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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 5504 letture )
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VI, VI, Fucking VI.
Se non si fosse capito, questo è il sesto album della discografia di una delle band più rappresentative del movimento thrash metal britannico, il quale ha perennemente ostentato tra le proprie risicate fila storiche poche band, ma di alto livello come i Sabbat, gli XentriX e i qui presenti Onslaught. Come sempre, questi ultimi sono capitanati dall’axe-man Nige Rockett, a cui si affiancano, ancora una volta, il carismatico singer Sy Keeler, la seconda ascia Andy Rosser-Davies e il bassista Jeff Williams. Cambio dietro alle pelli invece, rispetto al precedente Sounds of Violence, dove vediamo l’ingresso di Michael Hourihan, già all’opera con i Desecration, al posto dello storico Steve Grice. Se Killing Peace è stato un album discreto, necessario per rimuovere la ruggine dovuta a più di sedici anni di inattività dopo la tripletta ottantiana, Sounds of Violence è stato il disco della vera e propria rinascita, sufficientemente potente ed efferato da conquistarsi un piccolo spazio nel cuore di ogni thrasher. Dopo questa valida prova, eccoci giungere all’album che potrebbe segnare la definitiva conferma del quintetto britannico post-reunion. Certo, questo VI qualche incognita, almeno all’apparenza, la lascia: prima di tutto sarà necessario valutare l’ingresso di un batterista di scuola death metal all’interno di una line-up thrashy già profondamente rodata; seconda cosa, bisogna sperare che la mancanza d’inventiva e d’ispirazione degli Onslaught si sia limitata al banale titolo dell’album.
Un muro. Un maledetto muro costruito con le più pesanti pietre sbozzate che si possono trovare in circolazione e che ora si contorce, uscendo dalle casse dello stereo per finirci dritto in faccia. Passano giusto trentasei secondi di ambigua pace sonora, il tempo che dura l’introduttiva A New World Order, quindi Chaos Is King fa il suo ingresso e le mazzate iniziano a volare per tutta la stanza. La produzione rende il sound moderno e compatto all’inverosimile, mettendo in luce ogni strumento con una perfezione quasi innaturale, senza tuttavia mai rendere il sound plasticoso e finto. Il basso di Jeff Williams è come una manata dritta in faccia, grandioso martellatore di quelle possenti corde che ispessiscono il suono alla perfezione. Le chitarre tagliano trasversalmente le nostre povere casse, affettando ogni cosa come un rasoio, con la distorsione che impregna il risultato finale con gravosa efferatezza. Le vocals offrono cattiveria e melodia in egual modo, concentrandosi nella tipica tonalità di Sy Keeler. La batteria offre all’incedere ritmiche appropriate, doppia cassa senza eccessiva esagerazione e martella senza soluzione di continuità. Con grande perizia, gli Onslaught uniscono alla brutale efferatezza un certo grado di melodia che si mischia alla perfezione nel sound complessivo, come si può ben notare nello scambio tra riff solista e riff portante della violenta Children of the Sand. Da segnalare con menzione, in una tracklist sempre di livello elevato, il possente intro di Slaughterize, il travolgente refrain di 66’Fucking’6 -vero cavallo di battaglia dell’album- e il frenetico assolo di Cruci-Fiction. Enemy of My Enemy, dal chorus di sicuro effetto dal vivo, chiude un disco stratosferico nel suo impatto frontale che, pur non rivoluzionando nulla in un genere quadrato come il thrash metal, si candida ad essere una di quelle nuove uscite destinate a spiccare per molti anni a venire. La pace e la quiete non esistono in questi quaranta minuti che premono come macigni e scorrono con l’irruenza di un fiume in piena, senza mai annoiare. Come ultimo consiglio, sfruttate al massimo quei pochi secondi di carillon in 66’Fucking’6 per far riprendere brevemente fiato al vostro collo; durano davvero poco e gli schiaffoni successivi sono di quelli che stordiscono con innaturale potenza. Non dite poi che non vi avevamo avvisato.
