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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Passati alla storia con il loro thrash tecnico spesso bagnato da piccoli spruzzi da sonorità orientali, nonostante la provenienza (Danimarca), e per merito di album come By Inheritance (1990), gli storici Artillery tornano sul mercato con il loro sesto studio-album, My Blood, edito dalla Metal Mind a due anni dall'ultimo When Death Comes. Come molte band storiche del thrash ottantiano, anche gli Artillery non se la sono passata granché bene nel corso dei Nineties, se è vero come è vero che l'album della cosidetta 'reunion' (B.A.C.K.) si fece attendere nove anni, ed altri dieci anni dovettero passare per poter ascoltare un nuovo disco di inediti, facendo serpeggiare un certo pessimismo tra i fans del gruppo. L'avvento degli anni '10 segna quindi una piccola inversione di tendenza, visto che la regolarità è tornata di casa sotto gli stendardi degli Artillery, nuovamente in grado di sfornare album validi e gradevoli con cadenze meno sporadiche. Non mancano l'energia e tantomeno la perizia tecnica ai cinque nordeuropei di Taastrup, sorti nel 1982 e giunti al debutto nel 1985 con l'ottimo Fear of Tomorrow: l'ultima fatica My Blood non andrà certo a competere con i masterpieces assoluti dell'act scandinavo, ma lascerà riscontri positivi anche dopo ascolti disparati e distanziati nel tempo. Il giudizio attribuitogli è ampiamente positivo, perché l'opera lascia un segno che permette di collocarla tra le migliori uscite di questo inizio 2011.
Quello che stiamo per analizzare è sicuramente un disco di ottima fattura, anche se non si può parlare di disco-capolavoro, naturalmente. Un prodotto che si fa rispettare ed ascoltare con piacere, curato nel riffing, nelle linee vocali, nella ritmica thrash che farà palpitare ogni buon appassionato del genere -pur non trattandosi di un thrash orgasmico in Bay Area syle- e nell'elevato spessore tecnico delle composizioni, che pur non eccede in virtuosismi eccessivi. Produzione ineccepibile e feeling azzeccato, anche se manca un brano 'trainante', uno di quelli memorabili e vincenti. Non è un difetto così imperdonabile, perché difatti l'ascolto scorrerà più che piacevole ed elettrico sulle ali veloci della melodia e della potenza. Fin dalle prime note di ascolto, le aspettative sono decisamente elevate, peraltro sostenute dalle ricamature orientaleggianti, evincibili anche nel riffing a più riprese; la band intraprende il suo consueto sentiero di thrash compatto e privo di sbavature, quadrato, asciutto, vocalmente discreto e nel complesso coinvolgente. Essenziale è tenere conto della statura tecnica degli Artillery, grazie alla quale non ci troviamo di fronte ad un incessante attacco fast'n'furious, ma ad una musica più elaborata e di complessa assimilazione, che trova profondità nella sezione solista, bollente e modulata, questa sì capace di meritarsi qualche elogio di più. Si può tranquillamente dire che i guitar solos, di natura a tratti più tipicamente heavy, siano il biglietto da visita più rappresentativo dell'intero full length, con la loro capacità di spaziare dal melodico all'impetuoso. Le maggiori soddisfazioni per i thrashers retrò, inutile dirlo, giungono però quando i danesi pestano sull'acceleratore e la tensione sale a mille: queste sezioni permettono di sottolineare l'ottimo drumwork di Carsten Nielsen, sempre sul pezzo. Riguardo alle linee melodiche, va annotata l'ottima prova di Søren Nico Adamsen, che pur non proponendo refrain davvero memorabili, rende le canzoni accattivanti quanto basta; peraltro, rispetto agli esordi -in cui la timbrica dell'ex vocalist Flemming Rønsdorf tendeva vagamente ad assomigliare a quella di Bobby Ellsworth degli Overkill- il singer sembra utilizzare uno stile più melodico e pulito.
