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Iron Savior - Live at the Final Frontier
( 2214 letture )
Live at the Final Frontier è il primo live album pubblicato dai tedeschi Iron Savior in quasi vent’anni di carriera. Disponibile in un’edizione per veri collezionisti, che comprende un DVD e due CD, l’album celebra la band di Amburgo in un’infuocata performance nella loro città natale, avvenuta nel gennaio di questo stesso anno. Un background non da poco quello degli Iron Savior: otto full length e due EP tra il 1997 e il 2014, mantenendo con costanza un livello qualitativo elevato, un seguito di fan fedeli e appassionati, risultato di una passione per il power metal radicata in profondità che ha permesso loro di comparire al fianco di nomi ben più conosciuti all’interno della stessa scena power tedesca (anche se, come ben sappiamo, gli stessi membri fondatori provengono da quelle band). Piet Sielck è l’unico rimasto da quel lontano 1996, anno di fondazione del gruppo, ma gli altri componenti dell’attuale line up sono ormai consolidati da parecchi anni. Il solo Eckert ha avuto una permanenza più altalenante, ma avendo preso parte agli ultimi due album è ormai considerato a tutti gli effetti un membro fisso. La direzione musicale degli Iron Savior unisce sapientemente sonorità power/speed a quelle più classiche dell’heavy metal, ma il fatto che a formare la band siano stati musicisti provenienti da un contesto strettamente power, e più precisamente da band quali Helloween, Gamma Ray (Kai Hansen) e Blind Guardian (Thomen Stauch) ha certamente inciso molto sulla direzione musicale intrapresa fin dagli esordi. Proprio per questo, ad un orecchio poco attento potrebbero apparire come una normale copia delle band sopracitate, ma gli habitué del genere e tutti coloro che masticano power metal dal mattino alla sera sapranno bene che le differenze tra questi gruppi ci sono, eccome.

Avendo a disposizione soltanto la versione mp3 dei due CD e non anche il sostanzioso DVD compreso nell’uscita, non possiamo purtroppo analizzare la parte più scenografica di questo live album, ma per fortuna i due dischi in nostro possesso bastano -e avanzano- per comprendere al meglio quel che è stato il concerto degli Iron Savior nella loro terra natia. Partiamo subito con la scaletta, forte di diciassette brani che ripercorrono quasi interamente la carriera dei tedeschi. La scelta maggiore è ricaduta su pezzi provenienti da The Landing, a seguire troviamo un certo numero di estratti dal più recente Rise of the Hero, mentre il materiale più datato è stato preso meno in considerazione, pur toccando tutti i dischi fino ad ora pubblicati. La band tedesca appare in buona forma e il pubblico di casa si fa sentire in maniera piuttosto calorosa specialmente nell’intervallo tra un brano e l’altro; nonostante gli Iron Savior siano stati immaginati inizialmente come un progetto da studio, è evidente che le loro canzoni acquisiscono un certo valore aggiunto quando riproposte dal vivo. La cura nella fase di produzione non sembra però essere ciò su cui i Nostri abbiano deciso di puntare per questo live: infatti l’impressione è che non siano stati fatti grandi ritocchi alle registrazioni originali, lasciando trasparire così una sensazione di maggior credibilità, con le dovute conseguenze positive, ma anche negative, che ciò comporta. Spesso sembra di essere parte integrante del concerto tanto i suoni sembrano uscire dalle cuffie (o ancor meglio dallo stereo) come fossero emessi in presa diretta, e ciò è senz’altro un punto a favore, un elemento più che positivo se si pensa che stiamo parlando di un live album. A lungo andare, però, emergono i segnali negativi di Live at the Final Frontier: canzoni molto ripetitive, anche troppo, toni altisonanti che faticano a variare nonostante il gran numero di brani presenti, e un cantato che, pur mostrando la buona prestanza del singer Piet Sielck, denota anche le sue carenze a livello tecnico, con la conseguenza di ritrovarci tra le mani canzoni potenti, aggressive, ma non interpretate sempre nella giusta maniera. Una certa stanchezza affiora già dopo i primi minuti, una volta superate le buone aspettative prospettateci da grandi pezzi come Last Hero e The Savior. Riffoni poderosi, ritmiche possenti e sempre molto quadrate, su cui poggia la voce rude di Sielck. Potremmo riassumere così questo Live at the Final Frontier e non saremmo lontani dall’aver detto tutto ciò che si potrebbe dire a riguardo. Il comparto melodico si fa notare durante gli assoli, ma nel complesso resta abbastanza sullo sfondo, salvo mostrarsi -ma non al meglio delle sue possibilità- nei molti cori presenti. Certo, bisogna ammettere che canzoni del calibro di Heavy Metal Never Dies sono talmente piacevoli e trascinanti che le si potrebbe ascoltare e riascoltare senza mai il rischio di annoiarsi, ma episodi di questo tipo all’interno della tracklist sono purtroppo solo una minima parte.

Parlare in modo specifico delle canzoni sarebbe superfluo, basti tenere a mente quel che si è detto finora. Ciò che si può desumere da questo ascolto è il grande impatto che una band come gli Iron Savior riesce ad ottenere dal vivo, la forza d’urto con cui i loro pezzi ci assalgono dal primo all’ultimo minuto lasciando però dietro di sé sensazioni contrastanti. È chiaro che ad un appassionato del genere questo Live at the Final Frontier potrà apparire come un’uscita succulenta, specialmente se si ha tra le mani anche il DVD, che di certo qualcosa di buono aggiungerà, ma da un punto di vista generale e obiettivo va detto che non si tratta assolutamente di un live album imprescindibile, qualcosa per cui valga la pena spendere buona parte dei propri risparmi. È vero, l’impatto di questi brani è notevole, ma il modo migliore per approcciarsi o dedicarsi all’ascolto degli Iron Savior è quello di recuperare i singoli album della loro discografia, e senza grandi preferenze, visto che un punto forte della band tedesca è il sapersi mantenere costantemente su alti livelli.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
82.66 su 3 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2015
AFM Records
Power
Tracklist
CD 1:
1. Ascendence
2. Last Hero
3. Starlight
4. The Savior
5. Revenge of the Bride
6. Break the Curse
7. Burning Heart
8. Mind Over Matter

CD 2:
1. Hall of the Heroes
2. R U Ready
3. Condition Red
4. I’ve Been to Hell
5. Heavy Metal Never Dies
6. Coming Home
7. Iron Watcher (Medley)
8. Atlantis Falling
9. Breaking the Law (Judas Priest cover)
Line Up
Piet Sielck (Voce, Chitarra)
Joachim “Piesel” Küstner (Chitarra)
Jan-Sören Eckert (Basso, Voce)
Thomas Nack (Batteria)
 
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