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Onslaught - The Force
( 6216 letture )
Il thrash britannico degli anni '80 si è sempre aggrappato a band dall'impatto sonoro violento e molto grezzo, probabilmente incapaci di emergere dall'underground e affiancarsi ai titani (tedeschi e americani) del settore, ma non per questo non degne di essere ricordate con un moto di headbanging da parte degli appassionati. Gli Onslaught, provenienti da Bristol e sorti nel 1983, avevano esordito nel 1985 con il febbricitante Power From Hell, disco di thrash sporco, crudo, una mazzata prodotta nemmeno troppo bene ma che, proprio per queste sue peculiarità grondava genuinità, e ancora fa respirare gli odori e i suoni della sudicia periferia inglese. Nel 1986 gli Onslaught tornano sul mercato con The Force, ritenuto il loro masterpiece assoluto. Merito di un sound più strutturato e curato, oltre che di qualche modifica in line-up: il vocalist Paul Mahoney lascia il microfono per dedicarsi al basso, lasciato vacante da Jason Stallard, che ora imbraccia la chitarra ritmica, affiancando alla solista Nige Rockett; dietro alle pelli resta Steve Grice, mentre alla voce viene ingaggiato Sy Keeler, che darà un'impronta leggermente differente, ma più professionale, alla timbrica vocale dell'ensemble europeo. Appena sette tracce, ma tre quarti d'ora di thrash robusto, basteranno a ribadire la grande influenza di questa storica band nel panorama metallico inglese. Era un periodo in cui le case discografiche albioniche tentarono di cavalcare l'onda vincente del movimento che tanti proseliti stava scatenando oltreoceano e nella rude Germania: la mossa attraverso la quale cercare di lasciare un segno tangibile nel anorama thrash internazionale era proprio quella di spingere le giovani band locali ad imitare i colossi internazionali, ma questo input forzato non produsse grandi risultati. Gli Onslaught furono quelli che meglio riuscirono nell'intento, forse perché notati di una buona dose di carisma, molto probabilmente perché sinti da una rabbia reale che ben sposava una bozza di musica veemente.

Rispetto al disco precedente, la band affina i propri mezzi e risulta più matura, sicura di sé, definita nel suono e capace di lasciare un segno assai tangibile nel corso storico del thrash inglese, che tuttavia non sarà mai all'altezza di quello americano o di quello tedesco. Sound impostato sulla secca e frenetica ripetizione del riff-base, su una ritmica martellante scandita da un drumwork infaticabile. La voce del nuovo singer è ancora rude e aggressiva, ma molto meno sulfurea e grezza rispetto a quella del suo predecessore: maggiormente levigata, contribuisce anch'essa all'orientamento meno underground che caratterizza questo full lenght, decisamente un passo avanti nella maturazione della band britannica (anche se per alcuni potrebbe essere, al contrario, un imborghesimento non necessario). I vecchi fans vengono trascinati nella pancia del sound targato Onslaught dalla classica ritmica thrash, spinta alla follia generale dalle stoccate rapide di Steve Grice; diversi episodi in scaletta spiccano per un riff più tonante e brillante rispetto al disco d'esordio, e in generale possiamo affermare di trovarci dinnanzi ad un thrash ancora martellante, ma più pulito stilisticamente, meno irruento forse e quasi tendente ad un heavy classico, strutturato su ritmiche fast'n'furious e acceso da assoli di chitarra prolungati, frequenti e piacevoli. Tutta la band dimostra una notevole maturazione, vale a dire una tecnica più curata che genera pezzi tutt'altro che piatti (e non lo erano, di certo, neanche nel debut) e di lunghezza considerevole: la velocità la fa da padrona, e le linee vocali -pur se non travolgenti- restano di buonissimo livello, arrampicandosi talvolta in qualche esercizio di falsetto à la King Diamond. L'impressione che si fa larga con lo scorrere delle tracce è quella di un thrash elegante che non disdegna di imbizzarrirsi con riff e ritmiche grondanti sudore, grondanti ormoni. Qualche volta, se vogliamo trovare qualche pecca in questo disco, manca un riff o (più frequentemente) un ritornello epocale, di quelli che non si schiodano più dalla mente, una melodia che garantisca il delirio totale. Negli assoli di chitarra, elemento trainante dell'intero sound degli Onslaught, spicca qualche reminescenza associabile a qualcosa di affine alla produzione degli Slayer, il che renderà molto appetibile questo disco agli appassionati di thrash classico ed estremo (sempre in rapporto all'epoca nel quale fu pubblicato).

