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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Vanadium - A Race With The Devil
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( 11960 letture )
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Correva l'anno 1982 quando mi capitò una recensione di Pierfrancesco Atzori su Rockstar -rivista musicale patinata all'epoca molto in voga- che parlava di Metal Rock, opera prima di un gruppo che facave del buon hard rock, e che per di più era italiano. Non che fosse mancato qualche discreto episodio isolato negli anni 70, ma la mia età e l'assoluta mancanza di informazioni mi impediva di esserne a conoscenza. Quel combo milanese diverrà il gruppo più importante del rockrama nostrano, almeno per ciò che riguarda la visibilità anche all'estero e per la funzione di polo d'attrazione.
Esaltanti per chi era cresciuto negli anni 70, unico punto di riferimento per gli headbangers italici dei primissimi anni 80, i Vanadium, cosa senza alcun precedente nel settore, furono in grado di ottenere buone critiche fuori dai confini nazionali, con un seguito notevole in Francia ed in Germania, terre dove l'accostamento hard rock/Italia faceva sganasciare dalle risate ascoltatori abituati ad accostare l'Italia ad Orietta Berti e Mino Reitano; ma il risultato più importante è sicuramente il riconoscimento dello status di band di valore europeo da parte di T. Jasper, che tesserà le lodi dei cinque musicisti nella sua International Encyclopedia of H.R. n' H.M.: un riconoscimento da parte della perfida Albione è storicamente cosa rarissima, in questo ed in altri campi.
A Race With The Devil chiariva fin dai primi ascoltio che la band era formata prima di tutto dei grandi musicisti, Mascheroni, Zanolini e Prantera erano ben più che semplici comprimari, Steve Tessarin rimane a tutt'oggi tra i più espressivi solisti che abbia ascoltato in quel periodo, e Pino Scotto, pur non essendo particolarmente dotato vocalmente, incarnava, ed incarna ancora perfettamente lo spirito del Rocker, sembrava ed era "vero", ed infatti risulterà poi quello che farà la carriera musicale più completa, prima da solista, poi con i Fire Trails, e poi di nuovo da solista.
Il platter in questione è denso di sonorità fuori dal tempo, probabilmente a causa delle radici del gruppo saldamente piantate negli anni 60/70 e nel blues. Pezzi come A Race With The Devil, Fire Trails, Don't Be Lookin' Back, Get Up Shake Up, diverranno in seguito dei classici; I Gotta Clash With You, Running Wild e Russian Roulette tengono elevato il tasso qualitativo dell'album, ma la song più equilibrata del disco è forse Outside Of Society, un pezzo dai più considerato minore, ma che a me continua a piacere molto anche oggi. Facile trovare nel disco echi Purpleiani, Zeppeliniani, ma anche Crimsoniani, i Vanadium del resto non hanno mai fatto mistero delle loro influenze, ma l'interpretazione è personale, il piglio aggressivo, la tecnica atissima, il coraggio di suonare hard rock in Italia grandissimo. Volendo trovare una pecca sidevecercare nella produzione un po' approssimativa, dovuta in parte al budget limitato ed in parte alla poca dimestichezza dei tecnici del suono nostrani con i dettami del suono hard.
Dopo quel 1983 verranno Game Over, il clamoroso live On Street Of Danger dell'85 (primo live rock italiano), nell'86 Born To Figth, registrato in Inghilterra e prodotto da Lou Austin (Queen, MSG, Deep Purple, ecc, ) e nello stesso anno i Vanadium parteciparono al 1° H.M. Festival italiano a Bologna con C. Steel, Skanners, Twisted Sister e Motorhead), e fu li' che conobbi per la prima volta Pino, il quale firmò l'autografo che vedete in alto a sinistra. La carriera dei Vanadium proseguì con altri tre L.P. , fino ad una svolta verso sonorità più american-oriented, ma il meglio lo avevano già dato.
Come scritto al suo interno, A Race With The Devil "is dedicated to all the rockers of the world", e se lo sei o lo sei stato, devi averlo.
