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INIT RCCB, VIA DOMENICO CUCCHIARI 28 - ROMA (CASAL BERTONE)

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FRONTIERS ROCK FESTIVAL
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)

26/04/25
DELTA SLEEP
CORTE DEI MIRACOLI, VIA ROMA 56 - SIENA

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HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)

26/04/25
NORTHERN DARKNESS FEST
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

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HEILUNG
TEATRO ARCIMBOLDI - MILANO

27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO

Anathema - Falling Deeper
( 6772 letture )
Me ne sono dovuto occupare per “lavoro”, ma ho cercato di farlo come se la cosa non mi riguardasse da vicino.
Ci ho messo un po' a lasciare decantare Falling Deeper, e a trovare le parole giuste per discuterne: sia per depurarmi da ogni sorta di pregiudizio (nel bene e nel male, of course) che inevitabilmente sorge in fase di commento di una nuova fatica dei propri beniamini, sia per maturare il giusto distacco e rifiutarmi di accettarlo per come mi è stato presentato, ossia una compilation con pezzi di repertorio rivisitati, e viverlo invece come disco a sè stante, slegato dall'ingombrante passato.
Perchè la cosa più facile nel tentativo di giudicare Falling Deeper da fan degli Anathema di lunga data sarebbe quella di incappare in aberrazioni concettuali quali: “i pezzi non suonano come gli originali”, “le canzoni non hanno lo stesso tiro, la stessa atmosfera”, “dov'è il doom?”. E grazie al cazzo!
A differenza dell'insapore e –fortunatamente non in questo sito- sopravvalutato Hindsight di cui Falling Deeper si configura come una sorta di prosecuzione d'intenti, il disco in questione propone i vecchi, anzi vecchissimi pezzi in una veste (a parte qualche eccezione) ora davvero nuova, in forza di veri riarrangiamenti in luogo delle pedestri e scialbe riproposizioni semiacustiche del padre putativo di tre anni fa -che per il sottoscritto, è bene chiarirlo, rappresentò uno sconfortante minestrone di pretestuosità, quand'anche non tragicomico (vero Are You There?).
Comunque, la prima sensazione è quella che gli Anathema non abbiano più niente da dimostrare, che abbiano voluto, anzi Danny abbia voluto, regalarsi una sorta di emancipazione dai fantasmi di un periodo che dava come l'impressione di essere stato rimosso in toto. Che abbiano avuto, anzi Danny abbia avuto, una presa di coscienza verso un passato ora ritrattato con orgoglio e soddisfazione.
Falling Deeper presenta infatti 9 canzoni tratte dagli album pubblicati fino al 1995 (ep inclusi), ossia nel pieno del periodo doom: da quello più marcio ed intransigente dell'ep The Crestfallen fino alle derive più oniriche e sentimentali di The Silent Enigma. Non sarebbe affatto sbagliato (a parte per un paio di casi) affermare che i pezzi presenti prendano solo spunto dagli originali, in quanto Daniel ha svolto principalmente un lavoro di decostruzione delle vecchie canzoni delle quali ha poi recuperato solo taluni frammenti (leggasi la melodia principale), riarrangiandoli in chiave orchestrale con l'aiuto di Dave Stewart (già nei credits di We're Here Because We're Here).
L'approccio è quindi in prima istanza minimale: i pezzi rispetto agli originali sono striminziti e ridotti all'osso, persino spogliati delle parti cantate (Falling Deeper è quasi completamente strumentale) e sfoltiti nel minutaggio. In pratica è come sguarnire un farmaco della forma farmaceutica -supponiamo capsulare- e tenere solo il princio attivo.
In seconda istanza il lavoro tende invece ad aggiungere: variazioni sul tema, va bene, ma anche e soprattutto ispessimenti armonici ad opera della London Session Orchestra. Le chitarre lasciano il posto di protagoniste a pianoforte ed archi, limitandosi ad essere efficaci accompagnatrici (quelle acustiche) ed a produrre suggestivi feedback (quelle elettriche). Il principio attivo viene quindi arricchito di eccipienti.
Infine il tutto viene ricoperto di una patina melensa e tendente al patetico e racchiuso in un packaging del tutto invitante. Ed ecco la nuova forma farmaceutica.
Il risultato di questo “ingegnoso” metodo di lavoro è che ci si ritrova ad ascoltare per lo più dei semplici loop di pianoforte dei riff portanti dei pezzi originali, sorretti da archi (per carità molto ben arrangiati) ed arricchiti da crescendo finali ad effetto. Fine della storia. Un lavoro abbastanza dispersivo e privo di personalità, incapace di svilupparsi attorno ad un obiettivo quantomeno definito.
Da questo schema (che dà il peggio di sè in Kingdom e We The Gods) si discosta solo quel famoso paio di pezzi di cui sopra che si è mantenuto fedele per la maggior parte all'originale: sto parlando di Everwake, con la special guest Anneke Van Giersbergen, e soprattutto della maestosa Sunset Of Age, pezzo già perfetto nel 1995 dove gli archi hanno gioco facile nel ricalcare le partiture di chitarra elettrica. Tra l'altro la canzone viene piazzata furbescamente in coda all'album quasi come voler lavare l'onta e riscattare tutto il resto.
Peccato ancora una volta per la prova di Vincent, che in questi spin-off acustici pare smarrire le capacità interpretative (ma se non altro qua canta molto meno che in Hindsight).
Ci si ritrova così tra le mani un disco dal tenore dimesso e sfuggente, e ciò è bene, ma dall'impatto emotivo e dall'espressività pressochè nulli, e ciò è molto male. Inconsistente, insomma. E noioso, pure.
Il disco non è brutto, apprezzo molto il fatto che il gruppo, anzi Danny, abbia cercato di produrre un album “nuovo” e che non si sia piegato alla facile tentazione di speculare banalmente su del materiale così caro ai fan (e ciò tanto basta a farmelo preferire ad Hindsight), ma Falling Deeper non possiede un grammo di fascino; è sì elegante ma fin troppo affettato (attenzione: non pomposo) perchè l'insieme ne risulti piacevole o in qualche modo “costruttivo”.

