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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 4376 letture )
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Rockers di lungo corso, i King’s X giungono al loro quindicesimo lavoro -da ciò l’ovvio titolo XV- confezionando un platter di puro Hard-Rock/Blues senza più alcuna venatura Prog all’interno del suo tessuto musicale; solo (fin troppo) semplice Rock.
Si tratta di quattordici tracce, comprese le due bonus-tracks, che scorrono via con garbo, con consolidata classe ed eleganza, passando dall’ Hard /Blues puro di Pray, ai delicati richiami Beatlesiani di Repeating Myself, dalla ballad Julie al rock quadrato del singolo Alright, sempre veicolati da una eccellente produzione, indovinata in special modo per ciò che attiene alla resa acustica del basso, firmata Michael Wagener in quel di Nashville, (che però a mio parere “smorza” eccessivamente l’impatto generale, ma è un mio punto di vista personale), e da una impeccabile esecuzione del trio Tabor/Pinnick/Gaskill.
I King’s X non hanno mai avuto un seguito numericamente elevatissimo, pur potendo contare su una solida base di estimatori, e probabilmente non sarà XV a cambiare la situazione, il fatto è che se è vero che non si possono muovergli appunti negativi particolari e se è altrettanto vero che la maggior parte delle volte la semplicità è la cosa migliore, la sensazione è che questo album , al di là di una grande eleganza formale, non sia in grado di colpire nel segno, lasciando una idea di impalpabilità, di “usa e getta” che se fa muovere il piede per seguire il tempo con facilità, se accompagna piacevolmente una passeggiata in autostrada, non dà l’idea di essere destinato a restare nel tempo, anzi, l’impianto easy-listening di fondo piacevolmente, indica il contrario.
Intendiamoci, gli ingredienti che ci si aspetta da loro ci sono tutti, il groove, le chitarre ribassate, gli ottimi arrangiamenti, i soli di classe, la voce calda di Doug Pinnick, ma manca completamente l’originalità, quel colpo di coda, quel sudore che vada oltre apparenza per farsi musica da vivere.
Un disco che probabilmente dividerà parecchio, accontentando chi li conosce e lasciando indifferenti tutti gli altri, personalmente credo che dopo quasi trent’anni di carriera si può o decidere di restare sul sicuro sfruttando appieno le proprie armi oppure sperimentare liberamente puntando peraltro sulle stesse armi, ma usate in maniera diversa, i King’s X hanno scelto la prima strada ed è comprensibile, però, ecco… è un CD che mi è scivolato addosso senza lasciare una traccia duratura; riservato ai loro fans.
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2
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Ognuno ci sente quel che vuole in un album, ma dare l'insufficienza a questo cd è quantomeno azzardato. Insomma, a mio avviso, XV è uno dei loro dischi più belli, sicuramente IL MIGLIORE da Faith Hope and Love con brani assoluti come Julie (che ruba il riff a Let me roll it degli Wings, ma poco importa), Repeating myself ed il blues di No lie. Sicuramente una bellissima sorpresa dopo tanti dischi poco più che sufficienti. 80 |
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1
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I soliti king's x che da un pò di anni hanno totalmente quadrato il loro sound e non se ne discostano minimamente rimanendo piacevoli, ma senza riuscire ad avere quella marcia in più che hanno fatto di album come Dogman dei veri capolavori!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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Pray Blue Repeating Myself Rocket Ship Julie Alright Broke I Just Want To Live Move I Don`t Know Stuck Go Tell Somebody Bonus Tracks Love And Rockets (hell`s Screaming) No Lie
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Line Up
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Doug Pinnick - voce, basso Ty Tabor - voce, chitarra Jerry Gaskill - voce, batteria
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RECENSIONI |
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