Nessun problema, nessuna esitazione, nessun passo falso: gli Onslaught picchiano e lo fanno con brutale efferatezza, senza aver paura di sbattere violentemente al muro i propri ascoltatori in un mosh-pit devastante. Come dimostrato dalla seconda parte della loro carriera, gli Onslaught non hanno mai avuto la palese intenzione di proporre un secondo The Force, quanto di evolvere il proprio sound verso quello che è stato definito più volte un modern thrash metal. Se, da un lato, questa caratteristica potrebbe far storcere il naso ai puristi dell’old-school amanti di quella piccola, grande perla targata 1986, dall’altro lato la scelta di modernizzare il sound è una mossa da apprezzare, soprattutto visto il risultato finale davvero di ottimo livello. Promossa a pieni voti, insieme con il resto della band, anche l’incognita Michael Hourihan, in grado di sostituire in modo eccellente l’uscente Steve Grice, adattando alla perfezione il proprio modo di suonare agli Onslaught attuali. Riassumendo, la scelta del titolo è l’unico dettaglio poco ispirato di un album altresì di alto livello, uno dei migliori in ambito thrash del 2013 e che, probabilmente, viene superato solo dall’esuberante Death from Above dei tedeschi Pessimist. Il songwriting, la compattezza sonora offerta a questo VI da una produzione possente -che forse ha il solo, piccolo neo di non far spiccare eccessivamente le chitarre soliste sul sound complessivo- e le prove dei singoli musicisti denotano ancora una volta la bontà dell’operato degli Onslaught, prepotentemente tornati nel mercato discografico del metallo percuotente come solo una grande band è in grado di fare. VI è un percorso obbligato e imprescindibile nel recente cammino di qualsiasi thrasher che si rispetti, un disco il cui unico difetto è quello di causare un’intensa iperattività a livello delle vertebre cervicali. Se ve la sentite di correre il rischio di fare un grosso piacere al vostro ortopedico di fiducia, procuratevelo. Ne vale veramente la pena.
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Rispolverato oggi. Ottimo come pure il precedente Sounds of Violence, due album di thrash altamente distruttivo. Con l’ultimo album poi si sono pure superati. Spettacolari qui Chaos is King e 66’Fuckin’6. Voto 83 |
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@LAMBRU: con cosa ascolti musica a casa? Con le radiomarelli degli anni '70 con il trasformatore? I piatti della batteria si sentono eccome.....almeno per chi ha il cd originale.....vero? E cmq anche fosse vero, loro sono gli Onslaught e noi no. Quindi hanno ragione loro. Sempre. |
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L'ho riascoltato...possibile che i piatti della batteria si sentano pochissimo? Sarà stata una scelta voluta? Per me sarebbe un disco da 70 ma con questa grave pecca gli do 60 ...e mi sento buono, ahahah.... |
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Bellissimo una vera mazzata |
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una BOMBA!!! questo disco è un vero e proprio spaccaossa! grandiosi Onslaught |
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Veramente un bel disco, amore al primo ascolto, e dopo aver sentito ultimo brano trash ( H tolta di proposito) dei metallica mi piace ancora di più'. 80 meritatissimo. |
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Album della madonna,a parte il titolo fatto al risparmio, il resto è veramente molto bello,suonato bene e con un cantato notevole,giusto equlibrio tra parti saettanti e parti più cadenzate e decisamente groove,lavoro completo che va da vere mazzate come chaos is king e enemy of my enemy a brani sperimentali,ottima sorpresa direi,come children of the sand,dal sapore orientale.bravi veramente bravi.Si meritano un meritato 85. |
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Grazie AL! sono d'accordo anche io sul fatto che in questa tipologia di thrash, pur avendo di fronte questa ottima prova, i Kreator siano comunque uno step più in alto con Phantom Antichrist e, soprattutto, Hordes of Chaos ed Enemy of God. |
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bella recensione Davide (come al solito!) ma come giudizio vado un po’ controcorrente. album piacevole ma non mi convince al 100%. grandi mazzate e va bene così ma mi da l’idea di un disco di thrash “estremo” e troppo monocorde che solo ai Kreator esce alla perfezione. 66 fucking 6, children of the sand sono le migliori. direi che comunque un 78 se lo merita. il titolo è banale ma la copertina è “ignorante” al punto giusto  |
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Bellissimo, a mio parere il top per quel che riguarda il thrash nel 2013. |
