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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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The Black Crowes - By Your Side
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06/07/2024
( 717 letture )
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I The Black Crowes completamente vestiti di bianco sulla copertina di un loro disco? Una sorta di anacronismo rispetto alla loro aura e al consueto look da “corvacci”, il tutto ritratto da uno scatto che mostra una posa da consumate rockstar un po’piacione: a prescindere dalla cover, il gruppo non arriva in realtà da un periodo positivissimo. La band di Atlanta viene insidiata dalle uscite di scena del chitarrista Marc Ford e del bassista Johnny Colt, avvenute nel 97, poco prima che l’ensemble inizi la scrittura dell’album in attesa di tornare in studio, senza dimenticare che nei mesi di maggio e giugno 1997, il gruppo incide un’opera titolata Band, che viene rifiutata dalla loro etichetta. Il qui presente platter, uscito ad inizio del 1999, è composto da 11 brani per una durata appena inferiore ai 45 minuti, con Kevin Shirley alla produzione, mentre le incisioni si tengono presso gli Avatar Studios di New York City durante l’anno precedente. By Your Side rappresenta il loro quinto capitolo discografico e va in una direzione classica, mantenendo fede alla musica tipica della band, virando verso composizioni snelle, senza fronzoli, spesso influenzate dalla musica soul e da altri ascendenti ma, perennemente, contraddistinte da una fortissima matrice rock, con il chitarrista Audley Freed che entrerà in formazione, senza però partecipare alle sessioni di registrazione del full length. La pre-produzione prende il via nel dicembre 1997 con brani che, in seguito, subiscono una sostanziale revisione o vengono eliminati del tutto, sostituite da canzoni nuove o recuperate dal disco mai pubblicato o riarrangiate direttamente in studio. Una curiosità: il produttore Kevin Shirley viene assunto su consiglio del chitarrista degli Aerosmith, Joe Perry, che consiglia fortemente ai Crowes i servigi del produttore, a suo parere capace di indicare la via per far sgorgare un disco rock concentrato e con la “botta”.
Va detto che, nonostante il periodo convulso e non felicissimo, il quintetto spara lontano dalle orecchie ogni perplessità o dubbio, mostrandosi in forma e sempre bravissimo nell’articolare e sibilare ottimo rock acido, intrigante e ben strutturato. La scaletta parte da Go Faster che esplode subito rendendo ardente l’aere, sposando la direzione Stones, grazie a cori e atmosfere tipiche: il ritmo è incalzante, le chitarre, l’armonica a bocca, la voce roca di Chris, le tastiere, la batteria che picchia, insomma un gran bell’inizio. Kickin’ My Heart Around è fortemente contrassegnata dalla slide guitar e da sensazioni specificatamente settantiane da pantaloni a zampa d’elefante, il tutto legato a coralità incisive, mentre la titletrack abbassa i ritmi ma la direzionalità è pregna del trademark scintillante di sporcizia rock che i fratelli Robinson hanno saputo dispensare sin dai primi vagiti, con un ingrediente in più, le coralità dal sapore soul qui sono imperanti. Horse Head mostra 4 minuti di rock denso e spesso che sa trascinare con le sue oscurità. Only A Fool si dipana da tastiere che punteggiano delicatamente e sfociano in un bel refrain. Heavy è un coacervo di rock sudista, nervature melodiche e cori dissonanti che colorano un gran bel brano avvincente, con il cantato cadenzato del front man e riff zeppeliniani, tanto per cambiare, uniti ad ottimi arrangiamenti delle key che contribuiscono a fornire bellezza pura al brano. Welcome to the Good Times è un lentone con farciture blues e screziature puramente soul, e quel ritornello che recita “dadadada” che cattura subito l’ascoltatore, anche grazie ai cori eterei e una corposa sezione fiati e percezioni delicate che mostrano ancora una volta la classe del gruppo. Go Tell the Congregation torna a calcare le orme su sentieri impestati di rock sparato e tosto fuso a filamenti quasi gospel, Diamond Ring, con tanto di hammond in evidenza, sposa ancora una volta un mix di rock e soul, arricchito da percezioni pressoché beatlesiane. Then She Said My Name scocca da un riff carico diluito nelle tastiere dove la matrice graffiante risulta dominante, poi Virtue & Vice serra i boccaporti grazie ad un brano particolare e anomale negli arrangiamenti, non perdendo un grammo di energia vitale e voglia di colpire in faccia l’audience.
A partire dal febbraio 1999, la compagnia dei corvacci parte in tournée nei teatri nordamericani per due mesi, a sostegno dell'album, con le scalette che includevano più della metà delle canzoni di questo disco. Nell'ottobre 1999, alla band si unisce la leggenda Jimmy Page per un paio di spettacoli a New York e Los Angeles, e un terzo spettacolo al Centrum di Worcester, Massachusetts: in queste occasioni viene registrato un album dal vivo, Live At The Greek. La collaborazione porterà ad un tour più ampio con lo stesso chitarrista dei Led Zeppelin e i The Who nell'estate del 2000. I concerti vedono il gruppo suonare con Lenny Kravitz e nell’estate seguente come opener per il tour europeo degli Aerosmith. Nonostante tanti sforzi, il disco non va al di là di un deludente 26° posto nella classifica americana, vendendo solamente trecentomila copie in patria a dispetto degli ingentissimi impegni promozionali assolti, tra comparsate televisive, esibizioni live e collaborazioni. By Your Side resta, in ogni caso, un ottimo lavoro con tutte tracce facilmente assimilabili ed estremamente belle, calibrate, stuzzicanti e ben scritte, l’unico neo è la mancanza di una vera hit capace di trascinare in alto l’intero album, scardinando le chart. Ennesimo centro artistico nella lunghissima carriera dei fratelli Robinson, e sinceramente chissenefrega se nella discografia dei <The Black Crowes questo CD non è diventato un best seller!
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7
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Disco che suona 100% Black Crowes e scorre via che è un piacere. Confermo, alta qualità e giudizio corretto. 80 agile agile |
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5
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Questo mi manca, ma sono sicuro dell\'altra qualità |
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3
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Sicuramente l\'album più chic, come da immagine di copertina, e probabilmente Kevin Shirley ha giocato un ruolo fondamentale, ci sono bellissime influenze Stax/Volt, gran disco voto appropriato |
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2
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....per me invece e\' uno dei piu\' belli in assoluto....assomiglia un po al primo ma piu\' maturo nel blues...amorica e three snake a me non piacciono!!!!! |
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1
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Secondo me uno dei meno incisivi, ma super figo lo stesso. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Go Faster 2. Kickin’ My Heart Around 3. By Your Side 4. Horse Head 5. Only A Fool 6. Heavy 7. Welcome to the Good Times 8. Then She Said My Name 9. Diamond Ring 10. Go Tell the Congregation 11. Virtue & Vice
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Line Up
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Chris Robinson (Voce, Armonica) Rich Robinson (Chitarra) Eddie Harsch (Tastiera) Sven Pipien (Basso) Steve Gorman (Batteria)
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RECENSIONI |
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