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Novembre - Wish I Could Dream It Again
( 5205 letture )
Here is it,
It brings the nothingness of tomorrow ,
Here is it,
It gives the silver of another sorrow,
The last wave,
The very last wave...


Un'ultima onda, un flutto che solitario in mezzo ad un oceano di suoi simili si frange contro quella terra che apparentemente oppone un'imbattibile resistenza, ma che in realtà si sta lentamente erodendo. Un vampata di dolore come tante che ci colpisce nel corso della nostra breve esistenza, breve ma così ricca di eventi, persone, odori, suoni e sogni che spesso potrebbe capitarci di perdere la strada. I Novembre in quel lontano 1994 si presentarono sottovoce al mondo della musica pubblicando l'opera prima del loro personale modo di intendere il gothic doom, un esordio che avrebbe fatto discutere ma che mostrava - pur nella sua crudezza - il potenziale dei fratelli Orlando e dei loro compagni di viaggio.
Un'opera musicale che si snoda per immagini e per parole; che naviga solitaria per mari ricolmi d'angoscia e di solitudine, insieme alle navi che silenti solcano le sue onde e ai gabbiani che con il loro volo e i loro versi ci annunciano la vicinanza della terra emersa; che attraversa le arti per penetrare anche i meandri della letteratura, il tutto racchiuso in un complicato trip ipnotico in cui entrare è tanto difficile quanto uscirne.

È difficile esprimere a parole cosa significhi ascoltare un disco dei Novembre, è complicato mettere in piedi un'analisi tecnica di un album come Wish I Could Dream It Again: ci troviamo davanti ad uno di quei casi in cui a fare la differenza non sono tanto le qualità dei singoli, quanto l'amalgama che questi hanno ottenuto.
I brani sono come ombre confuse su un test di Rorschach, non ne distinguiamo i contorni, non ne vediamo i dettagli, eppure se solo ci sforziamo di guardarle appena da più lontano ci accorgiamo che quelle macchie informi sono in realtà delle sagome che ci attraggono e ci chiamano inesorabilmente a loro.

Gli artefici principali di questa carica ipnotica sono le versatili sei corde di Carmelo Orlando e Antonio Poletti, accompagnamenti acustici toccanti nella loro semplicità, arpeggi sognanti e melodie soavi che si intersecano, si fondono e poi improvvisamente mutano in sferzate in power chords iper-distorte ed iper-compresse che fendono l'apparente tranquillità creatasi in precedenza, mentre assoli ora ipnotici (Swim Seagull in the Sky giusto per citarne uno) ora rapidi e tecnici si intervallano abbondanti in quasi tutte le track.
Le tastiere di Thomas Negrini creano il sottofondo ideale grazie ad archi sintetizzati e a lead al limite dello psichedelico che si fondono omogenei con le linee melodiche create dalle asce dei compagni, svolgendo così un lavoro fondamentale per quanto magari meno evidente. Stessa sorte capita – amplificata (male) - al basso di Fabio Vignati: purtroppo è davvero difficile parlare della sua prestazione, in quanto a parte alcuni brevi ed articolati momenti in cui l'assenza delle chitarre gli permette di uscire un po' più allo scoperto, rimane enormemente indietro, tanto che talvolta riusciamo solo ad udire lo sferragliare dell'attacco delle note e niente più. Va da sé dunque che il peso del lato ritmico sia totalmente ricaduto sulle spalle della batteria, e per fortuna dietro le pelli c'è un certo Giuseppe Orlando, un fenomeno oggi come diciotto anni fa: accompagnamenti leggeri riempiti con soluzione fantasiose giocate con i piatti, tappetoni e terzinati di doppio pedale inseriti nei punti chiave, blast beat all'occorrenza, c'è tutto quello che serve per una canzone tranquilla e melodica come tutto quello di cui ha bisogno un pezzo più estremo. Resta poi il ruolo di cantore del dolore e della solitudine, quello del vecchio marinaio solitario chiamato a raccontare la sua storia di solitudine e disperazione, quello ricoperto da un Carmelo Orlando qui in versione estremamente acerba che nonostante tutto tira fuori dal cilindro una prestazione emotivamente intensa, sentita, addolorata e sognante; nonostante la non perfetta resa sia delle clean vocals (spesso un po' sgraziate e peggiorate dalla pronuncia) e delle harsh abbastanza primitive e non certamente paragonabili a quelle di cui sarà autore negli album successivi.

