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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Onslaught - Power from Hell
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( 5958 letture )
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Inferno bollente e trepidante, sulfureo scenario di devastazione: tra poghi sudati e puzzolenti, boccali di birra scolati senza ritegno, inquietanti nebbie notturne, nella natìa Britannia l'heavy metal si muoveva e si contorceva, discostandsi dal classico seme originario per trovare, anche qui come Oltreoceano, la sua conformazione più cupa e violenta. Anni ottanta, thrash metal, non solo Bay Area: la furia degli Onslaught muove da Bristol, profondo sud del Regno Unito. A suo modo, è british steel pure questo. Le reliquie del thrash, l'underground dimenticato, la passione dei fanatici retrò e dei semplici nostalgici riesumano dalle polveri Power From Hell, disco d'esordio della formazione inglese sorta nel 1983 e giunta al debutto nel 1985 grazie alla Children of the Revolution Rec, dopo una sfilza di ben sette demo registrati nei primi due anni di vita. Le bordate ultraveloci, scarnificate nella tecnica e nella melodia, infervorano il thrash sanguinolento di questi ragazzoni corpulenti e incazzati che parlano di violenza, morte e satanismo, e che nel corso degli Eighties sforneranno ancora un paio di ottimi dischi prima dello scioglimento e dell'immancabile reunion post 2000. Inizialmente quartetto con un'unica chitarra, gli Onslaught esordiscono con un platter dall'artwork demonicamente affascinante, griffato dal bellissimo logo bianco su sfondo nero e surriscaldato da undici tracce letali, condensate in 42 minuti di follia.
La band britannica si muove in un'atmosfera rarefatta, nella quale vengono sparati a ripetizione riffs di matrice thrash, forsennatamente sostenuti da drumwork martellante; il sound è tutt'altro che nitido, costruito su un taglio grezzo imbastardito da una timbrica rude e aggressiva nelle vocals di Paul Mahoney. Il disco è registrato con una produzione non certo eccellente, il che conferisce l'idea di un prodotto datato, cattivo, sozzo, decisamente underground, quasi proveniente direttamente dall'inferno: una peculiarità che arricchisce e non impoverisce, come si potrebbe pensare, il computo globale di questo disco alle orecchie dei fans più affezionati, decisamente fieri di tanta brutalità e nemmeno un ò attratti dai virtuosismi tecnici o dalla pulizia estetica; il riffing subissante è ribadito in tutti i brani della tracklist, abbinato a vocals e refrain adrenalinici anche se non da delirio incontenibile, salvo qualche caso sparuto. Tuttavia, pur se decisamente tonanti, non sempre i riff portanti sono dotati di quell'appeal squillante veramente apocalittico e memorabile, cosa che invece ontraddistingue la tradizionale produzione di derivazione californiana. Il chitarrista Nige Rockett è artefice di una tagliente sezione solista, convusivamente sparata a folle velocità in una sorta di primordiale confronto con i titani Slayer. Il sound grezzo non ha bisogno di exploit eclettici, ma Rockett ha orecchio e le sue intuizioni sono più che ottime; non c'è un attimo di sosta, e il disco viene trascinato da una sezione ritmica robusta ed infaticabile. Sicuramente i detrattori troveranno ritmica, cadenza vocale e struttura sonora pressochè identiche di pezzo in pezzo, ma proprio questa overdose di thrash spigoloso e virile è quella che rende gli Onslaught una band di culto presso i fanatici dell'old school underground: il canovaccio del fast'n'furious privo di orpelli è una soluzione sicura e azzeccata per quasi tutte le tracce, e il moshpit appare garantito e costante, in quanto adrenalina e rabbia rimangono perennemente a livelli considerevoli. Grinta e frenesia coprono le lacune dovute all'eccessiva semplicità tecnica, e l'utilizzo quasi costante di una medesima soluzione ritmica, peraltro altamente elettrizzante, da un lato frena la fantasia ma dall'altro spinge la partecipazione ed infervora l'eccitazione. Il disco è dunque una virulenta mazzata di vecchio thrash intransigente, ma va detto che offre anche alcuni sparuti spunti di varietà, ottenuti tramite rallentamenti e ripartenze, parti più sinistre, assoli distruttivi e perfino qualche pezzo meno assassino e maggiormente orientato verso un heavy potente e comunque aggressivo.
