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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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King`s X - Gretchen Goes to Nebraska
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11/06/2016
( 5044 letture )
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Se qualcuno vi dicesse che un trio, con un talento fuori dal comune, ha realizzato un disco capace di restituire lustro ad un genere e al contempo aprire nuove strade, basandolo su un racconto breve scritto dal batterista, probabilmente il primo nome che vi viene in mente è quello dei Rush. Invece nel caso di Gretchen Goes to Nebraska il nome impresso sull’iconica copertina è quello dei King’s X. Il platter arrivò nei negozi nel 1989 per la mitica Megaforce Records, in un periodo storico complesso per la musica dura che stava affrontando il declino del fenomeno glam e non sembrava avere risposte convincenti ai detrattori che consideravano l’intera scena una semplice moda passeggera. Alcune band provarono a dire qualcosa di diverso e nuovo per uscire dall’enpasse di glitter e capelli cotonati; fra di loro anche un trio di Springfield, Missouri che tentò la fusione dell’heavy metal con sonorità funk e soul. Il primo LP Out of the Silent Planet conteneva solamente un primo acerbo tentativo di seguire questa difficile via, ma incredibilmente tutte le cose andarono al loro posto già con il secondo disco dall’ enigmatico titolo: Gretchen Goes to Nebraska. In tanti si sono interrogati sul significato, immaginando oscuri ed esoterici riferimenti, ma la realtà, come spesso accade, è molto meno affascinante: si tratta semplicemente di un titolo detto per scherzo da un roadie all’inizio della carriera della band che è effettivamente finito sulla copertina di un disco. E che disco.
Le dodici tracce incluse in questo LP sono tutte riferite ad un racconto breve scritto dal drummer Jerry Gaskill e affrontano temi spirituali legati alla religione con un approccio introspettivo, complesso ed estremamente profondo. Nessuna esagerazione urlata in faccia, ma un tentativo di approcciare la tematica che riflette la complessità e i dubbi che spesso si porta dietro chi riflette su queste cose. Dal punto di vista musicale quanto si può ascoltare è qualcosa che all’epoca non si era praticamente mai sentito e che ancora oggi stupisce per carica innovativa. Il trio ha prodotto una miscela caleidoscopica fra l’heavy metal e svariate influenze che andavano dal funk, nei pattern ritmici, al soul e al gospel nelle linee vocali, il tutto sviluppato con un approccio progressivo e psichedelico che richiama gli eroici anni settanta. Tutti i membri della band hanno offerto una prestazione straordinaria con Gaskill impegnato a creare tappeti estrosi, tecnici, spesso poco ortodossi, ma magnificamente ben inseriti nella forma canzone; discorso similare per il basso Doug Pinnick sempre ben presente e capace di aggiungere imprevedibilità alle tracce offrendo al contempo una prestazione da brividi dietro al microfono in quanto ad espressività e straordinaria capacità di emozionare. Ty Tabor spicca invece per un lavoro pazzesco con la sei corde, costruendo suoni che avrebbero fatto scuola nella scena alternative e grunge senza che il nostro eroe abbia ricevuto il giusto riconoscimento per il suo contributo, tutto questo sommato ad un gusto ed una classe negli arrangiamenti di altissimo livello.