L'opener Let There Be Death apre il disco con un riffing articolato, che si fa via via più teso, portando l'adrenalina a mille, prima che un assolo folgorante, velocissimo e convulsivo, faccia razzia nei cervelli degli headbangers; l'anthem Metal Forces è un esempio brillante del riffing portante fattosi ancor più accattivante nel passaggio tra il primo e il secondo album di questa band: lo stesso pezzo esalta le potenzialità del chitarrista Nige Rockett, alle prese con un secondo assolo dalla melodia fluida e smagliante, dimostrazione di un'accresciuta perizia tecnica e melodica. Magnifico e ridondante è il riff marziale di Demoniac, seguita da uno dei pezzi migliori del lotto, Flame Of The Antichrist, che già nel titolo provocante e pseudo-infernale si candida ad essere un classico della band e una magnifica istantanea sull'heavy metal ottantiano, con tutto il fascino delle sue tematiche inquietanti e dall'aurea malvagia, all'epoca davvero sconcertanti: un assolo incendiario apre una canzone assolutamente travolgente. Più banalotta è, invee, Contract In Blood (comunque valida), mentre la serratissima Thrash Till The Death rappresenta la sfuriata finale, trepidante nelle sezioni soliste, tagliente nel riffing, da urlo nel ritornello. Nel corso dei suoi grandiosi anni '80, il thrash metal ha conosciuto parecchi episodi stellari, dall'impatto terremotante: The Force non è, forse, uno degli esempi più psicotici del thrash ipereccitato dell'epoca, ma sa farsi valere (e gradire) anche al cospetto dei titani del genere.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
75.06 su 62 voti [ VOTA]
Fabio
Martedì 11 Marzo 2025, 12.59.11
20
In vena di thrash d\'annata mi sono rispolverato anche questo, per me voto dei lettori e del recensore bassi. Rimane a mio parere al vertice della produzione britannica del thrash ( con debutto degli Xentrix ). Qui la band di Bristol fa un deciso passo in avanti rispetto al debutto, che conumque ottenne consensi underground a dir poco clamorosi.
Alicibiade70
Sabato 10 Agosto 2024, 20.44.34
19
Un\'altra bordata made in Onslaught band a cui posso solo \"rimproverare\" di non aver avuto una propria identità nell\'arco dei primo tre lavori partiti come un mix tra Venom e Discharge per poi con questo lavoro virare su rotte care agli Slayer per finire con In search of sanity che strizzava l\'occhio al thrash bay area fortunatamente il ritorno sulle scene ci ha consegnato una band devastante
LucaNekrowizard88
Lunedì 10 Luglio 2023, 15.24.11
18
Per me questo album si merita anche 5 punti in più di un 7,5! E\' il secondo capolavoro degli Onslaught, e compositivamente parlando è pure il loro apice. Il primo (il mio preferito) ha un sound molto più sporco, infernale, selvaggio... concettualmente molto \"black metal\", questo secondo \"The Force\" è più classicamente thrash in tutto e per tutto. Le vocals di Keeler sono più pulite (e gli acuti che spara lungo tutto l\'album sono una goduria) mentre le composizioni si fanno più molto più elaborate. Mantenendo comunque tutta la carica satanica del debut. Tutte e sette le songs sono FAVOLOSE, ma mi preme citare sopra tutte \"Metal Forces\" (uno INNO al metal), \"Fight With The Beast\" e \"Flame Of The Antichrist\"!!
Fabio Rasta
Giovedì 25 Febbraio 2021, 15.55.30
17
Buon disco di Thrash Old School, assolutamente storico x valore temporale e geografico, come da recensione e commenti. Mi capitò x le mani all'epoca ma non rientrarono mai tra i miei ascolti preferiti causa il cantato a me poco convincente e la concorrenza sempre + inarrivabile; ma la prima e l'ultima sono perfetti rappresentanti dell' intero movimento. Tra l'altro avevo appena comprato da Merula la Washburn HM20 tutta bianca che poi ritrovai sul retro copertina in mano al chitarrista, ed ero molto orgoglioso della scelta. La chitarra comunque devo dire, non era uno strumento all'altezza della scena che faceva. L'ho regalata al mio batterista dell'epoca in memoria delle origini della Band e dei vecchi tempi.
Trueblood
Martedì 24 Novembre 2020, 0.02.57
16
Per me non vale nemmeno la metà di Power from hell. Forse senza tutti quegli urletti del cantante sarebbe stato un po' meglio, chissà.