L'apertura dell'album è affidata a Mi Sangre (The Blood Song), contraddistinta da un'esile melodia mediorientale -sia a livello musicale che vocale- presto incalzata dal thrash complesso e asciutto della band danese, sicuramente di buonissimo livello; la successiva Monster, buona nella ritmica e nelle sezioni soliste, anticipa nei contenuti Dark Days dotata di un chorus elettrizzante, probabilmente tra i più efficaci del lotto. Tra i pezzi migliori in assoluto, quelli che faranno la felicità degli amanti delle velocità tipiche del thrash, spiccano Death Is An Illusion, potente e trascinante nella ritmica e nell'intero guitarwork e Thrasher, naturalmente eloquente già nel titolo: ritmicamente devastante, è una classica mitragliata ritmica molto esaltante e finalmente arricchita da linee vocali più aggressive, trame soliste brillanti e tapping fibrillanti. La stessa Death Is An Illusion è a sua volta dotata di un bel ritornello melodico, a dir poco ammiccante ma nonostante ciò piacevole; anche Warrior Blood è una bordata di buon thrash melodico, ma meno travolgente delle sorelle citate. Resta così da menzionare la power ballad Ain't Giving In, che esplode poi in un ritmo emozionante, alternando sprazzi malinconici a passaggi più dinamici, esempio valido del sound articolato della band scandinava. Il disco cresce con gli ascolti e si fa più terremotante man mano che si entra nella sua pancia, ma è un po’ appesantito, forse, da un'eccessiva lunghezza e, nel finale, da qualche pezzo vocalmente meno incisivo. A tratti si potrebbe parlare di heavy-thrash più che di vero e proprio thrash, dato che epica e melodia si alternano alla classica velocità dinamitarda, ma è proprio questa indefinibilità generale a distinguere l'act dalla massa nutrita di comuni thrash-bands. Gli Artillery dimostrano quindi ampiamente di possedere ancora frecce di classe al loro arco ed allo stesso tempo esibiscono anche gli elementi più aggressivi del proprio sound: ascolto consigliato.
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25
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Bel disco con un grande Nico
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Rispetto all'eccellente When Death Comes questo My Blood è ad un livello più basso, ma rimane comunque un gran bell'album. Band in forma e con un songwriting sempre riconoscibilissimo, peccato per qualche pezzo meno riuscito nella parte centrale del disco. Voto 77 |
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Di sicuro non è un capolavoro. Però spacca molti culi secondo me. Duro come la roccia, diretto, potente, veloce e grezzo. Una pregevolissima abilità tecnica e un ottima produzione sono i valori aggiunti. Non passerà alla storia come uno dei più grandi dischi Thrash della storia, ma si lascia ascoltare benissimo più di una volta |
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Col senno di poi, abbasso il voto che diedi un paio di anni fa, lo abbasso a 78/100 perchè alcune brani sembrano dei mezzi riempitivi. E' pur sempre un disco riuscitissimo, ma Legions è meglio. |
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sono rimasto soddisfatto di questo cd. il nuovo cantante è più che valido.. non sono originali (per fortuna) ma spaccano e questo deve essere un requisito fondamentale in un album di thrash cazzuto. |
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20
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Un album bello cazzuto, veloce, granitico...un buon disco technical thrash. Altro che Th1rte3n di sto belino |
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Non capisco tutti questi giudizi ingenerosi, mi è piaciuto moltissimo questa nuova opera dei danesi. |
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Quando la morte arriva all Alcatraz ? Fateli venire , grandissima Band . |
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Thrash metal duro come la roccia , miglior album del anno in corso . |
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Non capisco tutte queste critiche a me pare un album molto degno |
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Dopo molti ascolti, posso confermare il mio giudizio molto positivo su questo disco. Ottimi gli assoli, tecnici e coinvolgenti, così come la voce del buon Nico Adamsen (davvero molto bravo, nulla da dire!). Non raggiunge i fasti di WDC, ma rimane un lavoro di gran classe. Certo, se si vuole sentire un Thrash più tirato, come gli Assassin, i Toxic Holocaust o i Sodom si rimane delusi: è un altro tipo di Thrash, ma non per questo meno bello. Rimangono sempre uno dei migliori gruppi europri nel loro genere. Promossi a pieni voti! 88/100 |