La title-track, della release precedente, apre il disco accompagnata da un leggero arpeggio di un sitar che lascia poi spazio al primo, di una lunga serie di memorabili riff proto-grunge accompagnati da vocals sovraincise che a metà traccia si trasformano in una sezione sognante e lisergica che ricorda il periodo indiano dei Fab Four. A seguire la geniale Over My Head in cui viene fuori prepotente l’anima funky, sia nelle splendide linee vocali, sia nel favoloso lavoro al basso di Doug su cui si staglia una prova da 10 e lode del buon Ty con una terremotante sezione solista che apre la strada ad un finale in cui sembra di essere finiti all’interno di una chiesa nella quale si canta il gospel. Dopo l’euforia mistica i toni si fanno più riflessivi con Summerland, guidata da un giro acustico “movimentato” da Gaskill con un pattern ritmico estroso e da un altro grande solo della sei corde; soul e funk tornano a farla da padroni in Everybody Knows a Little Bit of Something con il basso “gommoso” e la batteria sincopata. The Difference, una delle vette espressive del disco, è una prova maiuscola di Tabor con l’acustica su cui si crea una magica sovrapposizione di armonie vocali che ricorda i maestri CSN&Y; ancora riffing da antologia, ma in questo caso elettrico, in I'll Never Be the Same in cui Pinnick si lancia in vertiginosi vocalizzi lasciando il centro della scena solamente per il solo distorto e rumoroso. Si ritorna ad atmosfere “sacre” con l’organo di The Mission che lascia però subito spazio ad un groove incalzante, alla chitarra e ad un chorus di chiara ispirazione soul; discorso similare può essere fatto per Fall On Me in cui a rimanere particolarmente impresso è il riff melodico e tremendamente efficace. Nella psichedelica Pleiades la band riflette sulla sorte di Giordano Bruno con una splendida alternanza di suoni onirici e momenti più heavy, nel caliedoscopio sonoro del disco si trovano perfino remiscenze della terra del sol levante in uno stacco di Don't Believe It che nel resto della traccia rimane ancorata al filone alternative. In chiusura troviamo Send a Message, con un’altra prova a dir poco maiuscola del buon Doug dietro al microfono e la pinkfloydiana The Burning Down soave, leggera e inafferrabile.
I King’s X sono una delle tante band che hanno raccolto un decimo di quello che avrebbero meritato, sia in termini di successo commerciale che di riconoscimento dell’influenza avuta su tutta la scena. Gretchen è, infatti, un lavoro superbo in ogni sua parte: dai testi profondi, riflessivi e mai banali alla caratura tecnica dei musicisti messa al servizio dell’espressività fino alla classe cristallina e alla carica di innovazione portata all’interno del genere e non solo. Può un disco uscito ventisette anni fa essere ancora sorprendente? Assolutamente sì, ascoltare Gretchen Goes to Nebraska per credere.
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Qualcuno ha detto Alice in Chains? Madre Celeste che band..che album.. |
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Per quanto riguarda la musica dei King\'s X è difficile incastrarla in un solo genere. Come altri grandi artisti (Beatles, Zeppelin, Purple , Zappa, King Crimson, Talking Heads, Nirvana, Peter Gabriel,ecc..) non puoi relegarli ad un genere solo. In generale la loro musica è a metà strada tra Living Colour ed Extreme, ma ci sono dentro anche cose li avvicinano ai primi RHCP e Jane\'s Addiction. Hanno il Funky mischiato all\'Hard Rock di Hendrix, James Gang e dei Deep Purple di Glenn Hughes e Tommy Bolin, le armonie vocali di Beatles e CSN&Y, dal punto di vista armonico una scrittura più complessa della classica band Hard&Heavy degli anni \'80, forse ispirata ai grandi del Prog dei 70s, ispirazione ancora più evidente in certe strutture ritmiche derivate da Rush e simili, ma anche un\'attitudine underground premonitrice di ciò che saranno i 90s.Tutto questo colorato da una componente Glam Metal nei primi dischi ed Alternative a partire dai primi 90s.
Diciamo che \"Crossover\" è un buon termine per definire questo tipo di band in quel periodo storico, ma vuol dire tutto e niente, Southern Rock direi proprio di no.
Che poi sticazzi del genere, quello che conta è la musica e qui direi che è altissima |
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X Patrick (47): Over My Head avrebbe un giro Blues? 🤣🤣 Non ricordo brani di Little Walter o di Sonny Boy II con quel giro.
Sarebbe bello smetterla di citare generi a caso, il Blues è il capostipite dei \"generi citati fuori luogo\", chiunque in qualsiasi momento viene additato come artista \"Blues\" come se fosse un po\' un asso piglia tutto della musica, quando probabilmente non si conosce nemmeno bene il genere.