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VOTO LETTORI
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64.36 su 114 voti [
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23
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Il Dipartimento Scuola Educazione di Metallized è soddisfatto  |
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Anche questa recensione sul secondo disco dei VANADIUM è assai impeccabile. Compreso l'inevitabile appunto sulla produzione indecente e sull'incapacità dei nostri tecnici a gestire e produrre una vera Hard Rock Band. E nonostante i suoni quasi da Demo-Tape, ancora una volta i VANADIUM fanno il dito medio a tutti i detrattori a prescindere, e ci regalano un'altra perla di Hard Rock, grazie alle quali perle, insieme a quelle della STRANA OFFICINA, oggi ci permette di affermare a testa alta, che "c'eravamo anche noi!" /// Riporto parte di un commento di tale jek (vai Jack...) xchè merita: "Hanno dato una speranza a molte band nostrane che una possibilità c'era". Molto molto giusta anche l'osservazione al 21 di tale Max. Ci siamo, ma arriviamo sempre e comunque tardi. /// P.S. ...è destino che con Raven impari sempre una parola nuova. Oggi è la perfida Albione. |
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Li sto riascoltando e con piacere anche. L'unica nota positiva italiana in ambito hard rock. Senza aver fatti chi sa cosa o essere in possesso di eccelse doti tecniche hanno comunque lasciato un buon ricordo. Avrebbero probabilmente meritato e aspirato a qualcosa di più..ma sono arrivati troppo tardi con la loro proposta hard di stampo classico che più classico non si può nei suoni, nei testi, nella composizione e fin anche nella sequenza dei brani..nel 1983 Welcome to Hell dei Venom era già uscito da due anni!! |
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Ma Vanadium e Rhapsody Of Fire sono due band completamente diverse nate in epoche diverse, credo proprio che il paragone non si possa fare. |
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In assoluto di gran lunga il miglior gruppo hard heavy italiani di ogni tempo punto. Potrei chiudere qua il commenti e preciso che conosco benissimo la scena hard heavy italiana di quegli anni . Invece continuo a commentate dicendo che questo disco e' il piu bel disco di heavy rock vero mai uscito dall'Italia ( l'unico che potrebbe contendergli questo primato e davvero arriva vicinissimo a farlo è il lodo successivo game over altro capolavoro ) E non solo è in assoluto il migliore disco ma direi che tra i vanadium ,che sono i numeri uno incontrastati ed inarrivabili , e tutte le altre band italiche del periodo e anche di quelle successive c'era e c'è un abisso x mille motivi che non ho nemmeno voglia di spiegare ma se qualcuno capisce un minimo di musica di armonia e composizione saprà benissimo ciò che intendo e perché ho detto ciò Se invece altri pensano che i rapsody o i lacuna coil e cazzi vari siano band straordinarie e abbiamo fatto meglio dei vanadium .. Beh allora permettetemi di spaccarni dalle risate ma finito di ridere vi dico senza presunzione ma nemmeno senza falsa modestia che le tre band sopracitate non sono in grado nemmeno di fare da roadie ai vanadium g |
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ed anche stavolta Pino ripassa dalle mie parti Sabato. Altro 'mriacamento garantito  |
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Un mio amico mi ha trovato questo vinile , fra un paio di giorni me lo porta , così me lo sparo . |
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Per inciso, domani sera Pino ripassa salle mie parti: prevedo un'altra nottata da 'mbriacamento spinto  |
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Figurati i miei, questo in particolare  |
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Uno dei primi vinili che ho acquistato! E' l'unico che ho dei Vanadium, nonostante all'epoca mi avesse subito fatto una buona impressione, poi confermata dagli ascolti successivi. L'ispirazione ad alcuni mostri sacri dell'hard si sente, però concordo sul fatto che la band avesse personalità e ottime carte da giocare (ma in Italia c'erano molte buone formazioni, spesso sottovalutate). E' un peccato che i master originali siano andati perduti, ora una bella ristampa l'avrei acquistata, visto che il mio vinile è un pò "vissuto". |
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@Lambruscore: si vede che non hai mai sentito il british metal, o hard n' heavy di stampo britannico, finalmente una recensione coi piedi per terra |
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anch'io ho il vinile originale, come si fa a dire che non è stato un gruppo originalissimo? io li riconosco al primo ascolto, a differenza di tantissime band tutte uguali (che compro anch'io, s'intende) |
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Forse a Febbraio suonerà a Palermo, se avrò qualche soldo in tasca andrò per il report, vedremo quanto commenti farà  |
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Questo è l'unico disco dei vanadium che ho mai acquistato e per fortuna ancora posseggo. Non mi facevano impazzire allora, ne adesso, ma devo riconoscere, come ho gia detto in altre occasioni, il ruolo dei vanadium per il movimento metal in italia in quegli anni. Hanno dato una speranza a molte band nostrane che una possibilità c'era. In quanto a Pino visto il tuo recente articolo scatena sempre una ridda di opinioni, per cui viva PINO. |
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Grandissimo disco che ovviamente fa parte della mia collezione di vinili, insieme agli altri dei grandi Vanadium!! Un vero peccato che questi album non possano essere ristampati e rimasterizzati. Magari non era un gruppo originalissimo, ma metteva una grande carica e ha scritto belle canzoni. Purtroppo la produzione era scadente ma la qualitá degli album é stata sempre buona fino a Corruption of innocence, che se pur buono, aveva cambiato sonoritá. |
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Un pò tutte le band heavy anni 80 hanno avuto lo stesso destino. Anche i Raff hanno avuto pasticci legali, per non parlare della Strana Officina. |
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Si, una vera disdetta per una band che era lanciata verso grandi traguardi  |
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grande disco...che nostalgia..e che fine indegna che per colpa della durium non abbiamo avuto il giusto successo e la meritata conscrazione...proprio quando stavamo sfondando sul serio |
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mitico pino sotto tutti i punti di vista un maestro di vita...... .....be forse ho esagerato però resta un grande della scena metal.. meccanica... |
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Impossibile, la Durium ha smarrito i master originali  |
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100!questo album è fantastico,i vanadium sono la leggenda del heavy metal italiano..sicuramente il miglior gruppo italiano del genere!però vogliamo le ristampe!! |
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1
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.............ma.............. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Get Up, Shake Up 2. I Gotta Clash With You 3. Don't Be Looking Back 4. A Race With The Devil 5. Running Wild 6. Fire Trails 7. Outside Of Society 8. Russian Roulette
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Line Up
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Pino Scotto (vocals) Steve Tessarin(guitar) Mimmo Prantera (bass) Ruggero Zanolini (keyboards) Lio Mascheroni (drums)
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RECENSIONI |
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