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12/05/24
MIDNIGHT ODYSSEY + ENISUM + SKUGGOR
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA 5 - ERBA (CO)
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Grave - Fiendish Regression
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( 3125 letture )
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I tempi di Soulless sono lontani. Nel bene e nel male. Sono passati dieci anni, molti gruppi sono nati e morti, alcuni sono tornati, e fra questi ultimi si annoverano anche i Grave.
Sono cambiati, nel frattempo, ma il loro cambiamento non è avvenuto certo con questo album. Sono cominciati con la reunion che li ha portati a incidere Back from the Grave, ma sono sempre rimasti loro stessi. Non un nuovo capitolo, ma una (forse) evoluzione. Cosa si è evoluto rispetto alla loro prima formazione? Quando hanno cominciato, il death metal delle loro parti era grezzo e marcio (quello di stampo nord-europeo, tanto per capirci), e di death melodico non se ne parlava. Si guadagnarono fama e rispetto, con dischi di grande valore. Mid-tempo, riffoni, e cattiveria. Ricetta semplice ma efficacissima. Un po’ quella che viene usata ancora oggi. Si riconoscono in mezzo a tanti, i Grave. Questione di stile, a dimostrazione che hanno saputo fare tesoro della loro esperienza, e ancora oggi una ricetta tanto abusata è capace di entusiasmare, se sono (o fossero) loro a proporla. Quanto a potenza poi, fortunatamente sono stati al passo con i tempi, e di certo la Century Media non si fa pregare quando si tratta di produrre buoni suoni.
Formalmente, non si trovano difetti, è tutto più che buono: buona copertina, buon suond, buon gruppo, ma… ma stavolta qualcosa mi fa storcere il naso, un gruppo al debutto mi avrebbe sicuramente sorpreso con un lavoro così, ma è lecito aspettarsi qualcosa di più dai Grave. Perché dovrebbero avere esperienza, stile, cattiveria, invece scopro troppi echi che ricordano gli Slayer, e, soprattutto, canzoni che non coinvolgono come dovrebbero. Forse il problema non è nel disco, forse sono solo io con le mie pretese troppo alte, perché oggettivamente questo è un lavoro più che dignitoso, in grado di elevarsi una spanna sopra la media, ma nella media della loro discografia, questo album non rappresenta il picco creativo dei nostri.
Album comunque efficace e al passo con i tempi, ma io torno ad ascoltare Soulless.
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5
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@Lisa vedrai che se ami il death delle band che ho citato nel commento di prima non resterai delusa. Molto heavy, cadenzato, con improvvise sfuriate, produzione buona ma con quel tocco di "sporco" che mi manda in visibilio |
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4
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Questo mi manca..cavolo devo rimediare😆 |
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3
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ecco questo per me è stato sottovalutato, perchè più rallentato rispetto ai precedenti. Ma da amante del death pesante e con parti cadenzate tipo asphyx, obituary, incantation, bolt thrower. ecc. per me è una goduria voto 85 |
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2
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per me da 75. Diverso dagli altri ma loro ne hanno sbagliati giusto un paio... |
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1
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Nemmeno un commento qui? :-o non il migliore della discografia... ma sono sempre i Grave! Qui a mio avviso c'è qualche mid-tempo di troppo, li preferisco quando premono sull'acceleratore. Un ascolto comunque lo merita, l'opener Last Journey è un gran bel pezzo. 75 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Last Journey
2. Reborn
3. Awakening
4. Breeder
5. Trial by Fire
6. Out of the light
7. Inner Voice
8. Bloodfeast
9. Heretic
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Line Up
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Ola Lindgren: voce, chitarra
Jonas Torndal: chitarra
Fredrik Isaksson: basso
Pelle Ekegren: batteria
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