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Correva l’anno 1976 e il mondo della musica rock era pronto per compiere l’ennesimo, grandioso passo evolutivo. Quei dodici mesi sono stati testimoni di uscite d’altissimo livello: i Blue Oyster Cult hanno pubblicato Agents of Fortune, nel quale risiede il loro brano più conosciuto, la leggendaria (Don’t Fear) The Reaper; i Rush hanno consolidato gli stilemi del progressive rock, unendo le schizofreniche intuizioni di Yes, Genesis e King Crimson con le caratteristiche dell’hard rock settantiano, in quei mitici quaranta minuti che si celano sotto il futuristico titolo di 2112; i Kiss hanno pubblicato Destroyer, introdotto dal futuro classico della band, Detroit Rock City; l’amante del vocoder Peter Frampton ha consacrato il suo rock solista nello storico Frampton Comes Alive. La lista potrebbe proseguire ancora con Genesis, Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd, gli italiani Area e Le Orme, ma non cambierebbe nulla ai fini di questo discorso. Infatti, in un anno caratterizzato da uscite di tale livello, Sir Richard Blackmore sapeva, nella sua infinita saccenza, di dover sfornare una pietra miliare per trovarsi ancora una volta al di sopra del resto del mondo. La sua nuova creatura arcobalenica arrivava da un disco d’esordio di buon livello, vittorioso sui vecchi Deep Purple grazie soprattutto ai problemi interni di questi ultimi dopo il suo abbandono. Malgrado ciò, per colui che in undici anni di carriera ha firmato album storici e leggendari, un buon disco non sarebbe stato comunque sufficiente: vi era la necessità del masterpiece, di uno di quei dischi che entrano nella storia di un genere per la loro insindacabile qualità compositiva ed esecutiva. Le potenzialità nella band c’erano tutte: l’ex-singer degli Elf, Ronnie James Dio, era garante di una qualità vocale di sproporzionate dimensioni mentre le tastiere di Tony Carey e il basso di Jimmy Bain colmavano l’immenso buco lasciato dall’estro creativo di Jon Lord e di Glenn Hughes. Tuttavia, oltre al già citato Blackmore, il fondamentale acquisto dei Rainbow è quello del tentacolare Cozy Powell dietro alle pelli, fautore di una prova eccelsa che fornisce il quid in più all’epica registrazione.
Sono le tastiere di Tony Carey a dare il via a trentatré minuti di pura musica settantiana in grado di influenzare in modo determinante buona parte delle band del decennio successivo. In Tarot Woman, dopo un intro di tastiera, la Stratocaster di Blackmore intesse il suo primo riff di grande effetto; un momento dopo la sapiente rullata di Cozy Powell lo presenta al pubblico e viene accompagnata dall’idilliaca voce di Ronnie James Dio. Il classico bending purpleiano con tanto di vibrato inconfondibile apre le porte al primo assolo di Ritchie Blackmore, unico e inimitabile nel suo approccio allo strumento. Stesso discorso per la cadenzata Run with the Wolf, trascinante mid tempo che sfoggia tutta la classe cristallina di uno dei frontman storici della musica hard rock ed heavy metal. Allo stesso modo, sempre supportato da una sezione ritmica incessante ed onnipresente, è la chitarra a farla da padrone: i vibrati, le pentatoniche e i bending tremolanti creano un vero e proprio collegamento diretto con la mente dell’ascoltatore, catturandolo completamente. Starstruck è il brano più purpleiano del lotto, con il suo riffing sostenuto e accompagnato dalla batteria di Cozy Powell in pieno stile Ian Paice, pronto a sfociare in un refrain cadenzato e orecchiabile che non sarebbe sfigurato in un Burn o in uno Stormbringer qualsiasi. La costruzione solista di Blackmore si mantiene sempre principalmente su quella che è una sua scala tipica: una pentatonica minore con l’aggiunta della quinta bemolle nella conformazione tipica delle scale blues con la personalizzazione della sesta maggiore acuta e della settima maggiore bassa. Questa particolare scala, da alcuni denominata proprio “di Blackmore”, ha reso inconfondibile buona parte delle produzioni del saccente chitarrista, a partire dai successi come Smoke on the Water e Strange Kind of Woman sino a giungere a gran parte dei suoi solismi nei Rainbow. Sulla breve Do You Close Your Eyes il mattatore è il piccolo, grande Ronnie James, fautore di una prova vocale perfetta e già in procinto di mettere in mostra le caratteristiche che spiccheranno nei suoi lavori solisti. Il dettaglio strabiliante di Rising è che questi quattro brani, che già da soli farebbero gola a moltissime tracklist del periodo, non sono altro che un succoso aperitivo in preparazione alla vera perla del disco: la doppietta Stargazer / A Light in the Black. La prima, con il suo ossessivo riffing -che, per certi versi, sembra aver preso a esempio l’ossessività di una certa Kashmir, uscita un anno prima- offre tanti elementi da creare un genere a parte. L’epicità del refrain è stravolgente, in grado di scuotere e fomentare l’ascoltatore in modo incontrollabile, quasi come se venisse sbattuto in prima persona nel pieno dell’azione di un poema epico. Un’accoppiata impeccabile come quella Blackmore / Dio offre uno degli esempi più alti della musica settantiana, in grado di esaltare e, al contempo, portare sull’orlo delle lacrime anche l’ascoltatore più distaccato. La conclusiva A Light in the Black accelera il ritmo e l’incedere degli strumenti, spianando la strada a generi come l’heavy e il power metal. Per quanto essa sia sempre stata considerata dallo stesso Dio come uno dei brani meno riusciti e meno trascinanti della loro discografia, la qualità oggettiva del pezzo risulta talmente alta da potersi riscontrare in modo accettabile solamente con un ponderato ascolto personale, in religioso silenzio.
