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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Rob Zombie - Educated Horses
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23/09/2023
( 951 letture )
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Già dalla copertina di Educated Horses, terzo album in studio da solista per Rob Zombie, si intuisce che qualcosa è cambiato rispetto ai precedenti Hellbilly Deluxe e Sinister Urge. Se già il disco del 2001 rispetto all’esordio era più radiofonico con tracce come Never Gonna Stop (The Red, Red Kroovy) e (Go to) California, questo Educated Horses, uscito dopo ben cinque anni, suona ancora più pop oriented in alcuni frangenti (Foxy Foxy su tutte) e molto più asciutto e pulito rispetto ai suoi due “fratelloni”.
Dopo la breve intro di Sawdust in the Blood parte American Witch, una delle migliori canzoni del disco che viene anche rilasciata come singolo. Un pezzo che non fa rimpiangere lo stile dei precedenti album di Rob con campionamenti e parti pesanti di chitarra. Ne vengono realizzati due video, uno con scene prese dai concerti e uno animato. La successiva Foxy Foxy mostra il lato più commerciale del lavoro, leggera e molto pop, ma comunque apprezzabile e anch’essa rilasciata come singolo e accompagnata da un video. Lenta e più potente 17 Year Locust mentre di nuovo orecchiabile e radiofonica The Scorpion Sleeps. Dopo l’intermezzo 100 Ways ecco forse una delle migliori del lotto: Let It All Bleed Out. traccia aggressiva e energica molto convincente. Carina anche The Death of It All e molto buona Ride, ma il meglio sta nel finale con The Devil’s Rejects (traccia che si rifà al secondo film da regista di Rob, La casa del diavolo il cui titolo originale è appunto quello della canzone) e Lords of Salem (che sarà poi il titolo originale del suo sesto film). Quello che trasmette questo disco nel suo insieme è che Rob cercasse di rinnovarsi in qualche modo, senza allontanarsi troppo dal suo stile. in copertina lo si vede più sobrio che mai e il booklet sebbene abbia le tipiche immagini di sexploitation tanto amate da Zombie è fin troppo pulito per lo stile fumettistico e citazionista che invece contraddistingue tutti i suoi altri album, sia i precedenti che i successivi. Per quanto riguarda la musica in sé invece si intravede l’intenzione di allargare i propri confini verso uno stile meno industrial metal e più alternative rock, nelle influenze del disco Rob parla anche dei primi artisti glam rock.
Riguardo ai risultati di questa uscita va detto che non ottenne nessuna certificazione rispetto alle multiple dei suoi predecessori, e dopo la pubblicazione del primo live album solista dal nome Zombie Live che riportava molte delle canzoni in scaletta, il disco venne ignorato nei successivi concerti. Nel live Spookshow International: Live addirittura non si trova nemmeno una traccia di Educated Horses nella tracklist, quasi come se Rob rinnegasse per primo il periodo in cui si presentava sul palco con un aspetto meno horror e più pulito. Una curiosità sul titolo, pare sia un termine che usava la famiglia di circensi da cui discende Zombie per indicare uno spettacolo con animali ammaestrati, ed è un po’ il caso di questo disco, che è più controllato e calmo di altri. Sicuramente un lavoro buono, ma che sarebbe potuto essere molto migliore se i “cavalli” fossero stati sciolti e liberi e non “educati” e addomesticati. Soprattutto considerando che questo è il primo album di Zombie con un fuoriclasse come John 5 e che alla batteria c’era un ottimo musicista come Tommy Clufetos. Se ci fosse stato il coraggio di sperimentare per davvero forse oggi l’album sarebbe ricordato in modo diverso.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sawdust in the Blood 2. American Witch 3. Foxy Foxy 4. 17 Year Locust 5. The Scorpion Sleeps 6. 100 Ways 7. Let It All Bleed Out 8. Death of It All 9. Ride 10. The Devil’s Rejects 11. The Lords of Salem
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Line Up
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Rob Zombie (Voce) John 5 (Chitarra) Blasko (Basso) Tommy Clufetos (Batteria)
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