|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
|
( 11441 letture )
|
Whoracle uscì nel Novembre del 1997. Si trattava del terzo album della band, ai tempi in cui Björn Gelotte suonava la batteria e gli In Flames erano poco più che una sconosciuta band proveniente dal sud della Svezia. Quello che in seguito diverrà il “Göteborg-Metal” era poco più che alla sua fase embrionale, ma sebbene si trovassero anni luce dal successo che li travolgerà definitivamente con album del calibro di Clayman, i tre mastermind svedesi (Fridén, Strömblad e Gelotte) seppero cogliere l’opportunità di avvicinare il grande pubblico con una prima virata stilistica. Non l’hanno mai negato gli stessi In Flames, che in una vecchia intervista rilasciata al sottoscritto definirono il concept elaborato nel titolo come “l’unione della parola Oracolo e Prostituta […] il fatto di trovarsi a dover fare qualcosa per denaro, per poter sopravvivere”. Ed ecco allora la macchina da guerra conosciuta con Lunar Strain e The Jester Race spiegare le sue grandi ali per abbracciare un primo flusso di successo.
L’evoluzione alla quale assistono i fan della band, lascia l’amaro in bocca solo fino ad un certo punto. Le canzoni si fanno ora più assimilabili, la complessità dei brani cala insieme alla velocità degli stessi, in quello che si rivela l’olimpo del mid-tempo. Pezzi stupendi come Gyroscope, World Within the Margin, Jotun o la stessa Everything Counts (cover di ottantiana memoria), fondano la loro impareggiabile bellezza non sulla velocità pura e semplice, ma su chitarre melodiche e ritornelli di una epicità rabbiosa. Non mancano certo rasoiate più dirette, ma queste sono costrette a ritagliarsi una propria dimensione, all’interno del quale brillano di luce bollente Food For the Gods e The Hive, recentemente rispolverata dai cinque di Göteborg per il A Sense of Purpose European Tour. La voce di Fridén poi, lontana dalle sperimentazioni melodiche degli album post-Clayman, grezza, violenta e in qualche modo ancora acerba, mostra i primi segni di un progressivo miglioramento.
In un certo senso, spaventa pensare che uno dei chitarristi attualmente più ispirati nel panorama estremo, solo undici anni fa fosse impiegato, a causa di problemi di line-up, come batterista di una band di discreto successo. Gelotte non hai mai fatto segreto della sua predilezione per lo strumento a sei corde, ma seppe in quel periodo farsi carico (con buoni risultati) delle necessità di un gruppo messo in difficoltà da una scena musicale estremamente viva, ma altrettanto instabile. In quella seconda metà di anni novanta finirono infatti per militare negli In Flames diversi artisti che raggiungeranno la notorietà in formazioni di successo, ed altri personaggi meno fortunati. Tra questi Niklas Engelin, attualmente in forza agli Engel, Johan Larsson, bassista dei Seance e già membro degli esordienti Hammerfall insieme a Glenn Ljungström, prima spalla di Strömblad negli stessi In Flames.
Whoracle segna la prima rottura nella carriera discografica della band. Con Colony e Clayman gli In Flames si incammineranno lungo il sentiero che inevitabilmente li porterà sino al gioiello/disastro Reroute to Remain, ma è a partire da quest’album che le cose cominciarono a cambiare. Le sperimentazioni si riducono alle splendide contaminazioni acustiche che tutti conosciamo, toccando proprio su questo disco l’apoteosi della meraviglia in uno degli spunti più ispirati dell’intera loro carriera. Dialogue With the Stars giunge come un magico dono del notturno cielo di Svezia. La canzone, una strumentale di appena tre minuti, violenta le percezioni emotive dell’ascoltatore con melodie tanto preziose da costringere al silenzio, mentre chitarre, prima distorte, poi acustiche, ed ora fuse in vivido fervore, tracciano lunghe pennellate sulla volta celeste, come ad unire gli astri in un disegno divino di effimera perfezione.
Un album fondamentale per chi conosce gli In Flames, capolavoro forse non assoluto, ma certamente degno di un posto d’onore nella vostra collezione privata. Per chi ha la sfortuna di non amare ancora questa band, rimane un disco da possedere in ogni caso. Chiunque siate, qualunque sia la vostra storia, non farete alcuna fatica a trovare il vostro modo di apprezzare questo gioiello.
|
|
|
|
|
VOTO LETTORI
|
85.55 su 129 voti [
VOTA]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
25
|
Non solo capolavoro degli In Flames, un capolavoro e basta. Meno duro e puro di TJR probabilmente, ma non trovo una traccia che non mi dia emozioni. Rispetto al precedente (che ha una posizione forte e chiara nel genere), lo trovo più completo. Non so se l\'abbiano fatto per la pagnotta, se lo dicono loro sarà così, per me è un album indimenticabile, completo e irrinunciabile. Del dopo, purtroppo, bah..., forse c\'era troppa pagnotta |
|
|
|
|
|
|
24
|
Il disco migliore degli In Flames per quanto mi riguarda.