Rising è la consacrazione della musica hard rock settantiana. Ogni elemento, attentamente apportato al genere dalle storiche band, viene qui espresso con tanta perizia da farlo diventare uno degli album imprescindibili per tutto ciò che ne sarebbe conseguito. Già la sola Stargazer è principale responsabile del futuro movimento dell’heavy, epic e power metal, fornendo gli elementi chiave che diventeranno ineluttabili paradigmi di tutti quei sottogeneri. La prova strumentale è d’assoluta eccellenza con un Ritchie Blackmore in grande spolvero sia per quanto concerne il riffing portante, sia per gli assoli edulcorati dal suo vibrato inconfondibile. Il tentacolare Cozy Powell fa il suo esordio nella band con una prova ineccepibile, precisa e perfetta sotto ogni punto di vista, con l’uso della doppia cassa che ispirerà moltissimi batteristi di lì a qualche anno. L’accoppiata Jimmy Bain / Tony Carey, per quanto non appariscente quanto quella Hughes / Lord, colma alla perfezione gli spazi lasciati dagli altri strumenti, prodigandosi in linee bassistiche e assoli tastieristici di ottimo gusto. Infine, Ronnie James Dio, dopo l’ottima prova nell’esordio dei Rainbow, si conferma come uno dei singer più strabilianti e trascinanti del panorama musicale settantiano. Il fatto che questo sia, probabilmente, l’album più importante e di livello assoluto a cui egli abbia mai partecipato -non me ne vogliano i Sabbath o gli stessi DIO- dovrebbe essere sufficiente a descrivere la grandiosità di Rising.
Epocale.
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98.26 su 332 voti [
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Uno di quei pochi album davvero perfetti dal primo all’ultimo secondo.
La prima volta lo ascoltai mi mandò letteralmente fuori di testa.
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Come canta Dio non si può nemmeno descrivere: solo ascoltare.
Lo senti e ci provi....e solo allora ti accorgi con che naturalezza questo mostro riusciva ad arrivare a certe altezze vertiginose con voce piena e potente.