L'opener e titletrack Damnation/Onslaught (Power from Hell) è dotata di un refrain vocale capace di entrare febbrilmente in testa, ed indirizza subito l'ascolto verso quello che è il sound frenetico, grezzo e veloce degli Onslaught. Se Thermonuclear Devastation è una scheggia breve, fulminea ed impazzita 8appena un minuto e mezzo di durata), Skullcrusher I è una piccola variazione sul tema, con la sua intro marziale e sinistra che antecede la consueta accelerazione scavezzacollo. Rallentamenti e ripartenze conferiscono una piccola varietà alla song, quasi completamente strumentale (c'è solo qualche urlaccio qua e là) e davvero eccitante, con tanto di abrasivo e prolungato assolo di chitarra. Lord of Evil non è tiratissima, ma gode di un ottimo groove, Death Metal è infuocata da un ritornello da urlare a squarciagola anche se, oggi, fa quasi sorridere pensando al significato odierno di 'death metal' rapportato all'heavy primordiale e dilettantistico dell'epoca. Death Metal è una delle migliori canzoni del lotto, la più trascinante; gli Onslaught non si limitano al thrash buzzurro, ma in The Devil's Legionsfogano anche una vena più classicamente heavy, con la voce di Mahoney che si fa meno grossolana. Con Skullcrusher II la band si rimette sui binari canonici scanditi da una ritmica frenetica e martellante, ribadita nella nervosa e tirata Witch Hunt, arricchita da parti sinistre e solenni oltre che da poderose accelerazioni da headbanging imrovviso. Insomma, la direzione stilistica è veloce, cattiva, sporca e imbizzarrita, ma non c'è tempo per annoiarsi, proprio perchè qua e là viene piazzato qualche saggio colpo di coda capace di ravvivare l'attenzione.
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18
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Il mio Onslaught preferito in assoluto.
Grezzo,sporco un miscuglio tra Venom e Discherge come non amarlo |
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17
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Assolutamente il mio disco preferito degli Onslaught, disco a cui sono stra affezionato, essendo pure uno dei miei album thrash preferiti in generale. Assolutamente un piccolo capolavoro del genere... thrash furioso, grezzissimo, sulfureo, che puzza di zolfo lontano un miglio, e meravigliosamente satanico. C\'è tutto quello che un metallaro desidera in un VERO album di puro METAL! Col disco successivo si raffineranno leggermente, qui invece c\'è solo tanta rabbia, e furore selvaggio (imbastardito anche da influenze crust, retaggio del loro passato). La title-track, \"Thermonuclear Devastation\", \"Skullcrusher\", \"Death Metal\", \"The Devil\'s Legion\"... quante perle grezze di puro thrash, canzoni che mi hanno sempre accompagnato durante la vita! Eterno Power From Hell!!!!! |
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16
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68 è poco per un disco che nell underground ha fatto scuola, e ci sono anche influenze crust punk come ha detto qualcuno, anche perché l'etichetta tale era. Poi a me piace più 'The Force' che per me è un piccolo classico, ma questo è un altro discorso |
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15
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Si sente l'influenza dei Discharge, Thrash metal-Crust punk. Merita almeno 80 |
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14
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rino gissi se ci sei batti un colpo.....68 ma mi faccia il piacere......😃 |
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Ho scoperto solo recentemente questo splendido gruppo, ho iniziato con VI, del quale poco mi importa l´originalita´ del titolo, e adesso ascoltando questo Power..ne riconosco con entusiasmo il sound migliore dell´epoca, a volte addirittura assimilabile a certe sonorita´ dei Crue di Shout, insomma era la mia epoca adolescenziale, nota massima a questi spettacolari Onslaught. |
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12
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Concordo anche io con i commenti sottostanti, troppo bassino il voto, tra l'altro altra curiosità è che insieme ai Possessed di Seven Churches, misero la parola Death Metal come titolo di una loro traccia, sezioni ritmiche aggressive, riffs taglienti, accelerazioni ritmiche mozzafiato, headbanghing stacca collo, canzoni energiche ed elettrizzanti, cosa si vuole di piu' da un band europea in pieno 1985?. Disco con una bella forza trascinante.Per me anche davvero scandaloso il voto lettori, saran tutti per la pulizia e la raffinatezza.Per me è tra il 75-80. |
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11
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Rino abbiamo il braccino corto, qui siamo nella leggenda a buon intenditor poche parole. |
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10
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In ambito thrash, il regno unito ha fornito band di rilievo solo in minima parte e forse gli onslaugh, e pochi altri, possono legittimamente fregiarsi di tale onore. Siamo nel fantastico 1985 in pieno marasma thrash e con questo album, per me, ha fatto (e fa ancora) la sua bella figura. La produzione è quella che è, ma in quegli anni erano in pochi ad avere suoni decenti. (Gli americani di certo ). Per essere stato un gruppo nato come punk, beh diciamo che sono stati bravi a realizzare un disco come power from hell. |
