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Nel 1978 un tale Leslie Watkins pubblicò un curioso libretto dall'enigmatico titolo Alternative 3. In realtà il libro di Watkins era solamente la “trascrizione” di un documentario televisivo - ad opera di David Ambrose & Christopher Miles - uscito nel '77, in contemporanea in diversi Paesi, il quale metteva in luce almeno 2 fatti sconcertanti per l'umanità intera. Primo fatto: diversi scienziati sarebbero scomparsi o morti in quella che sarebbe stata definita come operazione brain drain. Tra le morti misteriose figurerebbe anche quella di un certo Professor Ballantine, il quale avrebbe passato prima di morire una videocassetta ad un amico; videocassetta che inserita in un normale lettore vhs non ebbe mai modo di funzionare. I documentaristi ipotizzano che gli scienziati scomparsi sarebbero coinvolti in un segretissimo progetto congiunto tra Stati Uniti e (l'allora) Unione Sovietica per dei misteriosi viaggi spaziali, fatto avvalorato dai contenuti della videocasseta di Ballantine una volta che fu trovato il sistema di decodifica: il filmato conterrebbe le immagini di un atterraggio su Marte avvenuto nel 1962. Secondo fatto: la Terra starebbe morendo come conseguenza del massiccio inquinamento. Gli sconvolgimenti climatici porterebbero alla fine della vita sul pianeta. Sebbene il primo fatto possa fare sorridere (ed in effetti alcune versioni dichiarano che il documentario sarebbe dovuto essere solamente uno scherzo che inoltre sarebbe dovuto andare in onda il primo di aprile, cosa che poi non avvenne per comuni problemi di tempistiche televisive), il secondo sarebbe ancora di estrema attualità. Watkins puntò la propria attenzione proprio sull'inevitabile fine del mondo e sulle 3 uniche alternative elaborate per salvare l'umanità.
Alternativa 1: drastica riduzione della popolazione umana. Alternativa 2: costruzione di rifugi sotto la superficie terrestre per gli uomini più potenti della Terra e per una fetta accuratamente selezionata di popolazione meritevole (la cosiddetta elite) finchè il clima non si stabilizzi. Alternativa 3: costruzione di navi spaziali per il trasferimento dell'elite terrestre su Marte.
Bene, cosa c'entrerebbe tutto ciò con gli Anathema? E' presto detto: il libro di Watkins ispirò, una ventina d'anni dopo la sua uscita, proprio Duncan Patterson, all'epoca bassista e principale songwriter insieme a Danny Cavanagh del combo di Liverpool. Le teorie ivi contenute diedero lo spunto a Duncan per portare ad estremo compimento la sua visione iperpessimistica della condizione umana. Alternative 4 è infatti il disco della totale perdita di speranza, della forte presa di coscienza sul fatto che la vita non abbia alcun senso, se non il dolore. Difatti l'apertura affidata a Shroud of False (le cui note di pianoforte non dimenticherete mai più), manifesto assoluto della poetica anathemiana, non lascia adito a a dubbi:
We are just a moment in time
Dopo averci così ridotto alla stregua di un semplice frammento di tempo della durata di un battito di ciglia Duncan suggella la nostra condizione con l'augurio migliore che potesse fare:
I hope you don't understand.
La felicità risiede nell'ignoranza, nel non sapere, nel non capire. Da qua le lyrics si dipanano a proposito del vuoto e della disperazione che ci circondano, dei sadici tradimenti che la vita mette in atto per noi, della nostra incapacità di capire l'importanza degli affetti finchè non li si è persi per sempre, finanche al logorìo dei rimorsi, dei pentimenti, del “come sarebbe stato se”. E naturalmente, come ciliegina, la oramai fatidica
Alternativa 4: l'olocausto totale dell'umantà.
Gli Anathema vogliono quindi far passare il messaggio che l'unica fonte di salvezza sia la morte. E lo fanno con un pezzo, la title track, dotato di una inquietante e psicotica bellezza che ha dell'incredibile. Curioso come la title track sia affidata all'unico pezzo dotato di un legame con i trascorsi musicali del gruppo, perchè musicalmente parlando Alternative 4 è il disco della grande svolta gothic: gli Anathema puntano ad una semplificazione massiccia del sound e ad una eliminazione quasi totale della componente doom (comunque ancora abbastanza presente sul precedente Eternity). Il suono viene di conseguenza alleggerito di spessore metallico, virando su una maggiore cura per le melodie e per gli arrangiamenti tastieristici ed aprendo verso il mondo della psichedelia (processo che troverà pieno compimento nel successivo Judgement). Tutto ciò in un contesto musicale volutamente molto minimale. Una produzione finalmente all'altezza dona al disco quella fredda asetticità che ne accentua le sensazioni di assoluta solitudine e di abbandono. Patterson e Vincent sono i due protagonisti del disco: il primo per i suoi eccellenti lavori di basso e per l'atmosfera ricreata; il secondo per l'interpretazione vocale dei pezzi, disperata e rabbiosa quanto serve. Le nuove soluzioni adottate comprendono l'introduzione degli archi (l'esaltante riff di apertura di Fragile Dreams, oramai un loro inno), dell'organo Hammond (come nella mia preferita e piccolo capolavoro Regret) e di un uso sempre più massiccio del pianoforte come elemento melodico. La solita, immensa, sensibilità nel toccarci l'animo nel profondo è l'unico filo conduttore di tutta la produzione degli Anathema ed in questo disco raggiunge degli apici incredibili. Vi sentirete letteralmente sciogliere il cuore in amare lacrime sulle note di Inner Silence (tra i pezzi più toccanti che abbia mai sentito), così come vi struggerete per le urla di dolore che sentirete a volte in sottofondo; vi abbandonerete ai ricordi di una felicità sempre vissuta in differita, perchè incapaci di goderne se non nei ricordi e vi lascerete dolcemente attanagliare lo spirito dai rimorsi di una vita.