Il finale di Stargazer è di una vocalità stupefacente. Unico. Inarrivabile. |
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@Legalisedrugsandmurder io direi anche 2 con ogni band, oltre a quelli da te citati ci metto l\'esordio coi Rainbow, Mob Rules e The Last in Line...se non sono capolavori poco gli manca, in ogni caso 6 album scolpiti nella storia. |
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Credo che RJD sia l\'unico ad aver fatto almeno 3 capolavori con tre band diverse: RIsing con i Rainbow, Heaven and Hell con i Black Sabbath, Holy Diver con i Dio. Giù il cappello. |
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La nascita in contemporanea di tre sottogeneri HM. Forse il miglior lavoro della seconda metà della decade......e scusate se è poco!!!!!!!!! |
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Epico, maestoso, potente, adrenalinico... capolavoro supremo dei Rainbow (insieme al successivo, ma preferisco di un pelo questo), ed uno dei capolavori assoluti della storia del rock. Solo sei pezzi per una mezz\'ora di musica strabiliante, una gemma rock più incredibiie dell\'altra (le due ultime tracce sono il picco del genio artistico di Ritchie). Personalmente lo metto anche sul podio dei miei dischi hard rock preferiti di sempre. Anticipatore di tutto il movimento speed, power ed epic metal. Da venerare all\'infinito, punto e stop!!! |
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@Diego75: Ma quindi il numero alla fine non è la tua data di nascita, giusto? |
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Classe infinita con musicisti con la M maiuscola....eravamo nel 1976 e questo disco ha cambiato moltissime cose nel rock! ...ha ispirato schiere di musicisti....qui si è al di sopra di ogni stupida catalogazione di genere musicale....si parla di arte. |
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ALTRO CHE GLI URIAH HEEP !!! HA HA HA !!! |
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Ovviamente lo conoscevo bene ma visto che oggi ho trovato il vinile dell\'epoca in una bancarella, passo per lasciargli un 100 |
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Album stupendo a dir poco.. Concordo però con Rob Fleming nel ritenere la Seconda parte superiore.. IL solo Brano iniziale per Me compete con la Doppietta finale.. Comunque, leggendo l\'opinione di Dio su A Light in the Black mi rendo conto che a volte si danno per scontate delle cose che poi così scontate non sono.. |
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Disco mostruoso per gusto, tecnica, e spirazione musicale. Questa sicuramente rimane la miglior formazione dei Rainbow, con musicisti dalla classe immensa. Tutto ha funzionato nel migliore dei modi, dalle composizioni agli arrangiamenti, le performance dei musicisti, fino alla produzione. Stargazer la migliore del lotto, senza dubbio alcuno. Belle anche Tarot Woman e Run with the Wolf. 100 strameritato. |
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Forse da qui è cominciato il primo vagito del power metal. Album strepitoso dalla prima all'ultima nota. Copertina tra le più belle di sempre. |
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dopo aver sentito mike ammot dire che gli spiritual beggars erano un tributo a blackmore e i rainbow , è vero le atmosfere epiche sono le solite , certo ci son delle differenze di suono e a livello compositivo le band troppo derivative pagano un dazio , ma in effetti il risultato è simile , sto disco è ottimo , sicuramente ha influenzato generazioni di musicisti , la musica non è rivoluzionaria ma è sincera onesta e potente, ronnie è un ottimo cantante lo devo riconoscere , uno dei primi ad usare certe melodie medioevaleggianti ed epiche , bel disco anche a distanza di tutti questi anni......certamente sentire dire che loro hanno ripreso dai led zeppelin mi fa sorridere , gia i led li amo sono i migliori in assoluto , ma in fatto di inventiva a volte lasciavano a desiderare .......kashmir e il suo riff è una delle canzoni piu plagiata in assoluto , ottimi rainbow |
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un disco pazzesco. le tracce migliori sono "tarot woman", "stargazer" e la devastante "a light in the black". |
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riascoltato dopo anni di musica ben piu estrema e devo dire che è perfetto. Il disco che assieme a Live in the heart of the city del Serpente bianco e al singolo women in unform dei Maiden mi ha cambiato la vita.. |
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100% daccordo con la recensione, soprattutto sul fatto che Rising sia la consacrazione dell' Hard Rock settantiano, ovvero il punto massimo di evoluzione ed espressione. Non sto dicendo tipo che sono superiori ai DEEP PURPLE, attenzione, ma solo + evoluti. Nei suoni negli arrangiamenti, nell'arte di confezionare un prodotto discografico.... in tutto. Rising è l'ideale punto di arrivo di un percorso, avente come punto di partenza ideale In Rock. |
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e' insieme a " Long Live Rock n Roll " il migliore album......successivamente a quest ' ultimo Raimbow non pervenuti....il nulla |
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in questo album gli assoli di Blackmore sono magici eterei siderali romantici emozionanti suggestivi sinfonici gotici ............ fino ad elevarsi a melodia sublime che rapisce la mente per portarla nel modo fantastico dei sogni
pochi altri riescono al confronto a non essere percepiti come una più o meno frettolosa sequenza spesso affastellata di note. |
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Questo è uno di quei dischi che mi porterei su un isola deserta! del resto,quando metti insieme Dio,Blackmore e Powel dietro le pelli,hai preso alcuni tra i musicisti migliori del mondo,autentici fuoriclasse e il risultato non poteva che essere questo! |
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Disco meraviglioso! Detto ciò, in riferimento ai lavori di RJD, Heaven and hell è, a mio personalissimo parere, assolutamente inarrivabile. Per me miglior disco hm di sempre. |
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"Il fatto che questo sia, probabilmente, l’album più importante e di livello assoluto a cui egli abbia mai partecipato (ndr Ronnie James Dio) -non me ne vogliano i Sabbath o gli stessi DIO- dovrebbe essere sufficiente a descrivere la grandiosità di Rising." Secondo me Holy Diver ci va molto vicino, personalmente non so quale sia il più bello tra i due. |
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Lato b meglio del lato a ma dai è tutto il disco che spacca |
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La perfezione assoluta! Tutti i brani sono splendidi,per non parlare di Stargazer(BRIVIDI)..Line-up da urlo(Cozy Powell r.i.p.)..cosa volete che vi dica voto 100!!!! |
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Klostri sei sempre tra noi... è come se non te ne fossi mai andato per me... ahahah |
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Nessun commento. Semplicemente unico!! |
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Il difetto e il pregio di questo per me straordinario lavoro?