Basta una pentatonica minore, una quinta diminuita ed una voce un po\' rauca, ecco fatto il Blues! I Pantera praticamente fanno Chicago Style 😅
Comunque i King\'s X come Southern Rock band non lo avevo davvero mai sentito, uguali agli Allman Brothers, identici 🤣
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Ascoltato una sola volta qualche anno fa, mi fece un\'ottima impressione |
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Numero 47 il blues originario del sud america? Pensavo fosse il tango |
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Southern rock ahahahahahahahaha....sto male, certi troll mi spaccano dalle risate  |
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Dire che ci sono delle influenze non è la stessa cosa di dire che è un album southern rock. Il genere è crossover e quindi è un mix di vari generi ( rock, hard rock, progressive rock, funk , soul ). A me i cori sembrano di matrice progressive rock. Comunque, essendo difficili da catalogare ognuno ci vede peculiarità diverse. |
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ai presente i Lynyrd Skynyrd ????' a quella roba la si rifanno , musica del sud degli stati uniti ,nel missouri e nel texas hanno stazionato i king x , . over my head per esempio ha un giro blues e funk , ........ poi vabbe se te ci senti altro pazienza è una opinione come un altra .....le melodie sono particolari e sono un intreccio ci voci con , voce solista e cori melodici. che di solito paiono blues .....il blues è ì originario del sud america , mi pare un discorso logico , il mio , concordi ????? |
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Southern... Mi sa che hai sbagliato gruppo. |
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a me piacciono molto è un buon disco di southern rock , a me garbano parecchio anche i raging slab o i dixie dregs , che son parecchio bravi ma molto sconosciuti , bhe mica è obbligatorio recensirsli , ma un ascoltata ci sta , per allargare un po le conoscenze musicali , moti musicisti meritano molta piu considerazione , il rock è vario e vitale non solo negli epigoni piu famosi comunque nel periodo dei 70 , 90 queste band di rock morbido potevano avere una possibilita di essere considerati , viste le molte band southern , lydrn skynd , alman brothers e zz top, dategli piu di una possibilta , potranno stupirvi |
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Bellissimo! L'ho riascoltato nel primo pomeriggio ed ogni volta mi da quel senso di novità, di una cosa sconosciuta però con un anima pulsante.....io dalle prime volte che li conobbi li preferivo definire Soul Metal perché sono diversi da tutti e hanno un loro preciso ed inconfondibile marchio di fabbrica.....questo è stato davvero un trio speciale e questo album è il loro apice.... Voto 93. Ossequi! |
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D'accordissimo su recensione e voto, ma che l'album di esordio fosse solo un "primo acerbo tentativo" proprio non posso condividerlo. "Out of the silent planet" è semplicemente un capolavoro, inclassidicabile come genere, fuori da ogni schema, senza un solo secondo di stanca... urge recensione!!! |
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Un disco straordinario di una band straordinariamente creativa intelligente ; personalissima nel fondere influenze e generi come la il funk e il metal in una proposta innovativa e stimolante. Già nel primo riuscitissimo disco d’esordio s’intravvedeva un potenziale enorme che sarà pienamente espresso nell’arco di almeno 5 albums.II loro problema fu di essere difficilmente catalogabili, una band per pochi forse ma di grande talento. |
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Per me fu una delusione rispetto al primo , la differenza sta che il primo e' un disco dei Sabbath con voce gospel, qui cominciano i guai e referenze beat, stucchevole, meglio dogman. Con le cagate di oggi comunque 5 punti in piu' |
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Qualcuna si dai. Faith no more e living colour i primis..  |
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Il brutto di quella scena crossover e che oggi quante di quelle band sono rimaste? No one. |