Capolavoro. |
|
|
|
|
|
|
|
|
22
|
I testi degli In Flames sono spesso molto criptici, la cosa può non piacere, ma che siano brutti no. |
|
|
|
|
|
|
21
|
Scoperto grazie ad un un mio carissimo amico che mi portò questo e The Mind's I dicendomi "ti piaceranno tantissimo"! Non si era sbagliato, due albums che ascolto tuttora e non mi stancano mai. Whoracle è il mio preferito degli In Flames con The Jester Race, un mix di aggressività e melodia che però secondo me non è rottura col passato ma piuttosto naturale evoluzione. I pezzi sono molto freschi, la voce deve ancora maturare e le linee melodiche sono magnifiche. Jotun mi piace tantissimo e si riconosce la mano di Niklas Sundin nel testo, ma l'apice è Episode 666 di cui fra l'altro incisero un'altra versione che gira su Youtube ed è persino migliore, più grezza e aggressiva. Insomma x un album fantastico, la fiamma era ancora ardente ma in seguito inizierà a diventare sempre più debole fino a estinguersi (x me) totalmente qualche anno prima della dipartita dell'immenso Jesper |
|
|
|
|
|
|
20
|
@Ilvino Di nulla!!! E di nulla anche su altre band che vi ho fatto conoscere a te e ai tuoi soci e a tutti in paese(Type o negative,dark tranquillity,summoning,dream theater,forest stream,amorphis ecc ecc ecc).  |
|
|
|
|
|
|
19
|
Nn ho specificato nel commento di prima che comprai a scatola chiusa whoracle dopo che grazie ad un mio amico che ha scoperto questa magnifica band e che aveva gia lunar strain,subterranean,jester race e whoracle,ho avuto l onore di ascoltare l album e conoscere gli in flames che nn sapevo nemmeno che esistessero.magnifici!grazie nergal |
|
|
|
|
|
|
18
|
In buona sostanza, musica splendida, testi orrendi. Motivo per cui sugli In Flames ho sempre più di qualche riserva. |
|
|
|
|
|
|
17
|
Un bellissimo album senza dubbio! Lo lego ad un grande periodo della mia vita ed ancora oggi non posso che considerarlo come uno dei migliori dischi made in sweden di sempre. Sono D'accordo con TheLastBaron@ in definitiva... album sicuramente più maturo ed originale di the jester race. |
|
|
|
|
|
|
16
|
In assoluto il più bello. Lo preferisco anche a Jester Race. |
|
|
|
|
|
|
15
|
Album eccezionale,non mi stanco mai di ascoltarlo! |
|
|
|
|
|
|
14
|
lo comprai l'estate del 98 "a scatola chiusa" ed è diventato uno dei miei dischi preferiti di sempre. Stupendo |
|
|
|
|
|
|
13
|
Lo adoro!!! Album Magnifico!!!! Adoro Food for the gods e gyroscope!!!!!!! |
|
|
|
|
|
|
12
|
Album stupendo..come senti la prima nota non riesci a non proseguire fino al finale. Meno complesso di the jester race (che ancora risentiva di lunar strain e subterranean..ps: a quando una recensione? ) ma più diretto, il punto di partenza per l'evoluzione che ha portato a colony e clayman e base per tutto il metalcore che si sviluppò dopo (il riff di the hive fu palesemente copiato dagli atreyu) |
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
non sono un grande amante degli in flames ma secondo me questo e jester sono 2 capolavori, forse questo è anche un filino più maturo del precedente |
|
|
|
|
|
|
9
|
L'album degli In Flames più vecchio che ho. Nelle mie preferenze è secondo solo a The Jester Race, ma siamo comunque su livelli assurdi!! |
|
|
|
|
|
|
8
|
Io l'ho sempre reputato e continuo a reputarlo la copia ben fatta ma sbiadita di "The Jester Race" troppo similari in più d'un occasione. Detto questo, è uno dei dischi che vale la pena di possedere del combo svedese. |
|
|
|
|
|
|
7
|
quoto il commento di khaine |
|
|
|
|
|
|
6
|
Album bellissimo, a mio parere molto meglio di the jester race. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Disco bellissimo che l'unico 'difetto' di essere uscito dopo un disco immenso come 'The Jester Race'. 85/100 |
|
|
|
|
|
|
4
|
x me il migliore degli in flames |
|
|
|
|
|
|
3
|
Null'altro che non sia già stato scritto dal bravissimo Marco e dai Vs commenti. Paga dazio solo con "The Jester Race"! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Concordo in toto con il recensore. Resta il fatto che il loro capolavoro rimane "The Jester race" |
|
|
|
|
|
|
1
|
Sono convinto che Whoracle sia uno dei dischi metal più belli di sempre, senza fare tanti paragoni inutili con altre band: è semplicemente un disco riuscito alla perfezione. Grandi In Flames, per questo e altro ancora vi sono grato! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
01. Jotun 02. Food For the Gods 03. Gyroscope 04. The Hive 05. Dialouge With the Stars 06. Jester Script Transfigured 07. Morphing Into Primal 08. Worlds Within the Margin 09. Episode 666 10. Everything Counts (Depeche Mode cover) 11. Whoracle
|
|
Line Up
|
Anders Fridén - vocals Bjorn Gelotte - drums, lead and acoustic guitar Johan Larsson - bass Glenn Ljungström - rhythm guitar Jesper Strömblad - lead and acoustic guitar
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|