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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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12/03/2024
( 2205 letture )
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Non sembra ma è già trascorso un lustro da True North ed ora sul nascere di questo bisestile duemilaventiquattro i Borknagar editano il loro dodicesimo capitolo discografico, dal titolo Fall, cascata, sì come beninteso oltremodo anche dalla copertina ma anche autunno (per gli anglofoni la stagione può esser definita anche con il termine fall) ed è proprio su questa bivalenza che la band ha articolato il concetto alle fondamenta del disco. Inutile star a disquisire o far presentazioni su una band che nel corso di una pluriennale carriera è sempre stata in continuo mutamento verso una perpetua evoluzione e che obiettivamente non ha mai compiuto dei clamorosi passi falsi, concentriamo quindi le attenzioni su Fall. Il nuovo lavoro si compone di otto tracce per poco più di cinquantaquattro minuti di musica, tematicamente invece il perno viene posto alla costante lotta dell’uomo contro la Natura, alla sopravvivenza ad essa.
La produzione è pressochè perfetta: vibrante e delicata con ogni sfumatura messa perfettamente il rilievo. I giochi dinamici tra aperture corali sinfoniche e momenti “hard” sono intoccabili, ogni strumento gode di una perfetta riconoscibilità in ogni attimo così come le voci che si intrecciano alla base strumentale senza prevalicare in alcun modo ma fondendosi ad essa, potendo esser a pieno considerate un vero e proprio strumento solista. In onesta sincerità non poteva esser effettuata produzione migliore vista la molteplice e inclassificabile varietà stilistica che va di pari passo con la navigata esperienza dei Borknagar.
Il compito di aprire le danze viene affidato a Summits che lascia ampiamente intedere che questo nuovo lavoro sia il naturale e diretto successore di True North e mostra una band ispirta, compatta e con molte, molte idee. Nordic Anthem è un compendio di piena epicità nordica, brano cinematografico trainato dalle clean vocals di ICS Vortex. In questa prima metà del disco a prendersi la scena apertamente è però Moon, brano sorretto da un grande lavoro chitarristico sotto ogni aspetto e, da una quanto mai incontrollata e debordante attitudine progressive. Compiuto il classico giro di boa troviamo Stars Ablaze brano forse “troppo” sotto ogni aspetto: dalla durata, ai continui cambi stilistici e di direzione che lo portano ad avere un effetto lievemente confusionario che, svanisce totalmente di fronte alle due composizioni conclusive The Wild Lingers e Northward; qui le abilità tecniche e compositive del gruppo tornano a splender e brillare, sottolineando ancor più le diverse anime che convivono sotto la nomea Borknagar.
Fall è un disco tecnicamente inattaccabile, così come la produzione che risulta essere praticamente perfetta per questa musica ora. I cinque sono riusciti a far emergere e convivere tutte le proprie influenze e anime musicali grazie anche ad una esperienza e classe del tutto invidiabile. Siamo di fronte quindi ad un disco perfetto? No: l’elevata e prorompente tracotanza di idee che lo permeano sono oltre che punto di forza anche punto debole, spesso si resta confusi dalle direzioni prese nei brani che ad un primo ascolto possono spiazzare. Col crescere degli ascolti e con l’assimilazione di essi l’evento sciama e ne si può godere a pieno, fermo restando che non è disco per tutti i palati e che i Borknagar hanno fatto l’ennesimo ottimo lavoro.
