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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 6260 letture )
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Disco difficile, questo Ogre Tones. Il trio texano, già attivo da più di un ventennio, arriva al primo full-length per la blasonata InsideOut, label che dovrebbe garantire un taglio “prog” alla nuova fatica dei King’s X; un’altra grande, grandissima garanzia è il produttore Michael Wagener, in passato già con Queen, Extreme, Alice Cooper tra gli altri. E invece? E invece siamo di fronte ad un platter a dir poco altalenante, fatto di sorprese sgradite e di ritorni al passato, pieno di ottima musica e di momenti vacui, annacquati, scialbi. L’opener Alone, primo singolo del nuovo lavoro, irrompe con voce filtrata, chitarre appesantite da low tunings ed un sound volutamente noisy… Piacerà ad alcuni, certo, non sarà la prima volta per i King’s X, ma il risultato suona un po’ troppo scontato e poco pompato. Difetto che, peraltro, sarà presente in maniera preoccupante per molte tracce dell’album, condite da chitarre a 7 corde, una preoccupante poca verve del mitico Jerry Gaskill dietro le pelli, ed una prova “da sufficienza” di gente come Doug Pinnick e Ty Tabor, che quando vogliono sanno esaltare il proprio strumento. A mio avviso, il primo capitolo decisamente piacevole lo si trova in traccia 6: Bebop è un brano accattivante, i cori ricominciano a ricamare come sanno, gli strumenti incalzano in puro 'stile King’s X’ e la perizia esecutiva dei tre si riaffaccia nuovamente, quasi che i primi brani fossero una sorta di ‘warm up’. Anche la successiva Honesty, dal gusto elettro-acustico, lascia un piacevole sapore in bocca, ma, almeno per chi vi scrive, non è il caso di sperare troppo. Open my Eyes, Freedom, Get Away scorrono via troppo velocemente, troppo banali per un disco come questo, assolutamente non prog se non per la (encomiabile) ricerca sonora e compositiva. Le lyrics girano un po’ a vuoto, non ispirate come in altri episodi (qualcuno ricorda Tapehead?). Un ultimo colpo di coda lo riceviamo alla track n° 12, Mudd, dove Doug e soci ricominciano a tessere con una naturalezza talmente disarmante da lasciarti l’amaro in bocca per la facilità con cui la si è persa prima. Chiude il platter Bam, miscuglio di ‘speeches’ e noises dal sapore vagamente annichilente.
Cosa dire? Sono sempre in prima linea quando c’è da difendere un buon disco, per quanto sconosciuto, come sono altrettanto pronto a dire il vero di un lavoro poco convincente, anche se appartiene ad una band dal grande blasone come i King’s X. La fonte creativa è un po’ prosciugata, al momento; poco male, non è la prima volta. Chi segue Ty Tabor e soci sa che spesso album inconsistenti si sono alternati a piccoli capolavori; sarà la poca costanza compositiva, forse, a costringere i nostri a tutti i cambi di label che hanno subito. Ma tant’è, Ogre Tones è più che una buona scusa per ripartire in tour, e sul palco i King’s X sanno ESATTAMENTE cosa e come fare.
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5
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sbagliato.è il secondo per insideout.il primo per qiell’etichetta è black like sunday. |
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4
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Discreto, ma non insufficiente. Su tutte le armonie vocali di Fly, il folk di If, la melodia di Get away e l'affascinante Sooner or later. 73 |
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3
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Voto paurosamente basso per questo buon album di questa fantastica e sottovalutata band. Non siamo ai livelli di cose tipo Dogman è vero, ma 55 è troppo poco. Voto 70. A quando le recensioni dei veri capolavori del gruppo? |
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2
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scusa mi spiace ma non hai capito nulla di questa storica band; già sbagli a chiamarli prog, perché NON C'ENTRANO ASSOLUTAMENTE NULLA con questo genere, e mai ci sono entrati!!! iL LORO GENERE NON PUò CHIAMARSI CHE GROOVE-HARD-ROCK. Il prog sono i gentle giant, genesis, EL&P, yes, e i KX non hanno proprio NULLA a che fare con queste rispettabili band. Non conosco i tuoi generi musicali, ma sicuramente se definiscii i pezzi del CD annaquati, vuol dire che non hai assolutamente gusto per le belle melodie, i cori, i riff non scontati che loro da 18 anni a questa parte esprimono - OT è un gran ritorno alle bellissime cose di Dogman, KX, Faith hope Love dopo un periodo di "imballo" E comunque grazie a recensioni superficiali fatte negli anni come la tua loro non sono mai riusciti ad avere il giusto spazio che avrebbero SEMPRE meritato. perché nel music-biz l'apparire è meglio dell'essere... Il discorso è che Ogre Tones è un lavoro che non è come lo descrivi tu: ci sono ottime p |
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1
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This album is great!!! Whats wrong with you? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Alone
2. Stay
3. Hurricane
4. Fly
5. If
6. Bebop
7. Honesty
8. Open My Eyes
9. Freedom
10. Get Away
11. Sooner Or Later
12. Mudd
13. Bam
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Line Up
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Doug Pinnick - Vocals & Bass
Ty Tabor – Guitar and vocals
Jerry Gaskill – Drums and vocals
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RECENSIONI |
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