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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Rob Zombie - Hellbilly Deluxe
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( 7834 letture )
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Nati nel 1985, gli White Zombie debuttano nell'87 con l'EP Soul-Crusher, ma sarà solo nei primi anni 90, con i due full-length La Sexorcisto e Astro Creep 2000, che la band si imporrà come uno dei punti di riferimento del panorama industrial\alternative metal. Purtroppo la loro carriera sarà ancora breve, e già dal 1998 Rob Zombie (accompagnato dal fido batterista John Tempesta) avvierà la carriera solista con questo Hellbilly Deluxe. Le coordinate stilistiche richiamano ancora quelle degli White Zombie, ma con una vena più marcatamente industrial ed elettronica e soprattutto portando all'eccesso la passione del cantante per gli horror d'annata e i b-movie. Nei 40 minuti (scarsi scarsi) del platter si inseguono infatti chitarre cariche di groove, lupi mannari in bianco e nero, ritmiche quadrate di matrice industrial, clown assassini, inserti elettronici come se piovessero e ragazze zombie ammiccanti. Su tutto svetta, ovviamente, la riconoscibilissima voce gracchiante del nostro Robert Bartleh Cummings, vera ed unica cifra stilistica di tutta la sua produzione.
Già dall'introduzione, Call Of The Zombie, cominciano i richiami agli horror d'annata, mentre con Superbeast, primo vero brano del lotto, iniziano le danze. Veloce, ritmato e ballabile, già questo brano contiene tutti gli ingredienti migliori dello Zombie-sound, ma è con il pezzo seguente che arriva il vero colpo da maestro: il singolo più noto dello Zombie solista, probabilmente l'unico in grado di rivaleggiare il popolarità con quanto fatto dagli White Zombie (forse merito anche dell'inclusione nella colonna sonora del film Matrix). Ovviamente sto parlando della hit Dragula, brano tutto sommato semplice ma di grande effetto, ancora oggi colonna portante della carriera e delle esibizioni del buon Rob. Ovviamente non è tutto qui: l'album è quasi un continuo susseguirsi di hit. La cadenzata Living Dead Girl, la veloce Demonoid Phenomenon, l'ottima Spookshow Baby e Meet The Creeper, probabilmente il pezzo più "whitezombesco" dell'album, sono lì a testimoniarlo. Ottima anche la produzione (ad opera dello stesso Zombie, insieme a Scott Humphrey), pompata ma aggressiva, che miscela perfettamente l'elettronica e la componente metal in un amalgama caldo e pastoso al punto giusto. Il minutaggio ridotto poi non consente distrazioni o pause. La tensione rimane alta, il ritmo incalza e a cavallo degli inserti elettronici l'istrionico Rob Zombie ci guida attraverso la sua personale galleria degli orrori da Luna Park scalcinato e polveroso. Solo sul finale Hellbilly Deluxe cede un po' con la ripetitiva What Lurks On Channel X e una Return of the Phantom Stranger che tutto sommato non aggiunge nulla a quanto già detto. La media qualitativa è comunque molto alta, con anche gli intermezzi e i vari intro a contribuire al mantenimento di quell'atmosfera onirica, abitata da mostri un po' spaventosi e un po' ingenui, terribili creature affamate di carne umana con la cerniera sulla schiena e i tentacoli di gommapiuma.
La carriera solista di Rob Zombie parte quindi nel migliore dei modi, con un album che forse non diventerà una pietra miliare ma rimane un ottimo prodotto, godibile ed attuale anche 15 anni dopo la release. Purtroppo la carriera del cantante sarà tutta in discesa (verso l'abisso), un po' a causa degli impegni dietro la macchina da presa che lo porteranno ad allungare di molto i tempi morti fra un album e l'altro, un po' a causa di un evidente calo di ispirazione che intaccherà tutti i lavori seguenti, da The Sinister Urge in poi. Di certo Rob Zombie continua a godere di un ottimo successo, soprattutto in patria, ma le speranze di vederlo di nuovo a questi livelli sono, secondo me, destinate a restare vane.
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15
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#Area, industrial metal per me si può considerare un alternative metal, anche nel rock lo è. |
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14
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Almeno con questo ti fai due risate...e non è poco!! |
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13
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Dragula è spettacolare e divertentissima, soprattutto se si guarda anche il videoclip, davvero meraviglioso |
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12
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Grande album! E lo dico posteriori.
Nonostante lo conoscessi già di fama e per qualche film non avevo mai considerato più di tanto Rob Zombie musicalmente parlando... invece dopo il Sonisphere del 2011 cambiò tutto. Fu una vera rivelazione.
Comunque qui di Industrial c'é qualcosa, forse é meglio dire Alternative  |
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11
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Uno dei migliori dischi Industrial con Antichrist del reverendo The Downward Spiral dei NIN e Herzeleid dei Rammstein |
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10
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Capolavoro del buon Rob.ascoltato mille volte e visto live al sonisphere anni fa! Che dire? Disco della mia gioventù voto 90 |
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9
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grandissimo album! oltre alle stra-note "dragula" e "living dead girl" la mia preferita rimane l'allucinante "demonoid phenomenon", la più dura del lotto, con quel basso selvaggio finale spettacolare... tra le altre citerei anche le ottime "spookshow baby" e "the ballad of resurrection joe and rosa whore"... voto: 90. |
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8
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capolavoro! dragula e superbeast sono immense disco perfetto voto 95 |
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7
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Grande album. Delle recensioni su i WHITE ZOMBIE ci saranno in futuro????  |
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6
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ho rimediato alla mia mancanza... IL MEGLIO DEL ROB SOLISTA!!! canzoni come dragula o living dead girl (che ha un riff da capogiro) sono spettacolari!!! |
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5
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Veramente strepitoso,spettacolare. |
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4
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porca miseria, tra il voto recensore, tra i vostri commenti entusiastici mi state incuriosendo ad ascoltare questo album, che non conosco... solitamente tralascio le carriere soliste degli artisti, e forse sbaglio perchè mi sto accorgendo che c'è in giro parecchia roba valida... detto questo mi aspetto sempre una recensione sui white zombie, astro-creep: 2000 in primis. |
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3
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Cosa chiedere a Rob Zombie? Industrial-rock cazzaro per fare casino, e questo è un gran disco di industrial-rock cazzaro per fare casino. Tra l'altro anche molto più longevo del previsto perchè dopo 14 anni si lascia ancora ascoltare con piacere...80/100 |
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2
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L'unico disco di Rob che riesco ad ascoltare dall'inizio alla fine, non lo reputo un capolavoro ma mi piace. |
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1
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Discone, concordo con la recensione e con il voto, primo splendido capitolo della discografia di Rob Zombie! A me piace anche il seguente (seppur meno), mentre gli ultimi due non li ho mai ascoltati con attenzione ma, a quanto pare, non mi sono perso granchè. Sta di fatto che si tratta di una produzione da consigliare anche a chi non è appassionato del genere, mica poco. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Call of the Zombie 2. Superbeast 3. Dragula 4. Living Dead Girl 5. Perversion 99 6. Demonoid Phenomenon 7. Spookshow Baby 8. How to Make a Monster 9. Meet the Creeper 10. The Ballad of Resurrection Joe and Rosa Whore 11. What Lurks on Channel X? 12. Return of the Phantom Stranger 13. The Beginning of the End
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Line Up
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Rob Zombie (Voce) Mike Riggs (Chitarra) Rob Nicholson (Basso) John Tempesta (Batteria)
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