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Il bello o il brutto del crossover di quel periodo è che non ha mai generato una scena. Quindi si sono evitati tantissimi gruppi doppioni inutili e altri ancora più inutili inseriti a forza nel business dalle case disccografiche. Però probabilmente ne sarebbero usciti atrettanti molto validi. |
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Dio benedica il crossover nato tra la seconda metà degli 80 e i primi anni 90! Ottime band, preparate e originali...poi è arrivato il nu-metal... Oltre a quelle citate, vorrei ricordare anche Limbomaniacs, gli imprescindibili Fishbone, i pionieri Bad Brains, Gunjah, H-Blocks, Infectious Grooves, Jesters Of Destiny, Urban Dance Squad, Senser, i francesi Silmarils, i nostrani A.F.A., Scatterbrain e gli DEI Mr. Bungle. L'esordio omonimo dei Mr Bungle spazza via tutto. |
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sono d'accordo con galilee. Comprai il primo mindfunk perchè mi fidavo del curriculum dei componenti, mi sembra lou svitek, john monte e soprattutto reed st mark. Ebbene fu una sorpresa perchè erano eterogenei a manetta ed erano quello che molta gente (che veniva dal thrash come me) voleva sentire, erano una ventata d'aria fresca. In effetti le band citate, faith no more, living color, primus e soprattutto red hot chili peppers erano quelli che avevano posto le basi per le contaminazioni che hanno contagiato gente come ludichrist, suicidal, mordred e tanti altri. |
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X Arraya, dal mio punto di vista un disco come l'ominimo dei mInd Funk è crossover al 100%. Anzi è uno dei manifesti del crossover di quegli anni assieme ai migliori dischi di faith no more, Living color etc etc.. Il dscio mescola sonorità thrash, funky, street metal del periodo e tante altre cose. Più crossover di cosi direi che si muore. DRopped, non l'ho mai ascoltato. |
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E` completamente O.T. ma il primo capolavoro dei Mind Funk era comunque molto diverso da Dropped, come ha detto Arrraya quasi al limite del grunge. Ma il primo, chiamatelo come volete, era un CAPOLAVORO, che ovviamente nessuno ha cagato. Sigh!!!! |
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I Mindfunk erano tutto tranne che crossover. Un album come "Dropped" era inquadrabile nel hard rock acido e psichedelico tipico di certe sonorità di Seattle (No Grunge mainstream). |
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x METAL SHOCK... HAI PERFETTAMENTE RAGIONE. Ma mi è partita la risposta, ed è andato via metà discorso... Volevo scrivere c'erano gruppi come Atom seed e Mind funk, ma non centravano una cippa. Anche se avevano sonorità funky nel loro sound erano in tutto e per tutto band crossover. |
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@Voivod: i Galactic li vidi proprio di supporto agli Anthrax a Milano al Rolling Stone, grande concerto veramente. Cosa c`entrano i grandissimi Mind Funk, ma anche gli Atom seed, con i King`s X? Anche se vi e` del funk (e potrei citare alltre grandi band) la musica e` ben diversa. |
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Già, gli Atomic Opera... |
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Ho solo FHL di questa band, che presi ai tempi, questo mi manca. Comunque band rock funky alternative, decisamente fica. |
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Consiglierei anche i Mustard Seeds e gli Atomic Opera....lo stile è molto simile a quello di Tabor & Co! Anche gli italianissimi Evil Wings (dal 3° album) ed Elektradrive (l'ultimo) si sono rifatti ai King's X! |
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Galactic Cowboys: ancora più sottovalutati, ma FANTASTICI!!!!!!!! Una delle mie band preferite in assoluto, tutti gli album sono dei piccoli capolavori! Peccato che in Italia non se li sia mai cagati nessuno! Mi pare vennero a suonare da noi eoni fa di supporto agli Anthrax...poi dovevano fare da spalla nella data italiana dei King's X (tour di "Tape Head"), ma paccarono... Consigliatissimi! |
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Sulle stesse coordinate oltre ai sublimi Galactic Cowboys (l'esordio è da avere) ricorderei gli Airborne di Walk on Water. Dei King 's X direi di buttarsi dall'esordio sino a Dogman e darei una chance a XV |