C'è un evidente problema quando i sussulti si producono solo in quei pezzi che per la maggior parte sono stati lasciati fedeli agli originali. Ciò vuol dire che il tuo intento originale è in sostanza fallito, o comunque riuscito solo in parte.
Falling Deeper non aggiunge né toglie niente alla carriera degli Anathema. Fate allora in modo che non tolga neanche euro al vostro portafoglio, di modo che, tornando per un attimo alla metafora medica, la forma farmaceutica risultante non sia una, ehm, supposta.
Per cui, se per quest'anno aveste intenzione di comprarvi un cd di ottimo doom vecchio stampo rivisitato in chiave sinfonica la scelta non può che ricadere su Evinta.
O perlomeno non su Falling Deeper.



VOTO RECENSORE
56
VOTO LETTORI
78.99 su 106 voti [ VOTA]
Rob Fleming
Sabato 16 Gennaio 2016, 15.13.32
24
Esperimento riuscito. 78
tr0n
Sabato 4 Gennaio 2014, 17.53.38
23
che schifo. buttarsi addosso tanta merda vendendola come "stile" o arte. Che brutto passo....tante poche idee anche per gli Anathema...oramai.
lucio
Domenica 6 Novembre 2011, 22.55.48
22
completamente in disaccordo con la rece, album magnifico, meraviglioso, una rilettura toccante ed altamente emotiva dei classici del passato! nessuno ha mai fatto, con tanta convinzione e risultato, una cosa del genere! lode agli anathema per esserci riusciti! voto che oscilla tra 90 e 100!!!
Rogue
Sabato 15 Ottobre 2011, 15.30.57
21
La musica di questo grandissimo gruppo fa viaggiare alla grande !!!!!!!!!!
Bloody Karma
Mercoledì 12 Ottobre 2011, 10.58.09
20
@Kryptos: capisco il tuo pensiero su Evinta, ma onestamente hanno poco in comune questi due dischi...sono il frutto di due scelte stilistiche molto differenti, personalmente 2 cd di evinta son pesanti da digerire, ma il primo lo trovo interessante...
Kryptos
Martedì 11 Ottobre 2011, 23.58.26
19
La penso in modo praticamente opposto: Evinta fa cagare, questo disco vince. 75 è la media giusta!
Bloody Karma
Martedì 11 Ottobre 2011, 16.56.43
18
In parte comprendo la rencensione di Stefano, ma devo dire che passata la prima carrellata di ascolti, devo ammettere che questo falling deeper possiede un bel mood atmosferico e poi la nuova versione di Sunset Of Ages fa venire la pelle d'oca...
Red Rainbow
Lunedì 10 Ottobre 2011, 10.42.49
17
... d'accordissimo con la recensione per 31 minuti, ma poi.... ma poi, ecchediamine, come non riconoscere i tratti del genio negli ultimi 7.41 ? Sì, è vero, gli "archi hanno gioco facile nel ricalcare le partiture di chitarra elettrica", ma solo se consideriamo il viaggio musicale di Cavanagh & soci negli ultimi tre lustri.... insomma, non era affatto scontato che la rilettura riuscisse così perfetta, ma evidentemente le atmosfere di "We're here...", quando non sono stucchevoli copia/incolla su impianti nati diversamente, sono davvero il marchio di fabbrica degli Anathema post 2000...
everon
Lunedì 3 Ottobre 2011, 23.13.20
16
Ormai non leggo quasi più le recensioni,tanto meno quelle degli Anathema che,secondo me,non possono essere descritti o recensiti a parole. DEvo dire che ho appena letto una delirante "recensione" di A natural disaster" dove Danny canta "Flying" e Vincent canta "Are you there?"......e quindi mi convinco ancor di più di essere nel giusto evitando certe letture. IN merito alle parole scritte qui sopra ho poco da dire,la metafora farmaceutica non fa che svalutare chi la usa e definire tragicomica la non certo bellissima versione di "are you there" di hindsight è una chiara ed eccessiva forzatura. Chi,come me,si sente (in un certo senso) in simbiosi con gli Anathema considererà questo Album come una reliquia da custodire,non tanto per il suo intrinseco valore musicale,ma come un nostalgico sguardo indietro verso un passato a cui si è profondamente affezionati. Rispetto coloro che sono rimasti legati ai "vecchi Anathema",quelli di "The silent enigma" ma io sono contento di essere cresciuto con loro e di riuscire a vedere il legame emotivo che unisce canzoni a un primo ascolto tanto diverse come "The silent enigma" e "are you there"...