Sarei tentato di raccontarvi per filo e per segno il percorso attraverso tutto il disco ma vi annoierei a morte, ragion per cui concentriamoci su alcuni pezzi manifesto che potrebbero aiutare un ascoltatore che non è mai entrato in contatto con la band ad inquadrare il CD.

Everyone stands alone
At the planet's core
Wounded by a sunbeam
And it's suddenly night...


Un testo breve quello di Night/At Once, per una canzone struggente ed intensa, chitarre acustiche, archi dolci che ci guidano verso un crescendo di cattiveria che porta all'unica strofa di quattro versi cantata da Carmelo. Come dite? Vi sembra familiare?

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

S.Quasimodo


Sirens in Filth è (insieme a Let Me Hate) una dei primi veri episodi spinti ed articolati di tutto il CD: iniziano a sentirsi gli screaming angoscianti di Carmelo e la batteria si fa prepotente mentre le chitarre in tremolo picking contribuiscono ad appesantire l'atmosfera, che non varierà fino alla conclusione (nonostante questa sia stata totalmente affidata al piano di Negrini).
Vi cito ancora Behind My Window/My Seas of South, soltanto in quanto credo contenga una delle parti acustiche più belle tra quelle che potrete trovare in tutte le tredici tracce che compongono Wish I Could Dream It Again e considerando il tipo di CD di cui stiamo parlando non penso sia una cosa da poco.

Purtroppo, ascoltando questo platter una delle prime cose di cui potrebbe venirvi in mente di parlare è la produzione. Detto chiaramente: è rivedibile anche tenendo conto delle tecnologie dell'epoca (e non è un caso che i Novembre abbiano poi ri-registrato per intero il CD pubblicandolo con il nome Dreams D'Azur). I musicisti romani purtroppo all'epoca non avevano avuto a disposizione il tempo necessario per rifinire la registrazione, e nonostante il mixaggio sia stato affidato ad un fenomeno come Dan Swanö il fatto di aver avuto un solo giorno a disposizione per questa fase fondamentale ha creato svariati problemi. Le chitarre sono impastate e forse troppo compresse (specie le ritmiche) la batteria manca d'impatto specie sui fusti e di brillantezza per quanto riguarda i piatti, le voci potevano essere equalizzate meglio, il basso è – come già detto – praticamente inesistente e le tastiere talvolta evanescenti.

Nonostante tutto Wish I Could Dream It Again resta un disco imprescindibile per chi ama i Novembre e soprattutto per chi ama il gothic/doom; la capacità che ha avuto il gruppo capitolino di trasmettere emozioni anche con questi limiti tecnici e con l'inesperienza dell'esordio è qualcosa di strabiliante e va senza dubbio premiata.

Solo 81 vi starete chiedendo?
Al di là dei citati problemi di produzione e in minor parte di capacità tecniche individuali – comunque fisiologici in disco d'esordio - dobbiamo anche contestualizzare questa magnifica release in una carriera ricca di grandi dischi che non ha fatto altro che confermare la genialità di questa band, di cui ogni italiano dovrebbe andare orgoglioso.

It was a dream, just a dream,
'Cause only in a dream there's a fresh breeze,
The Sun can warm me up,
I wish I could dream it again...