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@ Metal Shock : allora stendiamo due veli pietosi !!!! Ahahah ... e come si dice in questi casi, torniamo seri. Magari il tempo si trova anche ma per i soldi, beh lasciamo perdere ....@Metal Shock ho trovato questa definizione su un magazine inglese che definisce così i king 'x : heavy melody with unique sound. Potrebbe essere effettivamente così .... comunque la tua descrizione è più che valida .... |
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@Rikbay: dei tanti gruppi da te citati qualcuno lo conosco d nome altri non so` chi siano. Cavolo, se dovessi ascoltare tutto quello che mi piace mi ci andrebbero tre vite e i soldi di Berlusconi, ahahahahah. Tornando seri e` grazie al sito e a gente come te che cita ottimi ma sconosciuti gruppi che scopro sempre qualcosa di nuovo ed interessante, il problema e` veramente il tempo, ma mi applico, e i soldi, e qui stendiamo un vel pietoso. |
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@Mario: spiegarti i King`s X e` un po` difficile, ma di certo siamo molto lontani dagli Extreme da te citati. Prendi hard rock anni 70`, soul, rock anni 60`, funky, un cantato ( qui cantani in due), cori molto alla Beatles, ariosi, chitarre acustiche, insomma veramente una musica cosi` originale era difficile da trovare. Poi perche` ci sia scritto alternative boh, non lo so, per me e` altro, magari forse perche` sono difficili da inquadrare ha usatotale definizione. Sai io sono anche un grande appassionato di hard rock anni 70' e musica rock anni 60` i King` s X mi piacquero subito, ogni loro disco e` diverso dallaltro, forse Dogman e` quello piu` "metal". E 90 perche` e` il loro capolavoro. Guarda ti do un consiglio, se non t piacciono, prova ad ascoltare i Galactic Cowboys, i primi due album, che erano influenzati dai King`s X ma incrociati col metal, quasi thrash. Prova. |
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comunque i gruppi elencati da Rick e Metal Shock li conosco tutti, ma di tutti quelli che hanno fatto i primi commenti entusiastici, nessuno mi ha spiegato però che cosa abbia questo disco di cosi' eccezionale. |
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@ Metal Shock: ahh si gli atrophy o anche gli altri gruppi da te citati. Tutti validi, imho. Per restare in tema : mortal sin, sentinel beast, mace con process of elimination, detente : recognize no autority, i sabbat (quelli japan), hanno all' attivo oltre un centinaio di pubblicazioni e non sto scherzando! Quanti li conoscono? Vedi @Metal Shock, pensa a quanti dischi di qualità eccelsa i fruitori di metal rinunciano o non sono interssati. .... mai come adesso con internet scopro decine di gruppi a me sconosciuti e non sono un ragazzino, pensa che arsenale metallico c'è ancora da scoprire! Il problema sarà la reperibilità del cd, ma questo è un' altro problema ..... |
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@Metal Shock, ora ho capito, gli darò un ascolto e informerò su loro, vabbè comunque Judas, Slayer, Manowar ecc, finchè ci saranno riceveranno commenti pure dai sassi, mi sembra normale questo, quello che volevo dire comunque è che non a tutti i metallari piacciono alcune sonorità, stili, generi, io avevo letto alternative , e l'alternative non mi attira molto, tranno qualche gruppo o ascolto occasionale, poi visto che ci siamo, infarinami un po sul gruppo, anzitutto cosa fanno, hard rock o alternative metal, leggo anche sonorità funk, fusion, credo non siano i primi che le esperimentano, già gruppi rock-alternative rock le usavano, hanno che so una line upp di rango elevato, nomi tipo Bettencourt o Badger. o un Cherone alla voce?,hanno degli influssi soul maggiori- superiri alla media, insomma cerca di farmi capire(tu, ma anche qualsiasi altro) cosa hanno di cosi' eccezionale, il 90 l'ho visto, vorrei che me lo spiegaste voi che li conoscete cos' bene, le loro maggiori peculiarità,prima che li ascolti. |
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@Rikbay: i Defiance ho un loro album, non lo ascolto da una vita e non so qual`e` (sono sul lavoro e nn posso guardare la mia raccolta vinili), ma che ne dici dei Realm, Atrophy, Kinghorse, Wratchild America, questi me li ricordo, magari ho qualche altra perla nascosta, ma devo controllare domani. |
