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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 9039 letture )
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Si chiude un cerchio... ed era prevedibile...
Il canto da sirena che Child Of Twilight aveva lanciato in Novembrine Waltz (una citazione testuale/musicale che rimandava a Nostalgia/It’s Gaze dall’esordio su cd dei nostri) ha trovato risposta ed ecco che i Novembre tornano al loro passato riconfezionando e risuonando (e direi anche ricomponendo sotto certi punti di vista) il magico debutto Wish I Could Dream It Again.
Ma non aspettatevi una mera replica di quel disco, perché se l’aura sognante macchiata di ferocia è ancora ben presente in ogni solco è altrettanto vero che QUESTI Novembre non sono gli stessi che nel lontano 1995 cominciarono un viaggio unico ed imperscrutabile; l’aver dato vita a “creature” come Arte Novecento, Classica e Novembrine Waltz fa sentire il suo peso in ognuno dei 70 minuti di questa opera d’arte, tanto che a più riprese questo Dreams d’Azur sembra trasfigurarsi nei passi successivi della band dei fratelli Orlando.
Il passato che questo disco porta con se è richiamato dalla partecipazione di Thomas Negrini (tastiere) e Antonio Poletti (chitarra), che presero parte alle incisioni di Wish I Could Dream It Again; come la track list è sostanzialmente identica (salvo la traduzione di Night At Once in Nottetempo e l’onnicomprensiva Marea) a quella originaria: a cambiare sono una Christal diventata immensa ed irriconoscibile, gli arrangiamenti ora più ricchi e maturi, l’esecuzione di livello nettamente superiore, ma anche l’atteggiamento della band ormai sicura e conscia delle proprie capacità musicali.
Questo si riflette nella performance di un Carmelo Orlando ormai perfetto nel ruolo di cantante e chitarrista e in grado di adagiare adeguatamente la propria voce su ogni nota della sua musica; come Max Pagliuso (seconda chitarra e solista d’eccezione) che fornisce un contributo sostanzioso ed efficace ora come non mai (a proposito, ben tornato all’ovile…) e infine Giuseppo Orlando che in un tripudio di tecnica e gusto continua la sua lotta dietro le pelli per trasformare ogni accento ritmico in un emozione tangibile.
Forse il segreto di questo disco sta tra i suoi due estremi: una Dream Of The Old Boats mai così bella e coinvolgente (e tanto vicina alla genialità dei Voivod) ed una Christal che diventerà uno dei capisaldi della band e che sembra gettare un ponte verso l’infinito: come ritornare al passato per trasformarlo in futuro… in mezzo a tutto ciò troverete tonnellate di emozioni, sogni, paesaggi e momenti di vita (e se conoscevate l’originario Wish I Could Dream It Again vi stupirete di come una volta erano sfuocati ed oggi chiari e percettibili) e vi meraviglierete ancora una volta di come una musica così complessa possa essere tanto evocativa.
Se siete fan dei Novembre (e già possedete Wish I Could Dream It Again) non avrete esitazioni a far vostro l’ennesimo capolavoro della band e a perdervi nel paradosso di un presente che vuole modificare il passato, se non conoscete i Novembre cominciate da qui un viaggio dentro voi stessi, aiutati da una musica che non ha nessuna pretesa se non farvi da guida nelle vostre emozioni e nei vostri ricordi.
Semplicemente un altro sogno firmato Novembre, speriamo che il prossimo non tardi ad arrivare.
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VOTO LETTORI
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86.51 su 239 voti [
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7
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Vero, The Music è un pezzo davvero fantastico. |
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6
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Secondo me The Music è un capolavoro che merita una riproposizione orchestrale più pomposa |
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5
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Cristo ragazzi, i Novembre ! Perizia tecnica elevata con sfuriate nere e rallentamenti da brividi sciorinati con una classe innata. Melodie eteree ed avvolgenti che ti scuotono il cuore e le membra. Trame ricercate e complesse al limite del progressive. Tanta, tanta passione e talento. Ma dove andiamo cercando ? Questa é la migliiore band italiana dii rock pesante. Cristo ragazzi, i Novembre ! |
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4
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Album assolutamente splendido, come del resto, tutta la discografia dei Novembre: anche il primo, con i suoi limiti che qui è dimostrato essere stati ampiamente risolti. Quoto tutto di Emanuele. Emozione pura, mai un calo di tensione, non una nota messa li banalmente, testi stupendi. Il miglior gruppo italiano di metal a mio parere e presenza fissa nelle mie playlist. Dovrebbero farne di più ma probabilmente la grandezza della loro musica, richiede tempo. No more words ...listen. |
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3
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Mi son perso l'iniziale e ormai introvabile "Wish I could dream it again", che ho poi ascoltato in altri modi. Quello non mi era piaciuto granché, era troppo acerbo e poco studiato a mio avviso, mentre Dreams D'Azur è stato la perfezione di quel sound, un autentico capolavoro! |
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2
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Bello! dopo questa rivisitazione del primo album speravo che uscisse il prima possibile un nuovo loro capolavoro, ho dovuto attendere qualche anno ma poi sono stato graziato da due album immensi, quali Materia e The Blue. Cosa dire : Dream d'azur è preferibile degustarlo come aperitivo! fatelo vostro |
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1
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Ad oggi forse il più bel disco di death melodico italiano. Composizioni fantastiche, parti melodiche degne di musicisti di primo ordine, batteria e basso degne del migliore dei gruppi progressive, uno screamer grandioso anche nelle parti più melodiche. Una tracklist invidabile. Veramente perfetto. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.The Dreams Of The Old Boats 2. Novembre 3. Nottetempo 4. Let Me Hate 5. Sirens In Filth 6. SWM Seagull In The Sky 7. The Music 8 Marea (part 1, 2, 3) 9. Old Lighthouse Tale 10. The White Eyed 11. Neaderthal Sands 12. Christal
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Line Up
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Carmelo Orlando - Guitars,Vocals
Massimiliano Pagliuso - Guitars,Backing Vocals
Damian Cristiani - Bass
Guiseppe Orlando - Drums
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