Flv
Giovedì 29 Settembre 2011, 14.19.31
15
splendido ed emozionante come al loro solito ,semplicemente grandi
Sbiriguda
Mercoledì 28 Settembre 2011, 10.33.10
14
Prima che Autumn mi risponda (giustamente) per le rime e visto che non è possibile editare, colgo l'occasione di cinque minuti liberi in ufficio per scusarmi del tono anche troppo polemico del mio post precedente... diciamo che ieri ho passato una giornataccia! Detto questo, nel merito della questione rimango al 100% della mia idea.
piggod
Mercoledì 28 Settembre 2011, 9.49.13
13
Nel caso di falling deeper i remake hanno un senso, dato che le canzoni sono quasi irriconoscibili e si adatta la proposta musicale degli Anathema di allora a quella attuale. A mio avviso ci troviamo dinnanzi ad un lavoro riuscito e sicuramente non inutile a differenza di altri remake che fanno rimpiangere gli originali.
P�laster
Mercoledì 28 Settembre 2011, 9.25.08
12
anche a me è piaciuto.. e parecchio.
Sbiriguda
Martedì 27 Settembre 2011, 22.46.05
11
Ok Autumn, tra pseudofilosofia d'accatto ed i soliti stantii paragoni tra realtà fortunatamente imparagonabili, te la canti e te la suoni su quanto ampia sia la tua visione ed equilibrato il tuo giudizio. In fondo non sembri molto meno autoindulgente di questo disco, con la fondamentale differenza che gli Anathema sapranno sempre emozionare, tu fai solo la figura del noioso sputasentenze. Senza offesa, la metafora della formula farmaceutica e dei principi attivi è quanto di più concettualmente goffo e inefficace abbia mai letto in 25 anni di rock.
fabriziomagno
Martedì 27 Settembre 2011, 19.16.02
10
mi piace tanto quanto hindsight: grandi anathema!
Autumn
Martedì 27 Settembre 2011, 18.34.20
9
Non sono solito intervenire in calce ad un mio scritto ma voglio far passare questo concetto. Ok Sbriguda, sei liberissimo di emozionarti ma se la mettessimo solo su questo piano allora non si dovrebbe disprezzare niente al mondo, dato che qualsiasi cosa potrebbe far scaturire emozioni positive in qualcuno. E di conseguenza non ci sarebbe quindi da stupirsi se un, chessò, Vasco Rossi venga eletto re del rock (come poi tristemente è) in quanto "lui la gente la fa sognare". E nel nostro genere il ragionamento alla base spesso è sempre quello. Insomma, non si può sempre farla franca tirando in ballo il sentimentalismo, e purtroppo anche gli anathema cadono loro malgrado (un po' cercandosele però) in queste logiche da fan. Fan quale io sono, e pure della tipologia che ordina sempre tutto in anteprima non dormendo la notte sulla scelta tra vinile o cd (quando non entrambi)! Eppure mi sforzo di avere una visione più ampia, di andare oltre i goosebumps che ho provato anch'io su diversi passaggi di questo album. E la conclusione cui sono giunto è che Falling Deeper rimanga un disco di fumo nelle orecchie.
Sbiriguda
Martedì 27 Settembre 2011, 17.28.13
8