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9
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D'accordo con alk, 68 è troppo basso per questo disco, il metal estremo di oggi è tale grazie anche a questo album, ...se penso agli 80 ed oltre dati a dischi trascurabilissimi -a mio parere- tipo Sounds of violence e VI .... |
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8
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Ma che 68, ancora più scandaloso il voto dei lettori, "intenditori" a quanto pare... Tra i capolavori dell'85, fa impallidire quello che oggi è considerato l'heavy metal moderno e la musica estrema in generale.. |
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7
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Questo è un capo saldo del genere ,comprato in vinile all'epoca bomba assoluta,Voto almeno 8!!!Che tempi amici,cazzo che tempi! |
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6
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68? ma per favore.....qui ci sta un 75/80 per il disco che è e per quello che rappresenta...non puoi fare una valutazione oggettiva più di 25 anni dopo....ma daiiii...!!!! |
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5
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Assolutamente fantastico. Non sono d'accordo con il voto della recensione, personalmente è da 75/80...ecco forse l'unica pecca che al tempo stesso forse è l'elemento che come ha detto The Nightcomer crea l'atnosfera dannata è il croce/delizia di questa opera thrash metal. |
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4
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E' proprio quell'atmosfera "dannata", amplificata da un suono molto sporco e da una produzione senz'altro grossolana (comune a molti altri gruppi di allora) a rendere questo platter speciale... La qualità del songwriting, a mio parere, è superiore a quella del meglio prodotto (e meglio suonato) The Force, il quale rimane comunque un ottimo album di thrash. La voce di Mahoney sembra scaturire direttamente dalle profondità dell'inferno e, pur non essendo tecnicamente paragonabile a quella del suo sostituto Sy Keeler, è perfetta per il contesto in cui viene ad incastrarsi, nonché per un thrash senz'altro minimale, ma autentico e pregno di attitudine. I solos di chitarra sarano anche "il minimo della pena" dal punto di vista tecnico, ma qualsiasi difetto si possa riscontrare nell'analisi del lavoro in oggetto non ne sminuisce affatto l'impatto, davvero devastante! Considero questo album un classico nel suo genere, superiore anche a molte releases statunitensi contemporanee. E poi la cover è una delle più belle del thrash... Voto 88 |
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3
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Quanti ricordi con questo album.. tanti brufoli..poca voglia di studiare..e..Onslaught!! Era diventato una droga per me.. se non lo ascoltavo almeno 2-3 volte al giorno non ero soddisfatto... cattivo...maledetto..marcio.. con Mahoney che sembra marcio pure lui.. con quella produzione(unica pecca dal mio umile parere) stantia,grezza..sporca.. SI...SI..ancora ed ancora..ed ancora.. 90!! ONSLAUGHT...!!!! POWER FROM HELL...!!! POWER-POWER -POWER-POWER FROM HELL...!!!!! |
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2
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penso di aver rotto i maroni a tutti quelli che conosco, suonando con la mia chitarra il difficilissimo riff iniziale di death metal degli onslaught, ancora oggi x me un vero e proprio inno, penso che questo album meriti più riconoscimenti, guardate l'anno della sua uscita eheh |
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1
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Ancora una volta complimenti Rino grande recensione!!! Finalmente un po di "spazio" anche per gli Onslaught!! Iniziavo a temere che fossero stati dimenticati!;D Questo loro esordio lo trovo un'ottimo disco...l'unica vera pecca a mio parere è la produzione che è davvero pessima...comunque per me è un disco che vale più di 70!! Ora attendo con ansia la recensione di "The Force" che ritengo il loro vero capolavoro! |
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INFORMAZIONI |
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Children of the Revolution Records
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Tracklist
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1. Damnation/Onslaught (Power from Hell) 2. Thermonuclear Devastation 3. Skullcrusher I 4. Lord of Evil 5. Death Metal 6. Angels of Death 7. The Devil's Legion 8. Steel Meets Steel 9. Skullcrusher II 10. Witch Hunt 11. Mighty Empress
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Line Up
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Paul Mahoney - Vocals Nige Rockett - Guitar Jason Stallard - Bass Steve Grice - Drums
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