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@LAMBRUSCORE : defiance ( i primi due album), amulance : feel the pain; devastation, bewitched, gehennah, indestroy self title, i greci flames con summon the dead, i belgi acid, i nasty savage, i sacrifice con torment in fire, ecc.. Certo tu @LAMBRUSCORE sei un'esperto molto più di me, molti nomi li conoscerai, anche se magari non ti piacciono musicalmente ma li conosci, ma prova a parlare con tanti altri, ti diranno: chi ???? e vabbé ... scusate l' ot |
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@ Mario: oddio, quanto meno a questo album è stato assegnato un 90. Direi piuttosto che, alla fine, i King's X li conoscono in pochi e li hanno ascoltati in meno (e il tuo commento su cosa avrebbe questo gruppo di diverso dagli altri lo conferma. Non che te ne faccia una colpa sia chiaro). Siti come questo servono proprio a far venire un po' di curiosità; poi possono non piacerti, per carità, ma almeno un ascolto dovresti darglielo (meglio se a Fatih Hope Love) |
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@rik, fai alcuni nomi ,dai, dischi sconosciuti che hai intendo, sai i generi che mi interessano, ahaha, scusate l'ot. |
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@Mario: magari non mi sono ben spiegato, ma niente accuse, uno ascola e commento cio` che gli garba. Penso che il mio pensier sia spiegato meglio da Rikbay, magari ha centrato meglio il discorso. Guarda quanti commenti ci sono per Iron, Judas, Slayer, Manowar, ecc.., poi vedi questi gruppi che fanno signor album e nessuno, o pochi li ascoltano. Questo mi fa arrabbiare di brutto, proprio perche` quando i soliti gruppi finiranno,tutti si chiedono chi prendera` il posto quando di grandi gruppi praticamente sconosciuti, c`e` ne sono da una vita. Boh, saro` esagerato io. |
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@ Metal Shock : premetto : non ascolto hard rock ( una volta gli ac/dc, ma poi hanno tradito cit. il gunner) ma questo è un mio problema. Quello che dici è vero, nel senso che molti ascoltano sempre o quasi i soliti gruppi, validi quanto vuoi ma quelli. Ascolto dal 1983 (anno di nascita del thrash) solo questo tipo di proposta. Da sempre sono andato alla ricerca di nuovi gruppi e relativi dischi. Come te, se ti elenco nomi di gruppi che ai più sono sconosciuti, mi prendono per un alieno. Ma i dischi sono spettacolari, imho. Per gli altri no. Ci sono gruppi validissimi, sconosciuti ai più. Non so il motivo per cui molti si 'accontentano' sempre dei soliti 'noti'. Anch' io sono molto settoriale, ma ogni tanto trovo qualcosa di interessante, ad es. i cowboy satellites, che uniscono thrash e melodie alla west coast, vedi te .... l'unica cosa che mi sento di dire e che siami fatti in tanti modi, tutto li. Comunque ci sono dischi eccezionali sconosciuti ai più, come può essere questo di questa review. Dipende da come siamo fatti e dal gusto musicale che ognuno di noi ha. Da li niziano il tipo di scelte che si faranno. .... e tanti perderanno dischi incredibili. Nella mia piccolissima 'discoteca' ho dischi che non conosce quasi nessuno, e sono bellissimi, imho, ma a me va bene così ...... |
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@Metal Shock.Non lo so forse sarò cecato, ma qui sopra Filippo ha scritto alternative metal, o sbaglio?.Il gruppo non lo conosco,(non sono un superuomo che conosce tutti i gruppi), quindi non so che tipo di musica o genere suoni, quindi mi sono limitato a leggere recensione(compreso il genere etichettato) e commenti,gli darò un ascolto se è sul tubo, forse avrò capito male, ma il tuo tono sembrava quasi un jaccuse su chi non commentava, anche io mi son ritrovato a volte a commentare da solo alcuni gruppi ma non me ne lamento come fai te, ne tantomeno do la colpa a chicchessia eh, poi che vuol dire commentare o meno?. A volte paradossalmente , alcuni gruppi hanno molti commenti , ma poco riscontro -seguito o non ce la fanno lo stesso, o a volte capita che alcuni gruppi vengano apprezzati con commenti entusiasti in Italia e all'estero invece no, o viceversa, o gruppi italiani che hanno seguito all'estero e in Italia no, o gruppi stranieri che hanno un buon seguito in Italia e in madrepatria o all'estero no e viceversa, insomma levariabili ingognite sono tante, e il discorso è complesso, ridurlo ai non commenti , mi sembrava inappropriato, inoltre mi è capitato di prendere dischi perchè me ne avevano parlato bene o avevano un gran riscontro di critica , e a me invece son serviti come sonniferi, quindi!? |