Per il sottoscritto, una meravigliosa esperienza sensoriale ed emotiva. Se per altri questo possa anche coincidere con un album artisticamente indegno d'essere comprato, credo che ce ne faremo una ragione in tanti (ma tanti, eh). Alla fine la verità in tasca non ce l'ha proprio nessuno, gioverebbe ricordarselo prima di utilizzare toni tanto perentori. Ah, quanto mi mancava l'utopica "oggettivizzazione" della soggettività...
andrea
Martedì 27 Settembre 2011, 17.06.11
7
bloody karma: forse perché la creatività dei nostri li spinge a queste miriadi di uscite "particolari" che non sono nuovi dischi in studio. non è una critica né una polemica, sia chiaro, solo che anche io ho spesso i tuoi stessi dubbi!
Bloody Karma
Lunedì 26 Settembre 2011, 13.18.53
6
sicuramente lo prenderò...chissà perchè credevo che fosse il nuovo full o non una sorta di hindsight parte II...
P2K!
Lunedì 26 Settembre 2011, 8.33.59
5
Non sono un fan degli Anathema prima era, ma adoro la seconda parte della loro carriera (da Alternative 4 in poi, anche se l'ultimo non mi ha fatto impazzire). Questo EP non mi ha preso molto, l'ho trovato senza spina dorsale, e non parlo di botta o pezza, ma di emozioni. L'ho trovato dimesso poco convinto. Persino la splendida "Everwake" che con Anneke come ospite mi incuriosiva non poco (e dalla quale mi aspettavo grandi cose) è passata come se nulla fosse, anzi... meglio l'originale.
Metal3K
Domenica 25 Settembre 2011, 20.10.13
4
Ammetto, ho un punto debole... Ogni volta che sento la voce di Anneke mi vengono i brividi... è più forte di me! Questo è uno dei pochi motivi di vero interesse che ho trovato in questo remix. Ma dov'è il doom?
enry
Domenica 25 Settembre 2011, 17.58.36
3
Io non l'ho trovato così male, anzi...Ed è anche una cosa un po' strana visto che neppure io mi strappo i capelli per gli ultimi Anathema. Concordo sui pezzi migliori, soprattutto sulla bellissima Sunset of Age. Un 'diversivo' tutto sommato accettabile.
andrea
Domenica 25 Settembre 2011, 17.42.40
2
questo disco lo voglio sentire, mi incuriosiscono sempre i remake (di music fatti dai gruppi stessi, cinematograficamente parlando è un altro discorso). anche se devo dire di essere tra i pochi a non capire la grandezza degli anathema degli ultimi anni. A Natural Disaster l'ho regalato, mi sembrava un noioso assemblamento di pezzi un po' privi di dinamicità e troppo simili tra di loro - come dire, non ci si inventa cantautori dall'oggi al domani. Anche l'osannatissimo We're Here... oh, a me non dice nulla di nulla. per non parlare del live di danny con anneke. io l'ho trovato terribile, tanto da chiedermi come fosse possibile che due artisti par loro potessero produrre un disco tanto scialbo!
Giasse
Sabato 24 Settembre 2011, 20.05.27
1
Comprato oggi perché comunque mi andava di averlo, ma davvero "passabile". Il termine giusto è proprio "affettato". Ma troppo "affettato"!
INFORMAZIONI
2011
Kscope Music
Classica/Contemporanea
Tracklist
1. Crestfallen
2. Sleep in Sanity
3. Kingdom
4. They Die
5. Everwake
6. J'ai Fait une Promesse
7. ...Alone
8. We The Gods
9. Sunset of Age
Line Up
Vincent Cavanagh - vocals, guitar
Daniel Cavanagh - guitar, vocals, keyboards, piano
Jamie Cavanagh - bass
John Douglas - percussion, keyboards, guitars
Lee Douglas - female vocals
Les Smith - keyboards

Guest musicians:
Anneke van Giersbergen - vocals on Everwake
Dave Stewart - arrangements
 
RECENSIONI
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Ippodromo Delle Capannelle, Roma, 04/07/2011
19/11/2010
Live Report
ANATHEMA
Bologna/Milano 2010
03/11/2008
Live Report
ANATHEMA
La data di Roma
19/11/2007
Live Report
ANATHEMA + PORCUPINE TREE
La data di Milano?
 
 
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