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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Rob Zombie - Venomous Rat Regeneration Vendor
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18/05/2024
( 630 letture )
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Dopo aver debuttato come solista con Hellbilly Deluxe nel 1998, superando persino le vendite e il successo di La Sexorcisto e Astro-Creep: 2000 della sua precedente band, Rob Zombie ebbe un continuo declino a livello commerciale. Sinister Urge del 2001, sebbene fosse un ottimo album, non ottenne le stesse certificazioni del suo predecessore, Educated Horses del 2006 ottenne risultati ancora più bassi e, a livello di qualità, venne ricordato come un disco minore. Quando, nel 2010, uscì Hellbilly Deluxe 2, complice anche una produzione non all’altezza, sembrò che nonostante la ripresa di uno stile più duro e simile all’esordio, messo da parte per Educated Horses nel quale i musicisti della band rinunciarono anche al make up, il progetto solista di Rob Zombie fosse ormai lontano dai fasti dei tempi d’oro.
Inaugurando una line up che per anni rimase costante, nel 2013 Zombie ritornò con Venomous Rat Regeneration Vendor e da quel momento la sua carriera si riprese rialzandosi e riportando il musicista a livelli più che buoni sia in studio che dal vivo. Con l’apporto del nuovo entrato batterista Ginger Fish, ex Marilyn Manson, che va a rincontrarsi con il suo vecchio collega John 5, Zombie riesce a creare una line up solida e funzionale, grazie anche al bassista Piggy D. che debuttò con il progetto sul precedente album. Con questa uscita targata 2013 i musicisti riescono ad amalgamarsi per davvero tra loro: innanzitutto, la ripresa del make up e di costumi per gli show viene gestita meglio rispetto a Hellbilly Deluxe 2, che ancora mostrava spesso la band in uno stile troppo sobrio per quello che è il progetto e ritrovando questa ispirazione nel lato visivo, anche in studio la band di Zombie sembra rinascere. I suoni e la qualità della produzione sono perfetti rispetto a quelli del precedente album, facendo giustizia alla chitarra di John 5. Ci sono i soliti campionamenti da B-movie o interviste storiche di diverso tipo (per esempio l’intro di Teenage Nosferatu Pussy è estratto da un’intervista a una casalinga degli anni ’50 che aveva fatto uso di LSD) che aggiungono valore alle canzoni e le tematiche tra l’horror e il demenziale, come già si intuisce dal titolo dell’opener, sono a modo loro iconiche perché sono proprio ciò che i fan vogliono da Zombie, che in questo caso riesce a sviluppare tutte queste idee con ispirazione.
Teenage Nosferatu Pussy apre il disco con un solido riff di chitarra molto groove; lenta, pesante e quasi ipnotica la canzone si rivela subito capace di fare breccia nell’ascoltatore e aprire la strada a quella che si rivelerà essere una nuova hit di Zombie: Dead City Radio and the New Gods of Supertown. Canzone che prendendo dal titolo si può definire radiofonica, ma questa non è una denigrazione in quanto il pezzo è memorabile e ben realizzato ed è proprio lo spirito del disco quello di essere catchy e spesso divertente, il tutto condito ovviamente da testi quasi da fumetto dell’orrore accompagnati da grafiche e illustrazioni a tema nel booklet. Altro esempio su questo stile è Revelation Revolution, altra ottima traccia a cui segue l’intermezzo Theme for the Rat Vendor. Ging Gang Gong De Do Gong De Laga Raga è un altro pezzo a modo suo geniale dove Rob si lascia andare a scioglilingua e si sente come la band si stia divertendo e sia pienamente consapevole del songwriting adottato per l’album. Nessun cedimento: seguono la discotecara Rock and Roll (In a Black Hole), Behold, the Pretty Filthy Crearures!, White Trash Freaks e poi la cover dei Grand Funk Railroad del classico We’re an American Band che cattura davvero quello che Rob e gli altri hanno realizzato con questo Venomous Rat Regeneration Vendor: intrattenimento. Perché vedendo soprattutto l’aspetto della band negli show dal vivo del periodo, l’ispirazione nella realizzazione delle scenografie, dei costumi, l’uso delle luci e le proiezioni è evidente che dopo il periodo di Educated Horses e il tentativo di ripresa di Hellbilly Deluxe 2 che non era pienamente riuscito, Rob Zombie rinasce definitivamente con questo suo quinto album solista e We’re an American Band pur essendo una cover è a modo suo un manifesto di questa rinascita, soprattutto nei concerti dal vivo all’uscita del disco dove si incastrava perfettamente in scaletta. Un po’ di adrenalina e velocità con Lucifer Rising che riporta potenza al lavoro, più atmosferica e oscura The Girl Who Loved the Monsters e poi di nuovo sullo stile della precedente la conclusiva Trade in Your Guns for a Coffin che chiude un disco senza punti deboli.
Per i fan di Zombie questo è probabilmente uno dei dischi migliori, un’inaspettata sorpresa in cui Rob e il suo gruppo hanno composto ciò che volevano fare riuscendo a realizzare un album che offre al pubblico proprio quello che ci si aspetta da Rob Zombie ma che, nonostante questo, non risulta scontato e tantomeno forzato, riuscendo quindi come il lavoro di un gruppo di persone che si diverte nel suonare la musica che ama.
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4
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@progster vero, ne ha fatti altri carini ma i primi due sono i migliori. |
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3
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L\'ho apprezzato più da regista,la casa dei 1000 corpi e la casa del diavolo ottimi film soprattutto il primo. |
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2
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Voto assolutamente esagerato, premesso che il disco non è da buttare. Ma Rob, se escludiamo i WZ e il debutto Hellbilly Deluxe, ha combinato proprio poco musicalmente, a parte alcuni brani sparsi qua e là. Poi in Italia non ha mai sfondato nemmeno negli anni 90. Ricordo nel 2014, data di Roma annullata (prevendita infima) e concerto a Milano all\'Alcatraz vuoto per quasi due terzi. Nonostante questo si è sbattuto e alla fine ha fatto un bello show. |
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1
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Rob Zombie........non fondamentale..... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Teenage Nosferatu Pussy 2. Dead City Radio and the New Gods of Supertown 3. Revelation Revolution 4. Theme for the Rat Vendor 5. Ging Gang Gong De Do Gong De Laga Raga 6. Rock and Roll (In a Black Hole) 7. Behold, the Pretty Filthy Creatures! 8. White Trash Freaks 9. We’re an American Band 10. Lucifer Rising 11. The Girl Who Loved the Monsters 12. Trade in Your Guns for a Coffin
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Line Up
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Rob Zombie (Voce) John 5 (Chitarra) Piggy D (Basso) Ginger Fish (Batteria)
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