VOTO RECENSORE
81
VOTO LETTORI
82.71 su 60 voti [ VOTA]
LUCIO 77
Martedì 30 Giugno 2020, 21.35.13
30
Lo avevo acquistato su consiglio di Grind Zone... Che bei tempi! Dopo anni, lo riascoltato durante Sto periodo di Emme.. Ancora attuale.. Proprio un bell'album! Sti ragazzi dal mio punto di vista non han raccolto ciò che avrebbero meritato...
Aceshigh
Martedì 30 Giugno 2020, 20.12.50
29
Eccellente esordio di una grandissima band nostrana. Sebbene affondi le radici nei due generi di cui si è discusso nei commenti sottostanti, la commistione si concretizza comunque in uno stile dall’indubbio fascino, originale e ben definito già in questa prima prova. Punto di partenza di una discografia straordinaria, gli album che seguiranno saranno sempre meglio (io per esempio muoio per Classica), ma certamente esordire a questi livelli non riesce a tanti. Band che avrebbe meritato più attenzione di quella che ha avuto. Voto 85
No Fun
Martedì 21 Gennaio 2020, 19.28.54
28
Incuriosito sono andato a leggermi il commento, e non dice quello che dici, anzi, dice che sono tra i "capisaldi del black metal" anche se stilisticamente avevano caratteristiche death thrash. Mi sembra una considerazione normale visto che nel black ci sono sonorità molto diverse tra loro.
Diego
Martedì 21 Gennaio 2020, 17.57.15
27
Il commento di tale "moro" del 2012 qua sotto è esilarante...per lui il black metal è identificato dal blast beat...quindi band come i mortuary drape sono deathrash....lo ringrazio per avermi fatto passare qualche secondo di divertimento.
Freccia
Mercoledì 10 Luglio 2019, 21.11.14
26
Ricordo che acquistai il cd dopo aver letto la recensione (positiva) su Grind Zone e non me ne sono di certo pentito! Grandissimo album, c’e dentro di tutto. Una band così nei paesi nordici ce la invidiano! Io gli darei un meritato 90!
Shadowplay72
Martedì 28 Novembre 2017, 14.28.03
25
una delle migliori band metal italiane.capolavoro!
simo
Domenica 10 Aprile 2016, 22.54.51
24
Ho finalmente ascoltato con attenzione e lo reputo un ottimo esordio. I punti deboli sono tutti sicuramente imputabili a carenze tecniche in primis l'intonatura del cantante e in seguito qualche errore nella produzione. Disco molto atmosferico in cui il gothic e il Black si fondono in maniera eccellente, di doom non me ne voglia il recensore ma non ce n'è l'ombra mentre i temi trattati sono ricollegabili al mare e alla sua dimensione di onirica desolazione con qualche riflessione esistenzialista in mezzo(Neanderthal sands). Comunque un notevolissimo lavoro per essere un esordio, si sente giusto quel "suonare grezzo" che caratterizza quasi tutti i primi album delle band metal e comunque ci sta nel contesto, gli do un 80
Simo
Domenica 10 Aprile 2016, 17.02.20
23
il black metal ogni tanto si sente qua e la, e notare che ho dato un ascolto molto superficiale e affrettato alla tracklist quindi penso che non sia solo una venatura di fondo ma parte integrante del loro sound. Un esempio lampante è old lighthouse tale, non una black metal song pura certo, ma l'idea di fondo è una commistione tra diversi stili(in alcuni frangenti mi ricordano gli agalloch di pale folklore)
nasturzio
Sabato 27 Ottobre 2012, 19.27.53
22
che pivello il recensore
Le Marquis de Fremont
Venerdì 5 Ottobre 2012, 14.14.01
21
Personnellement, me ne importa veramente poca se sono black o gothic/doom. I Novembre sono una realtà di cui voi Italiani dovete andare fieri. Qui certamente non sono al massimo, sopratutto come esperienza e mezzi ma il songwriting è eccellente con molti bellissimi pezzi, i testi sono poetici e mai banali. Ci sono band che hanno grandissimi mezzi e disponibilità e fanno fatica a indovinare due canzoni belle in un album. E' stato il seme da cui è poi germogliata la stupenda discografia dei Novembre. Come ho già citato in altri post, spero non dobbiamo aspettare ancora molto per il prossimo album: The Blue è del 2007. Au revoir.
Room 101
Giovedì 4 Ottobre 2012, 20.04.05
20
@Moro: ma non lo nego solo che l'argomento che si portava avanti in precedenza era che questo album fosse da classificare come black metal (quando è solo una delle componenti) e a sostegno di questa tesi si diceva che la produzione era volutamente scadente
Moro
Giovedì 4 Ottobre 2012, 19.48.39
19
