qualunque appassionato di hard rock vi troverà tutto ciò che potrebbe richiedere. Discorso parzialmente differente se lo inseriamo nel contesto dell’intera discografia dei nostri.
Pur riconoscendo il valore intrinseco del disco, è infatti indubbio che, sia per importanza storica sia per “peso specifico” dei brani, questo album passi in secondo piano rispetto a capolavori come i loro primi due lavori o il già citato Live album; inoltre, se si cerca novità o stravolgimenti qui si potrebbe restare delusi.
Tuttavia la riuscita delle canzoni e la capacità, quasi unica, di maneggiare la “materia rock” dei nostri è tale che il consiglio per tutti è di dar loro un’opportunità attenta: chi già conosce il gruppo e le sue produzioni non potrà che ammirare come i più di 30 anni di carriera non abbiano minimamente intaccato la classe e la passione dei Thunder, mentre chi non li ha ancora conosciuti come si deve avrà un ottimo motivo per recuperare la loro discografia storica, riscoprendo una delle migliori band che il Regno Unito abbia saputo darci dagli anni’80 in avanti.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
92 su 2 voti [ VOTA]
Joe 69
Venerdì 17 Giugno 2022, 14.24.34
5
Album acquistato con Deluxe edition quindi con qualche pezzo in più e come al solito ne è valsa la pena. il voto del recensore mi sembra appropriato magari anche un 85 non sarebbe stato un eccesso ma nel contesto globale va bene anche così i dischi sono entrambi molto belli.
Andrew Lloyd
Venerdì 18 Giugno 2021, 13.25.22
4
Preso appena uscito. Davvero un gran bel ritorno.
Altroquando
Martedì 15 Giugno 2021, 9.33.57
3
Grandissima band, da riscopire... Riescono a rimanere sempre su alti livelli, senza tradire la tradizione e rimanendo degni anche dei primi spettacolari album.
Diego75
Venerdì 11 Giugno 2021, 22.18.16
2
Una grandissima band molto bistrattata dai più...sono e restano sempre su altissimi livelli...80 meritato!
Galilee
Venerdì 11 Giugno 2021, 1.04.54
1
Grandi Thunder. Ho solo un disco ma è stupendo. Questo dovrò ascoltarlo.
INFORMAZIONI
2021
BMG
Hard Rock
Tracklist
1. Last One Out Turn Off the Lights
2. Destruction
3. The Smoking Gun
4. Going to Sin City
5. Don't Forget to Live Before You Die
6. I'll Be the One
7. Young Man
8. You're Gonna Be My Girl
9. St. George's Day
10. Force of Nature
11. She's a Millionairess
Line Up
Danny Bowes (voce)
Luke Morley (chitarre, voce)
Ben Matthews (chitarre, tastiere)
Chris Childs (basso)
Gary 'Harry' James (batteria)
 
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