cowboy big 80
Domenica 12 Gennaio 2020, 22.47.23
15
Per me invece ampiamente il migliore del loro repertorio, ha una produzione classica alla Master dei 'Tallica. Ed ha influenzato diversi acts della scena UK 80, quando li pubblicherete commentero'
Aceshigh
Mercoledì 24 Gennaio 2018, 23.54.10
14
Il 1986.... che anno per il thrash. Metallica, Slayer, Megadeth... ma anche Sodom, Kreator, Destruction, Dark Angel, Nuclear Assault, Voivod e altri che sicuramente sto dimenticando... In mezzo a tanta roba quest'album degli Onslaught rimane un po' schiacciato. Rabbioso ma un po' anonimo. Ma sicuramente ottimo per un sano headbanging!!! Cambieranno completamente con il successivo In Search of Sanity, più melodico, che però rappresenta per me l'apice della loro discografia. Su The Force... Concordo con il voto della recensione. 75
cause of death
Lunedì 27 Marzo 2017, 19.42.17
13
100 e lode e' il mio voto, pensate che quando usci' quest' album sulle fanzines di quei tempi fu accolto come una colata di oro puro. Il mensile H/M ne parlo' con toni cosi' entusiastici che al TRANSEX di milano si era fatta la coda per acquistarlo. Rispetto per il recensore ma non posso cambiare idea sono stati e lo sono ancora il mio pane quotidiano. In thrash we trust.
rik bay area thrash
Lunedì 27 Marzo 2017, 18.24.16
12
Anche se già commentato ritorno a parlarne ancora. Gruppo underrated senza mezze misure, purtroppo. Disco di qualità eccelsa. Tipicamente in stile bay area thrash. Ogni song è di valore. Nessun filler. E nonostante questa qualità passati quasi in sordina. Come giustam ricordato da @Mulo, anche il successivo è un valido album, seppur (imho) più melodico. Ci sono talmente tanti gruppi che hanno realizzato album bellissimi passati senza lasciare traccia e soprattutto ormai introvabili. Peccato.
Mulo
Giovedì 7 Aprile 2016, 20.45.01
11
Buon disco,ma il colpaccio lo realizzeranno con In search of sanity ( x me sublime). A questo do 75
rik bay area thrash
Lunedì 29 Febbraio 2016, 12.49.19
10
Se l'esordio discografico era stato di buon auspicio; con the force gli onslaugh realizzano, per me, un buonissimo album di thrash metal. La poduzione è sicuramente migliore; il songwriting trae vantaggio da una maggiore tecnica acquisita con l' esperienza e tutto il disco ne guadagna. Anche se considerato gruppo di nicchia ancora oggi, un disco come questo fa sempre piacere ascoltarlo, e per me è anche tra i più belli. Annate come questa rientrano di diritto tra quelle da ricordare e da tramandare ai posteri. Evviva il thrash.
VecchioThrasher
Sabato 23 Gennaio 2016, 15.28.54
9
averlo in vinile e un lusso! Bel album! Un bel 80 non glielo toglie nessuno!
reborn in violence
Lunedì 1 Agosto 2011, 20.30.44
8
Forse gli onslaught sono il miglior esempio di thrash ( e del metal estremo in generale) in inghilterra, e questo cd rimane una perla del genere a mio parere.
Crushed Liver
Giovedì 3 Febbraio 2011, 16.26.00
7
Chiaramente è Violence e non Silence (lapsus Freudiano... è il caso di dirlo...ehehe)
Crushed Liver
Giovedì 3 Febbraio 2011, 16.23.32
6
Come detto sul nuovo album dei bristoliani appena uscito, ritengo questo voto assolutamente striminzito (la recensione è ben fatta) rapportato al valore oggettivo dell'opera. Se torni a leggere, Rino, vorrei porti una domanda: The Sound Of Silence (ma pure In Search Of Sanity) come li giudichi? (Se la matematica non mi inganna, pare proprio insuffienti...)
LAMBRUSCORE
Martedì 1 Febbraio 2011, 19.22.51
5
e adesso siamo in 3....ma no dai, ce n'è di gente che li conosce e li apprezza da tempo, bel disco, ma da sempre preferisco il primo ed il terzo, gli ultimi 2 li conosco poco.
Metallico
Giovedì 9 Dicembre 2010, 1.04.08
4
;D;D
the Thrasher
Mercoledì 8 Dicembre 2010, 22.38.46
3
beh, Metallico, devi ammettere che siamo almeno in due XD grazie per i complimenti!
Metallico
Mercoledì 8 Dicembre 2010, 22.36.14
2
Cavolo ma suscitano così poco interesse gli Onslaught? Vuoi vedere che piacciono solo a me!;D;D
Metallico
Venerdì 3 Dicembre 2010, 3.54.06
1
Come al solito grande Rino!;D Bella recensione!! Comunque direi che per questo disco con il voto ci si poteva lasciare andare un po di più...a mio parere può valere anche un 80...è sicuramente il miglior lavoro di questa band!! Lo trovo nettamente superiore al precedente Powrer from Hell!!
INFORMAZIONI
1986
Music for Nations
Thrash
Tracklist
1. Let There Be Death
2. Metal Forces
3. Fight With The Beast
4. Demoniac
5. Flame Of The Antichrist
6. Contract In Blood
7. Thrash Till The Death
Line Up
Sy Keeler - Vocals
Nige Rockett - Lead Guitar
Jase Stallard - Rhythm Guitar
Paul Mahoney - Bass
Steve Grice - Drums
 
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