Troppo corto quando ti accorgi che è già finito e hai una dannata voglia di sentire ancora Blackmore con un suono mostruoso ma essendo così corto ha la qualità dei primi dischi Beatles. Memorizzabile solco per solco. Il miglior disco metal ( per chi scrive ) di tutti i tempi. |
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.. e ora vuol tornare a suonare con i deep ..... gillan lo ha segato dicendo che non sa più suonare ...... , ma anche se le immagini vestito in calzamaglia bloccano la digestione , resta e resterà sempre il number ONE: la storia non si cambia! |
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Power metal ed epic metal ante litteram, con musicisti da urlo, peccato l'enormità della testa di cazzo di Blackmore |
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Uno dei dischi metal su cui non tramonta mai il sole e la raggiante gloria, sprizza sublime epicità da tutti i pori, una musicalità strumentale e vocale intensa, vibrante, pulsante, incantevole, ipnotica, magnetica, non riesco a farne a meno, se non lo ascolto almeno 2 volte al mese vado in crisi di astinenza. |
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Questo, Heaven and Hell (Black Sabbath), Painkiller (Judas Priest) e Killers (Iron Maiden) sono a mio avviso i migliori dischi di heavy metal di sempre. |
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Auguri rising, sarai all'avanguardia anche tra quarant'anni... pezzi come stargazer, a light in the black, per fare due esempi, sono senza tempo... Evviva! |
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Quarant'anni e non sentirli. 17 maggio 1976 - 17 maggio 2016 |
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Leggendario! Anche se, ad essere sinceri, secondo me non c'è partita tra il lato B (ho il vinile) ed il lato A. La bellezza oggettiva, la superiorità di Stragazer e A light in black rispetto al resto è indiscutibile.90 |
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apice dell'hard rock 100 assoluto |
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Non avevo ancora commentato questo lavoro? O forse l'avevo fatto, ma poi la recensione è stata riscritta (sempre che non mi sbagli) ed i commenti sono andati perduti, comunque poco importa: un disco come Rising si può solo amare per quanto mi riguarda, perché trasuda qualità ed emozione dalla prima all'ultima nota, senza alcun cedimento. Tutti i musicisti coinvolti sono dotati di una personalità eccezionale (amo Blackmore e Dio da quando ero un adolescente, non posso parlarne in termini genuinamente razionali e distaccati) e soprattutto qui appaiono come toccati da uno stato di grazia irripetibile, senza per questo voler sminuire altre perle come il debutto e lo splendido live On Stage. Trovo giusti e meritati i riconoscimenti unanimi a dischi di tale valore, ma in quegli anni fantastici c'erano molti altri gruppi davvero validi, di cui oggi non rimane praticamente traccia. Peccato, perché chi ama le sonorità contenute in questo album (o nei classici di Deep Purple, Black Sabbath, etc.) sono sicuro che apprezzerebbe, senza per questo dover necessariamente fare paragoni tra una proposta e l'altra, considerate le inevitabili differenze o gli eventuali punti in comune. Riassumendo, penso fossero anni d'oro per la nostra musica e mi piace ricordarlo nel giorno in cui ho appreso la triste notizia della scomparsa di Jimmy Bain (R.I.P.). |
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album di 40 anni fa.........una pietra miliare e con due mostri che non ci sono piu' bain e dio.r.i.p. a loro eccezionali..io c'e' l'ho e lo custodisco con gelosia.... |
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Grande steel, non potevo essere l'unico  |
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A Light in the Black è una delle mie canzoni preferite dei Rainbow, ergo una delle mie canzoni preferite in musica in assoluto...  |
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Secondo Ronnie James Dio a light in the Black é la loro canzone meno riuscita? Ma era matto? É un fottutissimo hard n heavy con un assolo pregevole, perfetta conclusione di questo devastante lavoro 100 alla canzone e all'album |
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Mi accodo a tutti i commenti qua sotto. Voto 100.Capolavoro Hard Rock, Ronnie immenso. |
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uno dei capolavori del nostro amato genere. non ho altro da aggiungere. |
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Non ci sono parole per descrivere la bellezza monumentale di questo album. Emozioni in musica. Tra i dieci migliori album di sempre? Credo di sì... Evviva!!! |