adesso non voglio arrivare a mettere zizzania ma sembrava una cosa nota anche a me che questo primo album dei Novembre ha le sue radici nel blackmetal.. contestualizziamolo si: in Italia il blackmetal c'è arrivato in modo strano. Un sacco di band "capisaldi" di blackmetal (Evol, Mortuary Drape, Cultus Sanguine) stilisticamente erano molto più death-thrash e per giunta quando potevano fare qualcosa di diverso è arrivato il boom del sinfonico rendendo una grossa fetta della scena italiana come una sorta di death-sinfonico (i dischi degli Evol ne sono la prova). Il primo album dei Novembre unisce l'amore per il blackmetal al gothic dei Paradise Lost e degli Anathema. Non hanno mai rinnegato il loro amore per Burzum e Gorgoroth solo che inseriscono quegli stili in un panorama mediterraneo, unico. La produzione di questo album è scarna, fin troppo per enfatizzare tutto il songwriting (e infatti lo ri-registreranno per esaltare meglio il tutto). Ci sono diversi passaggi blackmetal anche di notevole fattura; bisogna anche dire che questo modo di usare il blast-beat si, è blackmetal.
Sambalzalzal
Martedì 2 Ottobre 2012, 2.57.32
18
Oh Winter@ scusa se mi intrometto ma se stiamo qui a discutere su chi è nato quando allora qua sul sito dovrebbero scrivere una decina di persone. Qui non importa quanti anni si hanno, importa quale vibrazioni un album del genere abbia suscitato. magari chi ha scritto la recensione aveva 3 anni, tu quanti ne avevi, 90? Il discorso è che invece di esprimere la tua opinione sulla musica in questione intervieni per dire delle cazzate. Poi puoi anche fare a meno di ribattere perchè partendo dal tuo presupposto ognuno ha il diritto di dire quelo che vuole ma te ne dico una: invece di farsi le seghe, non sarebbe meglio intervenire con commenti costruttivi? per esempio il tuo a che vuole mirare? Madonna ragazzi, veramente è la fiera dei pupazzi, eccheccazzo.
Room 101
Martedì 2 Ottobre 2012, 2.43.57
17
@Winter: lo sai che era da quando hai commentato per la prima volta che mi aspettavo un commento sull'età ? la mancanza di argomenti fa anche questo...comunque mi pare un'osservazione molto sensata, smettiamo di parlare anche di musica classica, nessuno di noi era nato nella sua epoca d'oro!
Er Trucido
Lunedì 1 Ottobre 2012, 21.10.53
16
Bel concetto, complimenti
winter
Lunedì 1 Ottobre 2012, 21.07.20
15
@Room 101, quando è uscito il disco avevi 3 anni, non c'eri, non conosci il contesto, evita di recensire classici e torna ad ascoltare gli Epica!
Room 101
Lunedì 1 Ottobre 2012, 15.44.18
14
@Maiden: Equivoco chiarito in realtà ho proseguito sul discorso della catalogazione perché più in basso c'è chi ha davvero proposto di mettere black e pensavo che il tuo intervento fosse un supporto a quel parere basato su quelle stesse argomentazioni (come la produzione), che per l'appunto esulano dalla mia visione del disco (che è opinabile anch'essa, ci mancherebbe) ma che comunque erano state smentite in varie interviste che ho avuto modo di leggere, tutto lì! buon proseguimento!
Maiden1976
Lunedì 1 Ottobre 2012, 15.31.15
13
@Room101: nononono...non te la prendere per così poco, il mio non era assolutamente un rimprovero alla recensione, che tra l'altro è scitta benissimo e la condivido quasi in toto, solamente ho espresso un mio ed opinabile punto di vista basato sulla mia conoscenza fin dagli esordi della band ed avendo discusso varie volte con l'autore che appunto lui stesso ritiene ANCHE ed influenzato dal black metal. Poi inoltre io nn ti ho assolutamente detto "scrivi che questo album è...." logico che la catalogazione da te fatta può andar bene, ma per un neofita che legge la tua rece e che nn conosce l'album in oggetto e che adora il genere Black metal amerà queste sonorità che ripeto, a mio modesto parere sono black e di che tinta. Piece and love
Metal3K
Lunedì 1 Ottobre 2012, 14.50.25
12
@Maiden1976: Quindi se dovessimo anche solo lontanamente pensare che (senza alcuna ragione) tu stia offendendo personalmente Room 101 avremmo probabilmente ragione, giusto? Se invece stessimo fraintendendo, dovremmo interpretarla un po' come quelle frasi tipo: "scemo chi legge" che si scrivevano alle scuole elementari e ad ogni modo non se ne capirebbe il senso a conclusione di un pensiero fino a quel punto sensato e rispettabile. Mmm, non e' chiaro...
Sambalzalzal
Lunedì 1 Ottobre 2012, 13.11.19
11
Maiden1976 @ e Room 101@ beh io penso abbiate ragione entrambi... d'altronde tutto il discorso Novembre e specialmente questo album sono l'evoluzione dell'altra band dei fratelli Orlando (I Catacomb, xaltro bellissimi). Da novizi esperti ed estimatori del metal più estremo ovviamente non poterono che rimanere affascinati ed influenzati dall'ondata di metal scandinavo che ai tempi di pubblicazione di questo LP stava godendo della massima popolarità... lo stesso Carmelo in più di un'occasione disse esplicitamente di essere un grande fan dei Katatonia... non mi farei venire il mal di testa nel tentare di catalogarli, sono semplicemente i Novembre e penso possano fare felici tutti i loro ascoltatori, o no?
