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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Bloodbath - The Fathomless Mastery
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( 7853 letture )
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A volte le cose semplici sono le migliori. Una partita a carte tra amici. Il caldo tepore del focolare. Un album di puro death metal, che ti assale come ti assalirebbe un cacciatore di taglie. Sì, certe volte abbiamo bisogno di semplicità. Dimentichiamo per un attimo i tempi dispari, passiamo oltre gli assoli chilometrici, tralasciamo le orchestrazioni e le armonie multitraccia. Abbandoniamoci all'acida malvagità del riffing di Nyström, facciamoci cullare dal caldo gutturale di Åkerfeldt ed inebriamoci della velocità di Axenrot.
Non c'è filosofia e non c'è morale, ma soltanto un terrificante ed irrinunciabile canovaccio, un marchio di fabbrica di cui non possiamo fare a meno. Nel nuovo disco targato Bloodbath non troverete pensiero, ma soltanto azione, una violenza incondizionata che non teme paragoni né cali di stile. Non è una gara di bellezza, ma piuttosto un invito a picchiare più forte, ad affondare il coltello nella carne con rinnovata crudeltà. Gli intenti della band sono dichiarati, non ci sono scusanti: o con noi o contro di noi. E' inutile pontificare su quali valori possa mai rappresentare un disco del genere, né che insegnamenti impartisca. The Fathomless Mastery va ascoltato con cognizione di causa, consci di avere tra le mani cattiveria fine a se stessa. E' un po' come giocare ad uno sparatutto particolarmente splatter: il fine è solo quello di sfogarsi. L'uomo talvolta sente il bisogno di tornare ai suoi istinti primordiali per ricaricare le batterie psichiche. Ecco quindi che vengono in suo aiuto opere di questo genere, atte ad annichilire il pensiero facendo tabula rasa della sua ordinaria morale.
E' probabile che The Fathomless Mastery non rappresenti il punto più alto della discografia del supergruppo svedese, ma d'altro canto è un disco che conferma questi musicisti come una garanzia di qualità, con o senza Tägtgren. Ritengo quanto mai inutile il track by track: i pezzi pur tutti di ottima fattura sono decisamente uniformi. Forse troppo uniformi: se dovessi muovere una critica sostanziale ai Bloodbath del 2008 dovrei ammettere che effettivamente hanno perso un po' di fantasia rispetto al passato. Ricordo a tutti infatti che la band ha all'attivo soltanto altri due album, ovvero Resurrection Through Carnage (2002) e l'indiscusso capolavoro Nightmares Made Flesh (2004), oltre ad un paio di EP. La domanda che mi pongo è la seguente: come interpretare la mancanza di idee che riscontriamo dopo soli 6 anni di attività? Va detto innanzitutto che stiamo parlando di musicisti estremamente navigati. Va aggiunto che Åkerfeldt & co. sfornano quasi un disco all'anno, considerando i vari progetti all'attivo. Viene da sé che possa mancare un po' l'ispirazione... Quello che tuttavia voglio premiare con questa recensione è la passione, che a quanto pare non teme il passare degli anni, ed anzi sembra acquisire più vigore e sicurezza album dopo album. Consiglio dunque The Fathomless Mastery a tutti gli amanti delle sonorità death classiche, ed esprimo il mio apprezzamento per il ritorno dei Bloodbath dopo ben 4 anni di silenzio.
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16
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Questo ce l'ho in digipack, troppo bello. Un signor disco che ti prende e non ti molla piú. Ottimo e rimane di notevole longevità a distanza di undici fottuti anni Ottimii Bloodbath |
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15
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Che incredibile mazzata, il sapore del sangue non è mai stato così soddisfacente ed inebriante. |
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14
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preso ieri in edizione digipack a 9.90!!! veramente un discone |
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13
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Semplicemente fantastico! |
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12
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Questo disco c'ho messo una vita ad ascoltarlo... perché esclusa la prima volta, ogni volta che dicevo "ora ho voglia di Bloodbath", mi mettevo inevitabilmente ad ascoltare Nightmares Made Flesh. Il paragone con quel capolavoro è inevitabile e un po' penalizzante per questo disco, sicuramente meno fresco e secondo me meno "potente" nei suoni e nella prestazione complessiva; comunque un disco di ottima fattura! |
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10
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IO VORREI TORNARE SU QUESTO SPLENDIDO ALBUM DEL QUALE AVEVO PERSO LA RECENSIONE,OTTIMA,DI RENAZ.RAGAZZI,MA QUESTI SIGNORI HANNO FATTO UN DISCO SEMPLICEMENTE FANTASTICO DA METTERE NELLA COLLEZIONE PERSONALE DEGLI INTOCCABILI.NON C'E' UN BRANO,UNO,CHE NON POSSA DIVENTARE GIA' UN CLASSICO.IL MURO DEL SUONO SPRIGIONATO DAL QUINTETTO E' SEMPLICEMENTE SBALORDITIVO E UNA COSA COSI' L'AVEVO SENTITA SOLO DAGLI SLAYER E DAI CANNIBAL CORPSE! C'E' DA DIRE INOLTRE CHE,PROBABILMENTE, I BLOODBATH DISPONGONO AD OGGI DEL MIGLIOR SINGER DEATH IN CIRCOLAZIONE(GIA' GRANDE CON GLI ALTRI MOSTRI SACRI OPETH),CHE MARCHIA LE COMPOSIZIONI CON LA SUA VOCE INCONFONDIBILE.UN MUST ASSOLUTO |
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9
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Nemmeno a me gli Obituary piacciono in effetti... ma fanno praticamente death 'n roll...siamo su un altro pianeta! Mi scuso per il ritardo... siamo davvero sommersi di lavoro :-/ |
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8
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Un po' in ritardo questa recensione.. XD comunque il CD è eccezionale, consigliato a tutti! Renaz scrive che è apprezzabile dagli amanti del death classico, ma io direi che l'ascoltabilità di quest'album è ben più ampia (a me gruppi death vecchio stile tipo ad es. Obituary non piacciono proprio). Melodicità nel riffing, "furbizie" sparse qui e là ed una linea vocale a dir poco impeccabile (stiamo parlando di Mr. Akerfeldt, dopotutto..) rendono quest'album, a mio avviso, imperdibile per chi ascolta death. |
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7
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Recensione parecchio invitante |
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5
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Applausoni sia al recensore che ai Bloodbath, veramente un grande album. 90. |
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3
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album strepitoso..recensione perfetta.. |
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2
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Grazie Menty  |
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1
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Recensione che rispecchia esattamente il mio pensiero sul disco, sono d'accordo su tutta la linea. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. At The Behest Of Their Death 2. Process Of Disillumination 3. Slaughtering The Will To Live 4. Mock The Cross 5. Treasonous 6. Iesous 7. Drink From The Cup Of Heresy 8. Devouring The Feeble 9. Earthrot 10. Hades Rising 11. Wretched Human Mirror
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Line Up
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Mikael Åkerfeldt: Vocals Anders "Blakkheim" Nyström: Guitars Per "Sodomizer" Eriksson: Guitars Jonas Renkse: Bass Martin "Axe" Axenrot: Drums
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