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Disco stupendo, ma la gente non comprerà questo, risparmiando ancora un paio di anni per i Metallica. |
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Disco stupendo e come detto da Monky nel 2013 secondo solo a "Death from Above" dei Pessimist. Recensione perfetta (un po' in ritardo) voto recensore esatto, voto lettori solita burla. |
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Album che mi ha preso fin dal primo ascolto ! mazzate a volontà e come dice la rece, un muro Thrash sparato in faccia. Grandissimi, non vedo l'ora di vederli live ! Voto 80 |
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si sarà stato rimasterizzato sicuro e suona meglio poi ecco conta pure che certe canzoni messe su you tube suonano da cani perché non sono messe bene ma credo che ovviamente i nastri originali suonino più sporchi. comunque si senti che si sfondavano di discarge e varukers a manetta. |
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Secondo me il cd raccolta è stato rimasterizzato, l'ho sentito, suona bene, i primi demo originali no, sentiti su internet. |
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10
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si di demo ne hanno fatti un botto e sulla compilation ce ne sono solo una parte però è valida uguale dato che ammesso la foad in un futuro lontano li raccolga tutti non è detto li pubblichi dato che magari alcuni hanno anche dei suoni troppo schifosi. |
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Adesso me la ricordo, ho controllato, però nella comp. ci sono solo 10 pezzi, peccato, dovrebbero rilasciare -non so, forse esiste- un cd o meglio lp -chiederemo alla FOAD se hanno i diritti- con tutti i loro demo, da paura... |
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diciamo discharge perché credo sia il paragone più vicino al suono che avevano all'epoca ma diciamo che erano influenzati da tutta la scena hardcore inglese. verso la fine della compilation si possono iniziare a sentire vaghi riferimenti al thrash che poi svilupperanno dal primo disco. termo nuclear è l'unica canzone di quel periodo che hanno lasciato sul primo disco. |
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Grazie ,adoro scoprire le origini dei gruppi, anche se a volte rimango deluso, qua non credo, visto che hai nominato un gruppo come i Discharge.. |
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Grazie ,adoro scoprire le origini dei gruppi, anche se a volte rimango deluso, qua non credo, visto che hai nominato un gruppo come i Discharge.. |
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guarda si trovano molto facilmente su you tube oppure loro stessi hanno fatto uscire una compilation con tutti questi demo e si chiama the shadow of Death e la trovi a poco prezzo su internet. |
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Sentito, mi convince poco...Er colica, anche per me In search..è un gran disco, un po' diverso dal loro stile ma valido, cercherò i loro demo, non li conoscevo allora. |
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3
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a c'ho pure i loro demo dove suonavano pari pari a discharge e anche li vale la pena ascoltarli anche se erano derivativi al cubo. |
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questi una vera ciofega secondo me non l'hanno mai cacciata fuori de è un merito, i loro dischi sono tutti abbastanza coerenti , a me piace perfino in search of sanity che pur essendo più pulito e tecnico rispetto a quelli venuti prima per me è ugualmente un bel disco di thrash suonato come si deve. questo l'ho comprato qualche settimana dopo che era uscito. |
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1
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Disco bello peso, piaciuto subito, ancora tra quelli che sento più di frequente! Questi qua stanno compiendo un cammino in costante ascesa, dal carino Killing Force, al molto buono Sounds of Violence e a questo eccellente VI, che credo sia il loro disco che apprezzo di più tra tutti e sei. Se continueranno di questo passo, OMMIODDIO! (Complimenti per la recensione, era l'ora ) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A New World Order 2. Chaos Is King 3. Fuel for My Fire 4. Children of the Sand 5. Slaughterize 6. 66’Fucking’6 7. Cruci-Fiction 8. Dead Man Walking 9. Enemy of My Enemy
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Line Up
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Sy Keeler (Voce) Nige Rockett (Chitarra) Andy Rosser-Davies (Chitarra) Jeff Williams (Basso) Michael Hourihan (Batteria)
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