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The Black Crowes - Before the Frost... Until the Freeze
12/10/2024
( 516 letture )
Con Before the Frost...Until the Freeze i The Black Crowes entrarono nell’era di internet!
In origine, infatti, solo la prima parte del doppio album, cioè Before the Frost… era disponibile su CD e l'acquisto dello stesso permetteva di scaricare dal sito web della band la seconda parte, ...Until the Freeze, attraverso un codice. Verrà pubblicata anche una versione in vinile, contenente tutte le canzoni, ma in un ordine diverso.
Marketing o meno, il numero di 20 tracks per 101 minuti di musica permetteva ai fratelli Robinson di mostrare tutta la propria versatilità, attraverso una proposta che non si accontentava di solcare i meandri del rock, bensì si concentrava sulla tradizione americana folk (in particolare nella seconda parte), anche grazie all’utilizzo di strumenti come il banjo e il violino, in un tentativo meraviglioso e riuscito di addentrarsi nella root americana. Sul piatto quindi l’orgoglio southern, ma anche le radici blues, l’amato gospel e scorribande brevi nel funky. Le registrazioni dal vivo nello studio del leggendario Levon Helm (The Band), a Woodstock, non facevano altro che incentivare l’immersione a 360 gradi in questo sereno peregrinare nel sound caratterizzante gli Stati Uniti.

Tappe obbligate di questo lungo viaggio a ritroso per capire la poliedricità del prodotto sono l’avvio arrembante affidato alla combo Good Morning Captain / Been a Long Time (Waiting on Love): blues/rock eseguito con toni entusiastici il primo, frutto dei Black Crowes più allegri, espansivi ed estroversi; hard rock alla Led Zeppelin la seconda, che prevede altrettanti momenti divertenti, con saltellanti richiami a Santana e un finale strumentale esuberante, una grande festa che coinvolge hammond, armonica e chitarra in assoli spettacolari. Come non citare poi A Train Still Makes a Lonely Sound, gran pezzo southern con un chorus arioso trascinante da cantare tutti assieme e soprattutto I Ain't Hiding, probabilmente il brano più bello della prima parte Before the Frost..., uno show degno dei migliori capitoli degli Stones! Presenta alcune tipiche caratteristiche della hit rock: un groove funky poco percettibile scalda i motori e apre le danze con un Chris mattatore alla Jagger, mentre giri psichedelici entrano in testa e Rich, autentico portento alla chitarra, inneggia ad un pezzo supersonico con un assolo estasiante su chitarre sovrapposte. What Is Home? rimebra i ‘60 e introduce i corposi tratti folk che caratterizzeranno la seconda parte del platter: l’armoniosa chitarra acustica e la voce sensibile catturano; così come la conclusiva, splendida ballad che chiude Before the Frost.... The Last Place that Love Lives è una killer song per cowboys, capace di colpire cuori solitari ruvidi, distanti da casa.

Aimless Peacock apre ...Until the Freeze con una strumentale che orienta il cambio di rotta, quell’immersione nel folk e nelle passioni più remote dei fratelli Robinson; indica anche la volontà della band di lasciarsi andare senza alcun vincolo di sorta. Il sitar introduce il brano, che si adagia sul violino per poi ospitare gli altri strumenti: chiunque è invitato a partecipare a questa scorribanda creativa improvvisata. Altre tracce significative del percorso intrapreso sono Shine Along, la quale mostra il lato irish folk del platter, con un uso elegante e spasmodico del violino e il cantato narrativo, mentre Roll Old Jeremiah inquadra la tradizione americana vicina al country e al southern, con basi pianistiche e pedal steel in primo piano; il solo poi è una goduria per gli amanti del “profondo sud”. La cover di So Many Times dei Manassas è un tributo pazzesco ai grandi autori americani (qui nello specifico Chris Hillman e Stephen Stills che l’hanno composta) e alle pagine più belle del country rock; un momento veramente toccante, seguito da Fork in the River, una sorta di prosecuzione di So Many Times, con Dylan che fa capolino e ingigantisce l’aura mistica che circonda l’album.

All’interno di una splendente e favolosa carriera come quella dei The Black Crowes, fa piacere ascoltare un album come Before the Frost...Until the Freeze, il quale mostra autenticità, tradizione, conoscenza e creatività, in un collettivo di tracks variegate, dove chiunque può trovare giovamento.
Provare per credere!



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
87 su 2 voti [ VOTA]
Galilee
Sabato 12 Ottobre 2024, 14.51.03
3
Bello bello, come tutti i loro album d\'altronde.
Testamatta ride
Sabato 12 Ottobre 2024, 14.48.18
2
Album veramente molto bello
Rob Fleming
Sabato 12 Ottobre 2024, 11.37.13
1
Dopo Amorica non li ho più seguiti. Però questo mi affascinò e lo presi. Bello veramente. Il primo cd lo ricordo più tradizionale/riflessivo. Forse mi piace più Until the Freeze. E poi, dai, Greenhorn è troppo vicina a Battle Hymns (nelle sue parti arpeggiate) per non adorarla. 78
INFORMAZIONI
2009
Silver Arrow
Southern Rock
Tracklist
Before the Frost... [CD]
1. Good Morning Captain
2. Been a Long Time (Waiting on Love)
3. Appaloosa
4. A Train Still Makes a Lonely Sound
5. I Ain't Hiding
6. Kept My Soul
7. What Is Home?
8. Houston Don't Dream About Me
9. Make Glad
10. And the Band Played On...
11. The Last Place that Love Lives

...Until the Freeze [download]
1. Aimless Peacock
2. The Shady Grove
3. The Garden Gate
4. Greenhorn
5. Shine Along
6. Roll Old Jeremiah
7. Lady of Avenue A
8. So Many Times
9. Fork in the River
Line Up
Chris Robinson (Voce, Armonica, Chitarra)
Rich Robinson (Chitarra, Sitar, Cori)
Luther Dickinson (Chitarra, Mandolino)
Adam MacDougall (Tastiera, Cori)
Sven Pipien (Basso, Cori)
Steve Gorman (Batteria, Percussioni)

Musicisti Ospiti:
Larry Campbell (Banjo, Violino, Pedal steel)
Joe Magistro (Percussioni)
 
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