Alla fine, per come io l'ho recepito, il disco attraverso la sua carica di negatività sembra quasi invitare l'ascoltatore a gioire finchè ce n'è il tempo, finchè ci sono le energie, finchè la vita col suo rito strano e incomprensibile ci trascina dentro la grammatica del desiderio e dietro un sogno di felicità. Semplicemente imperdibile per chiunque.
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VOTO LETTORI
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86.82 su 142 voti [
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31
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ottimo disco di una band stratosferica,il finale di Lost Control mi fa venire sempre la pelle d\'oca da quanto è meravigliosamente struggente. |
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30
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Probabilmente il più bel disco di sempre |
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29
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Uno degli album piu' drammatici e credibili dell'intero panorama...L'apice assoluto degli Anathema !!! |
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28
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Grandissimo disco di una band dal percorso artistico unico.
Voto 88 |
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27
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Il lavoro migliore degli Anathema del nuovo corso post-doom. Da 100/100. |
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26
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Grande band ! Nella loro continua ed imperturbabile evoluzione hanno sfornato delle vere e proprie gemme musicali, come questo Alternative 4, uno dei vertici della loro produzione. Concordo con il voto in calce alla bellissima recensione! |
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24
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spettacolo dark anche se la copertina é bianca. le foto nel booklet con un pelo mancato nella rasatura? fuori ma epico. da ascoltare con calma per poter viaggiare nei meandri della mente |
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23
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Bellissimo disco, bellissima recensione. |
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Grandissimo album. Superato solo dall'immediatamente successivo Judgment. Le prime 6 tracce sono pura poesia. 93. |
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21
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Clamorosa svolta con una serie di perle che ancora oggi fanno bella mostra ai loro concerti. Su tutte Fragile Dreams, Lost control, Empty e la stessa Alternative 4. Quando si dice capolavoro 85 |
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19
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Bello, ma The silent enigma? è superiore |
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17
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Ottima recensione.. sicuramente è l'album di svolta nella carriera degli Anathema che lasciano i lidi del Doom verso sonorità più melodiche e poetiche. Album perfetto voto 95 |
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16
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la band crea questa pietra miliare del genere che tuttavia non è del tutto definibile entro i confini di uno stile preciso; spazia invece al di là della semplice parola gothic, CAPOLAVORO ASSOLUTO ascoltate Fragile Dreams !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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14
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Grazie ad Autumn ed a Metallized per avermi fatto conoscere questa band e, soprattuto, questo disco. Suona da settimane costantemente nel mio lettore. 90? per me capolavoro da 99,9 !! |
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13
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Complimenti Stefano bella recensione , questo album è per me ottimo . |
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12
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Il migliore dei 'nuovi' Anathema, disco a dir poco stupendo. Per me si piazza al secondo posto, subito dietro a The Silent Enigma...Un 90 che questa volta ci sta tutto. |
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11
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Un viaggio dentro l'anima, un viaggio inquietante, un viaggio commovente........un album che bisogna capire per apprezzare...ascoltare e riascoltare...per poi realizzare che sei di fronte ad un Opera d'Arte !!!!! |
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10
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...disco a momenti commovente anche se l'impronta Pink Floyd è notevole. |
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9
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Un capolavoro che si aggrappa all'anima col tutto il suo peso, trascinandola in un pozzo senza fondo di emozioni. Meraviglioso. |
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8
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musica che tocca l'anima . Bella recensione come al solito ! |
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7
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DISCO STRATOSFERICO TRA I MIGLIORI 5 DISCHI DI TUTTI I TEMPI!!!!!!!!!!!! GRANDISSIMI ANATHEMA |
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6
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meraviglioso, sicuramente uno dei miei preferiti degli anathema! 95 anche per me! |
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5
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non l'ho mai ascoltato ma questa ottima recensione me ne ha fatto venire voglia. complimenti. |
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4
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album di una classe infinita,insieme a judgement il migliore degli Anathema |
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3
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Bellissimo, il mio voto è 95, è davvero perfetto. |
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2
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Bella recensione, come sempre Autumn. Questo è il disco migliore della "nuova era" degli Anathema per quanto mi riguarda: testi e musica sono di una passionalità e perfezione stilistica unica ed irripetibile. |
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1
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Nella loro musica -malinconica per definizione- ho sempre percepito un fortissimo contrasto: gli Anathema non mi hanno mai "intristito" perchè, come sottolinea Autumn nella sua chiusura, il loro messaggio pessimistico rivolge in un qualche modo alla vita. E' un concetto difficile da spiegare, perché probabilmente è una sensazione intima che provo a livello emotivo. Come sognare la morte, svegliarsi e ringraziare di POTER andare con le proprie gambe al quotidiano patibolo: questo è per me A4... |
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