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Album mostruoso, soprattutto Stargazer. Di un altro livello rispetto alla discografia dei Deep Purple che, seppur superlativi, non suoneranno mai come i Rainbow in Rising |
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L'eccelsitudine, le mie orecchie raggiunsero l'orgasmo sonoro la prima volta che lo ascoltai, il non plus ultra della genislita' musicale e vocale, la perfezione assoluta.Dio e Blackmore due titani inimitabili, inconfondibili, intramontabili.Ronnie, quanto si sente la tua mancanza, fortuna che la tus voce e immortale.CAPOLAVORO IMMENSO. |
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che album,blackmore è semplicemente un genio musicale assieme al folletto ronnie |
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Uno degli album piu' belli di tutta la storia dell' hard rock, e questa bellisdima recensione gli fa onore, nintaltro da aggiungere, siete delusi dall'andazzo attuale della musica!?.Rifatevi le orecchie con questo capolavoro che non conoscera' mai l'usura del tempo, Dio e Blackmore e powell, tre mostri di bravura.100 ovviamente. |
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Leggere questa rece mi fa venire le lacrime agli occhi. Quando io, fan sfegatato dei Deep Purple ascoltavo questo LP (che tuttora posseggo) venivo sbeffeggiato dagli aficionados della New Wave come un vetusto residuato dedito ad una musica farlocca che nascondeva la testa sotto la sabbia pur di non vedere il Nuovo che avanzava. Affermavano, i Sicofanti Intenditori, che il Rock era il passato, il Punk il Presente e l'Elettronica il Futuro. Ed invece, dinanzi a tutti, c'era RISING, il Passato, Presente e Futuro del Rock. Padre del Metal, Avo dell'Epic, Genitore del Power, Forgia di Passioni, Incarnazione del Mito. |
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costretto a concordare con steelminded: 100. una fender che solo jimi h. sapeva rendere cosi dura, acida e sinfonica. |
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Metallized, perché non fate una sezione ad hoc del sito con tutti i dischi da 100 che avete recensito? |
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Blackmore, non c'è niente da fare... caratteraccio dovuto al suo genio inarrivabile... come Maradona, Ibra etc etc. |
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blackmore fa deep purple in rock e nasce l hard rock, successivamente forma i rainbow, fa rising e nasce l heavy metal!!! |
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Album eccezionale a cominciare dalla copertina. |
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Un album sublime sott tutti i punti di vista. Impeccabile, così come lo è la voce di Ronnie. Voto 98 |
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Uno dei dischi più belli che un gruppo rock abbia mai fatto. Semplicemente perfetto. Ronnie Dio da brividi. |
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Un album semplicemente mostruoso. 100 e basta. |
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R.I.P. Ronnie James Dio... GIà 4 anni ... |
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Album setupendo, il mio preferito ! Voto :100 |
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Capolavoro epocale immenso,ha già detto tutto la recensione ogni parola in più è superflua,voto 100 |
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Certo, su Stargazer avresti potuto spendere un paio di parole in più... |
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inchinatevi dinnanzi all'apoteosi. ma vi rendete conto della maestosita' di sto disco? stargazer all'epoca fu definita la cavalcata delle valchirie del xx secolo....tarot woman da brividi....dopo pochi mesi "on stage" confermerà lo strapotere di questa line-up. per me rising va dritto nella top ten di tutti i tempi. |
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Grazie jek, è sempre un piacere che le recensioni vengano apprezzate  |
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Grande ri-recensione, bravissimo "Monky". Non mi ricordo il vecchio commento ma penso di avvicinarmici dicendo che per me è il più bel disco Hard Rock di sempre. Inutile specificare che il voto e 100. |
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Capolavoro e album,a mio avviso,molto importante per il metal che verra' negli anni80(iron maiden,saxon,judas priest..).Del resto con gente del calibro di Ronnie James Dio,Cozy Powell e ritchie blackmore,non puo' che venirne fuori un album strepitoso come questo. |
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