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@Flag si sono loro si è capito di chi parlavo XD, grazie per la correzione. |
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@Undercover: "Jehovirus" è il nome dell'album, loro si chiamano Nuclear (dal Cile con furore). |
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Un bel disco tutte queste critiche non le capisco: voto 75 |
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Boia ragazzi, ma come fa a non piacervi? Premetto che conosco il disco molto bene avendo ascoltato il promo quella trentina di volte... certo, non è un capolavoro, ma non mi pare gli si possa addebitare granchè. |
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10
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Disco di un piattume che fa paura, la cover rubata ai Megadeth è oltraggiosa, il contenuto di una pochezza allucinante, fra questo 74 e il 70 dato a esempio ai meno conosciutii Jehovirus c'è un abisso qualitativo a favore dei secondi. |
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9
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Mi dispiace ma per me gli Artillery senza Rönsdorf non valgono nulla. |
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8
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Un album inutile, un enorme passo indietro che sinceramente non mi sarei aspettato, dopo il buonissimo When Death Comes. Nemmeno canzoni decenti ma non memorabili come Monster e Death Is An Illusion riescono a salvare dall'insufficienza un disco mediocre come questo. Ritornelli vergognosi e tecnica molto fiacca. Stendo un velo pietoso sulla checcosa Ain't Giving Up o sulla noiosissima opener, per non parlare della solita canzone Thrasher per attirare i soliti fanatici thrash sotto la bandiera Artillery, una canzone che più brutta non si poteva fare. Delusione totale. Per me è 40, e do anche troppo |
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7
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Mah,per me,niente di eccezionale.Le canzoni mi sembrano molto prevedibili e non trovo un brano che si elevi su gli altri. |
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@Thrasher: Come direbbe Montgomery Burns, "ECCELLENTE!" aspetto fiducioso. PS: ma quanto è bella "Mi Sangre"? Per fortuna almeno loro stanno confermando le mie aspettative (molto elevate, considerata la loro storia gloriosa e l'ottimo WDC), dopo il mezzo passo falso dei miei Destruction... |
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@Flag of Hate: grazie mille per i complimenti e te lo anticipo tranquillamente. agli Essence ci sto già lavorando e il disco me gusta.. a breve su queste pagine!  |
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Acquistato proprio oggi. E' ancora molto presto per un giudizio ragionato, ma tra le varie anticipazioni sul loro myspace e i brani ascoltati in data odierna posso dire che le prime impressioni sono ben più che positive: tra le migliori uscite Thrash dell'anno (non che voglia dire molto, dato che siamo a marzo XD). Darò il voto a tempo debito, una volta assimilato il tutto. @Thrasher: bella recensione, complimenti! adesso aspetto anche quella dei compatrioti degli Artillery, gli Essence: il loro disco "Lost In Violence" è davvero un lavoro notevole, considerata anche la loro giovane età. |
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3
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Si praticamente sì è identica solo che su Youthanasia la morte non è una 'morte qualsiasi' ma il buon Vic Rattlehead  |
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la copertina sembra il retro di youthanasia o mi sbaglio ??? |
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x me by inheritance rimane tra i migliori dischi thrash di sempre, dopo non hanno avuto molta ispirazione, bravi sì, ma canonici, poi questo cantante non mi piace molto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mi Sangre (The Blood Song) 2. Monster 3. Dark Days 4. Death Is An Illusion 5. Ain´t Giving In 6. Prelude To Madness 7. Thrasher 8. Warrior Blood 9. Concealed In The Dark 10. End Of Eternity 11. The Great
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Line Up
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Søren "Nico" Adamsen (Voce) Michael Stützer (Chitarra) Morten Stützer (Chitarra) Peter Thorslund (Basso) Carsten Nielsen (Batteria)
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