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16
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Il disco che mi ha riappacificato con i Borknagar. Era un bel pezzo che non riuscivo più ad ascoltarli e secondo me questo album è molto più bello e vario di True North. Alcuni pezzi come già detto da Barfly sono perle ipnotiche che ti entrano in testa e non levi più. Bello. |
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15
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Non è al livello di True North |
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14
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Ancora un ottimo album dei Borknagar. Veramente bello. Hanno un songwriting coinvolgente e l'uso della voce in clean da, a mio avviso, ancora più atmosfera alle canzoni. E' stato citato spesso che servono più ascolti ma l'ho trovato interessante già con il primo. Poi, è vero, più si ascolta e più i pezzi vengono fuori sempre più ricchi di sfumature. Questo a dimostrare che la scrittura è sempre di alto livello. Non ho trovato un pezzo sopra gli altri. Forse Unraveling quello che mi piace di meno. Chapeau Borknagar! Au revoir. |
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13
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Produzione mastodontica per un disco che a sostanza si rivela piuttosto compatto. Né pessimo, né eccelso. Medio. Vortex è bravo a cantare ma qui le linee vocali sono piuttosto monotone, e confermo che certi passaggi risultano noiosi e altrettanto ridondanti. Sufficienza stiracchiata per quanto mi riguarda. |
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12
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In questo disco ho trovato tre meraviglie : Moon, The wild lingers e Nordic anthem, con una voce pulita al top e un gusto della melodia eccelso. Il resto dell\'album è più difficile da assimilare e necessita di ripetuti ascolti, ma ne vale la pena (i pezzi più lunghi a tratti possono annoiare ) Concordo con i commenti e la recensione, produzione super ! Voto 80 |
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11
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Bravi, ma il nuovo Ihsan é uscito da tempo ormai... vogliamo la recensioneee |
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10
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Come da previsioni commento 1 cresce con gli ascolti anche perché ha ragione uno al 9 qua ci sono le canzoni |
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9
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Che meraviglia! Questa band sa scrivere CANZONI, che sono quelle che poi ti rimangono dentro. In giro sentiamo sempre più ottimi manierismi, riff su riff per compiacere i fans di genere e per poter far parte di questo o quel sottogenere. Ma di vere canzoni ne sento poche. Grandi Borknagar! |
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8
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Per ora, dopo soli due ascolti, non sono del tutto convinto, ma mi capitò pure con Winter Thrice che adoro. Vedremo se questo pure crescerà. |
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7
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Ennesimo bell’album che non fa che confermare quanto di buono fatto col precedente True North (che però credo rimarrà nei miei gusti un pizzico superiore). Poco da aggiungere: l’album scorre con gran classe dall’inizio alla fine, senza cali e con qualche picco (il finale di Summits è fantastico). Voto 80 |
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6
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Gruppo di livello ma, per me, una noia mortale |
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5
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Disco comprato e già consumato decine di volte...per me i borknagar restano tra i gruppi più significativi ed ispirati del circuito metal: sensibili, evocativi, sperimentatori, eclettici, trasformisti, di spessore, unici... non ci sono abbastanza aggettivi per definirli!! Non posso dire che abbiano ancora scritto il disco Perfetto perché ancora ci sono delle parti non eccezionali o che si attaccano male tra loro; in questo album in particolare non c\'è una canzone che prevarica sulle altre bensì ci sono molti spezzoni davvero esaltanti per diversi motivi, ora per la ferocia ora per gli incredibili intrecci vocali ora per uno stacco geniale ora per la profondità delle parole legate alla musica. È il quarto disco di fila eccelso, che a mio avviso si colloca tra il caleidoscopico Winter thrice e il più immediato true North, cioè riprendendo la complessità dell\'uno e l\'orecchiabilità dell\'altro. Chiaramente da sottolineare l\'enorme lavoro vocale di simen e di lazare (quest\'ultimo oltre a non essere stato citato nella recensione è stato pure derubato della paternità delle voci in Nordic Anthem) immensi nella ricerca di melodie mai scontate eppure dannatamente irresistibili oltre che interpreti divini e fondamentali nell\'aggiungere valore ai brani, mentre lo scream di vortex risulta espressivo, sentito e lacerante. L\'innesto della chitarra solista e del batterista sono oramai stati assimilati e assolvono degnamente il loro compito. La produzione e il mix sono ottimi, bogren in questo aspetto è una vera garanzia e aiuta nel non facile compito di dare un senso compiuto alla ambiziosa proposta. Da qui spero continuino a migliorare alcuni aspetti e ad inglobare nuove influenze... intanto godo e corro a rispararmelo per l\'ennesima volta! Grandi!! |
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4
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Come al solito è un disco che ha ottime canzoni (poche: Moon, stars ablaze, The Wild Linger), buone: nordic anthem, northwand e il resto riempitive. Moon è il classico singolone a la Colossus-Frostrite ma non capisco il perché di tutti quegli assoli all\'inizio. Trovo True North più variegato e che ti sa prendere di più anche sulla lunga durata. 70 |
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3
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Scusa ma se il disco non l\'hai ascoltato e sei prevenuto sul gruppo cosa commenti a fare? |
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2
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Troppo prog oriented come viking metal.Non mi avrà. |
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1
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Il solito bel disco che premierà ascolti ripetuti, la formula è sempre la solita ormai abbastanza prevedibile, melodie tipiche della band alternate a piacevoli divagazioni black che non snaturano l\'essenza del gruppo. Simen sempre valore aggiunto e secondo me il cantante più sottovalutato delle terre scandinave, sicuramente meglio del pur ottimo vintersorg. Presto per fare valutazioni ma posso azzardare un\' 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Summits 2. Nordic Anthem 3. Afar 4. Moon 5. Stars Ablaze 6. Unraveling 7. The Wild Lingers 8. Northward
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Line Up
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ICS Vortex (Voce, Basso) Oysten G. Brun (Chitarra) Josten Thomassen (Chitarra) Lars A. Nedland (Tastiere) Bjorn Dugstad Ronnow (Batteria)
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