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@Mario: evidentemente non hai compreso il mio messaggio: quando purtroppo un gruppo con un ottimo album (ha preso 90), riceve pochi commenti e`'sintomo di come questo non abbia mai avuto successo, per tanti motivi diversi, cosa c`entra chi non commenta se tanto non gli piace la musica? Comunque i King`s X fanno hard rock, non alternative, e poi sarebbe bello se la gente provasse ad ascoltare altro, senza impegno. Poi se ad una persona piace solo dal thrash in su, ovvio che i King`X non rientrano nel loro raggio, ma chi ama l`hard rock, dov`e`? E se ti ricordi questo album prese solo ottimi voti all`epoca, come tanti altri dischi che ebbero la stessa sorte o peggio, snobbati. Vuoi la lista? Sintomo ennesimo che si ascoltano sempre pochi gruppi. |
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@Metal Shock, non mi sembra una equazione perfetta la tua, non è che se un gruppo come questo non ha mai avuto successo dipende dai non commenti su recensioni di un qualsiasi sito metal, non a tutti ad es. piace l'alternative, come a me, o almeno non del tutto, poi di gruppi validi che non hanno avuto successo ne è pieno il mondo rock e metal, e non hanno avuto successo anche quando non c'era internet, o di gruppi anche moderni con 4 commenti o uno solo ce neè a bizzeffe, questo gruppo cosa avrebbe di tanto diverso o superiore di tanti altri che non ce l'hanno fatta!?, inoltre se è cosi' epocale capolavoro incompreso dovrebbero vedersi commenti quantomeno interessanti ed entusiasti da parte dei recensori facenti parte o rientranti nella categoria alternative della redazione di Metallized, e io non ne vedo, un po strano , non ti pare!? |
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Ecco perche` un gruppo cosi` non ha mai avuto successo, sette commenti in tre giorni, un vero delitto. D`accordo che chi legge e commenta sul sito e` piu` per band piu` pesanti, ma santo cielo, questo e` un capolavoro degli anni 80`!!! |
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Ho tutti i loro album e li ho visti dal vivo 2 volte: gruppo unico e ultra sottovalutato! |
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Dico solo che sto puntando a completare la discografia, un album all'anno. |
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grandissimo gruppo snobbato dalla maggioranza posseggo soloun loro live e lo trovo veramente superlativo |
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Hanno detto tutto i tre precedenti specie il metal shock. Band pazzesca unica che non ha mai raccolto ciò che ha seminato. Per chi non li conosce comunque consiglio di partire dal primo omonimo |
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Non hanno praticamente avuto alcun successo, ma sono tra i pochi gruppi che hanno autenticamente inventato un genere. Perché, come ha detto chi mi ha preceduto, una musica così non si era mai sentita prima. Tre strumentisti paurosi con tre voce altrettanto paurose. Misteri del music business |
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Grande recensione! Qui parliamo di una delle band più sottovalutate della storia del rock, punto. Giustissimo il voto. |
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MASTERPIECE! Non ci sono parole per descrivere questo album. Fino ad allora una musica così non si era sentita: metal, funky, soul, cori ariosi quasi alla Beatles, un cantante con un'anima soul straordinaria, un chitarrista incredibile ed originale ed un batterista che sà fare la differenza. Cosa volere di più? E' un'album lungo, ma che scorre via senza tanti problemi e trovare filler qui è impossibile. Over my head è una di quelli canzoni che potrebbe restare nella storia della musica. Ma cosa volete di più? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Out of the Silent Planet 2. Over My Head 3. Summerland 4. Everybody Knows a Little Bit of Something 5. The Difference (In the Garden of St. Anne's-on-the-Hill) 6. I'll Never Be the Same 7. Mission 8. Fall on Me 9. Pleiades 10. Don't Believe It (t's Easier Said than Done) 11. Send a Message 12. The Burning Down
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Line Up
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Doug Pinnick (Voce, basso) Ty Tabor (Chitarra) Jerry Gaskill (Batteria)
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RECENSIONI |
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