DIMMONIU73
Lunedì 1 Ottobre 2012, 12.54.12
10
Disco FONDAMENTALE, un 90 pieno pieno...
Room 101
Lunedì 1 Ottobre 2012, 0.17.37
9
@Maiden: Quindi adesso il blast beat (che Giuseppe tra le altre cose usa solo in certe canzoni) è una figura tipica solo del black? dire che sono state talvolta utilizzate tecniche che vengono usate anche nel black metal (e in un'altra miriade di generi) è un fatto oggettivo, ma da questo ad affermare come diceva Winter a cui ho risposto che - perché a Carmelo piace il black, mette magliette di Burzum ed è da questi influenzato - il disco è stato prodotto in maniera raw apposta per avvicinarsi ai canoni di quel genere (cosa smentita più volte dallo stesso Carmelo) e quindi andrebbe classificato come black metal ce ne passa davvero tanto, poi se proprio volete impiegare il vostro tempo a disquisire - in modo civile magari - del genere scritto nel riquadrino fate pure, per come la vedo i legami con la scena black sono davvero sottili, però se preferite la prossima volta scriverò : Depressive italian raw slow and fast gothic blackened dreaming literary doom metal
Maiden1976
Domenica 30 Settembre 2012, 23.23.11
8
io il black ce lo vedo eccome in questo album in vari sprazzi di canzoni e poi Let me Hate è una canzone Black metal in tutto e pertutto! Notare anche la maglietta di burzum che indossa Carmelo nelle foto del libretto e citato spesso da lui come una delle sue influenze principali. Dopo in futuro con i successivi lavori si sono completamente allontanati da queste sonorità , ma questo capolavoro è anche black metal! Poi scusa blast beast ogni tanto??? ma ne è pieno di blast beast questo lavoro!!! pieno! "BASTARD! if you, even loosely, think this adjective could be addressed to you...Well, you're probably right!!" cit.
Room 101
Domenica 30 Settembre 2012, 20.08.45
7
@Winter: Black? per un po' di blast beat ogni tanto e 2/3 passaggi in tremolo picking? la produzione è la conseguenza di poco tempo e pochi mezzi come confermato dallo stesso Carmelo Orlando in più occasioni, tanto che l'hanno ri-registrato e gli ultimi dischi dei Novembre registrati nei loro Outer Studios hanno una produzione totalmente diversa e molto più chiara, tutte quelle voci pulite, tutte quelle tastiere, i giochi di chitarra, gli assoli lenti, come possono risaltare in una produzione stile buia cantina di Bergen?
winter
Domenica 30 Settembre 2012, 18.35.11
6
mah... questo è un disco che affonda le radici nel black metal, la produzione ne è la conseguenza... gothic doom???? ma va..
GioMasteR
Domenica 30 Settembre 2012, 15.54.00
5
Recensione che condivido appieno, sia nella disamina che nei contenuti. Questo esordio è interessante e i Novembre con gli anni si sono fatti sempre più raffinati e studiati, tuttavia fa molto piacere recuperare questa istintualità rabbiosa ogni tanto..
Sambalzalzal
Sabato 29 Settembre 2012, 20.24.46
4
Sicuramente una delle bands più fondamentali del panorama italiano. Gli anni passano ma continuo ad ascoltare questo album come se fosse uscito ieri! Grandissimi Novembre!!!
enry
Sabato 29 Settembre 2012, 20.19.27
3
Un grande primo passo, anche se in tutta onestà preferisco il 'remake'. Grande band comunque, che per me arriverà al suo vertice massimo con Classica.
d.r.i.
Sabato 29 Settembre 2012, 18.06.19
2
Grande recensione per un disco per me fondamentale...un must have...voto 87. I Novembre mi hanno sempre colpito nelle orecchie e nel cuore, sfuriate devastanti ben interrotti da parti malinconiche. Un gruppo semplicemente spettacolare in tutte le loro uscite!!
n.platz
Sabato 29 Settembre 2012, 16.27.19
1
se becco il gran figlio di ****** che me l'ha rubato....ricordo ancora quando chiamai la Nosferatu records per ordinarlo...
INFORMAZIONI
1994
Polyphemus Records
Gothic / Doom
Tracklist
1. The Dream of the Old Boats
2. Novembre/Its Blood
3. Night/At Once
4. Let Me Hate
5. Sirens in Filth
6. Swim Seagull in the Sky
7. The Music
8. Nostalgia/Its Gaze
9. Behind My Window/My Seas of South
10.Old Lighthouse Tale
11.The White Eyed
12.Neanderthal Sands
13. Christal
Line Up
Carmelo Orlando (Voce, Chitarra)
Antonio Poletti (Chitarra)
Thomas Negrini (Tastiere)
Fabio Vignati (Basso)
Giuseppe Orlando (Batteria)
 
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